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Autore: KPooh_    21/06/2013    3 recensioni
Questa è una storia vera (tranne che per le parti che non lo sono).
"Che figura avrebbe fatto ora con la ragazza per cui aveva una cotta, se lei avesse scoperto che il fratello della ragazzina a cui doveva badare era Louis Tomlinson, un diciassettenne che non sa guardare la propria sorella e che l’ultimo sabato di vacanza, sta a casa a guardare il Signore degli Anelli in tv, con un amico travestito da Gandalf il Grigio, invece di andare a spassarsela fra feste e discoteche?"
- La domanda è: Perché tu sei nella cucina del tuo migliore amico in mutande e con un cappello da mago in testa l’ultima sera di vacanze?-ribattè rivolta ad Harry.
Nerd.
-Sospesa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiarimenti e Primi appuntamenti       

Avvertenze:
Ci sono state delle lievi modifiche
nel capitolo precendente
riguardo agli orari delle scene.
Se non vi torna qualcosa,
 riguardate il capitolo 8.
Scusate per il cambiamento.
Mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

Avvertenze-due, tanto per rompervi le palle:
Leggete le NdA pls? Devo chiedervi una cosa!


Alex arrivò davanti a casa di Niall alle cinque e trenta spaccate.
Era agitata come quando al suo undicesimo compleanno aveva aspettato il passare della mezzanotte sperando che un mezzo gigante sfondasse la porta con in mano una lettera da Hogwarts. Ovviamente, a mezzanotte e 3 minuti era crollata sul divano, ma i suoi la mattina dopo le avevano detto che un certo signor Hagrid era passato dicendo che la scuola era chiusa perché Voldemort era tornato e non era più sicuro andare al castello.
Il giorno più bello e più brutto della sua vita.
Ora se ne stava lì impalata cercando il coraggio di suonare il campanello. Rimuginava sul piano di Hanna da quando l’aveva lasciata per andare alla riunione. Avrebbe davvero funzionato? Louis era davvero cotto di lei?  Scacciò dalla sua testa tutte quelle domande e bussò alla porta, che si aprì dopo qualche istante.
-Alex! Che ci fai qui? Stasera abbiamo una riunione con il nostro gruppo nerd, non è il momento…- esclamò Niall, appoggiato allo stipite della porta.
-Oh, ma io pensavo che, sì insomma, potessi…- Alex era scioccata.
-Ahahah stavo scherzando scemina! Sei di famiglia ora. Harry ti ha pure fatto fare la “prova di fedeltà” per entrare nel gruppo! Vieni pure, e benvenuta nella Niall-caverna.- disse il biondo circondando le spalle della ragazza con un braccio e conducendola al piano di sopra.
-Mi hai fatto prendere un colpo deficiente! Aspetta… Harry mi ha fatto fare una prova? Parli delle domande di teoria sui fumetti?
-No, ti dovrebbe aver fatto bere il “nettare della conoscenza nerd”! In realtà è solo succo d’arancia mescolato con la maionese e l’albume di un uovo. Niente di che… Lo abbiamo inventato in un momento di noia.
-Cosa?!? Bere quell’intruglio? Aspetta…Oh mio dio! Ecco perché oggi pomeriggio, dopo scuola, mi ha offerto la sua bottiglietta di succo! E io che pensavo fosse solo un po’ andata a male… Ora mi sente.
-Beh, ti è andata bene. A me il bastardo mi ha svegliato alle 3 di notte versandomi tutto il bicchiere in bocca due estati fà. Uno schifo! Ma non te la prendere. È fatto così.- concluse Niall, prima di aprire la porta di camera sua, dove erano già riuniti gli altri tre.
-Ok, ci proverò.- rispose la mora, entrando nella stanza.
-Brutto figlio di una buona donna, ma porca trota! Come cazzo ti permetti di tentare di avvelenarmi, senza neanche il mio permesso?-
Ecco, autocontrollo: zero. Alex si fiondò su Harry iniziando a tirargli i capelli, infuriata.
-No, i capelli no!! Oddio Louis fa qualcosa…- e, come da copione, Harry iniziò a strillare come una donnetta isterica cercando di togliersi la ragazza di dosso.
-Ehi, calmatevi voi due!- Liam il pacificatore prese Alex per la vita sollevandola via da Harry, cercando di calmare i due- volete spiegarmi che è successo?
-Chiedilo alla pazza psicopatica qui presente- rispose il riccio, ancora sconvolto, sistemandosi i capelli di fronte allo specchio e iniziando a fare facce “sensuali” alquanto imbarazzanti.
-Il bastardo mi ha fatto bere la vostra “ roba della conoscenza” o come cavolo si chiama, senza neanche dirmelo!
- Aah! E che sarà mai? Calm down piccola Alex, non sei mica morta.
-Si, tranquilla. A me la settimana scorsa per entrare nel gruppo mi hanno fatto correre un’ora nel parchetto sotto il sole cocente e poi mi hanno offerto il “nettare della conoscenza nerd”, è così che si chiama, al posto di una sorsata d’acqua. Bleah!- rispose Liam, facendo calmare la ragazza.
-Sì, ma niente in confronto a quello ha dovuto fare Louis ai suoi tempi, non è vero amico?- Niall diede una pacca sulla spalla al diretto interessato.
Il ragazzo sgranò gli occhi. Sperava che, in tutta la serata, non avesse dovuto parlare o anche solo guardare Alex, promettendosi di evitarla il più possibile. Quando fu chiamato in causa alzò lo sguardo, terrorizzato.
Fissò i suoi occhi in quelli della ragazza, che gli rivolse un ampio sorriso, come prestabilito dal piano di Hanna.
-Niente di interessante. Vogliamo parlare di questo benedetto film o no?-  rispose alla fine, spostando velocemente lo sguardo verso gli altri.
Come volevasi dimostrare, Louis non aveva capito una mazza del piano di Alex. Vai così Lou!
-Che cavolo sta succedendo qua dentro?- Aubrey irruppe nella stanza senza neanche bussare
- Ho sentito delle urla…- si fermò all’improvviso, notando Harry, che la fissava dallo specchio (sì, era ancora là a fare le sue smorfie), diventando rossa dall’imbarazzo.
-Niente di che, una piccola disputa.- rispose Niall, guardando torto la sorella.
-Ok, ehm, bene… Io torno in camera a studiare, cercate di… sì, ecco, non fare tanto casino. Ciao.- farfugliò Aubrey, scappando poi nella sua stanza.
-Che cavolo le succede?- chiese Liam all’amico.
-Mah, e chi la capisce più. È sempre più matta quella ragazza!
-Ci credo! Ad avere un fratello come te, Niall! Ma ora possiamo parlare, come diceva Louis, del film?- chiese Alex, cambiando argomento per cercare di appoggiare Louis, come da piano. Ovviamente lui non capì le sue intenzioni e rimase zitto zitto nel suo angolo, applicando il suo piano “ignorare la ragazza mora che amo perché tanto non mi amerà mai”.
 
-Ragazzi, mi sa che ho bevuto un po’ troppa coca. Devo andare a svuotare il pipistrello.- esordì con un rutto Harry dopo mezz’ora.
-Ok, Hazza, grazie di aver condiviso con noi tutto ciò. Vai in bagno, tanto sai dov’è- rispose Niall, tornando a fare il disegno di come doveva essere secondo lui il vero ”Man of Steel”.
Il riccio si precipitò in bagno. Quando uscì si ritrovò faccia a faccia con Aubrey che era uscita in quel momento dalla stanza di fronte.
-Ehm… ciao!- esordì il ragazzo, imbarazzato. Non avevano ancora chiarito dopo la fatidica sera. Infatti, quando si erano staccati l’uno dall’altro, era arrivata la madre di Aubrey, senza dare loro la possibilità di chiarire alcunché.
-I-io devo lavarmi i denti…- sussurrò la bionda.
-Mi sembra giusto. Una buona igiene orale è sempre importante!
-Già…
-…
-Senti Harry, riguardo a - Aubrey venne interrotta dalle labbra del riccio.
Lui la prese per la vita, sempre muovendo la bocca su quella della bionda, e la trascinò dentro il bagno, chiudendo la porta a chiave. La fece sedere sul lavandino e lei non esitò a circondargli la vita con le gambe come l’ultima volta.
Continuarono per un bel po’ quel meraviglioso scambio di salive (sì, scena molto romantica lo so!), quando Niall bussò alla porta.
-Tutto bene lì dentro bro?
“Cazzo”. Harry si staccò, ancora leggermente affannato, cercando di riprendere fiato e sembrare normale
-Sì, è solo che ho mangiato troppe Pringles, e lo sai cosa mi fanno quelle patatine insieme alla Coca Cola.
-Ok…- rispose il biondo, tornando in camera.
-Che facciamo ora, Harry? Non possiamo dirlo a Niall. Ti taglierebbe le palle, costruirebbe una corda con la tua pelle e ti ci farebbe impiccare mentre io, chiusa per sempre nella mia stanza, assisto alla scena dalla finestra.
-Già, esattamente quello che ho pensato io. Solo che a te ti vedevo sposata con il prescelto di Niall, un uomo d’affari straricco, ben educato e con un range in Oklahoma, non una suora di clausura.
-Mmh, allora si potrebbe anche fare…
-Ehi! Guarda che io morirei comunque.- rispose indignato il riccio.
-Ehi! Guarda che io avrei dodici cavalli e un pony tutto mio!- ribatté con ovvietà la bionda.
-Grazie mille! Proprio carina sei…
-Ahahah scemo, non ti lascerei mai morire- lo zittì Aubrey con un bacio a fior di labbra- però dobbiamo mettere le cose in chiaro almeno fra noi due.
-Ok. Abbiamo già provato ad ignorarci, e non siamo andati molto lontano devo dire. Io, sinceramente, vorrei provare a stare con te, magari di nascosto, senza dirlo a nessuno.
-Ci sto! Quindi ora saresti il mio ragazzo?
-No, io sono il tuo Spiderman e tu sei la mia Mary Jane…
-Mary Jane? Col cavolo che mi paragoni a quella sciacquetta! Sono Gwen Stacy al massimo…
-Già, hai ragione, anche io preferisco lei. Cavolo quante cose che abbiamo in comune. Per una volta mi sento quasi… capito!
-Oddio, ”capito” è un parolone! Ci vorrebbe quel genio di Sheldon Cooper e anni di studi per riuscirci. Diciamo che siamo in sintonia.
-Sì, confermo la mia tesi: sei proprio simpatica! Ascolta però, il bagno non è un bel posto per continuare il discorso. Che ne dici se, quando ho finito la riunione, andiamo da qualche parte?
-È un appuntamento Styles?
-Ehm.. oddio. Diciamo che sarà una brillante conversazione fra premi Nobel.
-Ok, accetto.
-Perfetto, ci vediamo all’angolo delle strada, come l’ultima volta.- disse veloce Harry, salutandola con un bacio e uscendo dal bagno.
Una volta chiusa la porta, Aubrey iniziò a saltare qua e là come una matta, presa da un’improvvisa felicità.
“Tutto è possibile! I miracoli esistono!” pensò fra sé e sé, ancora saltellando in un’ottima imitazione di un coniglio .
“A questo punto posso anche entrare nel water, tirare lo sciacquone e  ritrovarmi al Ministero della Magia!”.
Ed ecco a voi, signore e signori, l’effetto Styles. Riduce in pappa il cervello di tutte le ragazzine dal 1994.
-Louis, ma che cavolo di problemi hai? Che stai combinando?- domandò Liam all’amico, nel momento in cui fu Alex ad assentarsi per andare in bagno. Il moro si scosse dalla trance mistica in cui era caduto momentaneamente e gli rivolse uno sguardo disperato.
-Si chiama “non dare nell’occhio”! Non l’ho ancora detto né a te né a Niall, non ne ho avuto l’occasione, ma c’è stato un quasi bacio fra me e Alex l’altra sera. Il problema è che nessuno dei due ha ritirato fuori l’argomento dopo quella volta e non penso proprio che sarò io a riparlarne, considerato che sono lo sfigato degli sfigati, che non ho mai avuto una fidanzata, che lei è bellissima e che non mi degnerà mai di uno sguardo. Quindi sto qui, mi crogiolo nel mio dolore e me ne sto in silenzio.- fu la risposta più che esauriente di un distruttissimo Louis Tomlinson.
-Lou, ma come è possibile che tu dica una cosa del genere? Già il fatto che ci sia stato un mezzo bacio dovrebbe bastarti per farti capire che le piaci, no? E anche il fatto che venga alle riunioni, si sieda sempre accanto a te, non ti contraddica mai, anche quando dici delle assurdità, come che questo nuovo Superman è paragonabile a Smallville!- gli fece notare Niall, rimanendo a bocca aperta per l’incredulità.
-Amici miei, ho una sorella più piccola, e mia madre mi costringe a vedere con lei tutte le commedie romantiche di questo stupido mondo; fidatevi quando vi dico che so per certo che le donne non sono così facili, che i loro “si” in realtà sono dei “no” e che i loro “no” potrebbero essere… beh,di tutto. Quindi, lasciatemi fare a modo mio.- mugolò Tomlinson, raggomitolandosi sul puff posto ai piedi del letto di Niall.
-Che si dice, bella gente?- disse Alex ritornando sorridente in quel momento e lanciando un’occhiata più che eloquente a Louis, il quale invece si limitò a guardarsi molto attentamente le scarpe. Alex stava iniziando a pensare che avesse qualche deficit mentale, quasi ai livelli del Principe degli Strambi, il signor Harry Styles. Come faceva a non accorgersi di lei e di tutti i segni che gli mandava? Lei aveva provato ad essere il più esplicita possibile, sfiorando i limiti della stupidità, soprattutto accettando la critica positiva di Louis sul fumetto 183 di SpiderMan quando lei lo odiava quel capitolo. Questo voleva dire solo una cosa: Alex non gli piaceva e lei si era solo illusa.
-Io devo proprio scappare.- rispose all’improvviso Louis, saltando in piedi e schizzando fuori dalla porta, senza neanche  dare una spiegazione valida.
-Ok, Louis sta impazzendo. Comunque devo andare anche io. Mia… ehm, nonna vuole provare su di me i suoi nuovi bigodini. Già. La vita è ingiusta.- disse Harry, alzandosi pure lui dalla sua comoda postazione e dirigendosi a grandi passi e con il cuore a mille verso il luogo dove si sarebbe dovuto incontrare con Aubrey.
-Sembra che siamo rimasti solo noi tre, che ne dite, ci guardiamo la prima serie di Star Trek?- propose Niall, battendo le mani e iniziando a dirigersi verso lo scaffale con i dvd. Alex guardò terrorizzata Liam, che aveva più o meno lo stesso sguardo. Nel gruppo dei nerd, soltanto Niall era appassionato di quel telefilm da fanatici.
-Niall, è una proposta davvero, davvero allettante, ma proprio non ho tempo, devo. . . andare a mettere lo smalto al mio gatto?-
-È una domanda?- chiese Liam, -Hai un gatto?- domandò Niall.
Alex si limitò ad annuire e a defilarsi il più in fretta possibile.
“SOS, il tuo piano fa schifo. Tommo non ha capito una sega!” digitò sul suo cellulare, prima di inviare il messaggio ad Hanna.
Intanto all’angolo della strada, come un agente segreto, Harry si era tirato su il colletto della polo e aveva anche indossato i suoi occhiali da sole, nonostante fosse notte, procurandosi anche un bernoccolo in testa sbattendo in un palo mentre stava camminando guardandosi furtivamente intorno, per assicurarsi non essere visto da nessuno.
-Harry, ma sei tu?! Oddio… Non ti avevo proprio riconosciuto!- gli disse Aubrey all’improvviso con una mano sul petto, quando le si fermò accanto, spalancando la bocca e facendo finta di non credere ai suoi occhi.
Il ricciolo si levò gli occhiali con fare teatrale e sorridendo recitò- Sono Styles, Harry Styles.
-Sei cretino, molto cretino. Ma mi piaci lo stesso.- rispose la bionda, abbracciandolo per baciarlo.
–Allora signorina, dove la porto?- disse poi il riccio prendendola a braccetto.
-Su una stella!- lo guardò con finta aria sognante lei.
-Mi dispiace, ma per stasera la mia Enterprise è fuori uso. Sai, una pioggia di meteoriti…
-Oh, capisco. Sarà per un’altra volta. Allora che facciamo? Andiamo a fare una passeggiata a caso o avevi una meta ben precisa?- gli chiese sovraeccitata, guardandolo con occhi sognanti e un sorriso a trentadue denti.
-Ecco.Questa è una bellissima domanda. Forse ce l’ho un posto dove possiamo andare senza che ci becchi nessuno.- rispose Styles, massaggiandosi il mento con fare pensoso.
-Ti prego, dimmi che non è il Covo 2.0. Quel posto mi piace, ma pensavo a qualcosa più stile primo appuntamento, anche se abbiamo già detto che sarà una “conversazione fra premi Nobel”-buttò là Aubrey, continuando a lanciare occhiate furtive in qua e là per controllare che nessuno li vedesse.
-Tranquilla, il Covo viene dopo, per “l’intimità”- le disse, facendole l’occhiolino con fare malizioso -adesso andiamo a farci un boccone al BigBoy, ci andavo sempre con papà da piccolo.- la informò il ragazzo, stringendola a sé mentre camminavano; la vide arrossire per quel gesto e non poté che farsi nascere un sorriso sulle labbra.
Arrivati al locale, la cameriera salutò Harry con affetto e con altrettanto entusiasmo accolse Aubrey.
-Ti sei trovato la fidanzatina, eh, caro Harry? Era ora!- lo salutò Patricia.
Aubrey arrossì da capo a piedi, mentre il moro sorrideva fiero.
-Ancora non c’è niente di ufficiale, soltanto ci piace uscire insieme e poi è molto simpatica. Diciamo che è la mia Lois Lane ma anche il mio Robin, il mio Spock ma anche la mia Carol Ferris... - spiegò, seguendo Pat verso il suo tavolo abituale, mantenendo la stretta sulla mano di Aubrey. Patricia non aveva capito niente, ma era abituata alle stranezze di Harry.
-Siamo qui per discutere i dettagli- aggiunse scherzando la biondina.
-Comunque guarda che poi la fidanzata di Lanterna Verde, Carol, diventa cattiva, idiota!
-Già, ma era una strafiga, che ci vuoi fare se sei bella quanto lei?- le rispose con ovvietà il riccio, senza notare le guance ancora più rosse della bionda.
-Sai…È strano che tu dica che sono “molto simpatica”-disse poi, leggermente stranita da quella descrizione, una volta che si furono seduti. Il ragazzo fece spallucce.
-Ma lo penso, me ne hai sempre dato prova, fino a qualche momento fa.- le rispose Harry molto tranquillamente, sedendosi di fronte a lei.
-Allora, che programma hai per questa ora che passeremo insieme?- gli domandò poi, guardandosi intorno leggermente in imbarazzo e cercando di cambiare argomento. Anche Harry pareva un po’ in imbarazzo, ma tentava di dissimulare, elencando mentalmente tutti gli interpreti di Batman e Robin nei vari adattamenti televisivi e cinematografici per tranquillizzarsi.
-Direi che potremmo mangiare, come prima cosa- buttò là, stringendosi nelle spalle, che ora come ora gli sembravano ingombranti; Aubrey annuì con uno sguardo che lo esortava a continuare.
-E potremmo anche discutere un piano per continuare a vederci senza farlo sapere al tuo caro fratello o a nessun altro, onde evitare la mia possibile/certa morte.- aggiunse, con un sorriso incoraggiante. Anche Aubrey sorrise.
Ordinarono patatine e frullati al cioccolato, in pieno stile anni Cinquanta, mentre parlavano del più e del meno, facendo sciocchi piani assurdi su raggi temporali e passaggi segreti scavati grazie ad un cucchiaino da caffè sotto le loro case.
Quando arrivarono le ordinazioni, Aubrey sembrava piuttosto in imbarazzo, mentre Harry si strafogò tranquillamente, come se non avesse mangiato due tubi di Pringles e bevuto una bottiglia da due litri di Coca Cola con aggiunta di vari ghiaccioli al mango nel pomeriggio.
-Aub, non mangi? Non hai fame?- le domandò, visto che gli dispiaceva che se ne stesse lì con le mani in mano.
-Stavo cercando di non sembrare troppo una stramboide, ma mi piacciono le patatine inzuppate nel cioccolato, le mangio quasi sempre così… però non volevo farlo davanti a te, ecco.- confessò lei, facendo una faccia assurda. Harry la guardò con un’espressione stranita.
-Ecco, lo sapevo, ho rovinato tutto.- continuò lei.
-Aubrey, ma ti rendi conto di chi hai davanti? Io accompagno tutto quello che mi capita con lo sciroppo d’acero, anche lo sciroppo d’acero stesso. Non sei di certo tu quella che ci passa da stramboide qui, anche se per uscire con me, tutte le rotelle a posto non ce le devi avere…- le disse scherzando Harry  facendo ridere anche lei, che si convinse a comportarsi come faceva sempre, ingozzandosi di patatine e cioccolato.
Era strano per Harry tornare lì dopo tanto tempo con qualcuno che non fossero i suoi genitori o sua nonna, ma sentiva che Aubrey non avrebbe nuociuto alla memoria di suo padre né a quella di sua madre, ma che anzi, lo avrebbe aiutato a colmare quel vuoto che sentiva dentro (no, non era fame) con un affetto, seppur diverso da quello che potevano dargli i genitori. D’altra parte Aubrey era l’unico accenno di normalità che avesse senso nel suo mondo nerd pieno di stramberie. Era il suo piccolo deluminatore che lo guidava quando non sapeva più dove andare.
 
Zayn aveva deciso di prendere in mano la situazione con la bionda del suo cuore. Non si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione simile solo per mantenere la sua nomea; la nanetta castana amica di Hanna gli aveva dimostrato che quello che pensano gli altri di te non deve influire su come sei veramente e che, se hai abbastanza coraggio, riesci a vivere bene anche senza nasconderti sotto “false identità”.
Insomma, per farla breve e per evitare altri giri di parole inutili, che servono fondamentalmente a rendere il capitolo più lungo e la lettrice più affamata, Zayn s’era fatto una bella doccia, aveva preso la sua moto da gangster del ghetto e si era diretto a tutta velocità a casa di Hanna.
-Zayn, che cazzo ci fai qui? Come cazzo ti permetti di piombare a casa mia in questo modo con mia madre in casa?- disse allarmata e un po’ incazzata Hanna, uscendo fuori di casa non appena aveva sentito la sua  moto parcheggiarsi nel suo vialetto. Lui le era andato incontro sorridente, con uno sguardo non minaccioso, come il più delle volte, bensì dolce.
-Sono qui per ribadire che quello che ti ho detto in bagno era vero. Che ho fatto una gran cazzata a non dirti quelle cose prima e che voglio uscire con te e farlo sapere a tutti quanti. Non me ne frega una beata sega se infrangiamo le “regole” della gerarchia scolastica. E poi… io sono nato per infrangere le regole.- disse tutto d’un fiato, prendendola per i fianchi e sorridendo maliziosamente.
-Zayn, non mi sembra il luogo più appropriato. . .- lo ammonì la bionda, tentando di evitare le sue labbra.
-Perché c’è tua madre in casa? Se hai preso da lei, non sarà così idiota da giudicarmi per il giacchetto di pelle o la moto. Presentamela dai, le farò una buona impressione, te lo giuro.- rispose, più determinato che mai. Che cazzo, se doveva giocarsi il tutto e per tutto, che lo facesse per bene!
-Zayn, non mi sembra proprio il caso. . .- continuò contrariata Hanna, che ancora non aveva obiettato riguardo alla storia dell’infrangere le regole.
-D’accordo, lascerò il giacchetto nella moto, ma così vedrà i tatuaggi. A tuo rischio e pericolo….- la prese in giro il moro, iniziando a spogliarsi. Hanna sorrise, cedendo al fascino del teppista.
-D’accordo, d’accordo! Entra, ti farò conoscere mia madre e poi parleremo più approfonditamente di questa faccenda.- acconsentì alla fine, levandosi di dosso quel gran fico di Zayn Malik.
Da lunga ve la faccio breve, Hanna rimase sconcertata da quanto Zayn potesse sembrare davvero un bravo ragazzo e sua madre, sebbene non apprezzasse la moto né i tatuaggi, comunque visibili su parte del collo, non si disse contraria a farlo rimanere a casa loro per un po’ e buttò là anche un possibile invito a cena nel futuro.
Quando Hanna iniziò a spingere Zayn verso camera sua, lui le lanciò uno sguardo del tipo “Che ti avevo detto?”.
-Allora, Zayn, cosa pensi di fare? Pensi di potermi ignorare per tipo due anni e mezzo e poi rifarti vivo tutto insieme con il tuo bel culo e riavermi tutta per te?- domandò stizzita Hanna, sebbene nei suoi occhi vi fosse un sincero divertimento.
-No, penso solo di fare questo.- rispose il ragazzo, avvicinandosi alla bionda per poterla baciare. Hanna rimase qualche secondo stordita, sentendo la lingua di Zayn incontrarsi con la sua e venendo invasa dal profumo di tabacco e shampoo al lampone che il ragazzo emanava.
-Ok, direi che si può fare per adesso, ma domani? E il giorno dopo? E così via? Pensi di poter usufruire del mio corpo a tuo piacimento? Non siamo mica alla casa del Popolo, vieni, alloggi e te ne vai eh!- ribadì poi lei, alquanto scocciata, senza però staccarsi troppo dalle labbra di Malik.
-Cazzo, Liam aveva ragione. Voi ragazze parlate, parlate, parlate! Volete un sacco di spiegazioni per cose così semplici!- borbottò Zayn, mettendosi le mani fra i capelli.
-Liam? Liam chi? E poi questa non è una cosa tanto semplice.- esclamò contrariata Hanna.
-Liam Payne, facciamo palestra insieme. La faccenda è semplice se consideri solo il presente e le cose che contano, ovvero tu piaci a me, io evidentemente piaccio a te e pure a tua madre e questo è quanto. Se stiamo bene insieme, qual è il problema?-
-Liam Payne subirà la mia ira per non essersi fatto i cazzi suoi… comunque il problema è che non voglio star male come lo sono stata la prima volta, di conseguenza ho paura a fidarmi di te e, beh, diciamo che vorrei avere delle garanzie.
-Liam sa molte più cose sulle donne di quanto potresti immaginarti, ha avuto una stronza di ragazza che non ti immagini, poi devo pensare a un modo per fargliela pagare a quella sciacquetta. . . ma non è questo il punto, il punto è che nemmeno io voglio stare più male per te e non voglio farti soffrire, quindi ti scongiuro di darmi un’altra chance e di vedere insieme a me come far funzionare le cose e goderci semplicemente la nostra conpagnia.- concluse il moro, lasciando Hanna senza parole: in parte per la rivelazione su quello sfigato di Liam Payne, in parte per la dichiarazione.
-E sia, ma se mi fai soffrire, giuro che assoldo un sicario e ti freddo, hai capito? Ti riempio di piombo. Non scherzo, mantengo sempre le mie promesse.
I due si guardarono in silenzio per qualche istante, poi Hanna si andò a sedere accanto a Zayn sul suo letto.
-Raccontami un po’ quella faccenda di Payne! - lo esortò poi, curiosa di sapere della seconda vita del nerd.
-Raccontami un po’ di quella tua foto con le orecchie da mucca.- rispose lui, guardando verso una cornice sul comodino, sorridendo, finalmente felice.

 
Aloha !

Salve gente!
Inanzi tutto sappiate che voi 18 personcine adorabili che avete messo la storia fra le preferite/ricordate/seguite avrete sempre un angolino nel mio cuore!
Grazie anche alle meravigliose pulzelle che recensiscono, vi lovvo tantixximo!!1! xdxd
Che dire poi? Questa storia è quasi agli sgoccioli...anche se sono solo 9 capitoli.
Ora che scrivo qui in fondo non mi viene niente, ma l'altra sera, giuro, avevo delle cose da comunicarvi. Cavoli, non so che dire!
Però una cosa me la ricordo. Volevo farvi una domanda! Che ne pensate voi di Larry?
Su twitter è tutto un LARRY IS REAL! o un ANDATE A ZAPPARE LA TERRA, LARRY NON ESISTE...
Io sinceramente non so che pensare, quindi mi astengo, però mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi.
*Il primo che riesce a convincermi ad accettare la sua idea e a "convertirmi" in Larry/NonLarry vince un biscotto! Pronti, partenza, via!*
Ok, basta. Sto sclerando di brutto.
Bene, se volete chiedermi qualcosa o anche solo infamarmi per come scrivo, io sono @KPooh_ (che originale) su Twitter, e quell'altra sciabordata (♥) che mette sempre i banner e le immagini perché io sono impedita è @Awesome_GirlL. Facebook non ve lo dico chi sono perché vedendo il mio profilo distruggereste la meravigliosa immagine che avete di me.
Ok, torno nella mia tana!
P.s. Avete visto il video dei ragazzi di ieri sera? Quando Harry ha inizato a parlare in americano stavo morendo dal ridere! "I live in the valley!" Ahahha ok basta.
Adios


       
  
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