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Autore: Lady Atena    21/06/2013    3 recensioni
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“Non ti sei mai chiesta come io sia scappato dai terroristi, Pep?”.
“Lo S.H.I.E.L.D. sta ancora aspettando una risposta a questa domanda dalla prima volta che vennero a fartela, Tony”.
Post-Iron Man 3.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Trucchetti scadenti di un genio di latta.'
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Titolo: Ricordi.
Autore: Lady Atena.
Fandom: Iron Man.
Personaggi/Paring: Tony Stark/Iron Man, Virginia 'Pepper' Potts, TonyPepper.
Genere/Avvertimenti: Introspettivo; Sline of life.
Rating: Giallo.
Wordcount: 657.
Disclaimer: I personaggi non sono miei, gli attorni nemmeno, la marvel neppure e perciò io non ci guadagno un soldo. Le idee invece mi appartengono, per quanto possano valere. Amen.
Tema della settimana: Il potere dell'ingegno o dell'industria. 
Nda: Trovo che questo sia il Tony più OOC della storia. Ma io tento lo stesso!

Tony si stese di schiena, poggiò le mani sul ventre e strinse le labbra guardando il soffitto.
“Pep?” chiamò.
Virginia si voltò, poggiò le mani sul materasso e si tirò seduta facendo scivolare la coperta.
“Hai avuto un incubo, Tony?” chiese.
Tony voltò il capo, le sorrise.
“Eri sveglia ad aspettare te lo dicessi?” domandò.
Pepper inarcò un sopracciglio, sospirò e incrociò le braccia al petto.
“Meglio l'insonnia che rischiare una delle tue armature addosso”.
Tony sogghignò, si mise seduto poggiando la schiena contro il muro.
“Pensavo ti saresti arrabbiata, quando le ho ricostruite”.
La donna gli poggiò il capo sulla spalla.
“Sei Iron Man; non posso farci niente”.
Tony le passò una mano tra i capelli d'oro rosso, alzò il capo e fissò il braccio meccanico dall'altro lato della stanza.
“Non ti sei mai chiesta come io sia scappato dai terroristi, Pep?”.
Virginia alzò il capo, lo guardò e aprì le labbra. Le richiuse, batté le palpebre e strinse la coperta.
“Lo S.H.I.E.L.D. sta ancora aspettando una risposta a questa domanda dalla prima volta che vennero a fartela, Tony”.
Tony abbassò il capo, sporse le labbra e inarcò un sopracciglio.
“Ma davvero? E non mi sono mai ritrovato la casa invasa da agenti 00Perfect? Nichi deve davvero amarmi”.
Pepper si passò le dita sugli occhi strofinando le palpebre, sospirò.
“Prima ti sei rinchiuso in laboratorio, poi c'è stata la faccenda di Obadiah, dopo ancora erano troppo impegnati a impedire tu morissi per farti domande, poi New York ha rischiato di collassare e infine ti sei di nuovo rinchiuso nel laboratorio. Credo che il generale Fury abbia deciso di rinunciare”.
Tony si grattò il capo, mugugnò e piegò la testa poggiandola contro la parete.
“Tu mi conoscevi. Ero un totale idiota. Geniale, ma sempre idiota. Quando una bomba, no, una delle mie bombe mi è caduta a tre passi ho avuto la brillante idea di corrergli incontro. Le ho costruite io, potevo disattivarle. Peccato mi sia esplosa addosso”.
Pepper allungò la mano, la poggiò su quella di Tony e sospirò.
“Tony, non credo che ...”.
L'uomo abbassò il capo, sogghignò.
“Fammi finire Pep. Sai che ho fatto per uscirne?”.
Virginia scosse il capo, strinse la mano di Tony e si tolse una ciocca di capelli da davanti al volto.
“Immagino qualcosa che ti ha spinto a chiudere la sezione armi e a diventare Iron Man” rispose.
Tony annuì.
“Non volevo che nessuno disponesse delle mie armi senza il mio permesso. E allora cosa di meglio che essere io l'arma? Solo io posso gestire me stesso”.
Pepper inarcò un sopracciglio. Tony rise, scosse il capo.
“Tu gestisci tutto il resto. Tutto quello che riguarda me stesso”.
La donna sospirò sonoramente e Tony si morse il labbro.
“C'era una specie di hippy ebreo, uno scienziato che mi ha aiutato a costruire la Mark I. C'abbiamo messo poco meno di tre mesi. L'idea di un'armatura non mi aveva mai sfiorato prima. Soprattutto di metterci me dentro”.
Pepper gli carezzò il palmo della mano.
“Ma mentre eri in difficoltà, hai avuto uno dei tuoi colpi di genio”.
Tony la guardò.
“Ero disperato, Pep. Sono sopravvissuto a quei terroristi per disperazione, ho scoperto il sostituto del palladio per paura di morire, ho portato una testata atomica in un buco nero dimensionale per puro istinto e sono venuto a capo dell'inganno del Mandarino per sete di vendetta. Non ho niente di eroico”.
Pepper gli si avvicinò, gli diede un bacio sulle labbra e gli carezzò la guancia.
“Tony, tu sei un genio che si è arricchito grazie a questo. Con o senza armatura, il tuo ingegno è la cosa che ti salva sempre”.
Tony le strinse la mano premendola sulla sua guancia, socchiuse gli occhi e la baciò.
“E tu sei la cosa migliore che io abbia mai ottenuto grazie ad esso, Pep”.

  
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