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Autore: Laila    06/01/2008    6 recensioni
E se Akari fosse morta... o tutti la credessero tale? Ryoga come reagirebbe a questa catastrofe? Da chi andrebbe a farsi consolare? Una tragicommedia degli equivoci partotita dalla mia mente malata...buahahah!
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Akari Unryu, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una serie di sfortunati eventi

-Cap 01: C’è posta per te-
- Signorino Hibiki, ho qui una prioritaria per lei!- il postino frugò in un mucchietto di carta da lettere legata con dello spago e ne estrasse un po’ goffamente la ricercata.
Ryoga si grattò la testa sorpreso.
- Masami! Caspita come siete diligenti voi delle poste, consegnate persino a Niigata !
L’uomo delle poste fece una faccia incoerente nell’apprendere quelle parole, l’ espressione lasciava trapelare il pensiero ° ma guarda questo sempliciotto ° ma troppo perbene, o forse troppo abituato alla distrazione del ragazzo con la bandana si limitò ad indicare l’abitazione ferma alla sua sinistra, per l’appunto casa Hibiki.
Ryoga sobbalzò, come se per un attimo avesse davvero creduto che quella, stufa di essere disabitata trecentosessanta giorni all’anno, avesse radicato braccia e gambe e si fosse diretta in zone più calde, seguendo il suo inquilino più giovane… poi collegò i suoi neuroni, accorgendosi di essersi perso ancora una volta, ma se era giunto a casa in tempo per leggere quella misteriosa lettera poco male.

- Grazie Masami - ricambiò con un sorriso timido, mentre l'altro nella sua divisa blu scura prese la bicicletta ed imbucò il vicolo adiacente per poter continuare il giro del quartiere.
La lettera fra le sue mani venne aperta nello stesso istante in cui vi lesse il mittente, famiglia Unryu.
La folata di vento che seguì lo strappo della missiva, fu il primo di una serie di sfortunati eventi che marchiarono per sempre la sua già insopportabile vita.
Il vento fece turbinare il contenuto della busta dentro ad un tubo di calce, uno dei giochi per bambini del parco, dribblò le altalene ed infine planò su di un cespuglio dove una bestiola orinò.
- Biancanera! - urlò Ryoga, scoprendo proprio la sua cagnetta, come responsabile del misfatto.

Nelle ore successive il poveretto si rintanò in casa e tamponò ed asciugò quanto più poté per decifrare infine solo poche parole, mentre bianconera gli scodinzolava accanto tutta felice.
“Caro Ryoga, debbo d’informarla che, macchia d’inchiostro illeggibile, Akari, altra lunga macchia nera, incidente d’addestramento con i maiali, terza sbavatura, funerali, questo lunedì.
Cordiali saluti,
Nonno Unryu.”

Akari è… No!No! Non posso pensarlo! Non può essere vero! Perché proprio lei??? strinse la lettera fino a farne uno spaghetto di carta.
Trascorsero alcune ore nel più completo silenzio.
Biancanera leccava le lacrime del suo padroncino come una brava balia, finché quest’ultimo non fu attraversato da una scintilla di vitalità.
- Devo andare a trovarla! Devo essere lì per lunedì o non potrò darle l’estremo saluto!
Così, con un retrogusto d’amaro in gola e gli occhi rossi dal pianto il nostro eroe si preparò più che motivato per l’ennesimo viaggio.
°Cosa devo dire a suo nonno? Devo portare dei fiori? sarò il benvenuto?°
Infilò lo zaino da scout, che portava dalla tenera età di sette anni e spalancò la porta d’ingresso, era talmente sovrappensiero che non si accorse nemmeno dello sciabordio della pioggia che incessante fluiva, sgocciolando dagli orli dei tetti.

- Sgrunt! Sgrunt! - P-chan si liberò con facilità dalla maglia che lo imprigionava e preso da un incontrollabile istinto rabbioso trotterellò fuori a perdifiato.
Era come un’allucinazione, una notte fatta di labirinti senza fine, le zampe percorsero chilometri e chilometri prima di cedere sfinite dallo sforzo e dalla ricerca, senza contare che, nello stato pietoso in cui si trovava il porcellino non poteva chiedere alcuna indicazione.
- P-chan! - esclamò sorpresa quella che pareva essere la voce di Akane Tendo, poi un abbraccio accogliente e un cuscino caldo sotto la testolina gelida e gli occhi del porcellino si chiusero estasiati.
- Quel maiale è ancora qui?!
- Non essere così scorbutico Ranma! Il mio P-chan è tutto infreddolito... Oh cielo! ha la febbre!
 
 Fine primo cap.

"Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo può spendere."
(Teofrasto)
Eccomi qui a scrivere qualcosa che mi è balenata per la mente per l’ennesima volta dopo un lungo distacco dal web…
Molti forse si sono scordati di me, altri proprio non mi conoscono, ma tanto per spiegarci io mi diletto a scrivere (a fasi alterne, come la luna) surrogati di storie sul bel Ranma ed i suoi amici di Nerima… tutti personaggi, ci tengo a precisare, della mitica Rumiko Takahashi.
Aspettando i vostri commenti,
La vostra affezionatissima autrice,
=Laila=
   
 
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