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Autore: Severa Piton    22/06/2013    4 recensioni
Dalla storia: "Era questo che vedevo nei miei incubi: un fascio di luce verde che ti lasciava cadere a terra. E io ero sempre troppo lontano per poterti prendere." Una Regulus/Nuovo personaggio senza pretese. Ho voluto 'inventare', diciamo così, un nuovo motivo che spiegasse il sacrificio del nostro amato Regulus Black. :) Enjoy!
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Regulus
La guerra era scoppiata da più di un anno, ormai.
Regulus aveva perso il conto di quante persone avesse visto morire, uccise da quelle Maledizioni imperdonabili che lui aveva cominciato a odiare.
Aveva agognato a lungo un posto sicuro, un posto tranquillo. L'aveva trovato tra le braccia di una strega.
Nicole era il suo nome. L'aveva conosciuta al sesto anno. Una semplice Tassorosso nata babbana.
Non l'aveva mai detto a nessuno.
Nicole, invece, sapeva tutto di lui. Conosceva il suo Marchio, ne tracciava i bordi con le dita quando Regulus rimaneva a dormire da lei.
Lei era infelice, Regulus lo sapeva. Aveva paura che lui - nonostante non si mostrasse tale - fosse uguale a tutti gli altri Mangiamorte: spietato, crudele.
Ma Regulus non era così. Non più.

Aprì gli occhi di scatto, immerso in quel buio pesto. Lo stesso incubo, sempre quello: la guerra intorno a loro e Nicole che cadeva morta a terra.
La vita di Regulus era diventata un impasto di inquietudine e paura. Non avrebbe mai dovuto innamorarsi.
Si mise a sedere sul materasso, gocce di sudore che, nonostante il freddo, gli accarezzavano la schiena.
Nicole non era accanto a lui. Cercando di allontanare le emozioni che il sogno gli aveva dato e la paura nel non vederla accanto a sé, Regulus chiuse gli occhi e premette le mani sulle palpebre.
- Regulus - si sentì chiamare.
Tolse le mani dal viso e per pochi secondi non fu in grado di vedere altro che un'infinità di colori mescolati tra di loro. Probabilmente aveva pigiato troppo, si disse.
La vista tornò gradualmente e lui riuscì a mettere a fuoco Nicole, un bicchiere d'acqua nella sua mano e un lieve sorriso.
Lei si avvicinò al letto e si sedette accanto a lui, appoggiando il bicchiere sul comodino.
- Hai avuto un altro incubo? - Gli chiese lei, accarezzandogli i capelli. Lui annuì.
- Non mi dirai mai di cosa trattano questi sogni che ti tormentano ogni notte, vero? - Lui scosse la testa e Nicole gli sorrise dolcemente.
Quando si avvicinò a posargli un leggero bacio sulle labbra, sorrise anche lui e il suo cuore si fece un po' più leggero.
Quando si allontanarono, lui la guardò negli occhi.
Nicole era bellissima. O almeno: lui la vedeva bellissima. Per Regulus era sempre stata la ragazza più bella che avesse mai visto.
Non erano i capelli castani a renderla diversa, nemmeno gli occhi marroni o i fianchi forse un po' troppo larghi. Era il sorriso.
Regulus si era innamorato di lei vedendola sorridere. Aveva una tale dolcezza nel viso, una così bella sincerità negli occhi. Aveva tutto ciò che Regulus non avrebbe mai potuto possedere.
E lui la guardava sempre, incantato dalla luminosità che emanava. Brillava così tanto, pensava lui spesso, che forse era l'unica persona al mondo a poter sovrastare il buio che lui aveva intorno.
Regulus sentì il peso di poco prima tornare a ostruirgli i polmoni. C'era bisogno di persone come lei al mondo, e lui aveva già preso la sua decisione da tempo, ormai.
- Mi ami, Nicole? - Le chiese.
- Certo che ti amo, Regulus, perché me lo chiedi? -
- Ho paura che possa dimenticarti di me, un giorno. -
Lei rise. - E' questo che sogni la notte? -
- No. No, non c'entra niente. -
Nicole lo guardò, sentendo che aveva altro da dire, capendo che le parole che lui voleva tirare fuori erano state pigiate così in fondo al suo cuore che provare a esprimerle faceva un male tremendo.
- Le persone della mia vita... - Regulus sospirò - Sai, loro tendono ad andarsene. Se ne vanno e poi si dimenticano di me. -
Nicole gli accarezzò il viso. - Succede a tutti, Regulus. A volte, anche noi ce ne andiamo. Hai mai lasciato qualcuno? -
- Sì. - La guardò negli occhi. - Ma non ho mai dimenticato. Io non sono mai stato abbastanza speciale da essere ricordato. Non ho mai avuto il privilegio di far parte di un ricordo. Anche mio fratello non mi pensa più. Nemmeno lui. Ma non era colpa mia. - Una lacrima silenziosa rigò il viso di Regulus.
Nicole si avvicinò a lui e lo strinse a sé. Anche gli occhi della ragazza erano umidi di lacrime, ma non le avrebbe lasciate scendere. Il dolore di Regulus le faceva stringere il cuore.
- Io non mi dimenticherò mai di te. Nemmeno se tu un giorno dovessi decidere di andartene. Avrai sempre un posto nel mio cuore. -
A queste parole Regulus chiuse gli occhi e la strinse. - Mi dispiace. - Le disse.
- Per cosa? -
- Per non essere diverso. -
- Per me sei perfetto così. -
Nicole lo baciò.
Fecero l'amore quella notte.
Fecero l'amore, ma solo uno di loro sapeva che sarebbe stata l'ultima volta.

Il sole era già alto nel cielo. Quando se n'era andato, Nicole dormire ancora.
Le aveva lasciato una lettera.
Sospirò e pensò al suo sorriso, prima di cominciare a bere.

Nicole,
la mia vita era buia. Tu sei stata la mia luce.
Il mondo, adesso, sarà più sicuro, e tu vivrai a lungo.
La guerra finirà.
Era questo che vedevo nei miei incubi: un fascio di luce verde che ti lasciava cadere a terra. E io ero sempre troppo lontano per poterti prendere.
Non dimenticarmi.
Ti amo.
Regulus.

Nicole gridò a lungo.

Il giorno dopo la morte di Regulus, Sirius, il fratello, andò a bussare alla sua porta.
Nicole non si chiese come facesse a sapere della relazione che lei e Regulus avevano avuto.
Tutto quello che fece fu abbracciare Sirius e piangere sulla sua spalla.
Regulus si sbagliava e Nicole non avrebbe potuto dirglielo.








Rachel*
Ossignore.
Ossignore.
Non so che altro dire.
Spero si sia capito che quello descritto era il giorno in cui Regulus va a rubare il medaglione.
La cosa davvero brutta è che Regulus era davvero convinto di essere riuscito a risolvere qualcosa.
Bene, per qualsiasi domanda, io sono qui.
Le lamette - nel caso in cui questa storia vi abbia fatto venire voglia di averne una - sono a quel bancone laggiù. Tutte gratis!


  
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