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Autore: applestark    22/06/2013    1 recensioni
Frannie è all'apparenza la tipica ragazza cheerleader, bionda, alta e impeccabile.
In realtà la sua vita è tutta una messa in scena per sentirsi abbastanza carina agli occhi degli altri, per rendere orgogliosi i suoi genitori.
Ma l'incontro casuale con Alex Gaskarth e gli All time low cambierà la sua vita, e lei diventerà più coraggiosa, più forte, capace di abbandonare le maschere che indossa.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19: Cinderella

Frannie Pov.
 
-Mamma, Alex arriverà tra qualche minuto, stai tranquilla-
Era l’ennesima volta che pronunciavo quella frase, accarezzando la spalla di mia madre che era tutta agitata dall’incontro con il fidanzato di sua figlia.
O meglio.
Ciò che più la preoccupava era il fatto che io avessi detto “dobbiamo dirvi qualcosa di molto importante”.
Mi pentivo di averlo fatto, visto che quasi sicuramente adesso lei credeva che io fossi incinta.
Sbuffai e mi sedetti sul divano in salotto, il the nella teiera evaporava e tra poco sarebbe diventato brodo, il caldo asfissiante non ci permetteva di respirare e l’agitazione mi faceva tremare le ginocchia.
Indossavo un abito giallo canarino molto estivo, corto e con le maniche corte, avevo legato i capelli in una coda alta eppure ancora sentivo caldo.
Iniziai a sventolarmi la manina davanti al volto, nell’attesa di Alex e di mio padre.
-Mi aveva promesso che alle cinque in punto sarebbe stato qui- sbottò mia madre, riferendosi a quell’uomo d’affari che mi ritrovavo come genitore.
-Vedrai che tra poco arriveranno- la rassicurai, e nemmeno tre minuti dopo la voce possente di papà si fece sentire, accompagnata da quella di…Alex.
-Oddio- esclamai, guardando negli occhia mia madre.
-Si saranno incontrati all’entrata-
-Oh cavolo-
Alzai gli occhi al cielo, quell’incontro cominciava davvero bene…
Quando entrarono entrambi in salotto mi alzai come per comunicare qualcosa ad Alex, qualcosa che non capivo nemmeno io, infatti mi guardò con fare interrogativo ed io feci una smorfia.
-Alex, accomodati pure qui- disse mia madre gentilmente, alzandosi per sedersi vicino a mio padre.
-Si- sussurrai al mio ragazzo, prendendogli la mano e portandomelo accanto.
-Questo ragazzo è una forza, Frannie! È una rockstar!- fece mio padre, scoppiando in una sonora risata.
-Anche lei è una forza signor Daniels- ripose Alex, ed io lo guardai negli occhi innamorata come Giulietta lo è di Romeo.
-Beh , ragazzi, non teneteci sulle spine…cosa….cosa dovete dirci?- intervenne mia madre, prendendo un fazzoletto di stoffa dalla tasca per asciugarsi il sudore sulla fronte.
Era evidentemente agitata, ed io non volevo tirare troppo a lungo quella situazione.
-Beh, signori Daniels,  io e Frannie siamo fidanzati da mesi , pochi mesi, ma io vorrei chiedervi una cosa molto importante-
Alex prese la parola ed io prontamente gli strinsi la mano, carezzandogli con il pollice il dorso, per farlo stare tranquillo.
Sapevo quanta agitazione provava anche lui in quel momento, ma lo amavo così tanto e non vedevo l’ora di diventare sua moglie a tutti gli effetti.
-Siamo tutt’orecchi- rispose mio padre prendendo a braccetto mia madre , che fissava il vuoto terrorizzata.
-Io e Frannie abbiamo deciso di sposarci. Quindi sono qui a chiedere la mano di vostra figlia.-
Disse quella frase risoluto e sicuro di se, mi guardo negli occhi non appena ebbe finito e poi sorrise a mio padre e a mia madre, che avevano gli occhi strabuzzati.
Mi piaceva la formula romantica che Alex aveva utilizzato, mi aveva fatto partire il cuore come un treno in corsa.
-Io….- balbettò mia madre, ma papà la interruppe all’istante.
-Sai cosa Alex? Anche io avevo 25 anni quando ho chiesto a Stephanie di sposarmi, lei ne aveva 18 e somigliava molto a mia figlia Frannie-
Sorrisi, presa alla sprovvista da quell’aneddoto che nemmeno io conoscevo.
-Adesso guardateci, ci amiamo ancora. Molto genitori sono contrari ai matrimoni tra giovani, io invece credo che il Signore vi benedirà, e andrà tutto bene. Inoltre tu puoi aiutare mia figlia a diventare famosa…visto che sei una rockstar-
Quel breve discorso venne fatto da mio padre con il tono più tranquillo del mondo, tanto che sorrisi tutto il tempo.
-Beh, tuo padre ha ragione Frannie. Sei giovane ma se è quello che vuoi…non posso ostacolarti ancora-
 Presi un enorme respiro e mi avvicinai per abbracciare entrambi, mio padre fece cenno anche ad Alex di alzarsi e ci unimmo in una stretta tutti e quattro.
-Quando avete intenzione di sposarvi?- chiese mia madre, un attimo dopo.
-Quando Alex torna dal tour, a settembre. Successivamente credo che parto per New York per la NYADA, se mi hanno presa…- spiegai, e mia madre spalancò gli occhi come se avesse avuto un lampo di genio.
-Che succede?- chiesi guardandomi intorno.
-E’ arrivata una lettera dalla NAYDA stamattina, aspetta che chiamo Caroline e te la faccio portare-
-O-o-okay…-
-Sei stata presa amore- mormorò Alex, stampandomi un bacio sulla tempia e osservando la porta d’entrata, dalla quale uscì la nostra inserviente con una busta bianca tra le mani.
-Scommetto che sei dentro, tesoro- disse mio padre strizzandomi l’occhio.
Io deglutii e scartai piano la busa, fino a prendere la lettera di carta pregiata tra le mani per leggerne il contenuto.
Il cuore andava a mille, la paura di fallire era molta e invece….
-Sono stata presa- esclamai, alzandomi in piedi ed esultando.
-Oddio questo è fantastico- intervenne mia madre alzandosi per venirmi ad abbracciare.
Non potevo crederci… la fortuna era davvero dalla mia parte.
I miei genitori mi sostenevano nei miei sogni e nelle mie decisioni, io ed Alex ci saremmo sposati, ero stata presa alla NYADA….
-Sono troppo felice-
-Te lo meriti- disse Alex, tirandomi per la gonna per guardarmi negli occhi.
-Beh, qui c’è da festeggiare-
Eccolo mio padre, con la fissa per lo champagne.
-Esatto- concordò Alex, e tutti iniziammo a brindare alle mie vittorie.
Che non sarebbero mai diventate tali, se non fosse stato per Alex.
 
Una settimana dopo
 
Lexie Pov.
 
E così la mia migliore amica a settembre si sarebbe sposata.
Non potevo crederci, ma infondo da una come Frannie c’era da aspettarselo.
Era una mini Cenerentola sin da quando era piccola con i suoi capelli biondi, il sorriso gentile, una buona parola per tutti e poi… dopo aver subito brutte azioni dalla matrigna improvvisamente quest’ultima era diventata una fatina e l’incontro con l’uomo della sua vita le aveva reso la vita una vera e propria favola.
Non provavo invidia per lei, non ne avevo bisogno.
Anzi, ero molto felice che almeno Alex fosse cresciuto e maturato, al contrario del mio Jack che invece aveva ancora cinque anni, almeno celebralmente.
Frannie ed Alex avevano scelto proprio i loro migliori amici come testimoni di nozze e visto che la settimana seguente sarei partita per il tour con gli All time low era meglio se mi sbrigavo a comprare un vestito.
L’abito di matrimonio di Frannie sarebbe stato bianco con qualche decorazione rosa chiaro, e, visto che ero anche la sua damigella d’onore , miss Gaskarth avrebbe preferito che il mio abito si abbinasse al suo.
Approfittandone anche del pomeriggio libero di Jack decidemmo di andare a fare un giro per negozi, alla ricerca di qualcosa di carino per me.
L’appuntamento era alle sei in punto a casa mia, ma ovviamente quell’idiota  venne con mezz’ora di ritardo.
-Barakat! Cosa stavi facendo?- gli avevo urlato non appena fui entrata in macchina.
-Mi stavo scopando un’altra Lexie… -
Lo guardai male , pronta a dargli una scaricata di pugni nello stomaco.
-PAZZA! DORMIVO, ECCO TUTTO.- disse in una smorfia, mettendo in moto l’auto e guardandomi di tanto in tanto.
-Che palle gli abiti da cerimonia- ammise qualche minuto più tardi, ricevendo in risposta da me una smorfia.
-Sembrerai un pinguino quel giorno…-
-Adori i pinguini- replicò sorridente
-Appunto-
-Mmmhhhh…-
Ridacchiammo entrambi e io gli stampai un bacio sulla guancia.
Jack era rimasto piuttosto sconvolto dalla decisione di Alex, infatti me ne aveva parlato da subito, per sapere se anche Frannie ne sapesse qualcosa o cosa.
Erano amici da così tanto tempo ed io lo sapevo bene, come tutte le fan degli All time low, o quasi tutte, anche io adoravo la Jalex, eppure mi ero dovuta arrendere che fosse solo una forte amicizia.
 
Una volta giunti alla boutique che gli avevo indicato scendemmo dall’auto ed io entrai subito nel negozio la cui vetrina era addobbata con abiti fantastici dai colori più svariati, era estate d’altronde.
Aprii la porta d’entrata e notai che un mucchio di persone gironzolava per il negozio.
-Molto meglio. Odio le commesse che ti si appiccicano addosso- avevo detto a Jack facendolo sorridere.
Mi avvicinai allo stand dove avevo visto abiti e completi sul rosa o fucsia e inizia a tirarne fuori qualche modello.
-Allora Lexie, qualcosa che posso toglierti facilmente di dosso, niente cerniere e bottoncini troppo complicati!- disse improvvisamente Jack portandosi le mani sui fianchi.
-IDIOTA! STAI ZITTO CHE TI SENTONO!- sbottai a denti stretti e gli diedi un calcio, ma lui continuava a sorridere noncurante.
Aveva seriamente il pallino del sesso, non potevo farci  niente. Anche perché quando voleva sapeva essere terribilmente tenero e dolce.
Presi due vestiti e andai nel camerino a provarmeli.
-Jack non sbirciare e guarda che nessuno si avvicini- gli avevo raccomandato prima di entrare in quel minuscolo stanzino e iniziare a togliermi i vestiti.
-Hai fatto? Hai fatto? Hai fatto?- continuava a chiedermi Jack, fino a che non lo zittii con uno sguardo maligno.
Il primo abito consisteva in una gonna a tubino e una blusa rosa antico con le maniche a tre quarti, era un completo molto carino, eppure non mi convinceva troppo.
Mi alzai i capelli con una mano e sorrisi incerta, sembravo una donna troppo matura.
-Jackie, che te ne pare?- domandai uscendo in punta di piedi dal camerino e facendo una giravolta su me stessa.
Barakat spalancò la bocca. –Gnocca.-
-…e te pareva che non lo dicevi-
-Gnocca ma con un’aria da prof, sembri più grande- aggiunse grattandosi il mento.
-Mh , provo l’altro vah-
Rientrai nel camerino e mi tolsi con calma quel completo da dosso, lo rimisi sulla stampella e poi indossai l’altro vestito che invece era corto poco sopra al ginocchio e aveva un corpetto con lo scollo a cuore, la gonna invece cadeva morbida sulle gambe.
Un enorme sorriso mi comparve in volto non appena mi specchiai, adoravo quell’abito!
Jack sentì il mio urletto di felicità e si affacciò immediatamente nel camerino.
-Caspita. Ti sta da Dio!- esclamò, entrando lì dentro con me e sedendosi su un puffo nell’angolino.
-Grazie, ma…che ci fai qui?-
-Mi sentivo tutto solo lì fuori- mugugnò facendo il labbruccio e gli occhioni da cucciolo.
-TI ODIO! Sei dannatamente dolce!- esclamai a voce un po’ troppo alta e mi avvicinai a Jack, gli presi il volto tra le mani e lo baciai, sorridendo.
-Anche io ti odio, proprio tanto. Comunque dovresti prendere questo vestito.-
-Infatti ho deciso, pendo questo-
-Perfetto.-
Ci guardammo sorridenti, poi cercai con qualche gesto maldestro di abbassare la zip dell’abito, ovviamente fallendo.
-Ti aiuto- si offrì subito Jack alzandosi e abbassando con un movimento fluido la cerniera del vestito, gli sussurrai un “grazie” ma lui mi strinse da dietro dondolando qualche secondo sul posto con me tra le braccia.
-Voglio qualcosa in cambio!- esclamò, come suo solito, mentre io scioglievo l’abbraccio e mi toglievo da dosso quel gioiello di vestito, per posarlo nuovamente sulla gruccia.
-Ma vuoi sempre qualcosa in cambio?!-
-Si perché tu adesso sei in mutande e io…io… sai come sono io- borbottò incrociando le braccia al petto.
-Riesci ad essere tenero anche in queste situazioni, ma come fai?!-
-Boooh…- rispose scrollando le spalle.
Arricciai il naso e mi avvicinai nuovamente a lui per baciarlo, ma questa volta Jack mi spinse al muro del camerino e posò entrambe le mani sui miei fianchi.
-Jack Bassam Barakat, non lo faremo mai e poi mai in un…negozio!-
-E dai! Noi non ci fermiamo al limite letto, noi siamo super eroi!- esclamò strizzandomi l’occhio.
-Perché l’avrai sempre vinta su di me?- dissi mordicchiandomi il labbro inferiore
-Chi lo sa-
Sorrisi maliziosa e lasciai che Jack mi baciasse, con una mano chiusi ermeticamente la porticina del camerino e poi mi lasciai andare tra le sue braccia.
Quella era davvero una situazione insolita, eppure credo che nessuna avrebbe rifiutato al mio posto.
Si tratta comunque di Jack…Jack Barakat.
  
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