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Autore: MegJung    23/06/2013    0 recensioni
Allora questa è la prima parte della serie "I dolori del giovane Marco" avviso subito che la storia è abbastanza grezza con aggiunta di parolacce (non molte comunque). Chi non gradisce questo genere di contenuti è libero di non leggerla.
La storia è una parodia della celeberrima Chanson de Roland, con l'ispirazione del mio migliore amico che soffre pene d'amore inimmaginabili (si certo xD). Storia assolutamente demenziale, con qualche picco di termini altisonanti, creata solo ed esclusivamente per ridere!
Ma adesso dico sul serio qualcosa riguardo la storia: si tratta delle gesta eroiche del nostro eroe Marco che ne vedrà davvero delle belle!
Genere: Comico, Guerra, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fu così che la nostra bastarda di moira (la nostra cara Atropo) lasciata sola dalle sue colleghe scese giù sul campo di battaglia.  Il suo abito veniva mosso dalla brezza mentre si dirigeva verso il suo obbiettivo: tagliare il filo della vita dei poveri sventurati guerrieri che venivano colpiti mortalmente.  Girovagava fra gli alberi facendo cadere tante vite, anche se la partita era di softair anche un misero pallino di gomma poteva essere letale.  Nessuno aveva idea di quante vite potevano essere stroncate scivolando su uno di quei proiettili finti. Un minuto prima cercavi di fare il figo brandendo un fucile a batterie e poi... bum, caduto, tutto finito. Tanti brindisini e baresi non riuscirono a fuggire alla letale morsa della spietata Atropo senza cuore. Certo che lo bionda moira era proprio una bastarda.
Atropo: - lo so! -.
Zitta moira e fa il tuo dovere!
Ma c'era ancora un barese nascosto fra i cespugli che non era stato ancora colpito. Era sempre lui il nostro eroe senza parola che si parava il culo passando fra un pallino e l'altro durante le sparatorie
Esatto, sto parlando del nostro prode: l’incantevole Marco dal deretano celestiale.
Eh, il nostro aitante, prode e verginello Marco che tentava invano di rendersi figo per cercare di fare breccia nel cuore, e nelle mutande, di qualche bella ragazza per non essere più preso per il culo dai suoi amici e conoscenti. Peccato però che non gliene andava bene mai nessuna. Ormai gli anni stavano passando, doveva darsi una mossa; e poi pensate a quanti spermatozoi sprecati per niente?
Persino uno sfigato come il soldatin Damian era riuscito a concludere qualcosa. Forse poteva parere il più stupido della combricola, ma in realtà era parecchio astuto: si era chiavato la moira bastarda guadagnandosi l'immortalità.
Ma non perdiamo il filo del discorso!
Il nostro eroe dalla verde mimetica si andava nascondendo finché un brindisino in fragrante lo beccò. Aveva il fucile del suo nemico puntato sulla fronte e non aveva via di scampo.
Atropo sentì l’irresistibile odore della morte imminente di Marco e andò sulla scena dello scontro per scoprire, fra il brindisino e Marco chi sarebbe stato il vincitore.
Oh Atropo che abbia pietà! Chi susciterà più polluzioni notturne se morirà.
Allora c’era il nostro Marco con la vita in bilico, osteggiato da un brindisino per noi di poco interesse. Brindisino o Marco? Quale filo vitale l’atroce moira avrebbe tagliato?
 
TO BE CONTINUED …
Nel “Marco Innamorato” scoprirete la verità!
Ringrazio _Talia_Grace_ che mi ha ricordato dell’esistenza di questa storia e tutti quelli che l’hanno recensita e messa tra i preferiti, ricordate e seguite!
   
 
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