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Autore: kodocha98    23/06/2013    5 recensioni
- Che cosa ti hanno fatto?-
- Loro non mi hanno fatto nulla-
- Non capisco…allora perché piangi?-
- Vuoi saperlo?-
- Sono stanca…-
- Di cosa?-
- Sono stanca! Da quando sei divenuto famoso, sei diventato sempre più distante, mentre i ragazzi si sono avvicinati, mi hai considerato come…una persona trasparente! Sì, trasparente! Hai idea di cosa significhi essere considerata trasparente dal tuo migliore amico? Lo sai!?-
- Non è tutto qui! Non sei più lo stesso da quando sei divenuto un cantante di successo, lo sai, io ti ho sempre appoggiato, ma ora non ci riesco! Non sopporto più le sere, quando torni con i ragazzi da una discoteca o un pub e ti porti una per sciacquartela! Odio vedere quelle oche che la mattina escono con la tua maglietta e camminano in giro per casa così! Lo odio…-
- Perché non me l’hai mai detto?-
- Che cosa dovevo dirti? “Rivoglio il mio James”? Questo dovevo dirti? Beh, mi dispiace, ma non ci riesco perché…io sono comunque innamorata di questo James come lo ero dell’altro!-...
Spero vi piaccia :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sai di...Anguria?




 

Non ho mai capito in pieno la parola “amore”, finché tu non me l’hai insegnata.
Con i tuoi sorrisi, i tuoi sguardi, abbracci e baci, adoravo quando rimanevamo insieme a guardare la tv la domenica sera, era divertente fare la sciocca, la bambina.
Adesso, sei lì su quel palco a esibirti insieme ai ragazzi, mentre io ti guardo dalle quinte, mentre alcuni ragazzi mi guardano, anzi, mi spogliano con gli occhi, orribile. Tu non te ne rendi conto, perché sei sempre su un palco, non parli neppure più con me come un tempo, io la tua migliore amica.
Finalmente, il concerto è finito, e possiamo tornare tranquillamente a casa. Ho voglia di rimanere sola.
- Melissa…cos’hai?- mi chiede Kendall, lui mi capisce, non è come te che pensa semplicemente ai riflettori.
- Nulla, Kendall. Tranquillo- dico, aprendo la portiera dell’auto, mentre tu continui a ignorarmi.
Sembro trasparente? O forse lo sono? Solamente i ragazzi si accorgono della mia presenza, mentre tu mi tratti come se fossi invisibile, non mi abbracci neppure più, non giochiamo più alla play, e come se tu mi stessi evitando…e così? Mi stai evitando Maslow?
Arriviamo alla villa, io salgo senza dirti neppure “notte”, mentre gli altri si preparano per uscire un po’, come capita anche a te di questo periodo, lasciandomi perennemente sola, sai benissimo che io non conosco molte persone qui, ma, sembra che a te non importi un granché di me.
Sento la porta bussare, sicuramente è Carlos, Kendall oppure Logan, loro mi ascoltano e mi considerano un’amica, mentre tu mi tratti come se fossi immaginaria, neanche se fossi come il tuo vecchio migliore amico immaginario, Mr Fox, lo ricordo ancora, perché è lo stesso nome del tuo cucciolo, quello che mi sta facendo le feste in questo momento, mentre tu parli a telefono con la bionda. La tua ultima conquista, quella sciacquetta da quattro soldi, quella non sa fare neppure due più due figurati ad averci una conversazione che non sia sulle unghie e smalti, patetica non c’è che dire.
Te le sai scegliere proprio bene, le oche finte e tinte, complimenti James.
- Posso?- mi chiede una voce, armoniosa e dolce: Kendall, sorrido, facendogli cenno di entrare, e in un solo istante ho quasi tutti i membri della band in camera mia.
- Devi dirglielo, Meli-
- Carlos, non posso…-
- Perché? Devi fargli capire come ti senti, per la miseria!- tuonò Logan, facendomi sobbalzare, e cosa potevo dirgli?
Che la sua stupida migliore amica, quella che conosce dall’asilo era innamorata di lui? Che ogni notte piangeva quando vedeva che si portava a casa una nuova? No, non l’avrei e non lo farò mai. Non riesco, come potrei guardarlo in faccia dopo avergli confessato tutto? Non potrò, è semplice.
Le lacrime iniziano ad assillarmi, non riesco a smettere di piangere, sono talmente bollenti da scottarmi le guancie. I ragazzi cercano di consolarmi, ma se fanno così, è peggio, voglio rimanere sola.
Improvvisamente sento la porta aprirsi, rimango pietrificata, mentre i miei occhi non smettono di lacrimare.
- Ehi, ragazzi dove vogliamo…che le avete fatto?- tuonò James, vendendomi in questo stato, mentre io non riesco a far scemare i miei singhiozzi, mi si avvicina e cerca di prendermi la mano, come quando eravamo piccoli.
Io mi ritraggo istintivamente, mentre una scarica elettrica mi attraversa per tutto il corpo, non posso, no.
- Uscite…Ho detto uscite!- urlò di nuovo James, rivolgendosi ai ragazzi, il suo sguardo e duro, e mi sta spaventando, non era mai stato così.
- Che cosa ti hanno fatto?- mi chiede, quando siamo finalmente soli, e il suo sguardo di addolcisce, e sembra essere ritornato il piccolo James Maslow, quel bambino paffutello con cui adoravo giocare a fare la famiglia.
- Loro non mi hanno fatto nulla- cerco di far smettere i singhiozzi, ma più cerco di calmarli e più aumentano.
- Non capisco…allora perché piangi?-
- Vuoi saperlo?- chiedo, con la consapevolezza che i miei singhiozzi si sono placati, e un senso di rabbia e frustrazione mi pervade, adesso basta. Voglio dirgli tutto.
Non mi rivolgerà mai più la parola, non riesco più a trattenermi, devo dirgli tutto.
- Sono stanca…-
- Di cosa?- mi chiede ancora James alzando gli occhi al cielo, non sa dove voglio andare a parare, lo conosco meglio delle mie tasche, è esasperato.
- Sono stanca! Da quando sei divenuto famoso, sei diventato sempre più distante, mentre i ragazzi si sono avvicinati, mi hai considerato come…una persona trasparente! Sì, trasparente! Hai idea di cosa significhi essere considerata trasparente dal tuo migliore amico? Lo sai!- urlai, con tutto il fiato che avevo in gola, mentre lui mi guardava sconvolto, sorpreso.
Cerca di aprire bocca, molto sicuramente vuole controbattere, ma io non voglio dargli questa soddisfazione, non ora.
- Non è tutto qui! Non sei più lo stesso da quando sei divenuto un cantante di successo, lo sai, io ti ho sempre appoggiato, ma ora non ci riesco! Non sopporto più le sere, quando torni con i ragazzi da una discoteca o un pub e ti porti una per sciacquartela! Odio vedere quelle oche che la mattina escono con la tua maglietta e camminano in giro per casa così! Lo odio…- urlai di nuovo, mentre gli occhi iniziarono a pizzicare ancora, no…non adesso ti prego.
- Perché non me l’hai mai detto?-
- Che cosa dovevo dirti? “Rivoglio il mio James”? Questo dovevo dirti? Beh, mi dispiace, ma non ci riesco perché…io sono comunque innamorata di questo James come lo ero dell’altro!- dico ancora, mentre apro la porta della mia camera, non riesco più a rimanere rinchiusa in quella stanza, mi soffoca.
- Non giochiamo più, non scherziamo, abbracciamo…non ci diciamo neppure “Giorno”…mi manca il mio “James aereo”, quello che mi prendeva sulla schiena e mi portava a scorazzare per il parco divertimenti, mentre dovevamo pensare con quale schifezza dovevamo ingozzarci…basta, James! Sono stanca di tutto questo!- dissi uscendo dalla mia stanza, mentre il mio ex migliore amico rimaneva piantato lì, e il piccolo Fox iniziava ad abbagliare, per fermarmi, mentre i ragazzi mi guardavano scendere per le scale, di corsa.
Apro la porta, senza dare retta i ragazzi, mentre mi urlano di fermarmi, inizio a correre, mentre sento le sue grida, ma questa volta non mi fermerò.
Voglio rimanere sola.
Voglio andare via da tutto e da tutti, specialmente da lui.
Arrivo al parco, e mi siedo su una panchina, indosso dei semplicissimi pantaloncini neri della tuta che non arrivano neppure al ginocchio, e una maglia lunga, di Mario Bros, e un paio di scarpe di all star, nere.    
- Meli! Meli! Cazzo, Melissa fermati!- dice una voce davanti a me, non voglio alzare lo sguardo, so già chi è, ma non voglio vedere i suoi occhi, mai più.
- Guardami…Melissa, guardami!- urlò ancora James, mentre io avevo il viso nascosto nelle ginocchia.
- Melissa!- urlò di nuovo, facendomi alzare lo sguardo, indossa ancora la canotta bianca e i jeans, che aveva indossato al concerto.
- Cosa vuoi?-
- Sapere il perché!- lo guardai diritto negli occhi, mentre mi alzavo in piedi sulla panchina, superandolo in altezza, così da vederlo dall’alto in basso.
- Ti ho detto tutto, porca miseria! Lo so, ho fatto una cazzata, ma almeno mi sono messa in gioco! È quello che il mio migliore amico mi aveva insegnato!- urlai, mentre continuavo a parlare come uno scaricatore di porto, mentre sul volto di James si creava un sorriso…un sorriso?
Improvvisamente mi sento presa per i fianchi, James mi ha preso in braccio, e mi sta abbassando molto lentamente, mentre i nostri occhi s’incrociano e rimaniamo in silenzio.
- Perché sorridi?- gli chiedo spezzando il silenzio, adesso che sono a pochi centimetri dal suo viso, e soprattutto dalle sue labbra.
- Che cosa dovrei fare, secondo te?-
- Arrabbiarti?- chiedo, mentre lui scuote la testa come segno di negazione, mentre i nostri visi si avvicinano, e sento il suo fiato caldo.
Finalmente, quella maledetta distanza tra le nostre labbra va a farsi benedire.
Le sue labbra sono calde, bollenti, mentre le sue mani si stringono sui miei fianchi, e le mie tra i suoi capelli.
Da quanto tempo ho aspettato queste labbra? Troppi anni, e adesso sono mie, e non più di quelle sciacquette da quattro soldi.
Lo stringo di più a me per far approfondire il bacio, mi chiede il permesso di entrare a esplorare la mia bocca, ed io non chiedo di meglio.
Le nostre lingue s’incontrano bruscamente, per poi sfiorarsi dolcemente e dopo assaporarsi, finalmente.
Sembrano come se stessero danzando un ballo antico quanto il mondo, semplicemente magnifico, meraviglioso.
Improvvisamente ci stacchiamo, provocando gemiti di disappunto da entrambi, mentre James si lecca di nuovo le labbra.
- Hai il sapore di…anguria?- mi chiede affannato, prima di rituffarsi sulle mie labbra.
Ridacchio, mentre lo stringo ancora di più facendo fondere i nostri due corpi in un unico essere.
- Sì, ti piace?- gli chiedo senza staccarmi dalle sue amate labbra.
- Molto, mi piace il sapore della ragazza che amo- dice continuandomi a baciare, mentre sentiamo delle urla in lontananza.
- Eccoli! Ah, va beh, lasciamo soli-
- Quasi, quasi gli faccio una foto- dice Carlos, prendendo il telefono scattandoci una foto, mentre James ed io siamo impegnati in un'altra faccenda al sapore di anguria.
- Ehi! Piccioncini! Torniamo a casa! Ho fame!- urla Logan, facendoci fermare definitivamente, sento il mio James sbuffare, mentre regala un bellissimo dito medio a Logan.
- Grazie Henderson, hai ammazzato l’atmosfera- dice James, prendendomi in braccio e dirigendoci verso casa, mentre io rido come una stupida.
- Cosa mangiamo ragazzi?- chiede Kendall, affiancandoci, James ed io ci guardiamo per poi annuire.
- Anguria!- urliamo insieme come due stupidi, ma innamorati.



Angolo Kodocha98:
Non so come mi sia venuto in mente, spero che vi piaccia.
L’ho scritta cinque minuti fa, mentre mia cugina si stava truccando per il suo appuntamento.
Voi mi starete chiedendo…perché l’anguria? Semplice, è il gusto del mio lucidalabbra, che mia cugina si è “gentilmente” preso per la sua serata galante, e così…BOOM! Questa mente bacata ha realizzato quest’one short.
E dicendo addio anche al mio amato lucidalabbra  nuovo di zecca…ma è la vita.
Vi auguro una buona serata.
Un bacio, Kodocha98

  
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