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Autore: giugiboo    23/06/2013    1 recensioni
Parigi, in Francia, un giorno come tanti una ragazza vivace e all'apparenza un po' torda, di nome Candy, incontra un ragazzo che s'invaghisce di lei, in un negozio qualunque. Quando il ragazzo chiede aiuto al suo amico per un appuntamento con la ragazza, quest'ultimo lo tradisce interrompendo l'uscita dei due ed infine unendosi anche lui, facendo diventare l'uscita a due, a tre.
Candy si troverà ad un bivio. Chi sceglierà? Jean, il ragazzo che la conobbe nel negozio, o Julien, colui che interruppe il loro appuntamento?
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è dedicata a coloro che amano leggere con un sorriso sulle labbra, non prendendo le cose troppo seriamente, quindi non fatelo neanche con questa storia.
Buona lettura.

Candy passeggiava canticchiando con fare smemorato, sorridendo a qualunque passante accanto a lei.
Tutti i cittadini di Parigi la ritenevano una ragazza ingenua e stupida, con quegli occhi grandi ed azzurri ed i boccoli d'oro con una frangetta delicata che le cadeva sulla fronte liscia e sulla sua pelle color latte. Una bambina, la consideravano.
Entrò nel suo negozio di dolci preferito, e aprendo la porta fece suonare la campanella ormai ossidata, sul margine della porta.
Si avvicinò al bancone con un sorriso a trentadue denti e aspettò con tranquillità il suo turno.
«Il solito, piccola Candy?» Le chiese la proprietaria.
Lei annuì, con quel sorriso costante sulle labbra.
Poteva sembrare una bambina, con quella busta di caramelle gommose di tutti i colori, le unghie di quel color rosa pastello e il vestito del medesimo colore, ma non lo era.
Era una ragazza intelligente e piena di talento nella danza e nella musica, solo che voleva divertirsi.
Candy uscì dal negozio soddisfatta, con ancora il sacchetto in mano, e come ultima destinazione in quel giorno comune, si recò nel suo negozio di fiori preferito.
Certo, ci lavorava il Signor Pascal, ma c'erano i fiori più belli di tutta Parigi. Quest'ultimo era un signore scorbutico, basso e massiccio, odorava sempre di banane marce e indossava la stessa maglietta più di due giorni consecutivi. Ma Candy, pur di comprare i suoi fiori preferiti, avrebbe passato anche cinque minuti in sua presenza.
Anche qui fece suonare un campanello e si avvicinò al banco, pieno di gente, per prendere i suoi fiori.
Arrivato il suo turno, sorrise allo scorbutico, il quale ovviamente non ricambiò.
«Vorrei un mazzo di ortensie da 5 euro». Lui fece un sorriso aspro, come se fosse contento della frase con cui le rispose: «Mi spiace, abbiamo alzato i prezzi ed ora costano 7».
Lei, dispiaciuta dell'inconveniente, lo pregò: «Ho solo 5 euro con me, può farmi un piccolo sconto, per favore?»
Lei, con tutta la gentilezza del mondo, lo pregò. Ma lui, scorbutico com'era, cominciò a sbraitarle contro. «Pensa davvero che le farei uno sconto? Solo perché ha la faccia da tonta ed ingenua, non abbasserei il prezzo né a lei, né a nessun altro». Lei era con le lacrime agli occhi per via degli insulti, mentre un gentiluomo si precipitò subito in suo soccorso, come un bravo francese.
«Lei, villano, come si permette di parlare in quel modo ad una giovane fanciulla?» Disse lo sconosciuto, col petto rigonfio. «Tenga i suoi sporchi soldi, e mi dia i fiori». Gettandogli i soldi sul balcone prese gli amati fiori della fanciulla e glieli porse.
«La ringrazio, ma non ce n’era bisogno, davvero. So badare a me stessa» gli disse sorridendo. «Come posso ricambiarla a dovere?» aggiunse infine.
Lui la guardò, pietrificato, come se avesse visto tutt’e sette le meraviglie del mendo in un’unica persona.
«Potrebbe accettare il mio invito di cenare insieme a me. Questo ripagherebbe senz’altro ciò che è appena accaduto». Lei, ovviamente, accettò. Come non poteva. Il suo prode cavaliere l’aveva salvata, e lei ne era grata.
 
Il giorno della cena era arrivato, e Candy, tutta nervosa, non sapeva cosa fare, come comportarsi, con il suo prode cavaliere.
Decise di indossare un vestito a fiori, come colore rosa dominante e delle graziose ballerine bianche come il latte. Certamente, non poteva mancare l’accessorio più importante: il suo sorriso; dolce, tranquillo ma sbarazzino. Ora si sentiva pronta.
Il suo cavaliere, al contrario, anche dopo esser pronto fino al midollo per uscire, era più nervoso delle ore precedenti. “Come dovrò comportarmi con lei? Da gentiluomo? Da mascalzone? Da persona evasiva e timida?” continuava a pensare. Quando, d’un colpo gli venne l’idea di chieder aiuto al suo migliore amico, Julien, il quale, di appuntamenti e del gentil sesso, sapeva tutto.

Prese immediatamente il telefono, con le mani tremanti, digitò il numero –ormai imparato a memoria- ed attese con ansia che rispondesse. Dopo alcuni secondi, una voce profonda disse: «Allo1?» Sospirando di gioia, gli chiese aiuto. «Devi aiutarmi. Ho conosciuto una fanciulla davvero amabile. Dai capelli color fieno, ma di seta, dagli occhi color cielo, ma senza nuvole e dalla dolcezza di una caramella, ma non una qualsiasi, no, lei è la caramella più rara e bella che possa mai esistere a mondo. Oh e che viso quando sorride. Sembra che i fiori sboccino solo per veder la sua bellezza ed invidiarla. Nessuno di loro potrà mai eguagliarla. ‘sta sera ho un appuntamento con questo angelo venuto dal cielo per chissà quale scopo, e tu, amico mio, devi aiutarmi. Non so parlare con le donne io, ma tu ne sei esperto». L’amico, meditando dall’altra parte della cornetta, stava escogitando un qualcosa per far conquistare al suo amico quella fanciulla di cui gli aveva parlato.
«Come potrei non aiutarti? E se poi sono questioni di cuore, ancora meglio! Avrai con me un debito maggiore. Sei fortunato nell’avermi conosciuto, anni fa, perché ho in mente un piano che funzionerà al cento per cento. Non preoccuparti di niente, tu. Renditi solo presentabile ed incontriamoci nel luogo del vostro appuntamento qualche minuto prima e ti spiegherò tutto».
L’amico, dopo avergli confessato dove si sarebbero dovuti incontrare lui e Candy, Julien riattaccò la cornetta e cominciò il suo piano.
Nel luogo dell’appuntamento, i due amici stavano mettendo in pratica il piano. «Io parlo da questo microfono e tu, attraverso questo auricolare che ti metterai nell’orecchio, potrai sentire perfettamente ciò che ti dirò. Ti basterà solo ripetere ciò che senti. Che ne dici?» l’amico ci pensò su un attimo e poi disse: «Ma non saranno i miei pensieri che le esprimerò. Non saranno le mie parole da amante che sentirà». Julien sbuffò, e con un gesto della mano lo zittì. «Vuoi o no far colpo su di lei? Al prossimo appuntamento, perché grazie a me ci sarà, non ti servirà questo metodo e le aprirai il tuo cuore. Va bene?» Lui annuì. D'altronde, cos’altro poteva fare?. Aspettando il suo angelo fuori la porta del ristorante, le sue preoccupazioni svanirono, quando ad un certo punto, Candy svoltò l’angolo, con il suo solito sorriso tranquillo e rassicurante per chiunque lo incrociasse.
Solo in quel momento, i due, si resero conto che non si erano ancora presentati e non conoscevano i reciproci nomi.
Lei, rompendo il ghiaccio, gli tese la mano. Bianca come la neve e disse: «Piacere, sono Candy. Solo ora mi rendo conto che non mi sono presentata. Scusami». Lui ricambiò la stretta sorridendole. «Non preoccuparti, sono io che mi scuso. Molto piacere, io sono Jean».
I due entrarono nel ristorante, e dopo essersi accomodati al tavolo loro riservato, Jean controllò che l’auricolare funzionasse. Dedusse di sì, dato che sentiva i respiri dell’amico.
«Credo che tu adesso debba chiederle cosa voglia ordinare, che ne dici?» Gli suggerì Julien.
«Cosa vorresti ordinare, Candy?» Lei ci pensò su un attimo guardando il menù, nel quale trovava quasi tutto allettante.
«Come antipasto vorrei del vol-au-vent2, a seguire la ratatouille e come dolce la tarte Tatin» finito l’ordine, Jean ordinò lo stesso, ed aspettarono entrambi i loro piatti.
«Dille che ha degli occhi come l’angelo più bello, se non più lucenti. Che il suo vestito sembra sia stato fatto apposta per lei dagli stilisti professionisti. Dille anche che ha i capelli che fanno invidia all’oro più lucente che ci sia». Avendogli detto tutto questo, Candy, arrossendo un poco e abbassando lo sguardo, lo ringraziò timidamente. Julien, nel vederla, se ne invaghì immediatamente.
«Dille anche che sto per entrare a conoscerla». Jean, non pensandoci, glielo stava per dire, quando esclamò: «Che cosa? No!» ma oramai era troppo tardi, il suo amico era già entrato nel ristorante e si stava avvicinando al loro tavolo.
«Piacere mia cara, mi chiamo Julien» le prese la mano e fece il gesto come per baciargliela.
«Piacere mio, sono Candy». A quest’ultima sembrava molto più interessante Julien. Pensava che avesse un suo fascino, maggiore di quello di Jean, anche solo con un’occhiata. 
Jean prese l’amico per il braccio e lo portò fuori dalla portata delle orecchie di Candy.
«M cos’hai in mente? L’ho conosciuta prima io, e non ti lascerò fare come al solito. Non ti lascerò più prendere cose o persone che sono mie». Julien, senza mai lasciare lo sguardo verso Candy, la quale stava continuando a mangiare, fece un sorriso beffardo. «”Mie”? Oh Jean ì, la prima regola su come comportarsi con le ragazze è di non trattarle come oggetti, perciò non puoi possederla come se fosse una cosa dicendo che è tua». Si liberò dalla stretta e si riavvicinò al tavolo, aggiungendo una sedia a quest’ultimo. «Sai cosa volevo intendere!» Jean li raggiunse, cercando in tutti i modi di allontanare la fanciulla dal suo amico traditore.

Purtroppo, senza riuscirci.

«Che ne dite se andassimo tutti al cinema? E’ uscito un nuovo film. Una commedia con Marion Contillard3» suggerì Candy eccitata.
I due amici si guardarono, Jean fulminando Julien come per dirgli di andarsene, mentre il secondo, sorridendogli disse semplicemente: «Perché no, dev’essere divertente andarci insieme!».
Candy si alzò con il suo solito sorriso e prendendo per mano Julien corse verso l’uscita dal ristorante.
«Sbrigati Jean!» e quest’ultimo, senza farselo ripetere due volte, pagò il conto e corse dalla sua fanciulla.

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Note:

1
: Modo francese per rispondere al telefono.

2: Famoso piatto francese.

3: Famosa attrice francese.

  
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