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Autore: anns    24/06/2013    3 recensioni
Hope aspettava sempre,era la cosa che le riusciva meglio:aspettava il giorno prima dell'esame per studiare,aspettava ogni giorno alla fermata l'autobus che l'avrebbe portata all'università,aspettava che il dolore che provava si affievolisse. Ma Zayn non si aspetta,a Zayn si va incontro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The meeting  

 

A Martina che per me c'è sempre,a ogni ora del giorno anche per le cose più stupide. Ti amo



“Hope tesoro sei sicura di aver presto tutto?” si preoccupò nuovamente e inutilmente la signora Finn che se ne stava appoggiata allo stipite della porta d’ingresso della grande villa con la faccia di chi ha seri dubbi sulla risposta del suo interlocutore. “Mamma è la decima volta che mi poni questa domanda e io per la decima volta ti rispondo di si. Ho preso tutto” e le sette valigie poste vicino all’auto della ragazza non potevano che esserne l’ennesima prova. “Calzini?” “Presi” uno sbuffo da parte della figlia. “Pigiama?” “Preso!” secondo sbuffo. “Costumi!” esclamò la donna pensando di aver finalmente trovato qualcosa sfuggito all’attenzione di Hope. “Vado a fare una vacanza al mare. Secondo te è una cosa possibile che io abbia tralasciato di mettere in valigia il costume?” sbottò lei emettendo l’ennesimo sbuffo di protesta. “Senti mamma,Phoebe mi sta aspettando di fronte a casa sua. Posso andare oppure devi continuare con la tua lista?” “Carica batterie?” “Ecco cosa mi sono dimenticata!” rispose Hope salendo di corsa le grandi gradinate di marmo della casa. Il sorriso vittorioso della madre si spense quando la figlia (proruppe) “stavo scherzando,ho anche quello! Non strare troppo in ansia per me,sono grande e vaccinata. Tu e papà non potete tenermi per sempre sotto la vostra campana di vetro,è ora che io viva la mia vita. Non puoi lasciarti condizionare per sempre da ciò che è successo” e detto ciò le diede due baci sulla guancia e l’abbracciò calorosamente;stettero così per alcuni secondi per poi sorridersi. “Salutami papà,ieri sera non ho fatto in tempo a farlo di persona. Ci vediamo tra una settimana,ciao mamma!” Mise nel bagagliaio l’ultima valigia,salì dalla parte del guidatore chiudendo con un colpo secco la portiera difettosa. “Appena torni la facciamo aggiustare” urlò Meredith Finn per farsi sentire. “Lo dici tutte le volte mamma” e girò la chiave mettendo in moto. “Vai piano mi raccomando!” urlò al vento mentre la macchina decapottabile rosso fuoco della figlia percorreva di tutta corsa il vialetto in ghiaia per poi svoltare a destra. “Come non detto” mormorò tra se e se la donna stringendosi della vestaglia leggera color pesca rientrando poi in casa e chiudendosi la grande porta di vetro alle spalle,scacciando dalla testa il ricordo fisso che la tormentava orami da due anni.
“Eccomi,scusa il ritardo. Mia madre è sempre la solita apprensiva” camminò velocemente verso l’amica stringendola tra le sue braccia. “E come darle torto” ricambiò la stretta Phoebe. Hope alzò gli occhi al cielo scatenando la risata frizzantina della ragazza che cominciò a caricare,con fatica,anche i suoi bagagli nell’auto. “Ti sei portata via la camera per caso?” domandò Phebe con il fiatone chiudendo il minuscolo bagagliaio e salendo in macchina,allacciandosi poi la cintura di sicurezza. “Metà camera. Ho dovuto lasciare li i miei pupazzi preferiti” sporse il labbro inferiore teatralmente. “Oh povera,piccola Hope” dovette urlare Phoebe per farsi sentire dalla sua migliore amica visto che il vento attutiva il suono della sua già flebile voce ricevendo come risposta una linguaccia. “Sembri un cane con quella lingua fuori” scherzò nuovamente cominciando a ridere e contagiando anche Hope che si chinò in avanti accendendo la radio la quale,in quel momento,trasmetteva “Summer Paradise” dei Simple Plan. Entrambe iniziarono a cantare a squarciagola fregandosene di tutto:dei passanti che le guardavano sconcertati,dei camionisti che non accennavano a smettere di suonare i loro clacson ogni volta che rallentavano per intonare il ritornello e della vecchietta che non avevano lasciato attraversare sulle strisce pedonali. Cantavano beandosi del vento tra i capelli,del profumo d’estate e divertimento che aleggiava nell’aria lasciandosi alle spalle l’inverno gelido di Londra,gli esami dell’università,le preoccupazioni asfissianti dei genitori,le litigate con le altre amiche,le gelosie,le delusioni,gli amori finiti. Iniziava una nuova estate,la loro estate.


La macchina percorse la pineta rallentando progressivamente mentre sui loro volti giovani e spensierati continuavano ad essere dipinti due sorrisi felici. Scesero dal veicolo trascinando con loro solo le loro borse da viaggio e si avvicinarono alla reception del villaggio nel quale avrebbero alloggiato. “Salve,ho preso in affitto per setti giorni un caravan” spiegò in tono tranquillo Hope appoggiando le braccia sul bancone e sporgendosi in avanti per farsi sentire meglio. L’uomo la squadrò da testa a piedi: “la classica figlia viziata” pensò ma cercò mascherare al meglio la sua espressione facciale e di essere il più cordiale possibile: “Il suo nome signorina?” “Hope, Hope Finn” rispose con tono serio la ragazza che aveva intuito i pensieri del vecchio. Non riusciva ancora,dopo anni e anni, ad abituarsi al giudizio della gente la quale si permetteva di esprimere un opinione negativa su di lei senza nemmeno conoscerla come succedeva ogni giorno all’ università. Vicino all’aula di fisiopatologia se ne stava riunito un gruppetto di ragazze della sua età;ogni volta che Hope passava accanto a loro queste,puntualmente, si ammutolivano di colpo e le rivolgevano occhiate di disprezzo. “I ricchi non sono troppo schizzinosi per frequentare l’università di medicina?” le chiese una volta una di loro. Hope,troppo timida per parlare con delle complete sconosciute,aveva scrollato le spalle fingendo disinteresse per ciò che le era stato appena detto e aveva continuato per la sua strada;ma dentro provava un misto tra rabbia e tristezza. Non aveva raccontato a nessuno di quella conversazione a senso unico:i suoi genitori le avrebbero detto di non darci troppo peso mentre Phoebe sarebbe sicuramente andata alla sua università,magari un giorno in cui sapeva che Hope non aveva lezione, e avrebbe tirato un pugno in faccia a tutte e cinque quelle oche mandandole direttamente in ospedale con il setto nasale o con il labbro rotto;e Hope era totalmente contraria alla violenza. “Si eccoti qui” annuì sovrappensiero lui scorrendo la liste dei nomi. “Caravan 103. Buona permanenza” ma a Hope quella sembrò solo una frase fatta,probabilmente l’uomo non vedeva l’ora che la loro vacanza terminasse. Hope e Phoebe scaricarono dall’auto le ultime valigie e si diressero a passo sostenuto verso loro dimora per quella settimana. Il caravan non era molto grande:una cucina in cui si trovava anche un divano in pelle rosso,due camere da letto matrimoniali,un bagno e un piccolo sgabuzzino. “Puzza di fumo questo posto” arricciò il naso Phoebe cominciando a tossire e a respirare in modo affannoso. “Un po’ di questo e il cattivo odore se ne andrà” disse Hope estraendo dalla valigia del deodorante al profumo di rose e cominciando a spruzzarlo per tutto il caravan. “Io direi di pulire un po’ questo posto lurido,sistemare le nostre cose negli armadi e nella mensole e poi andare in spiaggia e rimanerci fino all’ora di cena;pranzeremo li. Ti va?” propose Hope aprendo la cerniera della prima valigia e cominciando ad estrarre i vestiti. La successiva ora e mezza la trascorsero cosi;poi Hope occupò il bagno,finalmente pulito e disinfettato,per dieci minuti indossando il costume,cosa che fece anche Phoebe appena l’amica ebbe finito. “Mi puoi spalmare la crema sulla schiena per favore?” chiese Hope aprendo il contenitore della crema solare e versandone un po’ sulla mano dell’amica.  “Certamente” sorrise lei cordiale. “Chissà se ci sono bei ragazzi qui” mormorò sovrappensiero Phoebe massaggiando le spalle dell’amica. “Non saprei! Staremo a vedere” rispose Hope. Chiusero a chiave la porta del caravan e si diressero con le borse in spalla e l’ombrellone in mano in spiaggia. “Cavolo,quanto scotta la sabbia!” si lamentò Hope scavando una buca così da poter piantare l’ombrellone. Dopo di che si stesero al sole beandosi del suo calore e prendendo una cuffietta a testa dell’ ipod di Hope cominciando ad ascoltare “Viva la vida” dei Coldplay. “Palla!” si sentì qualcuno urlare da lontano ma le due ragazze non fecero in tempo a sollevarsi per capire che cosa stesse succedendo che un pallone colpì la spalla di Phoebe così forte che le lacrime cominciarono a bagnarle il volto senza la sua volontà e senza che lei se ne rendesse conto. “Oddio scusa ma il mio amico è una frana nel giocare calcio e non ha saputo prendere bene la mira e accidentalmente ti ha colpito! Stai bene?” chiese preoccupato un ragazzo alto e moro,dalla carnagione ambrata. “Si si tutto bene. Non preoccuparti” cominciò a massaggiarsi la parte dolorante la ragazza. Hope non aveva spiaccicato parola,aveva semplicemente continuato a fissare il ragazzo che stava di fronte a loro e appena questo si rese conto di avere un paio di occhi puntati addosso si voltò verso Hope facendola arrossire vistosamente. “Comunque piacere,io sono Zayn” si presentò il ragazzo stringendo la mano delle due che ricambiarono la stretta sorridendo al loro interlocutore. “Per farmi perdonare della pallonata siete entrambe invitate al falò che faremo in spiaggia io e i miei quattro amici” sorrise incoraggiante lui. “Beh,noi non..” cominciò a balbettare Phoebe. “Oh,non dovete rispondermi subito” le interruppe prontamente lui. “Anche se spero davvero nella vostra partecipazione”riprese poi strizzando l’occhio. E dio solo sa che turbine di emozioni quel gesto provocò nello stomaco di Hope.




Eccomi qui con questa storia estiva che avviso già non sarà molto lunga. Non spendo molte parole in quanto questo è solo il primo capitolo e lascio a voi i commenti! Un ringraziamento speciale va a @Dreamer821__ per il bellissimo banner che vedete sopra,sei stata un amore Juls e sappi che ti voglio bene (anche se questo già lo sai) Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate;accetto tutto,anche le critiche! Un bacio

   
 
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