Era immobile a fissare il tramonto, dove i vari colori del cielo si stavano mischiando
in un’armonia perfetta, il vento leggero le sfiorava la pelle nonostante ci fosse
abbastanza caldo. La sensazione del tutto era piacevole, ma dentro di lei c’era
qualcosa che la bloccava, il cervello non percepiva alcun pensiero, il suo sguardo era
fisso verso l’infinito, e nello stomaco sentiva una strana pesantezza anche se aveva mangiato poco e niente.
Ogni tanto percepiva questo malessere, le passava dopo qualche ora e nei casi peggiori
bisognava che ci dormisse sopra, quindi non si preoccupò più di tanto.
Sentì dei leggeri colpi alla porta, una spalla poggiarsi lentamente sullo stipite con una
notevole fiacchezza, e perfino l’ultimo tiro della sigaretta che poi fu gettata sul pianerottolo.
Sospirò un leggero ‘avanti’ senza muoversi da dov’era, ascoltando i passi, il respiro, e
perfino i fruscii che i suoi vestiti producevano muovendosi sul suo corpo, senza però voltarsi.
Percepì che aveva poggiato qualcosa sul tavolino, sentì la sua mano scostarle
i capelli dal collo per stamparle un delicato bacio vicino all’attaccatura dell’orecchio.
Rabbrividì.

Together in all these memories
I see your smile
All of the memories I hold dear
Darling you know I’ll love you
Till the end of time.

Ogni volta sentiva nascere un fuoco dentro di sé, che si diffondeva al cuore per poi
arrivare al cervello, con leggerezza le faceva perdere la concezione di dove fosse, di
chi fosse, e di cosa stesse facendo, ma sapeva incondizionatamente come agire.
Quando c’era lui, tutto era semplice, raggiungibile, possibile e si sentiva
tremendamente consolata da tutto questo, perché sapeva rendere ogni suo ostacolo
fattibile da superare.
Temeva la realtà e l’unico a saperlo era lui, e forse faceva il possibile per farla sembrare meno terribile,
come in quei tanti momenti che si regalavano un po’ d’amore in più.
Lei rimaneva sempre un po’ sulle sue, non le piaceva mai concedersi troppo presto,
desiderava che lui la coccolasse un po’ prima, che le dimostrasse che la prima cosa che c’era tra di loro fosse l’amore e non il sesso.
Lui ci metteva sempre tutta la buona volontà nell’accontentarla sempre, in ogni
piccolo capriccio o desiderio cercava di renderla felice, perché un suo sorriso era anche il suo.
Sembravano due fiammelle poco distanti, che solo ogni tanto si sfioravano, senza dare
nell’occhio, con discrezione si accarezzavano e si davano amore, ma quando la forza
del vento diveniva più impetuosa si univano in un grande fuoco, che distruggeva tutto:
i dubbi, le incertezze, la stanchezza, e la distanza che troppe volte li aveva messi alla prova.

Lost in the darkness
Tried to find your way home
I want to embrace you
And never let you go

-Le rose sono bellissime, grazie mille.- gemette, e tirò il lenzuolo verso di sé.
-Di nulla, ma non saranno mai belle quanto te.- sorrise, e le diede un lieve bacio sulle labbra.
Arrossì.-Idiota.- e si rannicchiò nel suo petto cercando un abbraccio che subito la strinse.