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Autore: Layla    24/06/2013    1 recensioni
“Le cose vanno di merda a tutti, vedo, ma ho una soluzione.”
Io alzo un sopracciglio e bevo un bicchierino di whisky.
“Prego?”
“Una soluzione. Non fare la stronza gelida che con me non attacca!
Ho intenzione di restituire loro pan per focaccia per ricondurli alla ragione o meglio ricondurre Mark alla ragione, questa volta io da Jen ci divorzio venisse pure Cristo a dirmi di non farlo.”
“Qual è, Tom?”
“Io e te fingeremo di stare insieme, ci faremo paparazzare da qualche fotografo e porteremo avanti questa commedia fino a che qualcuno dei due si farà vivo.”

Tom/Skye.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Tom DeLonge
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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11) Ten  years (wedding in Paris)

 

Sono passati dieci anni da quando sono diventata la compagna di Tom.
Alcuni anni sono stati facili, altri un po’ meno ad esempio quelli in cui ci sono state le udienze per la separazione di Tom. Jen è stata un osso duro, ha tentato in ogni modo di dimostrare che era Tom il fedifrago e che mi frequentava prima che lei si mettesse con Mark arrivando a fabbricare delle prove false.
Questo non ha colpito favorevolmente il giudice insieme ai tentativi mai riusciti di mettere i suoi figli contro di me.
Alla fine ha strappato una quota di alimenti bassa e la possibilità di vedere i figli per il week-end, per sua somma rabbia. Non è nemmeno riuscita ad attirare l’opinione pubblica né i fan dei blink dalla sua parte. Questo l’ha resa ancora più furiosa, ama fare la vittima e non assumersi le sue responsabilità.
Con l’adolescenza solo Jonas ha continuato a frequentarla tutti i week end, verso i sedici anni Ava ha detto di non volerci più andare e alla fine l’abbiamo accontentata.
Ogni volta che tornava dalle visite a Jen era di pessimo umore e perennemente arrabbiata con lei, a Jen non piaceva il suo look e la gente che frequentava Ava.
Non le piacevano i punk e gli skater, non le piaceva l’unico dread che si era fatta la figlia o il piercing al labbro, non le piaceva Jack.
Sì, quei due si sono messi insieme a sedici anni e a Tom è venuto un mezzo infarto.
Lui era dell’idea che sua figlia non si dovesse interessare ai ragazzi fino ai diciott’anni e quando Ava si è presentata mano nella mano con mio figlio urlando: “Ehi, vi presento il mio ragazzo!” , lui è svenuto.
Ci sono voluti i tentativi congiunti miei e di Ava per farlo tornare cosciente e quando è tornato in sé ha urlato un “no!” udibile a chilometri di distanza.
Ava l’ha guardato male e hanno iniziato a litigare, è stata una litigata epica, tanto che io e Jack abbiamo lasciato la stanza per non venire coinvolti.
Anche dalla cucina si sentiva comunque il rumore delle cose che volavano, hanno fracassato tutte mie statuine a tema marino, ma non me ne importava molto, in fondo si potevano rimpiazzare e anche a me stavano stufando.
Rimasta sola con mio figlio l’ho guardato negli occhi per un po’ e poi gli ho posto la fatidica domanda: “Sei sicuro, Jack?”
Lui ha annuito.
“La amo, mamma.
L’ho sempre amata e mi dispiace che a Tom non vada a genio questo fatto, però si deve rassegnare perché io non ho intenzione di lasciarla.”
Nei suoi occhi blu ho letto la stessa determinazione di Mark e questo mi ha portato istantaneamente dalla loro parte.
Non avevano fatto nulla di male, non c’era ragione per reagire così.
Con calma ho cercato di far ragionare Tom dopo il litigio e ce l’ho fatta, ha concesso una possibilità ai ragazzi con la clausola che Ava fosse sempre a casa entro la mezzanotte.
Sua figlia ha sbuffato, ma alla fine ha accettato.
Questo accadeva quattro anni fa e per quattro anni c’è stata abbastanza calma.
Tom ha imparato piano ad apprezzare mio figlio come ragazzo di sua figlia e a pensare che in fondo non erano male.
Il giorno che Ava ha annunciato che si sarebbe sposata con Jack ha di nuovo cambiato idea e questa volta tutte le mie statuine messicane sono andate al creatore.
Che palle! Quelle mi piacevano.
Alla fine Tom ha dovuto cedere e accettare di avere Jack come genero, si è solo lamentato un po’ per la location del matrimonio: Parigi.
Esatto, mio figlio si è ricordato di Notre Dame e hanno prenotato il matrimonio lì.
Ha la memoria lunga mio figlio e quello che promette mantiene, esattamente come suo padre.
“Skyyyyyeeee!”
L’urlo belluino di Ava mi distrae dai miei pensieri.
Quella che una volta era una bambina ora è una ragazza dai lunghi capelli tinti di blu che indossa un abito da sposa senza spalle.
“Cosa c’è, Ava?”
“Il corsetto! Non riesco a chiuderlo!
Cristo, non posso essere ingrassata, mi sono trattenuta un sacco per entrare in questa tortura a forma di abito!”
Io sospiro e la faccio voltare, la cerniera del corsetto si è semplicemente incastrata nel tessuto del vestito e disincastrato quello sale senza intoppi.
Sento Ava sospirare di sollievo.
“Fortuna che mi entra!”
“Sei preoccupata, tesoro?”
Lei si volta verso di me.
“Sì, domani mi sposo e se Jack non mi volesse?”
Io faccio fatica a trattenere le risate, Jack la ama, pende dalle sue labbra e se lei glielo chiedesse probabilmente si butterebbe anche nel fuoco per lei.
“Ti vuole, Ava.
Ti vuole.
Ha iniziato a volerti e a pianificare questo matrimonio quando aveva dieci anni, stai tranquilla.”
Lei sorride.
“Sai cosa disse a tuo padre quando mi propose di fingere di essere la sua nuova fiamma?
Che non voleva un nuovo padre e che soprattutto non voleva il padre di Ava perché saresti diventata una specie di sorella e lui voleva sposarti.”
Gli occhi della non più piccola DeLonge si fanno lucidi e si porta una mano alla bocca.
“Oh, Jack! Lo amo, quanto lo amo!”
Io sorrido, questo matrimonio promette bene.
“Tesoro, domani ti devi svegliare presto e non ti sei ancora ripresa dai festeggiamenti di ieri sera, che ne dici di andare a letto?”
“Sì, Skye, hai ragione. Adesso mi tolgo questa tortura e poi vado.”
In effetti poco dopo è in pigiama e si infila a letto, io invece esco in terrazza e mi fumo una sigaretta.
Domani rivedrò Mark e la sua nuova compagna, mi farà strano di sicuro. Non che lei sia cattiva, tutt’altro, è un’italoamericana di nome Maria e andiamo d’accordo, solo sarà semplicemente strano.
Lui non ha sollevato particolari obiezioni a questo matrimonio, credo che ormai si sia abituato al fatto che – volente o nolente – il suo destino sarà sempre intrecciato a quello dei DeLonge.
Finita la sigaretta chiamo Tom, è nella stanza accanto con Jack e mi risponde subito.
“Ciao, come va?”
“Ciao, tesoro. Tutto bene, Jack è appena andato a letto, tuo figlio beve come una spugna, oggi era ridotto male.”
Io rido.
“Com’è andata con Mark ieri sera?”
“Bene, non ci siamo pestati.”
“Sarebbe stato ridicolo pestarvi,dai! C’è Jen?”
“No, Ava non l’ha invitata al matrimonio e ho detto ai bodyguard di non farla entrare caso mai si presentasse.”
“Bene!”
Sbadiglio.
“Adesso vado a letto, ci vediamo domani. Mi raccomando metti la sveglia, Ava potrebbe ucciderti se arrivi in ritardo.”
Lo sento sbuffare, odia mettere la sveglia.
“Va bene, amore. A domani.”
“A domani.”
Mi schiocca un bacio via telefono e io ricambio. Dopo questo piccolo rito mi metto a letto, domani sarà una giornata lunga.

 

La sveglia suona alle otto, Ava la spegne con un colpo di mano e una bestemmia.
Con la verve di una mummia si fa una doccia, poi la faccio io e le chiedo se vuole fare colazione, acconsente e la ordiniamo.
Non ci va di scendere dabbasso e poi non abbiamo tempo. Arrivato il cibo io mangio normalmente, lei invece spilucca solo, ha solo stomaco chiuso per l’emozione, quando mi sono sposata con Mark ero nelle sue stesse condizioni.
“Beh, adesso inizio a prepararmi.”
Con calma, leggermente tremante, si alza dal letto e si mette il suo bel vestito: corpetto senza maniche e una gonna larga con del pizzo.
È bellissima e né i capelli blu né i tatuaggi e i piercing stonano.
“Adesso mettiamo le cose extra.”
“Sarebbe?”
“Se vuoi un matrimonio fortunato ti servono: una cosa blu, una cosa nuova, una cosa vecchia, una cosa prestata e una cosa regalata.
Per la cosa blu, puoi metterti il tuo braccialetto blu, per la cosa nuova ti metti gli orecchini che hai preso ieri.
Una cosa vecchia: lì c’è l’anello di mia madre.
Per la cosa regalata ti regalo questa collana e per la cosa prestata ti presto il mio anello con il diamantino.”
Ava mi guarda perplessa, ma alla fine mette il suo braccialetto con i turchesi, gli orecchini a cerchio che ha preso ieri, l’anello di mamma e il mio, e poi la mia collana di perle nere.
Sta benissimo e mi sembra già leggermente commossa.
Poco dopo bussano alla porta: è Tom ancora mezzo addormentato.
“Allora come…”
Si ferma quando vede Ave, la sua bocca passa dalla sorpresa al sorriso e i suoi occhi si fanno lucidi.
“La mia bambina si sposa e sta benissimo.
Amore, sei bellissima!”
“Grazie papà!”
Lei è rossissima, si solito veste come una punk, è raro vederla  vestita elegante.
“Cosa manca?”
“Cosa manca, Tom?
La parrucchiera e la truccatrice che spero arrivino subito!”
“Per me può sposarsi anche così, è una meraviglia.”
Ava scuote la testa, non si vede bellissima, quindi aspetta anche lei con trepidazione l’arrivo delle due donne.
La parrucchiera arriva subito dopo Tom, le arriccia i capelli e poi li raccoglie in un elegante chignon da cui lascia fuoriuscire qualche ciocca davanti in modo sapientemente disordinato.
Ava è raggiante e fatica a riconoscersi, pagata e ringraziata la parrucchiera arriva la truccatrice che le fa un trucco smockey, richiesto espressamente da lei. Non riesce proprio ad abbandonare il suo amato trucco nero.
Sbrigata anche questa incombenza si mette le scarpe, uno scialle e prende il mazzo, io prendo la borsa in cui ha messo i cambi.
“Sentite, io prendo un taxi e vado in chiesa, voi partite tra quindici minuti, ok?”
I due DeLonge annuiscono, io mi infilo nel primo taxi che incontro e arrivo in chiesa trovandola già gremita, mi infilo nel parco dei parenti tra Mark e Anne.
Jack è sull’altare – visibilmente in ansia – ed è bellissimo nel suo completo scuro e nella sua cresta, in parte a lui ci sono Landon e Josh, un altro suo amico, dall’altra parte ci sono Alabama e Miranda, la figlia di Anne.
“Il mio campione si sposa!”
Esclama Mark con un velo di commozione, io annuisco.
“È bellissimo e sembra tanto felice.”
“Sarà più felice quando arriverà Ava, sta impazzendo.”
Un ventina di  minuti dopo la porta della chiesa si apre, l’organo inizia a suonare la marcia nuziale e Ava avanza al braccio di suo padre sorridendo radiosa.
Jack si illumina e sembra non vedere altro che lei, la ragazza che ha sempre amato.
Ava si mette al posto stabilito e la cerimonia ha inizio, una cosa che va a ritmo lentissimo fino al momento fatale.
“Vuoi tu Ava Elisabeth DeLonge prendere il qui presente Jack Hoppus come tuo legittimo sposo, amandolo e onorandolo nella gioia e nel dolore, nel benessere e nella malattia?”
“Sì, lo voglio!”
Un “No” rimbomba come una fucilata lasciando tutto straniti: Jen si è intrufolata nella cerimonia e avanza lungo la navata.
“Questo ragazzo non è adatto a te, ti vieto di sposarlo!”
“Lei chi sarebbe, scusi?”
Chiede il prete.
“La madre.”
Il prete guarda Ava che è scocciata.
“Per te ha qualche importanza la sua opinione?”
“No, padre. Avevo dato disposizioni perche lei non fosse presente, quindi gradirei che se ne andasse.”
Due robusti bodyguard prendono Jen per le spalle e la trascinano fuori.
“Sono tua madre, Ava. Avrà pure alcun valore!”
“Dovevi pensarci prima! Possiamo riprendere?”
Il prete annuisce, mentre Jennifer sta ancora urlando. Mi sembrava strano che non intervenisse a disturbare tutti.
“Vuoi tu Jack Hoppus prendere la qui presente Ava Elisabeth DeLonge come tua legittima sposa
amandola e onorandola nella gioia e nel dolore, nel benessere e nella malattia?”
“Sì, lo voglio.”
“In nome del signore e dall’autorità conferitomi dallo stato americano vi dichiaro marito e moglie.
Lo sposo può baciare la sposa.”
Jack sorride e bacia Ava con passione, tutti applaudiscono e la marcia trionfale inizia a suonare, percorrono insieme – mano nella mano – la navata.
Fuori vengono bersagliati dal riso e poi c’è il fatidico lancio del bouquet. Chissà a chi finirà?
Incredibilmente finisce tra le mie mani, Ava mi fa l’occhiolino e indica con un cenno impercettibile suo padre, sia io che lui rimaniamo sbalorditi.
Io in particolare rimango ferma come una statua di sale con i fiori in mano, solo il tocco gentile di Tom mi fa muovere.
“Che ne dici, Skye?”
“Tra due anni, organizzare un matrimonio è molto stressante.”
“Quindi mi sposeresti?”
Io lo guardo stralunata.
“Certo che sì!”
Lui per tutta risposta mi solleva e mi fa fare un giro completo in braccio a lui.
“Mi hai dato una notizia bellissima, tesoro!”
Io lo abbraccio sorridendo.
“Sono felice, ma adesso ci aspetta il pranzo, sei pronto?”
“Oh, sì! In macchina ho dei comodi shorts e una comoda maglietta per evitare cose che tirino!”
“Perfetto, allora andiamo!”
Adesso arriva la parte migliore dei matrimoni: il pranzo

 

Visto che a nessuno piace particolarmente la cucina francese abbiamo prenotato in un ristorante italiano che cucina divinamente.
Almeno avremo pasta, lasagne, cotolette e scaloppine a volontà.
Arriviamo al ristorante chiacchierando tranquillamente, la tensione del matrimonio si è in parte sciolta, Ava e Jack sorridono e si tengono teneramente per mano.
“Come sono belli, eh Tom?”
Urla Mark.
“Certo che sono belli, Ava è mia figlia ed è bella come me!”
“Pff! Sei il solito megalomane! Sono belli perché c’è anche Jack e lui è bello come me e io sono più bello di te!”
“Ma non diciamo assurdità!”
“Zitto, ciccione. Lo so che aspetti il pranzo per poteri strafogare!”
“Come se tu non facessi lo stesso!”
Tom tira un poco caritatevole pugno nella pancia del suo amico, che si piega,
“Sei rimasto il solito stronzo altezzoso, non cambierai mai!”
Mark si siede nel tavolo riservato ai parenti vicino a Tom.
Iniziano a servire gli antipasti – salumi, bruschette, pasta frolla ripiena di crema di funghi – Tom, come previsto si serve porzioni piuttosto generose.
“Mh, dove andate in viaggio di nozze?”
Chiede Mark.
“Non ci avete detto niente a riguardo.”
“Giamaica!”
Risponde Ava sognante.
“Bel clima, belle spiagge. Tornerò abbronzata!”
“Fai tante belle foto!”
Mio figlio ghigna.
“Papà, sei sicuro di voler sorbirti il lunghissimo filmino delle vacanze pieno di cose a cui solitamente non frega niente a nessuno?”
Mark impallidisce e mangia l’ultima bruschetta, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Tom.
“Effettivamente non è che muoia dalla voglia.”
Jack ride.
Dopo gli antipasti arrivano i primi, pasta al ragù, lasagne e riso ai quattro formaggi, misti.
“Buona la roba qui!”
“Certo che è buona, Hoppus! L’ho provata io prima di decidere di venire qui!”
“Beh, non ti tiri mai indietro davanti a un ristorante.”
“Zitto, che anche tu mi sembri ingrassato!
La cucina italiana è buona, vero Mark?”
Lui fa una faccia stranissima, come quella di chi ha parlato troppo.
“Certo che è buona, DeLonge!
Insinui che la mia cucina non sia buona?”
Interviene Maria.
“Non insinuo nulla, solo che anche Mark ha la pancia quindi posso prenderlo in giro anche io, come lui fa con me.”
Dice candidamente, sfoderando il suo celebre sorriso ironico.
“Sei il solito impunito, Tom!”
Interviene per la prima volta Trav, alzando il naso dal suo piatto di lasagne alle verdure, pasta al  pesto e riso ai formaggi.
“Dote naturale!”
“Ehi, Jack! Ricordati che tua moglie ha metà dei geni di questo individuo!”
Lo mette scherzosamente in guardia il batterista, Jack sorride.
“Lo so e mi piace.”
“E ci mancherebbe altro e adesso mangiate!”
Ci ordina minacciosa la neo signora Hoppus.
Ubbidiamo tutti, Ava sembra particolarmente decisa a troncare il discorso.
I piatti intanto si svuotano un po’ meno rapidamente, la fame di tutti si sta placando, Tom si picchia soddisfatto una mano sulla pancia.
Adesso dovrebbe esserci un po’ di tregua e poi il secondo, al tavolo l’umore è buono e si chiacchiera cordialmente, Tom con la sua maglia e i suoi pantaloncini sembra capitato lì per caso, nessuno direbbe che è il padre della sposa.
Visto che il secondo non arriva qualcuno inizia a urlare: “Discorso” e Tom si alza.
“Allora, qualcuno chiede il discorso. Innanzitutto mi dispiace di non aver fatto colpo su Jack per distoglierlo da mia figlia, il mio fascino sta piangendo da qualche parte!”
Io gli tiro una pedata.
“Skye, amore, perdonami!”
Ridono tutti.
“Adesso sono serio. Ho visto questi due ragazzi crescere e sono contento di come siano cresciuti e di come il loro fidanzamento sia andato così bene.
Magari avrebbero potuto aspettare un anno o due prima di sposarsi, ma si sa l’amore fa fare queste cose.
Spero che Jack tratti la mia Ava con amore e rispetto, altrimenti sarei costretto a ucciderlo e non mi va di trascorrere la mia vecchiaia nelle patrie galere.
Skye, ti prego, non darmi un altro calcio.
Vi faccio e miei migliori auguri e mi raccomando non abbiate fretta per i nipotini! C’è sempre tempo!
A Jack e Ava!”
Dopo il discorso di Tom arrivano i secondi e tutti sono troppo impegnati a far fuori il misto di arrosto, scaloppine al limone e cotolette (strano, lo so) per parlare.
Adesso verrà il turno di Mark, chissà cosa diavolo dirà, speriamo nulla di imbarazzante, anche se conoscendolo è una pia speranza!
In ogni caso il cibo è delizioso, tutta la tavolata lo sta apprezzando, anche Trav. Per lui c’è del seitan al limone e una grigliata mista di pesce che gli piace a giudicare dal sorriso.
Lui è sempre rimasto quello che parla di meno, ma che comunque si fa capire, è un tesoro di uomo e questa volta sembra avere trovato la donna giusta in una donna comunissima che lavora in banca e ha già due figli anche lei.
Finito il secondo si alza Mark.
“Beh, non so cosa dire, se non che la mia famiglia sembra legata a doppio filo con quella dei DeLonge. Non ho ancora capito se sia una maledizione o una benedizione, ma tant’è.
Faccio i miei più sinceri auguri a Jack e Ava e… Ragazzi, andateci piano con i nipoti, non so così vecchio da fare il nonno, capito?”
Ridono tutti, compresi i due novelli sposi, in attesa del dolce io esco a fumarmi una sigaretta, poco dopo mi raggiunge Tom.
“Finalmente è quasi finita.”
“Pensa a quando toccherà a noi.”
Rido io buttando fuori il fumo.
“Oh, sarà una semplice cerimonia civile!”
“Ma ci sarà?”
Chiedo a lui speranzosa, lui mi sorride e mi abbraccia.
“Certo che ci sarà, molto presto sarai la signora DeLonge!”
Signora DeLonge ha un suono bellissimo e pensare che tutto questo è iniziato per scherzo. A volte il destino adotta delle vie strane per condurti dalla persona che ti ama veramente e che è destinata a rimanere con te fino alla fine.
Io non posso che essere contenta di questo perché mi ha regalato dieci anni di felicità e probabilmente me ne regalerà altri dieci, fino a che la morte non ci separerà.
Che bella la vita!

Angolo di Layla

Siamo giunti all'ultimo capitolo di questa storia. 

Già, psero vi piaccia.

Ringrazio fraVIOLENCE per le recensioni lasciate.

Ringrazio Destroyer Cactus per averla messa tra le preferite.

Ringrazio ach119. LostinStereo3NiyraV per averla messa tra le seguite.

Alla prossima.

   
 
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