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Autore: Portos    25/06/2013    2 recensioni
Una ragazza, amori e altri disastri
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 33: Le vite degli altri (Acqua Scura)

 

Prologo.

 

Un macchina scura.

E un figura alta, molto probabilmente con le mani infilate in tasca. Osservava con aria distratta le finestre degli appartamenti.

Non rimase molto, forse per cinque minuti.

 

Invece Roger, dagli occhi color del cielo, non ricordava nemmeno come ci era arrivato in quel letto. Il corpo caldo della groupie addosso.

 

Sì, certo papà me la cavo bene”

Erano passati otto mesi, da quando Lili era andata via da Londra.

Gregory Hopper non era mai stato un tipo ansioso, piuttosto testardo. In quel momento si sentiva in ansia: sua figlia ne aveva combinate una delle sue.

Ok, aveva accettato benissimo che diventasse truccatrice, ma addirittura andare a vivere con Roger (o chi cavolo fosse) fino a Montreaux! Per la carità del cielo...era follia bell'e buona.

Nonostante avesse anche cercato di persuadere la figlia dal compiere tale atto, Lili gli aveva assicurato che stava andando tutto bene, ma nella sua voce gli era parso di sentire una nota di stanchezza.

 

Roger non era ancora rientrato.

Lili scrollò le spalle: normale routine, non vedersi per giorni o per ore. In genere, entrambi riuscivano a ritagliarsi un po' di tempo per loro ( o per stare con amici e parenti).

Comunque nessuno dei due si era fatto avanti, per scusarsi per la litigata, molto stupida tra l'altro.

Quando si erano incrociati nel corridoio, lui si era limitato a mettere il broncio come un bambino capriccioso e lei lo aveva bellamente ignorato.

Si preparò cena, a base di pasta col pomodoro, un coke diet e una bistecca ai ferri.

Verso le nove chiamò sua madre Ellen, dove la trovò mezza addormentata forse davanti al televisore: parlarono. Lili sapeva che ce l'aveva con lei, per quello.

Andò a dormire piuttosto presto.

Roger non rientrò, quella notte.

 

Ehi, tesoro”

Roger si passò una mano fra i capelli biondi spettinati. Per un attimo, pensò che la voce roca e sensuale che lo stava chiamando fosse di qualche ragazza, sì, magari...con i capelli rossi o color del miele, due bocce grosse come melo...

Mugugnò.

Ehi svegliati, tesoro. Vuoi che ti dia un bacio, B.B.A.?” (Bella Bionda Addormentata).

Un gran massa di ricci che ospitavano due occhi verdi e un ghigno largo quanto una vela tesa contro il vento, Brian Harold May posò la tazza di caffè al compagno che si era addormentato sui fogli.

Eh? Vuoi baciarmi?”
Freddie, Ratty e John soffocarono uno dopo l'altra una serie di risatine. Sembrava quasi un contesto...gay.

Sì”

Roger batté le palpebre. Tuttavia l'attività cerebrale del batterista non sembrava molto in funzione.

Fra due sec...”

Se Brian non si fosse scostato in tempo si sarebbe ritrovato a baciare Roger in bocca. Che schifo! E dire che non era neanche il suo tipo...

Coglione!”

Eh?”
“Coglione! Guarda che stavo scherzando!” esclamò Brian.

Roger sbuffò. Prese la tazza di caffè e ne bevve un sorso.

Grazie”

Ciao ragazzi” fece Lili, incrociando le braccia la petto.

Ciao, lo sai che il tuo Roger si stava per baciare Bri?” annunciò Freddie.

Be' pazienza”

Che cattivo, voleva tradirti” esclamò Ratty fingendosi scandalizzato.

Roger si alzò, ignorando gli altri. Prese per mano Lili e scoccò un'occhiataccia a John, come per dire: “Fuori dai piedi amico”. John fece l'indifferente.

Non appena furono lontani, Roger con la tazza e Lili si aspettava che dicesse qualcosa.

Ebbene?”

Mmm...sto caffè fa schifo”

No”

Da ieri che non ci parliamo più”

Roger si umettò le labbra nervosamente.

Ok, mi dispiace”

In realtà, gli dispiaceva un quarto di quello che aveva detto. Sapeva che stava solo dando voce ai suoi sospetti. Sospetti fondati.

Anche a me”
“Senti visto che sono stato io ad iniziare per primo, ti offro il pranzo”

A pranzo, Lili e Roger parlarono di più e del meno.

 

Ci aveva messo parecchio tempo, a trovare quel disco. Se non ricordava male, Lili adorava gli America e aveva trovato una rara edizione proprio di questi ultimi.

John dove l'hai scovato?”
“Sono un musicista, ricordi? Quindi posso trovare dischi, anzi me li tirano dietro”

Una risata vibrò nella gola della giovane donna.

Happy Birthday, da oggi hai ventisette anni. La mia ragazza ha ventisette anni”

Dopodomani” lo corresse Lili, prima di gettargli le braccia intorno al collo.

A proposito, domani sei libera?”
Lili annuì.

Perché non vieni ad ascoltare il disco a casa mia? Magari prima ci facciamo un giro...”

 

Dopo un giro vicino al lago di Montreaux, un gelato. Lili si sentiva felice, primo non era più uscita con Roger, per via degli impegni musicali e secondo stava finalmente con John, il loro primo appuntamento.

I due non si accorsero che qualcuno da lontano li stava osservando, con una macchina fotografica...e un ghigno stampato sul volto.

 

Il disco terminò un'ora e quattro minuti dopo.

Perfetto”

Eh, eh”

Lili alzò gli occhi al cielo, desiderando togliere quello stupido ghigno sulla faccia dell'altro.

Scherzavo” rise John. Si alzò, tolse il disco dal mangiadischi e lo ripose nella copertina.

“Lo so. Non a caso...mi dovevo innamorare di te, anche questo mi costerà, più di quanto mi possa permettere” ammise finalmente lei con un certo sollievo e con una punta di ironia.

“Ti dovrei ammazzare”

“E poi come farai senza di me?” ribatté Lili.

“Boh”

Lili afferrò un cuscino e glielo tirò addosso.

“Questo non vale!”

“Oh sì”

John le morse gentilmente il labbro inferiore, poi la trascinò giù sul divano. La bocca di lei brillò rossa alla luce soffusa della lampadina.

“Anche questo non è valido”

“Sì”

Lili si slacciò i bottoni della camicia, rivelando le linee del collo, la curva dei seni. La maglietta di John venne lanciata via rivelando la pelle abbronzata del suo torace.

Si fissarono per un lungo attimo.

Le iridi grigioverde e blu si scontrarono. Un rimescolio ai succhi gastrici, quando le lingue si toccarono, scontrandosi con i denti.

E Dio quel desiderio.

John lo sentì vibrare come un pugno nello stomaco.

Non provava un desiderio così intendo e disperato per qualcosa o qualcuno da anni, da quando, ancora ragazzino, si addormentava piangendo tutte le sere, di poter riavere indietro suo padre, anche solo per un giorno.

E anche lei lo provava, lo vide scintillare in quegli occhi blu.

Aiutò la sua compagna a liberarsi della camicia, poi cominciò ad armeggiare contro la cintura che entrambi finirono sul pavimento. Si sfilò i jeans aderenti.

Lili lasciò cadere sul pavimento con leggero fruscio la gonna, prima di spingersi contro di lui e baciarlo, per l'ennesima volta. Si liberarono anche della biancheria, che andò a far compagnia agli indumenti per terra.

E toccò al resto, dove le ombre si confusero insieme.

John le baciò la gola, le clavicole per poi scendere sempre più giù...sempre più giù, ascoltando i suoni dalla bocca di lei. E Lili fece lo stesso, ricambiando con tutto l'amore inespresso che ora si risvegliato e che era capace di dare.

Fu come essere in una giostra impazzita fatta di carne: sotto ai polpastrelli delle dita, la lingua che tracciava lievi cerchi, schiene inarcate, un nuovo rimescolio dei succhi gastrici, le dita intrecciate e i respiri spezzati.

E prima che John scivolasse dentro di lei, le disse che sarebbe andato tutto bene.

Due corpi scivolarono morbidi e sinuosi.

Fu come affondare giù nell'acqua scura e poi tornare su di colpo, ascoltando l'indifferente sciabordio delle onde.

Lili gridò il nome di John, tante volte sino a perdersi da qualche parte e poi..tornare forse da qualche parte.

 

Lili ricadde esausta sul corpo nudo di John. Entrambi sudati, quindi sarebbe occorsa una doccia ma a loro bastava così.

“Ehi”

“Ehi” fece John.

Lili sfiorò con un dito la cicatrice ormai ridotta ad una sottilissima linea bianca sul polso sinistro del bassista.

“Adesso non fa più male, vero?”

“No”
“Come te la sei fatta?”
“Ero ubriaco e ho rotto una vetrinetta, non ricordo molto. A parte tanto sangue da film splatter, Freddie che urlava e basta”

“Ci credo, Fred...”
“Stt...ora non parlare di lui, dolcezza” disse John. Questa volta doveva solo essere per loro.

“Come vuoi”
Lili si girò su un fianco. E guardò John.

“Hai una faccia...strana, sai?”

“Come?” fece eco la truccatrice, alzando un sopracciglia.

Ok, non poteva avere una faccia del tipo: “Ho trascorso un pomeriggio di sesso con la mia rockstar preferita”.

John lasciò cadere l'argomento.

“Credo che andrò a farmi una doccia”
“Perché non rimani qui piuttosto?”

Lei sospirò, prese la coperta e le tirò sopra. Il divano era abbastanza grande e comodo per entrambi.

“E va bene”
John prese un lembo della coperta e coprì entrambi.

“Non si vede niente!”

“Che paura!” esclamò Lili di rimando. Sentì il braccio di John premerle contro un fianco.

“Forse, ti perdonerei se mi dicessi ti amo tante volte!”

“Cosa? Sei cattivo!”

“Peccato...io ho sempre detto che tu mi piacevi!”

Lili scosse il capo frustrata.

“Magari mi potrei trovare un'altra rag...”

“Ti amo!”

“Non ho sentito...”

“Ti amo, ti amo, ti amo, ti am...”

Un lungo gemito sfuggì dalle labbra di lei, quando John riprese a baciarla. Si specchiò nei suoi occhi blu.

“Anche io ti amo Lili Hopper Evans, lo so da quasi una vita”

E poi ripresero dove si prima si erano interrotti in una lenta, costante e quasi insaziabile danza.

 

Nota autore: Sono perpless' o' bless. Che stronzata di capitolo, scene da menagrami, l'assassino con mot...Porc! Ancora tu! Che c...o, vuoi figlio di p...? (Portos fugge: oh, oh, oh).

A proposito Buon Compleanno George Michael, il mio puccioso tesoro fa 50 anni! Buona fortuna e George non ucciderti di nuovo o ci penso io! Cazzo, fai morire di paura tutti quanti ok? Ti pregooo!

Gli America erano un gruppo che si è sciolto, mi pare l'anno scorso, hanno pubblicato qualcosa come 25 dischi!

Ciao Portos.

(Ehi Ass-con-MotoSega-non-fare-pezzi-anche-il-povero-George!) 

  
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