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Autore: Niggas    25/06/2013    24 recensioni
Ma io sono un puzzle senza senso, ho i pezzi fatti al contrario e sto unita per miracolo.
E tu invece sai sempre cosa vuoi anche se lo dimostri in un modo che mi fa confondere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A questa situazione


Non so che ore sono e ho una tua mano fra i capelli.
So che hai una canottiera rossa, i capelli spettinati sul cuscino e stai dormendo.
So che c’è il russare di Niall alla mia destra, la coperta spiegazzata di Lea di fianco alla ciotola di noccioli di ciliegia, Louis che dorme sul divano sopra il nostro materasso, un portacenere troppo pieno sul tavolino di legno bianco e le gambe di Zayn vicino alla mia faccia.
Liam ti è addosso con la testa rasata appoggiata al tuo ventre ma tu stai dormendo, e io non so che ore sono.
E ho una tua mano fra i capelli.
C’è la sveglia puntata ad un’ora a caso perché qualcuno dovrà pur svegliarsi!, l’alba che si intravede fra le persiane mezze chiuse e il caffè ancora da preparare. C’è il mal di testa, i capelli che puzzano di fumo, vino ed estate e il tuo cane che raspa fuori dalla porta. 
Forse c’è anche tua madre, che ancora non è andata a lavoro, e il casino che dovrai ripulire per ora di pranzo. Il materasso del tuo letto in mezzo al salotto, il mio corpo in mezzo al materasso e la tua mano in mezzo ai miei capelli.
E poi ci sono le mie domande, che tu odi.
Ci sono i pezzi di me che non so come mettere insieme, ci sono le macchie di rossetto sul cuscino arancione e la camicia azzurra sotto il mio maglione che dovrebbe farmi caldo e invece sto gelando.
E so che sto sospirando nel momento in cui cambio posizione e calcio il mio telefono sul parquet chiaro che fa perdere l’equilibrio. Ha la batteria scarica. Come me.
E il tuo respiro pesante, le dita che mi piacciono fra i capelli che mi stanno crescendo e le unghie con lo smalto rovinato.
E poi?
Poi ci sono i discorsi di qualche ora prima.
Ci siamo io e te che parliamo a bassa voce per  non svegliare nessuno, i piccioli di ciliegia sparsi per la stanza, il temporale che smette di farti innervosire e io che mi arrotolo i capelli fra le dita perché sono arrabbiata.
E ho paura di guardarti negli occhi.
Lo sai anche tu, e non lo dici ma sei lusingato.
Ci sei tu che mi critichi perché “che spreco non rischiare per paura di cadere” e “non ti capisco”.
Ci sono io che “se mi dici che ti va bene lasciarmi pensare, va bene anche a me” e “non lo so”.
“Mi sembrano troppi affanni quelli che ti poni”
“Me li pongo anche per scegliere la merenda a scuola, Harry”
“Ecco perché io penso tu abbia dei problemi”
“E perché io ne sono convinta”
Ci sono la risata nell’orecchio, le mani attorno alla vita che “mi dai fastidio”, il bacio sulla nuca e “sei una stronza, Santo Dio”. C’è il morso sul ginocchio, i ghirigori attorno ai polpacci che hai disegnato con le dita mentre io ancora pensavo di essere arrabbiata – e lo pensavo e basta, perché poi chi ci è mai riuscito ad arrabbiarsi con te? – e i calzini neri che hai provato a togliere.
Il mio pigiama ancora chiuso nello zaino di cuoio, la luce in giardino che hai scordato di spegnere e Niall che, porca puttana, russa ancora.
La grigliata di qualche ora prima, l’ape che pensavo di avere fra i capelli, “non mi hai guardato negli occhi per tutta la sera”, il film di paura che hai seguito metà e metà appoggiato alla mia gamba e tutti che “si vede che c’è qualcosa”. 
Ci sono tante scelte, tu che mi sposti i capelli dietro l’orecchio che però non ci stanno, le mani attorno al viso, “guardami”, vuoi baciarmi e forse lo voglio anche io.
Ma io sono un puzzle senza senso, ho i pezzi fatti al contrario e sto unita per miracolo.
E tu invece sai sempre cosa vuoi anche se lo dimostri in un modo che mi fa confondere.
“Mi piaci”
“Ti interesso”
“Non avevi tutti questi dubbi, due settimane fa, quando hai baciato quello sfigato. Vero?”
Dubbi, dubbi, scelte.
“Puoi provarci, per favore?”
Io scuoto la testa, tu sospiri ma ridi, mi osservi le mani e “adesso ti bacio e tu stai zitta”.
Mi sono addormentata di nuovo.
E quando riapro gli occhi sono ancora per terra, sul materasso bianco, con i capelli sulla faccia.
Non so che ore sono e non ho più una tua mano fra i capelli.
Adesso è sotto il cuscino arancione con il mio rossetto e sei girato dalla parte opposta.
Liam si è spostato, Niall ha smesso di russare e gli altri non riesco a vederli.
La tua mano non è più fra i miei capelli e allora forse la scelta l’ho presa davvero.
“Non voglio rischiare”
“Scelta tua”
Ho detto ‘no’, come sempre. 
Ormai sono così abituata a dirla questa parola che penso si sia incisa sulla mia lingua.
E allora cosa rimane?
Il mio puzzle che fa innervosire, la sveglia che prima o poi suonerà, io e Lea che prepareremo il caffè e io che prendo l’autobus con gli anfibi slacciati.
Il tuo cane che è geloso solo di me, Zayn che mi accompagnerà a casa e le vacanze.
“Allora non ho proprio il tempo di aspettare fino a che ci rivedremo”
E ancora non so cosa pensare, anche se ti ho promesso che lo farò.
Anche se i miei capelli bruciano nel punto in cui tu li hai toccati. 
Che ore sono?



non ho mai sperato così tanto che qualcosa vi piaccia
questa è la os più personale di sempre da quando sono iscritta qui su efp, e sono terrorizzata
non l'ho pubblicata come originale perchè altrimenti, giuro, mi avrebbe schiaffeggiata
spero vi lasci qualcosa
con amore,
Niggas
  
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