Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: noelia    25/06/2013    34 recensioni
Dopo la morte dei genitori in un incidente d'auto, la sedicenne Rose Mary Fray è costretta trasferirsi in Indonesia, dai suoi nonni materni. Lì incontra Justin, inizialmente ostile e scorbutico nei suoi confronti, con uno scheletro nell'armadio: è infatti da pochi anni uscito da un riformatorio, accusato di aver ucciso sua madre, Patricia e sua sorella, Juliet. 
Le settimane a Bali passano monotone, finché non si innesca una serie di raccapriccianti eventi. Rapimenti, uccisioni. Ed è proprio in quest'occasione che i demoni del loro passato ritornano a tormentarli.
FAN FICTION SOSPESA A DATA ANCORA DA STABILIRSI.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PROLOGO


 
Era un piovoso Martedì d’Agosto, ed io me ne stavo seduta sul dondolo, sotto la finestra, ad ammirare le piccole goccioline di pioggia che strisciavano lungo il vetro e che si univano tra di loro formando gocce sempre più grandi. La pioggia mi aveva sempre inspiegabilmente ipnotizzata, sin da bambina.
La mamma diceva che gli uomini erano proprio come quelle piccole goccioline: s’inseguivano l’un l’altra quasi come se fossero alla ricerca di qualcosa; come la felicità, o l’amore.
All’epoca non capivo perché tutti pensassero che fossero così difficili da trovare. Per essere felice mi bastava una caramella, o il bacio della buona notte dei miei genitori. Oh, i miei genitori. Erano passati tre mesi da quando un incidente stradale li aveva portati violentemente via da me. "L’ambulanza è arrivata troppo tardi", mi avevano detto.
E’ proprio vero che capisci quanto tieni a qualcosa quando non l’hai più. I giorni a seguire erano stati devastanti, e per di più, senza preavviso, avevo ricevuto una telefonata in cui dicevano che mi sarei dovuta trasferire a Bali, in Indonesia, dai miei nonni materni.  La cosa non mi aveva affatto turbata, gli ero sempre stata così affezionata, e poi in quel momento erano gli unici che sarebbero stati male come me, o se non di più. Ed eccomi lì, a soli due giorni dal mio arrivo, chiusa in camera ad osservare un vetro rigato dalla pioggia.
La maniglia della porta che si apriva lentamente mi fece sobbalzare.
- Oh, perdonami Rosie, avrei dovuto bussare- disse il nonno facendo un cenno di scuse con la mano.
- Non preoccuparti- feci  per infilare le pantofole e mi diressi verso di lui. – Comunque, buongiorno- gli schioccai un bacio sulla guancia.
Mi rivolse un dolce sorriso.  La colazione sarà pronta a momenti. Da quando sei qui hai a malapena buttato giù un biscotto. Io e la nonna iniziavo a preoccuparci...- abbassò lo sguardo.
- Scendo subito- gli sorrisi mettendogli una mano sulla spalla.
- Perfetto. Ti lascio sola, allora- disse apprensivo, chiudendosi poi la porta alle spalle. Dopo una lunga stiracchiata mi diressi verso il bagno.
L’istinto mi fece accendere la luce, ma lì il sole era così forte che nonostante la pioggia penetrava attraverso le nuvole. I miei occhi si erano fin da subito posati sull’enorme specchio dallo stile vittoriano al centro della stanza. Sotto di esso vi era un moderno lavabo e a circa un metro una lussuosa vasca da bagno, sopra la quale si trovava un grossa vetrata. Come l’avevo sempre desiderata. Mi chiesi come avevo fatto in tutti quegli anni a non notare che i nonni non se la passavano affatto male. Legai la lunga e mossa chioma bruna in una coda di cavallo, aprii il rubinetto e mi sciacquai il volto con acqua ghiacciata, poi alzai lo sguardo. Notai che i miei brillanti occhi verdi a furia di essere pervasi da lacrime erano più chiari del solito. A parte questo, però, ero rimasta la ragazza di sempre, dal viso pulito, le labbra carnose e dalle chiare e delicate lentiggini sul naso.
Uscita dalla stanza scesi le scale di tutta fretta, spinta dall’irrefrenabile voglia di mettere sotto i denti quei biscotti che avevano emanato nell’aria un'aroma sublime.
In un batter d’occhio ero giunta in cucina.
- Tesoro bello!- esclamò la nonna venendomi in contro e stritolandomi con uno dei suoi abbracci. Lo ricambiai. Da sempre ci univa un legame unico.
C’era sempre stata per me ed io per lei. Mai come in quel momento la sua presenza mi fece sentire bene, forse perché era la copia spiccicata di mia madre. – Ma guardati! Sei cresciuta così tanto- prese tra le mani una delle lunghe ciocche di capelli.
- Andiamo Helen, datti una mossa- brontolò il nonno.
- Sempre il solito scortese eh Fred?- ribatté la donna.  Peggio di una donna incinta- borbottò intenta nel prelevare il vassoio dal forno.
- Aspetta nonna, credo che ti servano questi- le porsi dei guanti.
-Grazie cara- rispose strappandomeli praticamente da mano.
Quando fummo finalmente tutti a tavola  io, nonna Helen, nonno Fred e i biscotti – allungai con un movimento repentino la mano per prenderne uno.
La nonna mi fulminò con lo sguardo: – La preghiera prima- disse.
Ci demmo le mani.
Fu il nonno a recitarla: - Oh Signore, benedici questi biscotti- risse sotto i baffi. – Questa tavola, e tutte le persone che ne fanno parte.
Ci fu una breve pausa.  Amen- continuò.
- Amen- concludemmo io e nonna all’unisono.
- Veramente pensavo che la preghiera si facesse solo a pranzo e a cena- commentai incuriosita.
- Di norma sì, ma arrivati ad una certa età è meglio non rischiare sai?- sdrammatizzò il vecchio.
La nonna gli diede una gomitata: – Non dargli retta Rosie, è solo che d’estate è raro fare la colazione insieme. Tuo nonno va abitualmente a pesca.
- Dove, al porto? Oh ti prego portami con te, sai quanto amo il mare!- esclamai con aria supplichevole.
- Non oggi Rose Mary, ci avventureremo verso un’isola a qualche centinaio di chilometri da qui. Potrebbe essere pericoloso, ma ti prometto che domani verrai con me- mi rassicurò.
Annuii, dopodiché feci un bel respiro. – Comunque ...- puntarono i loro sguardi verso di me. – Ho voltato pagina. La mia vita adesso è con voi, in questa casa, in quest'isola e ... vi voglio bene.


 








 

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SPAZIO AUTRICE:
Buonasera a tutti!
Bene, premetto che è la mia prima fan fiction quindi siate clementi, ahah.
Posterò il secondo capitolo non appena questa riceverà qualche recensione - positiva o negativa che sia -, in modo tale da
poter capire il vostro parere a riguardo, e quindi se varrà la pena continuarla o meno. (:


Alyssa.

   
 
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