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Autore: Tennant_is_a_puppy    25/06/2013    4 recensioni
“Maledetto Rory” aveva riso lui “Se proprio voleva saltare giù da un palazzo, poteva almeno evitare di portarsi dietro la mia Amy”
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karen Gillan, Matt Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beep. Beep.



La sveglia suona, ma non è la mia, io ho la musica di “The angels taken Manhattan” impostata.
Anche il letto in cui mi sono svegliata, non è il mio.
E’ tutto diverso, le lenzuola sono bianche come le mie ma più sottili, più fresche, dal taglio più maschile, il coprimaterasso ha grossi pallini grigi, che io stesso avevo deriso la sera prima, ricordavo il tocco delle mie dita lungo il ricamo seguito poi dai polpastrelli di Matt



Questo fantasia è orrenda”
“Non è affatto vero”
“E dai!!”
“Sei sempre libera di alzarti e andartene”
“Sai che non lo farò”




Dov’erano i miei vestiti?
Ai piedi del letto, buttati alla rinfusa. Eh sì, ricordavo anche quello.
“Frena, Smith”



Quella frase, quella frase che gli ripetevo sempre, sul set.
Quella frase che normalmente pronunciavo severa, con un mezzo sorriso di rimprovero sulle labbra, durante le sue bravate, e che aveva il potere di far perdere ogni controllo a quel ragazzo.
Ma la sera scorsa l’aveva detto più stancamente, quasi come un gemito, mentre le mani di lui scorrevano sulla patta di abbottonatura della camicietta.
I nostri occhi si erano incontrati, per l’ennesima volta.




Potrebbe essere la nostra ultima sera” lo avevo detto in un sussurro rauco, lamentoso, mentre gli portavo una ciocca di capelli dietro l’orecchio.




“Maledetto Rory”aveva riso lui “Se proprio voleva saltare giù da un palazzo, poteva almeno evitare di portarsi dietro la mia Amy”



La mia Amy.
Era finito tutto. Era davvero finito tutto?
Le risate, gli sguardi, Amy e il Dottore, le convention, le carezze, i suoi “perché non mi dai mai un po’ d’attenzioni, Gillan?” e i miei “Se te le meritassi”, il suo braccio intorno alle mie spalle, la cioccolata calda che finiva sul copione.



“E al mio tre Amy e Rory si lasciano cadere giù dal palazzo”



Ricordavo quell’ordine e lo sguardo di Matt, sembrava già disperato come se stesse già recitando.
Ero andata da lui finite le riprese




“Non fare quella faccia, Matt. Non ti mancherò”
mi aveva afferrato il polso e mi aveva avvicinato a lui
“No, questo non osare dirlo”
“Allora ti mancherò?”
“Sì”
“Quanto?”
“Karen..”
“Ti ho chiesto quanto”



La sua macchina, la pioggia che cadeva sui vetri.
Le sue mani contro le mie




Frena, Smith”
“Potrebbe essere la nostra ultima sera”
“La mia Amy”



Avevamo fatto l’amore, dopo tutto quel tempo che ormai nessuno dei due ci sperava più, l’ultima sera, l’ultima sera, l’ultima volta,  l’ultima



“Quanto ti mancherò?”
“Tanto”
“Tanto quanto?”
“Come l’aria.”
“Più dell’aria”
“Più dell’aria”




Il sapore delle sue labbra.
Diamine, amavo il sapore delle sue labbra, era come l’erba bagnata la mattina, era come i ricordi sfocati di quando eri piccolo.
Amavo tutto di lui.


“Matt, fermati”




Ma ormai era troppo tardi.
Credevo che se lo avessi fermato adesso non ci sarebbe stato alcun rischio, avrei continuato a pensare che mi ero presa solo una sbandata.
Ma se fosse stata solo una sbandata non lo avrei implorato di fermarsi.
Credevo che se lo avessi fermato adesso non mi sarei innamorata di lui.
Quello che non capivo, piccola stupida Karen, è che ero già innamorata di lui.


“Non  farò mai qualcosa che non vuoi”
Ci fu un momento che io diventai lui e lui diventò me. Lo ricordo nitidamente in tutta la sua non nitidezza.
Quindi era questo un orgasmo, non solo quelli che mi procuravo coi modelli che mi invitavano a uscire il venerdì.
Era diverso stavolta, stavolta volevo solo sentire lui.



Voglio andare via Matt”
È incredibile come scottassero le lacrime
“Torna a letto Karen. Potrebbe essere la nostra ultima sera”
Gli mancherò come l’aria. Più dell’aria.
“Karen, sei sveglia?”
“Anche tu”

Quel silenzio, quel silenzio eloquente che forse le sarebbe mancato più delle loro conversazioni.
“Allora andiamo a comprare una ciambella”



Sì Matt. Tutto si risolverà con una ciambella nel tuo mondo.
Potremmo seppellirci di ciambelle e rimanere lì magari, fermando il tempo e lo spazio.
Potremmo prendere un TARDIS e ritornare alla notte prima, a mezzanotte e un quarto quando io ero te e tu eri me, fino alla fine dei nostri giorni, Amy e il Dottore.
Quando mi hai dato la mano e io non l’ho tirata via.
Quando mi hai detto ti amo e io ti ho risposto “anche io”.



“Sei proprio uno stupido Matt”
“Dimmelo di nuovo, mi mancherà”
“Ti mancherà?”
“Come l’aria. Più dell’aria.”
  
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