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Autore: fearless13k    25/06/2013    1 recensioni
Rory, Harry, Xander e Taylor. Questa storia parla di loro. O meglio, di come l'arrivo ad Holmes Chapel di Rory, una ragazza dalla personalità stravagante e colorata, abbia cambiato le vite degli altri tre. L'inverno a Holmes Chapel quest'anno sarà meno freddo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Please, try to never grow up


-Allora, Harry, come vanno le cose? È un po’ che non parliamo di te.- disse Xander, salutando il suo amico quella mattina. Il biondo si rendeva benissimo conto di non essere un tipo particolarmente espansivo, né un chiacchierone, ma era consapevole delle sue capacità di osservazione e di ascolto, non erano roba da poco, una sorta di super poteri dei poveri. Insomma, in quel periodo, in particolare nelle ultime settimane, si era reso conto che qualcosa turbava profondamente Harry. E non era di sicuro la scuola, visto che, anche se tentava di nasconderlo, Harry era un secchione schifoso. E supponeva che non fosse neanche la faccenda delle lezioni con Taylor, visto che anche per quanto riguardava la musica, Harry era piuttosto messo bene.
Il moro sospirò, mentre camminavano come al solito verso la scuola, per gli ultimi giorni prima delle vacanze di Natale.
-Non saprei, mi sento tipo in depressione, ma è una cosa da femmine! Non sono i maschi che hanno la depressione!- rispose il riccio storcendo il naso.
Xander fece una breve risata. – Non saprei, mia sorella per adesso è apposto con i sentimenti, ancora è nella fase delle cotte innocue per fortuna!- commentò Xander, ringraziando il Cielo.
-Oh, beato te! Che è una cosa da femmine lo so perché Emma un anno fa non faceva altro che i discorsi che io ho adesso nella mente quando parlava con le sue amiche al telefono ed è un vero schifo.- rispose Harry.
-Senti, Hazza, non so bene come potrei aiutarti, forse andando a fare qualche vasca? Io di solito me le schiarisco così le idee, ma magari tu hai solo bisogno di parlare. . . vuoi parlare?- propose Xander poco convinto, ma preoccupato per il suo migliore amico.
-Nah, lascia stare, posso sopportare, se Emma l’ha superato, posso farlo benissimo anche io!- disse sbuffando strafottente. Ed era vero, Harry era convinto di poter andare oltre a quella faccenda, di potersi far passare la cotta per Rory come si fa passare un raffreddore. Insomma, non è che passava con lei tutte le ore del giorno, se ne sarebbe stato buono buono chiuso in casa per tutte le vacanze di Natale e se la sarebbe dimenticata, ci sarebbe rimasto amico e niente di più.
Naturalmente non poteva parlarne con Xander, quindi decise di stare zitto e fare a modo suo.
-Tu invece, Xander, hai poi risolto con Rory? Insomma sembravate in crisi, va meglio?- gli domandò, anche se parlare di Rory in quell’ambito non aiutava di certo la sua situazione.
Xander ci pensò su: non ne era convinto. Come già detto, si riteneva un bravo osservatore ed ascoltatore e gli era capitato di far caso allo sguardo con cui lo guardava la sua ragazza. Era uno sguardo dolce e allegro, ma ultimamente aveva preso una sfumatura strana, non c’era più “l’amore” dei primi mesi.
-Le cose sono cambiate- si convinse a rispondere il biondo infine, -Sono decisamente cambiate e non so né il perché, né il come, né il quando. E non so nemmeno come farle tornare al loro stato originale.- ammise.
Harry lo guardò con espressione assorta, era dispiaciuto per il suo amico o sotto sotto ne era felice?
-Posso aiutarti io in qualche modo? Come ti ho detto un po’ di tempo fa, non credo che potrei parlarne io a Rory senza destare sospetti, ma forse Taylor mi può, anzi ti può aiutare in qualcosa.- disse cauto Harry, non gli andava proprio giù che il suo migliore amico e la sua migliore amica non si filassero di striscio.
Xander come previsto, scosse la testa.
-Sai, sto rivalutando davvero Taylor, mi sembra una persona diversa, ma non cambia granché, insomma lo sai come sono fatto, sei  l’unico a cui racconto queste cose. Forse dovrei parlarne direttamente con Aurora, ma sarà dura. È dura dirlo a te!- disse sconsolato il biondo.
Quanto ci tengo? Si domandò Alexander. Perché tutto si stava riducendo a quello. Era sicuro di essere innamorato di Rory, ma tanto da voler aggiustare tutto quanto, tanto da perderci la testa? Le voleva bene, era bellissima e intelligente e stravagante e spiritosa, ma alla fine, era adatto lui a lei?
-Capisco che la situazione non è delle più semplici, le donne, valle a capire!- commentò Harry, tentando di essere solidale.
-Non credo di meritarmi di stare con lei.- disse dal nulla Xander, mentre i due facevano qualche metro in silenzio. Harry si fermò in mezzo al marciapiede, lasciando che il biondo facesse alcuni passi prima di accorgersi di essere rimasto da solo.
-La vuoi lasciare?- gli domandò stupefatto Harry, passandosi una mano fra i riccioli.
Xander soppesò quelle parole: era quello ciò che aveva in mente e che non riusciva a capire? Era quello a cui stava pensando? Di lasciare Rory? Poi comprese.
-Meglio prevenire che curare, no? Ho come l’impressione che sia lei a voler lasciare me e sinceramente non ho per niente voglia di passarci da vittima con te, con lei, con mia sorella, con i ragazzi del nuoto, con Taylor, con tutti. Io non ce la faccio!-
Anche Xander adesso aveva l’aria sconvolta e non pensava che gli sarebbe mai accaduto. I ragazzi certe scenate non le fanno. E quando gli passò per la testa questo pensiero gli venne da ridere.
-Che cazzo c’è da ridere, scemo?- gli disse Harry con una vena di sarcasmo.
-Tu eri quello che si sentiva depresso e a me viene da piangere perché non voglio essere scaricato dalla prima ragazza che mi nota e che si è affezionata a me.- disse Xander, tirando su con il naso.
Harry proprio non se l’aspettava. Sapeva benissimo che nel suo migliore amico c’era molto più che i muscoli e il silenzio, ma ancora non aveva assistito ad una manifestazione così evidente, spontanea e sofferta di tutto quel “molto più”. Era sconcertato e non aveva idea di che cosa fare.
Si avvicinò a Xander a grandi passi e gli posò una mano sulla spalla.
-Amico, non ti devi preoccupare così tanto. So che Rory è speciale e so quanto lo è per te, ma non è detto che tu abbia ragione e secondo me dovresti affrontare con lei a viso aperto questa questione. Non mi sembra proprio il tipo da riderti in faccia o dal mollarti così su due piedi, senza spiegazioni.- disse, con voce calma, tentando di tranquillizzarlo. Xander aveva il fiato corto e tentava di darsi un contegno, guardando l’orizzonte invece che gli occhi verdi di Harry.
Come aveva potuto quella situazione sfuggirgli a quella maniera dalle mani? Come era possibile che a quasi diciotto anni si ritrovasse a soffrire così tanto per una ragazza? Si pulì in fretta e furia gli occhi e tirò su con il naso un’ultima volta.
-D’accordo, d’accordo, ci sono. Sto bene. Andiamo, o non ci faranno entrare.- disse, tentando di sorridere al suo migliore amico.
 
Erano già alla quarta ora di lezione e Xander non si sentiva affatto meglio di prima, se possibile iniziava a sentirsi peggio. Da quando aveva conosciuto Aurora era stato tutto una pacchia, anche quando si era fatto male al ginocchio, non gli era importato niente di dover abbandonare la squadra per un po’, perché sapeva che non avrebbe influito sul rapporto con Rory, che al tempo andava alla grande.
Avevano trascorso davvero moltissimo tempo insieme, lui le aveva fatto conoscere i suoi genitori e sua sorella, senza provare tutto l’imbarazzo che si sarebbe aspettato di provare e avevano passato anche vari pomeriggi in camera sua a leggere, studiare o disegnare (niente di “red rated”, se è a quello che avevate pensato!). Insomma vivevano la loro storia molto tranquillamente, sebbene lui si sentisse come la terra che orbita intorno al sole. Era attratto inesorabilmente da Rory e non aveva potuto fare nulla per resistere alla sua forza e alla sua luce. In tutta la sua vita non aveva incontrato nessuno con la sua energia e questo lo rendeva irrimediabilmente legato a lei.
Xander sospirò pesantemente, aveva davanti un quaderno completamente bianco, dalla carta spessa, come piaceva a lui, pronto per essere coperto di disegni, invece che di appunti, ma era davvero tanto che non disegnava nulla.
O meglio, ci provava, abbozzava delle linee ai lati dei libri di testo, mentre studiava, ma niente di più. La sua ispirazione si era via via affievolita con la sua relazione e ciò lo rendeva davvero avvilito. E forse anche più determinato a prendere una decisione definitiva, sebbene molto sofferta.
Mancavano pochi giorni alle vacanze di Natale: una settimana lontano da quegli assurdi pensieri e poi sarebbe stato un nuovo anno e forse la sua testa sarebbe stata un po’ meno affollata e le cose si sarebbero risolte. Il punto adesso, però, era parlarne con Aurora. Non era possibile rimanere con quel dubbio.
 
A pranzo Taylor si rese conto che, per una volta, non era lei quella taciturna. Harry, Xander e Rory erano a sedere nei posti accanto a lei, ma nessuno sembrava intenzionato ad aprire bocca, né per parlare né per mangiare. E mentre gli altri erano occupati a mantenere i propri sguardi lontani reciprocamente, Taylor si concesse di osservarli per bene.
Sebbene avessero tutti e tre personalità molto diverse e fossero diventati amici solo durante quel primo quadrimestre, si assomigliavano in maniera inquietante per dei tratti che mettevano in mostra il loro stress: le occhiaie, gli sguardi poco vivaci, le labbra screpolate e le unghie tormentate. Taylor guardò le sue mani e si sentì soddisfatta di se stessa.
La sua cotta per Xander l’aveva a lungo resa infelice e ansiosa, ma nell’ultimo periodo, aveva imparato a gestirla meglio, non lo vedeva più come quel ragazzo assurdamente perfetto che era nella sua mente, aveva capito, conoscendolo quel poco che lui le aveva permesso, che pure lui era umano, era un ragazzo, andava a scuola e aveva dei difetti. Difetti che naturalmente non avevano spento il sentimento di Taylor nei suoi confronti, ma che lo avevano reso mento tormentato e più controllato.
Sapendo inoltre che lui usciva con Rory, aveva dovuto porre fine ai suoi assurdi ed interminabili discorsi su tutto ciò che il ragazzo poteva pensare di lei, cosa che Abigail, al tempo, sopportava a fatica.
Insomma, si era dovuta dare una regolata e aveva dovuto ammettere che forse non sarebbero mai e poi mai stati insieme. Era stata dura quando quel pensiero l’aveva colpita per la prima volta. Quando Xander si era messo con Rory, Taylor non aveva subito realizzato che quella era la fine delle sue probabilità di mettersi con lui e quando era successo, aveva passato una notte intera a piangere, chattando con Abbie e poi, dopo essersi asciugata l’ultima lacrima, s’era convinta che era il momento di crescere. 
E lì a tavola, mentre il fracasso generale della mensa mitigava il silenzio del suo tavolo, Taylor si accorse di un altro elemento che faceva assomigliare tutti e tre i suoi amici e che forse caratterizzava anche lei: erano cresciuti.
In quattro mesi di amicizia erano cresciuti, ognuno per un verso o per un altro, in maniera più o meno evidente, ma la “frivolezza” della prima adolescenza era infine scivolata via dai loro visi e dalle loro menti, che adesso erano in evidente sovraccarico.

 

Senza tanti giri di parole, ammetto che in questo capitolo vi sono riferimenti,
nella parte di Taylor (ovvio) alla mia situazione sentimentale attuale. 
Le cose non vanno sempre come desideri, a volte ti fai mille film mentali, più o meno realistici
e finisci con il culo per terra in qualsiasi caso.
Io ci azzecco spesso con le cose, ma con le persone è diverso.
Ho l'abitudine di cercare il buono nei ragazzi che mi piacciono,
ma a volte il  buono non c'è..
ok, questa cosa non c'entra granché con il capitolo,
quello che volevo dirvi è che sono fiera di quello che ho scritto, perché non l'ho solo messo nero su bianco,
ho visto realmente questi personaggi cambiare e crescere in questa mia sciocca ff e spero che l'abbiate visto anche voi.
A presto,
LA

 





 

  
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