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Autore: Pink_Panther    26/06/2013    4 recensioni
Entrarono in casa, completamente zuppi a causa della pioggia che improvvisamente li aveva sorpresi strada facendo.
-Vieni!- esclamò lei, prendendolo per mano e varcando la soglia.
-An, stai calma! Tranquillizzati!- esclamò lui, cercando di controllarla in qualche modo. Aveva perso il controllo non era più in lei.
-Non dirmi cosa fare...- gli afferrò la cravatta, attirandolo a sé, per poi baciarlo.
-Angie, sei ubriaca! Ora è meglio se andiamo a dormire.- affermò, sotto sotto divertito nel vederla per la prima volta fuori controllo.
-No... non voglio dormire. Io voglio te!- esclamò, ribaciandolo e cominciando a spogliarlo dalla giacca bagnata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angie
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Angie y German'
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Entrarono in casa, completamente zuppi a causa della pioggia che improvvisamente li aveva sorpresi strada facendo.
 
-Vieni!- esclamò lei, prendendolo per mano e varcando la soglia.
 
-An, stai calma! Tranquillizzati!- esclamò lui, cercando di controllarla in qualche modo. Aveva perso il controllo non era più in lei.
 
-Non dirmi cosa fare...- gli afferrò la cravatta, attirandolo a sé, per poi baciarlo.
 
-Angie, sei ubriaca! Ora è meglio se andiamo a dormire.- affermò, sotto sotto divertito nel vederla per la prima volta fuori controllo.
 
-No... non voglio dormire. Io voglio te!- esclamò, ribaciandolo e cominciando a spogliarlo dalla giacca bagnata.
 
-Stop! Stop! Time out! Non la trovi assurda questa cosa? È la prima volta che sono completamente lucido dopo una festa e tu invece sei assolutamente brilla!- esclamò, ridendo divertito per la foga della compagna, che continuava a lambirgli il collo, senza dargli ascolto.
 
-Non parlare... baciami.- gli sussurrò ad un centimetro dalla bocca, per poi baciarla avidamente.
 
-Ottimo consiglio!- disse, rispondendo al bacio e nel frattempo dirigendosi verso la camera da letto. Arrivarono davanti alla stanza e, mentre lei continuava a baciarlo, lui con un gomito riuscì ad aprire la porta.
 
Angie lo spinse fino al letto per poi gettarlo sul materasso, seguendolo di rimando. German poteva ritenersi l'uomo più fortunato del mondo.
 
Lei iniziò a togliergli la camicia fradicia, liberando il suo petto nudo e cominciando a baciarlo e lambirlo con passione. Poi passò al collo muscoloso, mentre German cominciava ad eccitarsi visibilmente.
 
-Mi piace il suo sapore...- sussurrò con voce sensuale, baciandolo ancora. -...sai di Batida de Maracujà...-
 
German sgranò gli occhi incredulo, non era sicuro di aver capito bene. Aveva il sapore di un cocktail al frutto della passione?
 
-Batida de Maracujà? Quanti ne hai bevuti?- domandò, guardando la compagna negli occhi azzurri come il cielo.
 
-Nessuno... tu hai sempre quel sapore, mi piace!- esclamò, ridendo e mordicchiandogli il labbro inferiore.
 
-Sono stato definito in molti modi, ma mai come un Batida de Maracujà...- Quando faceva così riusciva a fargli perdere la testa!
 
-Che dici se ora mi fai vedere di che pasta è fatto?- gli sussurrò all'orecchio con fare provocatorio, solleticandolo leggermente.
 
-Prendo il controllo!- esclamò German, mettendosi sopra di lei e cominciando a spogliarla lentamente, baciando ogni centimetro del suo corpo.
 
Proprio in quel momento di pura intimità, il fastidioso squillo del telefono cominciò a riecheggiare nella stanza coprendo in parte i sussulti e leggeri ansimi.
 
-Non osare rispondere...- gli disse Angie tra i vari e dolci baci che si scambiavano.
 
-Non ne avevo la benché minima intenzione, piccola!- affermò, mordendole dolcemente il labbro.
 
Lo strumento posto sul comodino continuava a squillare senza sosta, irritando ben poco German, che dopo altri dieci squilli, perse la pazienza.
 
Si tirò su col busto allontanandosi dalla compagna leggermente contrariata. Allungò il braccio, afferrando il cordless. Angie spezzò quella loro distanza, cingendogli con le gambe il bacino e passandogli sensualmente le mani sul torace. -Guarda che non ho assolutamente intenzione di fermarmi per una sciocca telefonata...- gli sussurrò con voce flebile all'orecchio.
 
-Non te l'ho mica chiesto!- rispose lui, sorridendo maliziosamente, cliccando poi il tasto dell'avvio chiamata e appoggiandosi il telefono all'orecchio. -Chi è?- chiese con voce abbastanza seccata, facendo capire chiaramente che in quel momento non voleva assolutamente essere disturbato.
 
Dall'altra parte lo accolse la squillante voce della madre di Angie. -Oh ciao caro! Cominciavo a dubitare della vostra presenza in casa!- esclamò, facendo un risolino.
 
German si irrigidì di colpo e a gesti cercò di avvertire la ragazza che al telefono era proprio sua madre! Ma Angie non aveva alcuna intenzione di dargli attenzione, piuttosto dedicava il suo interesse al muscoloso collo e alle spalle dell'uomo, facendolo eccitare più del dovuto! Era fatto di carne lui,mica di ferro!
-E... Ehm... Salve!- esclamò German, trattenendo a stento i gemiti.
 
-C'è mia figlia per caso?- domandò la donna. German non sapeva proprio cosa rispondere!
 
-Eh... diciamo che al momento è occupata...- affermò, mentre Angie gli passava le esili mani lungo la linea della schiena, facendolo sussultare.
 
-Oh! Poco importa, non è importante. Sai... qui Parigi è stupenda! Queste città Europee sono magnifiche! Quell'hotel che ci hai consigliato è meraviglioso, anche Felix ne è soddisfatto!- disse Angelica, raccontando del loro soggiorno parigino.
 
German si trovava in una situazione più che imbarazzante: Angie l'aveva fatto distendere di schiena, mettendosi a cavalcioni su di lui, per poi iniziargli a slacciare la cintura dei pantaloni e intanto lui stava chiacchierando amabilmente con la suocera. Situazioni simili le avrebbe volentieri evitate.
 
-A ha...- rispose lui, non riuscendo a formulare una frase a senso compiuto. Non riusciva a far capire alla compagna con chi stesse parlando e inoltre lei si rifiutava di fermarsi, provocando sempre più German, che sembrava gradire tutte quelle attenzioni.
 
-Abbiamo appena fatto una passeggiata per la città, adesso ci siamo fermati in un grazioso ristorante con un panorama stupendo! Si vede persino la Tour Eiffel! Poi c'è un'aria così fresca che....- In quel momento per German le parole della donna erano come un suono indescrivibile, che non aveva intenzione di cessare. Non era assolutamente nelle adatte facoltà per pensare.
 
Angie aveva avvicinato il suo volto a quello dell'uomo, lasciandogli un dolce e leggero bacio sulla bocca, spostandosi poi lungo la guancia sfiorandolo con le labbra, desiderose di lui.
 
-Direi che potresti anche riattaccare... Non vorrai farmi aspettare ancora?- gli sussurrò all'orecchio libero con voce suadente. German deglutì a fatica, facendo segno di no con la testa. Angie gli sorrise, rimettendosi seduta sopra di lui e cominciando a sbottonargli i pantaloni con movenze delicate. Doveva immediatamente e assolutamente chiudere quella maledetta telefonata!
 
Riemerse dai suoi pensieri, accorgendosi del continuo ciarlare di Angelica.
 
-....una cittadina così splendida che non si può descrivere! E poi abbiamo visitato il Louvre, siamo stati una mattina intera, ti rendi conto?! Sinceramente parland...-
 
-Stop! Stop! Stop!- affermò German, interrompendo il ciarlare della donna. Angie credette stesse parlando a lei e mise il broncio, cosa che proprio non le si addiceva. German se ne accorse, ma subito rimediò, facendo segno con un dito verso l'oggetto poggiato all'orecchio.
 
Angie sorrise e con fare malizioso si avvicinò, cominciando a lambirgli il collo teneramente. German reclinò indietro la testa, rilassandosi completamente, trattenendo a stento un gemito e dimenticandosi ancora una volta la donna in attesa sulla linea telefonica.
 
-...Caro? Ci sei?- domandò Angelica preoccupata, non sentendo più nessuna voce. -Ma dov'è finito?- si domandò, guardando il display del cellulare per poi posare lo sguardo sul marito Felix che, sorseggiando un caffè, alzò le spalle disinteressato. Sentì un suono strozzato, così rimise l'apparecchio accanto all'orecchio: -German? Ci sei ancora?!-
 
-Sì sì! Ci... ci sono!- rispose, non capendo più niente.
 
-O grazie a Dio! Stavo temendo per il peggio!- rispose la donna con un risolino. -Comunque... stavo dicendo...- continuò, senza aver intenzione di interrompere la conversazione.
 
German si tirò su col busto, sempre con Angie avvinghiata al suo collo. Doveva sbarazzarsi di quella petulante donna, che si ritrovava al telefono!
 
-Mi ascolti un momento.- esclamò German, facendo tacere una volta per tutte Angelica. -Se adesso a Parigi è mattino... qui in America sono le due di notte! C'è il fuso orario o se l'è scordato?! Ha avuto la fortuna di trovarci svegli, ma siamo leggermente impegnati a fare altro! Quindi, sempre se non le dispiace, la faccio richiamare quando abbiamo finito! Comunque... buon soggiorno a Parigi! Mi saluti Felix! Au revoir!- disse tutto ad un fiato, facendo intendere perfettamente ciò che lei aveva interrotto.
 
Chiuse la chiamata e lanciò via il telefono, non curandosi minimamente di dove andasse a finire, per poi spostare la sua più completa attenzione verso la ragazza, che lo guardava negli occhi, sorridendo. -Bene... dov'eravamo rimasti? Ah già! Prendo il controllo...- enunciò con voce sensuale, mettendosi sopra di lei, continuando quello che avevano interrotto.
 
Intanto Angelica guardava esterrefatta lo sfondo del cellulare, non si aspettava di certo una risposta simile! Ammise a se stessa di aver sbagliato i calcoli. Non aveva tenuto conto il fuso orario. Fece un risolino nervoso leggermente divertito, riponendo il cellulare nella borsetta.
 
Felix alzò un sopracciglio, non capendo cosa fosse successo. -Bhè?- chiese, pretendendo delle spiegazioni e sorseggiando il suo caffè.
 
Rise. -La prossima volta ricordami di non chiamare quando là è già notte inoltrata... Ho interrotto qualcosa di divertente tra Angie e quel caro ragazzo!- esclamò con un'impassibilità così serena da far gelare il sangue nelle vene al povero Felix.
 
L'uomo guardò esterrefatto la moglie con la bocca socchiusa per lo stupore, credendo di aver capito male, ma dallo sguardo allusivo della moglie, capì il tutto perfettamente e al sol pensiero divenne bianco come un lenzuolo!
 
********************************************************************************
 
Il mattino seguente la luminosa luce del sole entrò dalla vetrata della camera da letto, illuminando la stanza.
 
Angie aprì gli occhi, infastidita dalla forte luce. Si mise seduta sul materasso, la testa le faceva malissimo, si sentiva le tempie pulsare e a fatica riusciva a tenere gli occhi aperti.
 
Si passò una mano tra i capelli mossi, tirandoli indietro e massaggiandosi una tempia con due dita, sperando che quell'insopportabile e fastidioso mal di testa sparisse al più presto. Puntò gli occhi sull'individuo al suo fianco e si accorse che la stava fissando con un sorrisetto sornione stampato sul volto.
 
-Hai mal di testa?- le chiese dopo vari secondi passati a fissarsi negli occhi.
 
Lei annuì senza proferire parola, si sentiva leggermente stordita e si ricordava ben poco della sera precedente, al contrario di German che rammentava con piacere ogni singolo secondo.
 
-Forza... vieni qui!- disse, invitandola a distendersi accanto a lui. La bionda si accoccolò al suo fianco, poggiando la testa sulla muscolosa spalla di German e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
 
Lui le accarezzò i capelli dolcemente, mentre lei gli cingeva i fianchi con un braccio, cercando un po' di tepore.
 
-Quanto ho bevuto?- domandò con un fil di voce, dopo alcuni minuti di silenzio.
 
-Tanto... diciamo che eri completamente fuori controllo.- rispose lui, ridendo e passandole una mano lungo il braccio.
 
-Non dovevo bere quel maledetto ponce! Mi ha steso!- German rise.
 
-Io mi sono divertito! E anche tu sembravi divertirti... perciò: quel che fatto è fatto!- affermò, ricordando con piacere la serata passata. -Ah! Prima che me ne dimentichi: devi chiamare tua madre.-
 
-Mia madre?! Perchè?- domandò, passandogli dolcemente una mano sugli addominali.
 
-Ha chiamato quando siamo tornati a casa e tu non avevi voglia di parlare al telefono... Le ho detto che avresti richiamato...- disse, tralasciando la descrizione della conversazione affrontata con la suocera, mentre Angie lo stava facendo letteralmente impazzire.
 
-Ah... ok... non mi ricordo.-
 
German fece un sospiro di sollievo, ora doveva solo sperare che Angelica non dicesse nulla alla figlia, ma dubitava parecchio su questa cosa. Conoscendo la sincerità e la mente aperta della madre della compagna, poteva benissimo intuire che l'argomento sarebbe riaffiorato senza alcun dubbio.
 
Lui si mise di fianco, per guardarla negli occhi.
 
-Tu invece non hai bevuto!- enunciò Angie convinta di ciò che stava dicendo.
 
-Come fai a dirlo? Hai detto che non ti ricordi niente!-
 
-Non ci vuole molto a capirlo. Se hai avuto il buon senso di rispondere al telefono non eri ubriaco. E poi non hai l'espressione post-sbornia!- affermò, sorridendo.
 
German rimase sorpreso per tale deduzione. -Ragionamento che non fa una piega, piccola!- esclamò, prendendole una mano e intrecciando le dita con le sue, così delicate e sottili.
 
Lei sorrise, per poi avvicinarsi di più al petto dell'uomo, che la abbracciò dolcemente. Rimasero così: in silenzio ad occhi chiusi, abbracciati l'uno all'altra, ascoltando il suono delle onde dell'oceano che sbattevano contro la costa.
 
-Amore...-
 
-Mmm- mugugnò lui.
 
-Perchè ho voglia di Batida de Maracujà?- fece quella semplice domanda, ignara del fatto che la sera precedente avesse rivelato quella sua stravagante opinione riguardo al suo sapore.
 
Lui spalancò gli occhi e sul suo viso comparve un sorrisino compiaciuto. -Proprio non ne ho idea... ma sarò lieto di darti un assaggio di questo passionale cocktail...- affermò, baciandola sensualmente sulle labbra.
 
Dopotutto, per lei, German aveva il sapore di Batida de Maracujà!
 
Fine
 
*Live It Up*
Cof cof u.u Salve!!!!! Come va, raga?

E già sono tornata con questa piccola pazzia ahah Forse pazzia è riduttivo... potrebbe essere definito un piccolo omaggio per scusarmi per il fatto che starò assente per le prossime due settimane.

Esatto, domani parto,vado giù dai miei nonni a Roma e quindi niente coccole ai cuccioli e niente EFP per 14 giorni. Proverò a pubblicare qualcosa usando l’iPhone,visto che ho la connessione solo con quello,però non vi prometto nulla … .

Basta deprimerci,passiamo alla storia.

A questo punto ho bisogno di un vostro commento XD So perfettamente che il personaggio di Angie è assolutamente OOC, anche per me è stato assurdo immaginarmela ubriaca ahah e in quel periodo quel benedetto cocktail che da il nome alla one-shot mi stava letteralmente facendo impazzire XD

Bhè... ora aspetto qualche commentuccio XD siate clementi ed evitate i pomodori :3
Comunque tornerò presto con una long-ff ;)

A presto!

  
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