Romance & Cigarettes
[Parte Seconda]
~~
-Il Lato Nero di Ino
Yamanaka-
«Etciù!»
Shikamaru prese l’ennesimo
fazzoletto dalla tasca e si soffiò il naso, per poi buttarlo in un cestino
accanto la finestra.
Non si era mai vista tanto
pioggia tutta insieme a Suna!
Le precipitazioni erano
incominciate esattamente il giorno dopo il suo arrivo, e visto che di tanto in
tanto a Suna qualche goccia d’acqua cadeva, sembrava tutto abbastanza normale.
Ma oramai era passata
esattamente una settimana, e tutti cominciavano ad averne davvero abbastanza di
tutta quella pioggia! Ed anche a pensar male del giovane ninja della Foglia…
Vista la missione a cui
era stato sottoposto, Shikamaru aveva trascorso gran parte del tempo
all’aperto, sotto l’acqua, a dare una mano a ricostruire velocemente le case
distrutte per dare riparo ai suoi abitanti, tanto da prendersi un bel
raffreddore (roba che lui si era ammalato si e no due volte da quando era
nato!) ed anche qualche linea di febbre, certo nulla da poterlo fermare!
Era appena rientrato e si
stava dando un’asciugata per cercare, per lo meno, di cacciar via quei
maledetti brividi che lo scuotevano dalla mattina. Inoltre, i ninja medici di
Suna gli aveva dato una strana bevanda marroncina da prendere tre volte al
giorno per cercare di guarirlo, ed anche se all’inizio il ninja era stato un
po’ scettico nell’ingoiare una cosa che puzzava a quel modo, doveva dire che
incominciava a stare meglio.
«E-Etciù! Uff,
maledizione!»
Il ninja si cambiò i
vestiti zuppi e si distese sul letto per cercare di recuperare un po’ le forze.
“Questo maledetto
raffreddore non ci voleva proprio, mi sento a pezzi! E c’è ancora così tanto da
fare…”
I pensieri del giovane
vennero interrotti dal -Toc!Toc!- improvviso alla sua porta.
«Avanti!»
«Sono io, Shikamaru.»
«Yo, Kankuro.»
Lo shinobi della Sabbia
entrò nella stanza e s’avvicinò all’ammalato.
«Come ti senti?»
«Sono stato meglio, questo
è sicuro!»
«Ascolta, viste le tue condizioni
fisiche non sarebbe meglio farti arrivare appoggio dalla Foglia? Potremmo
inviare un mes- »
«Ehi, non ci provare! E’
soltanto un banale raffreddore, guarirò subito!»
«Non farti strane idee!
Non è stata una mia idea, ma di Temari perciò prenditela con lei!»
Per quel che mi riguarda puoi pure non tornare
proprio a Konoha!
Rimani pure
a Suna, visto che ti piacciono così tanto le sue donne!
Perché
tutto a un tratto gli fosse tornata in mente l’affermazione di Ino, non se lo
seppe proprio spiegare! Stava delirando, questo è certo…
«Ecco,
ci mancava solo lei adesso! Senti, fate un po’ come vi pare, il villaggio è il
vostro…»
«Ne
parlerò con Gaara, ora riposati.»
Kankuro
uscì silenzioso dalla camera, lasciando il giovane Nara ai suoi pensieri resi un
po’ offuscati dalla malattia.
“Sono
sicuro che Ino sarà ancora in collera con me, è per questo che mi sono
ammalato: mi starà mandando tutta la sfiga possibile!”
L’immagine
della sua compagna di squadra avvolta da uno strano chakra completamente nero, lo
fece, per un momento, sorridere.
Sarebbe
stato proprio da Ino fare una cosa del genere! I suoi pensieri per nulla “rosa
e fiori” riusciva a percepirli persino da quella distanza, e sperava davvero
che il Kazekage non decidesse di rimandarlo a casa in quelle condizione, perché
non sarebbe mai riuscito a fronteggiarla.
Tralasciando
per un momento il suo orgoglio, un po’ d’aiuto lo avrebbe accettato molto
volentieri! Soprattutto per il fatto che c’era talmente tanto lavoro che da
solo non sarebbe riuscito a finire nemmeno nel giro di un mese.
La
maggior parte dei genin di Suna erano solo dei ragazzini, ed il loro tempo era
tutto occupato dagli allenamenti; la metà dei chuunin avevano il compito di
aiutarlo, mentre l’altra metà allenava i genin; e gli shinobi erano quasi tutti
in missione.
Kankuro
e Temari erano quasi sempre impegnati a fare qualche lavoretto che stava
scomodo al loro beneamato fratellino nonché Kazekage, anche se qualche volta si
erano ritagliati un po’ di tempo per aiutarlo, soprattutto da quando le sue
condizioni di salute erano peggiorate.
Forse,
avrebbe dovuto accettare di buon grado l’idea di Temari, e richiedere lui
stesso dei ninja dalla Foglia, forti e robusti, che sarebbero serviti e lo
avrebbero ascoltato.
Uno
come Rock Lee sarebbe andato bene! Tanta voglia di lavorare e di farsi i
muscoli, quale occasione migliore se non quella di costruire e di sollevare
pesanti massi?
Anche
Neji avrebbe potuto avere la sua parte, e se per questo anche Naruto e Choji.
Certo,
non poteva mica costringerli a raggiungerlo…
«Mh,
lasciamo perdere.»
Dopo
l’ennesimo sospiro, pensò bene di saltare la cena per quella sera, visto che
aveva lo stomaco completamente chiuso per via della malattia.
Si
mise sotto le coperte e si addormentò quasi subito.
~~
A
Konoha splendeva un magnifico sole che riscaldava l’aria ancora un po’ umida di
quella notte.
Tsunade-sama
venne svegliata prima del solito dalla sua fedele assistente Shizune, per via
di un messaggio appena arrivato da Suna.
L’Hokage
pregò silenziosamente che non fosse accaduto nulla di grave.
«Allora?»
Esordì
Shizune, preoccupata.
«Nulla
di allarmante! A quanto pare Shikamaru ha bisogno d’aiuto…»
«Aiuto?»
«Già!
Ho fatto male ha sottovalutare il lavoro che avrebbe dovuto compiere a Suna,
troppo per una sola persona. Invierò la sua squadra ad aiutarlo. Avvisa Ino e
Choji, Shizune.»
«Ai,
Tsunade-sama.»
Poco
dopo che la ragazza ebbe lasciato l’ufficio, Tsunade sorrise all’idea del
povero chuunin ammalato per via della pioggia.
Certo
che era stato proprio sfortunato a beccare tutta quell’ acqua, pensò.
Nel
frattempo, Shizune percorreva velocemente le vie ancora mezze vuote di Konoha
fino a raggiungere l’abitazione del clan Akimichi.
Fu
proprio il giovane della famiglia ad aprirgli la porta.
«Raggiungere
Shikamaru a Suna?»
«Esatto!
La missione vi è stata affidata dall’Hokage in persona.»
«Va
bene. Penserò io ad avvisare Ino.»
Shizune
lo salutò e ripartì verso il palazzo degli Hokage.
Choji,
dal canto suo, non voleva nemmeno pensare all’idea di dover dare la notizia
alla Yamanaka.
Dopo
la partenza del loro compagno, era rimasta davvero adirata ed intrattabile.
Spiegata
la situazione ai suoi genitori, Choji preparò le sue cose e partì alla volta di
casa Yamanaka.
Vi
trovò proprio Ino che ne stava uscendo.
«Ciao
Ino!»
«Mh?
Choji, come mai qui a quest’ora?»
«Ehm,
bè…
Per
un momento, Ino si sentì attraversata da una scarica elettrica.
“Oh
Kami! Non sarà forse…”
«E’
successo qualcosa a Shikamaru?»
Urlò
quasi.
Choji
si meravigliò quasi della sua reazione.
Forse,
non era più tanto arrabbiata.
«Stai
calma Ino, nulla di grave. Tsunade-sama vuole che lo raggiungiamo a Suna per
dargli una mano, tutto qui.»
«Cosa??»
Alleggerita
della tensione provata all’idea che fosse accaduto qualcosa di grave al suo
compagno, Ino ritrovò il suo solito contegno e la sua faccia seria ed
impassibile.
«Non
ci penso nemmeno!! Che se la sbrighi da solo, non sono affari miei!»
«E
dai, Ino. E’ l’Hokage che ci dice di farlo, è una missione capisci?»
«No,
non capisco! Se vuoi puoi andarci tu ad aiutarlo, io me ne lavo le mani!»
Choji
sospirò.
Certo
non poteva mica caricarsela di peso e portarsela dietro! Arrivato a Suna
sarebbe sicuramente stato stremato dalle sue continue urla, dai calci e dai
pugni.
“Figurati
te se adesso mi metto in marcia per raggiungere quel nullafacente per poi
vederlo attaccato come una cozza a quella Temari, non ci penso minimamente!
Sfido io che non ce la faccia da solo, sicuramente utilizzerà tutte le sue
energie nel fare qualcos’altro!”
«Allora
vorrà dire che non ci andrò nemmeno io!»
«Cosa?»
«Faccio
esattamente come te, Ino! Me ne lavo le mani…»
«Ma…Choji…»
Ino
rimase spiazzata davanti l’affermazione del suo compagno di squadra: non se lo
sarebbe mai aspettato da lui! E poi, se Shikamaru aveva richiesto aiuto,
probabilmente non riusciva davvero a farcela…Forse stava male!
Choji
riprese la strada e se ne tornò di filato a casa.
«Bell’amico
che sei!»
«Senti
da che pulpito…!»
Ino
si sentì davvero una fallita!
Se
alla sua partenza Shikamaru non avesse fatto tanto l’idiota probabilmente si
sarebbe messa già in marcia per raggiungerlo, e invece…
Per
dare retta a quello stupido del suo orgoglio, ora rischiava davvero grosso…
Entrò
velocemente in casa, si mise la sua solita tenuta viola da ninja, preparò lo
zaino e corse fuori, verso i cancelli di Konoha.
Choji
assisteva divertito da dietro l’angolo.
“E’
ora che quei due si rendino conto dei loro sentimenti, sono davvero stufo del
loro comportamento da ragazzini dell’accademia. Meglio che Ino se la sbrighi sa
sola.”
La
bionda kunoichi attraversò come una furia i cancelli di Konoha, dirigendosi
velocemente a Suna
~~
Quando
quella mattina si svegliò, a Shikamaru venne quasi un colpo nel constatare che
la pioggia aveva cessato, finalmente, di scendere.
Non
c’era il sole, ma andava bene lo stesso.
Si
fece velocemente una doccia, si vestì della tenuta da ninja ormai asciutta e
scese a fare colazione.
A
fargli compagnia c’era solo Temari.
«‘Giorno
Shikamaru.»
«Yo,
Temari-san.»
«Stai
meglio stamattina?»
Il
ninja tirò su col naso un paio di volte trovandolo stranamente libero.
«Si,
a quanto pare. Quella medicina è davvero portentosa.»
«Bene,
ne sono felice. Ad ogni modo…»
Esordì
la ragazza.
«Devo
darti una notizia. Vuoi che prima ti lasci finire di mangiare?»
«No,
dimmi pure.»
Ammise
il ninja della Foglia sorseggiando del caffè.
«Ieri
sera Gaara ha inviato un messaggio al tuo Hokage per chiederle di inviarti del
supporto.»
«Mh,
capisco. Bè, visto che sto meglio e che ha smesso di piovere, poteva anche
evitare.»
«Credo
invece abbia fatto la cosa migliore: hai poco aiuto qui, qualcun altro del tuo
villaggio ti farà sicuramente comodo!»
Shikamaru
annuì, anche se poco convinto.
Senza
la pioggia incessante che aveva colpito Suna negli ultimi giorni, fu molto più
semplice concludere il lavoro.
Nel
giro di un giorno e mezzo, tutte le case erano state ricostruite completamente,
come anche la parte distrutta del palazzo dei Kazekage.
Nara,
dall’alto della montagna che costeggiava e proteggeva il villaggio della
Sabbia, guardò soddisfatto il risultato di giorni di duro lavoro.
Ma
la cosa più importante era che ora poteva liberamente tornarsene a casa,
ricominciare la sua solita vita di ozio completo, disteso sull’erba, lambito
dal vento, a guardare le sue adorate nuvole.
Peccate
che Tsunade-sama avesse scomodato qualche ninja a raggiungerlo per dargli una
mano! Ora, di certo, sarebbe stato costretto ad aspettare il suo arrivo e ad
informarlo che il suo viaggio era stato completamente inutile.
«Ed
io che volevo rilassarmi un po’, mendokouse.»
Shikamaru
diede le spalle al villaggio, fissando l’immenso deserto che lo circondava. In
fondo, era un bello spettacolo concluse. Soprattutto al tramonto, quando il
sole scompare dietro le dune, tingendo di arancio il cielo… Già, forse quel
posto gli sarebbe mancato, un po’.
Deciso
a scendere per andare a mangiare qualcosa, intravide, proprio all’orizzonte,
l’avvicinarsi di qualcuno a passo veloce.
Subito
il pensiero che potesse essere il ninja inviato da Konoha, lo rapì. Ma allora,
poteva solamente essere Rock Lee! Nessuno sarebbe riuscito a raggiungere Suna
solamente con un giorno e mezzo di cammino, impensabile!
Oppure,
uno shinobi di ritorno da una missione…
Un
nemico?
“Ci
manca solo un attacco non previsto, mendokouse.”
In
pochi attimi, quel puntino divenne un’ombra e l’ombra una persona, che correva
a passo davvero spedito.
Oramai,
si trovava nei pressi del villaggio.
«Eh!?
N-non posso crederci!...Ino!»
La
ninja, sentendosi chiamare, alzò gli occhi alla volta dell’immensa montagna,
trovandovi appollaiato proprio il suo compagno di squadra.
Shikamaru
discese velocemente, raggiungendola.
«Ma…E’
te che Tsunade-sama ha mandato?»
Ino
cercò di rispondere, ma la stanchezza ed il fiatone non glielo permettevano.
«Ma
come hai fatto ad arrivare a Suna in così poco tempo?»
La
ragazza cadde in ginocchio, cercando di riprendere il più possibile fiato.
«Ino!»
Il
chuunin si abbassò, fronteggiandola.
«E’
per me che sei corsa come una pazza?»
«S-s-s-…i.»
«Ok ok, non parlare.»
Shikamaru
aiutò la ragazza ad alzarsi e la sorresse.
Un
passo dopo l’altro, raggiunsero la stanza del ninja ed Ino si sdraiò
stancamente sul letto, bevve un sorso d’acqua e poi cadde in sonno profondo.
Nara
rimase a vegliare su di lei tutta la notte, nella speranza che si svegliasse da
un momento all’altro così da poterla sgridare per bene; anche lui alla fine
cadde vittima di Morfeo, addormentandosi ai bordi del letto.
Alle
prime luci dell’alba, Ino finalmente rinvenì.
In
un primo momento non ricordò quasi per niente di avere raggiunto Suna, ma poi,
vedendo Shikamaru accanto a lei che ancora dormiva, se ne convinse.
Si
tirò su a sedere sul letto e sentì tutte le ossa del corpo dolerle come mai in
vita sua.
Guardò
la stanza nella quale si trovava: tipica proprio di Shikamaru, dentro non c’era
niente.
Era
anche vero che il chuunin si trovava lì solo da una settimana, ma a parte il
letto dove lei si trovava, un tavolo al centro della stanza ed uno specchio
appeso al muro, non c’era nient’altro.
Ino
scese molto lentamente dal letto, cercando di non svegliare il suo compagno, e
si andò a specchiare.
“Che
disastro!»
Ammise.
I
capelli era tutti spettinati, aveva la tuta strappata qua e la, e la sua pelle
non era del solito colore rosa chiaro.
Le
serviva proprio un bagno!
«Finalmente
ti sei svegliata.»
La
ninja si girò, colta alla sprovvista.
«Sempre
a specchiarti, vero Ino!?»
«Fatti
gli affari tuoi, Nara.»
«E’
questo il ringraziamento verso il tuo salvatore?»
Ino
gli diede le spalle.
«Non
ricordo di essere mai stata salvata da te!»
«Per
fortuna, non ti pare? Hai rischiato davvero grosso! Volevi forse morire,
stupida ragazzina?!»
«Ma
come ti permetti??»
Gli
urlò contro la ragazza, fronteggiandolo.
«Ho
corso senza mai fermarmi per raggiungerti, ero preoccupata se proprio lo vuoi
sapere, Nara! E tu, invece di ringraziarmi, cosa fai? Mi urli contro!
Sei proprio un -»
Ma
Ino non riuscì mai a finire quella la frase, perché Shikamaru gli stampò la sua
mano sulla sua guancia sinistra, adirato.
«COSA
ME NE FACCIO DELLA TUA PREOCCUPAZIONE SE NON SAI NEMMENO BADARE A TE STESSA,
EH?»
La
ragazza si portò una mano sulla guancia rossa, con gli occhi ormai lucidi di
pianto senza proferire parola, forse troppo stanca per controbattere.
Shikamaru
cercò di calmarsi, pentendosi immediatamente di quel gesto dettato solo dalla
rabbia e dalla paura.
Allungò
una verso la ragazza…
«Ino,
io…»
Ma
lei lo respinse prontamente, allontanandosi. Shikamaru fece finta di niente,
costringendola contro il muro della parete.
«Lo
vuoi capire che se ti fosse accaduto qualcosa io non me lo sarei perdonato per
il resto della mia vita, eh, lo capisci?»
Ino
continuava a fissarlo, senza muoversi, senza dire nulla, con le guance
attraversate dalla lacrime che Shikamaru asciugò con un pollice. Assieme a
quelle, venne via anche un po’ della terra che le sporcava il viso, scoprendo
la sua pelle, liscia e luminosa.
«Si,
Shika. Lo capisco.»
Ammise
flebilmente la giovane.
«E’
la stessa cosa che ho provato io.»
Shikamaru
sgranò gli occhi di fronte quell’affermazione non tipicamente da Ino.
«Quando
Choji mi ha detto che avevi bisogno d’aiuto, per un momento ho temuto il
peggio. Sapevo soltanto che ti avevo detto addio e che rischiavo davvero
di non vederti mai più! Anche se poi ha specificato che non era nulla di grave,
ugualmente mi sentivo uno schifo.»
Ino
alzò gli occhi e lo fissò.
«E’
per questo che sono corsa fin qui senza mai fermarmi, senza mai riposarmi!
Io…Io dovevo chiederti scusa, io volevo dirti che…»
«Dai,
non ti preoccupare! Ho capito tutto, sai.»
La
ninja lo guardò, sbalordita e rossa in viso.
«C-come
lo sai!? E da quando?»
«Da
quando sono arrivato qui, direi.»
«E…Come
hai fatto a capirlo?»
«Ma
dai, è lampante. Le donne di Suna non sono poi tutto questo granchè, perché
dovrebbero piacermi?»
Ino
ghiacciò all’istante, e rimase impalata cercando di assorbire l’ultima
affermazione di quel genio del suo compagno di squadra.
Non
poteva davvero credere di stare per sputtanarsi completamente per un idiota
simile! Ma come diamine aveva fato ad…!
Ok,
era consapevole che sarebbe scoppiata da un momento, e questo volta l’avrebbe
davvero rovinato!
«Q-quindi,
secondo te, io avrei fatto tutta questa stramaledetta strada solamente per
venirti a dire questa…questa…»
«E
per cos’altro, scusa?»
Bene,
Shikamaru Nara aveva appena decretato la sua fine!
«DEFICIENTE
CHE NON SEI ALTRO, ECCO COSA SEI!! SEI…SEI, GUARDA NON HO NEMMENO LE PAROLE PER
DEFINIRTI!! SCEMO, SCEMO! SE NON L’HAI CAPITO, GENIO DEI MIEI STIVALI, QUELLA
DI PRIMA ERA UNA DICHIARAZIONE A TUTTI GLI EFFETTI, HAI -»
Ino
si portò una mano a coprirsi la bocca.
“Oh
no, che ho detto!”
Shikamaru
sorrise, sornione.
«A
quanto pare lo scemo non è poi così tanto scemo! Eh, Ino?»
«T-t-tu
l’hai fatto apposta, accidenti a te Shikamaru!!»
Ma
prima che la ragazza potesse mettere in atto la sua vendetta, il ninja la
schiacciò contro il muro baciandola prepotentemente sulle labbra accaldate.
Quel
contatto sembrò durare un secondo come un attimo interminabile e per la prima
volta, Ino sentì il sapore di sigarette nella sua bocca [amaro, dolce,
invitante].
Quando
Shikamaru tornò a fissarla in quelle due pozze color del cielo, le disse
semplicemente…
«Era
da molto che volevo dirtelo Ino: si vede lontano un miglio che sei cotta
completamente del sottoscritto.»
La
ragazza sorrise appena.
«Finalmente,
Nara.»
E
si lasciò cadere completamente fra le sue braccia.
«Sai una cosa, Ino-chan?»
«Mh?»
«Le donne non sono proprio una grande scocciatura…»
«A no?»
«No! Loro sono un’ immensa scocciatura.»
Owari.
Dedicato
a tutte le Mosche Bianche [fastidiosamente
per le ShikaIno] XD.
Bene,
dunque, orsù…
Ho
gli occhi che mi bruciano da morire, è tutta la giornata che sto cercando di
finire questo capitolo, e finalmente ce l’ho fatta.
Spero
davvero che vi sia piaciuta perché io mi sono divertita un mondo nello
scriverla, perciò via a commentare XD No vabbè dai, scherzo! L’importante è che
anche voi vi siate divertiti come me.
Qui
sotto troverete i ringraziamenti per chi ha commentato la prima parte!
Kiss
by kagome ^^
E
ricordate, le Mosche Bianche sono
dappertutto! Non sottovalutatele, eheh… :D.
Ringraziamenti:
-SonSara: anch’io sono una grande
costruttrice di castelli, soprattutto quando leggo una fic che mi piace e
voglio sapere a tutti i costi come finisce!
Bè,
spero che questo finale ti sia piaciuto, carissima! Come hai potuto constatare
da sola, Ino, in fondo (molto in fondo) ha avuto la sua piccola rivincita
personale conquistando finalmente Shika, non trovi anche tu?! Kiss.
-Kaho_chan: se ti è piaciuta l’ironia
della prima parte, sono sicura che con questa ti sarai sbellicata XD o almeno
lo spero di cuore! Ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli sul tag:
nonostante fossi già a conoscenza del regolamento, ho voluto fare, come si suol
dire, la furba, ma sono tornata subito sulla retta via, eheh! XD Spero
che questa parte ti sia piaciuta, ci conto davvero! Kiss.
-KuRoNeKoChAn: “Shika può stare SOLO
con Ino” mai cosa è stata più vera, carissima! Ti ringrazio dei complimenti e
sono felice che tu abbia apprezzato la battuta sulla scimmia [a volte
non so da dove mi escano ste’ cose!]. Come hai potuto constatare non ci ho
messo molto ad aggiornare! Kiss.
-Giselle: hai detto bene: solo
Ino è in grado di tirar fuori il lato romantico di Shikamaru! Ed ovviamente,
Shika è il solo che può tirar fuori il suo lato più oscuro XD come faccia non
si sa, bah! Spero questa ultimo capitolo ti sia piaciuto, e spero ugualmente
che me lo farai sapere. Kiss ( e non ti preoccupare per quello che ha detto Justice:
in realtà, avevo semplicemente cancellato per
errore la prima parte della fic dopo nemmeno 5 minti che l’avevo postata, e
quindi ho dovuto ripubblicarla, ma tutto è accaduto semplicemente per errore,
capita a volte! Ma ti ringrazio per esserti schierata dalla mia parte ^.^).
-celiane4ever: un’altra sostenitrice
delle ShikaIno! Sono proprio contenta e spero che questa seconda parte ti abbia
ispirato come la prima. Kiss.
-Justice: come già puoi leggere
nella parte dedicata a Giselle, si è trattato tutto solamente di un
errore, in ogni caso mi dispiace.