Sora aveva vagato in lungo e in largo per tutta l'Isola del Destino, nel disperato tentativo di trovare tutto quello che occorreva per costruire la zattera. Era stanco, terribilmente stanco. Sembrava che cercasse tutto da secoli, millenni, ere e così via.

Ma, dopo tutto quel tempo indeterminato, ce l'aveva fatta! L'ultimo pezzo di legno era pronto per essere consegnato all'amichevole Kairi. 

Il ragazzo lo sollevò con aria vittoriosa, correndo con tutte le forze che aveva. Pur di morire per lo sforzo doveva assolutamente andare da lei.

«Kairi, ho finito!» esclamò.

La ragazza si voltò venendogli in contro, accompagnata da un raggiante sorriso. Per un momento temeva di doverlo aspettare per l'infinito, ma ora non c'era nulla di cui preoccuparsi.

«Molto bene, Sora! Ora metti pure il pezzo giù.» Ordinò lei, con quell'aria e quel faccino tanto amorevole.

Sora obbedì, tirando fuori dalla bocca un respiro affannato e stanco.

«Ti meriti qualcosa, sai?» fece la sua amica, civettuola.

«Emh… qualcosa?» rispose lui con stupore. Dopo tutta quella fatica voleva solo un po' di riposo sdraiandosi sull'accogliente sabbia bollente della spiaggia. Ma, in fin dei conti, perché mai avrebbe dovuto rifiutare?

«Torno subito!» esclamò Kairi, correndo verso la loro capanna.

Per un momento la mente di Sora sparò alla rinfusa tutte le idee possibili. Che cosa poteva fargli la sua amica come premio? Su un'isola come quella, tra l'altro.

Lui cercò di radunare tutte le sue idee e, come se ne avesse pescata una a caso: un frutto di paopu. Quel maledetto "coso commestibile" a forma di una simpatica stella dorata, la loro amica Selphie lo diceva sempre; quando due persone condividono un paopu rimarranno insieme per sempre.

A quel punto il ragazzo voleva mettersi a ballare il più possibile per festeggiare. Pure Riku per un momento, qualche ora prima, sembrava mettere alla prova il suo grande affetto per Kairi.

Sora ricordava bene quelle "amare parole": «Chi vince la gara di corsa condividerà un paopu con Kairi.»

Appena toccarono il suo udito non voleva crederci, Riku sapeva benissimo che fin da quando era arrivata misteriosamente sull'isola la ragazzina aveva attirato l'attenzione di Sora. Ma, comunque sia, i due ragazzi erano da sempre grandi amici, mettersi a litigare per una ragazza non era assolutamente il caso.

Ma poco importava, Kairi correva con tra le mani una torta dalla forma rotonda tempestata di coriandoli bianchi.

Già, e figuriamoci se centrava qualcosa con il tanto desiterato frutto. Tutte le speranze del ragazzo giacevano morte stecchite nel suo cervello.

«Ho fatto questo dolce con le noci di cocco e l'uovo di gabbiano che mi hai dato, abbiamo già abbastanza cibo con noi! Ah… ricordati di darne anche un pezzo a Riku!»

La "torta" era fredda e molle. Come si poteva cucinare su un'isola deserta?

Ma sopratutto… da quando mai Kairi sapeva cucinare?

Note dell'autrice

Emh… niente. No, sul serio! Niente.

Tempo fa ricevetti una domanda su Ask dove mi chiesero di scrivere una storia con il prompt "torta", ma figuriamoci se una testarda come me segue i temi alla lettera!

Tra l'altro ero in periodo di esami. Inutile dire che mi sono imbestialita dalla rabbia, ma volevo comunque vedere cosa riuscivo a fare.

Lo so che non è il massimo dei massimi! Ma spero solo che vi sia piaciuta almeno un pochettino.
Beh, dai! Per festeggiare il mio allegro ritorno su EFP l'unica cosa che potevo fare è questa storia! :)

Arrivederci

C.