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Autore: Lady Madonna    27/06/2013    5 recensioni
Martha è una ragazza simpatica e di talento che ha il privilegio di vivere sopra il Cavern assieme al suo migliore amico steve...Peccato che Steve sia amico di un certo pomposo ed irritante John Lennon che , guarda caso è anche il fidanzato della migliore amica di Martha, Cyn...
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Stuart Sutcliffe
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

<< Ciao Paul! Meno male che sei arrivato. John stava cominciando a innervosirsi! >>.

George era sbucato dal corridoio d'entrata di casa sua e il suo viso si rilassò, dopo aver visto l'amico.

<< Hei! Ma io questa ragazza la conosco! >> disse gioviale puntando il dito verso Martha.

<< Ciao George! Scusa se mi sono introdotta in casa tua, ma Paul ci teneva così tanto che non ho avuto la forza di dirgli di no! >> scherzò lei, stringendogli la mano.

Paul le lanciò uno sguardo trovo e fece per parlare ma George lo interruppe.

<< Ah Paul vecchio volpone, le fai secche tutte vero?! >>.

<< Eh già, m'ha conquistata subito! >> rise Martha, prendendo Paul sotto braccio.

<< Dai, andiamo di là, John è impaziente di cominciare. >> disse George con un sorriso e così dicendo aprì la porta di camera sua.

La scena che si presentò ai nuovi arrivati era di certo singolare.

Strumenti di vario genere erano sparsi ed adagiati accuratamente per tutta la stanza. John sedeva nel letto cercando di accordare la sua chitarra, mentre una ragazza bassa e tarchiata gli spettinava i capelli, ridacchiando. Una decina di ragazze erano disposte tra l'altra metà del letto di George e il pavimento sottostante, parlottando animatamente tra loro.

<< Salve a tutti!Dai qua John, faccio io! >> esclamò Paul gioviale avanzando verso il letto con quell'aria splendidamente studiata per far secche le pollastre che Martha gli aveva visto fare la sera precedente. 

<< Macca, dove cazzo eri finito?! Ho fatto in tempo a concludere con Cyn due volte questo pomeriggio, venire da George, farmi mezzo pacchetto di sigarette e ancora tu non c'eri! >> sbottò John innervosito.

<< Sono arrivato giusto in tempo per accordarti la chitarra come si deve! >> rispose Paul tranquillo, sedendosi affianco a lui.

<< L'avrei fatto io se solo me la facesse toccare… >> si lamentò George, incrociando le braccia.

<< Tu toccherai la mia chitarra solo quando smetterai di russare come un maiale mentre dormi. >> rispose John, sarcastico.

Tutte le ragazze iniziarono a ridacchiare sonoramente, ammutolendo il povero George che cominciò a borbottare tra se parole indistinte, arrossendo un poco. Tutte tranne una.

<< Dai Lennon, lascialo stare. Chi è che non russa di gusto almeno una volta nella vita?! >>.

John alzò gli occhi di scatto. Martha era li, davanti alla porta, un sorriso spontaneo sul volto. I loro sguardi si incontrarono e a Martha per poco non si smorzò il sorriso dall'agitazione. Appena i loro occhi si incrociarono infatti, Martha perse un battito e pensò che l'idea di Paul era una follia bella e buona, non sarebbe mai e poi mai riuscita a trovare il coraggio necessario per proporsi a John da sobria. Probabilmente Paul se ne accorse, infatti avanzò verso di lei e tirandola per un braccio la avvicinò verso il letto di George.

<< Questa amico mio, è la causa del mio ritardo. >> annunciò quindi sorridendo, sedendosi accanto all'amico e cominciando ad accordargli la chitarra.

Suo malgrado, John si scoprì infastidito dal sentire l'ultima frase di Paul. Come sempre era riuscito ad accaparrarsi ciò che desiderava. Lui otteneva sempre quello che voleva. Ma perché era così infastidito?! Infondo era la cosa migliore, no?!

<< Fanculo Macca, se devi scopare scopa ma non azzardarti a fare tardi alle prove per questo! >> sbottò John con rabbia.

<< Calma John! Non hai capito! >> disse subito Paul, stupito dalla reazione dell'amico.

<< Non voglio entrare nei particolari della vostra vita, intima. Hai finito di accordare questa fottuta chitarra?! >> chiese John con irritazione.

<< Si che ho finito. >> esclamò Paul, cercando di mantenere la calma. << Non capisco cosa diamine ti prende! >> .

<< Non mi prende un cazzo di niente, dai cominciamo! >> sentenziò John prendendo la sua chitarra in mano ed abbassando lo sguardo su di essa.

Perché stava facendo il cazzone?! Doveva essere felice, dopotutto Paul gli aveva appena risolto un problema. Perché aveva voluto portarla alle prove però?! Sapeva che dopotutto a lui piaceva! Doveva tenergliela lontana, non sbattergli in faccia che invece lui poteva prenderla!

Martha intanto era rimasta immobile sulla porta, quanto più frenata dalle parole risentite di John.

<< Se vuoi che me ne vada non hai che da dirlo. >> disse, seria.

John allora la guardò. S'era aspettato che dicesse una cosa del genere, ma il tono con cui lo aveva detto era per lui una sorpresa. Non c'era rabbia o sarcasmo nelle sue parole. La guardò. Era seria, quasi intimorita. Aveva abbandonato qualsiasi difesa e si poneva a lui con l'insicurezza dipinta in volto. "Ecco la vera Martha" pensò il ragazzo, sorpreso. Non l'aveva mai trovata così bella.

<< Quindi alla fine sei venuta! >> cominciò John con fare sarcastico.

<< Vuol dire che ti piacciamo. A meno che tu non sia venuta per Paul, in tal caso puoi sederti con loro, sempre che ti facciano posto! >> aggiunse poi con un sorriso sghembo.

<< SI PUO' SAPERE CHI SEI?! >> gracchiò una vocina indistinta all'interno del gruppetto di ragazze sedute ai piedi del letto, rivolta a Martha.

Quest'ultima non si degnò neanche di voltarsi a vedere chi avesse parlato e si avvicinò a George, seduto su una sedia di fronte a John e Paul.

<< Ti secca se mi siedo vicino a te?! Prometto di non distrarti. >> chiese lei gentilmente.

<< Wow, una fan, che bello! Beccati questa Paul! Certo, siediti pure! >> esclamò George raggiante.

Paul dal canto suo si limitò a compatire l'amico con lo sguardo.

Le prove fluirono senza più discussioni. John e Paul avevano un'alchimia fantastica. A Martha sembrò che spesso i due si capissero senza nemmeno parlare.Cantavano e suonavano con una scioltezza formidabile.Erano l'uno l'opposto dell'altro ma così vicini da fondere i loro universi tra loro. Quel che ne uscì fu inevitabilmente straordinario. George poi si impegnava al massimo per stare al passo. Con la chiara era di gran lunga più bravo di John ma nonostante questo pendeva dalle sue labbra ogni qualvolta quest'ultimo aveva qualcosa da ridire.

Eseguirono parecchie canzoni di Elvis e anche qualche loro nuovo pezzo che a Martha piacque molto.

Poi John si alzò, stiracchiandosi con aria soddisfatta.

<< Cazzo ragazzi, belle prove! >> esclamò infine, buttandosi all'indietro sul letto.

<< Si infatti! Peccato che Pete se le sia perse! >> disse George, riponendo con cura la chitarra nella custodia.

<< Ah, che si fotta Pete! Cazzi suoi se non è venuto! >> rispose John stizzito.

Paul intanto era stato circondato dalle ragazze, che lo stavano riempiendo di complimenti. Il sorriso "innocentemente" soddisfatto che aveva stampato in faccia fece capire a Martha che in quel momento il suo amico stava provando una soddisfazione lancinante. Non le parve il caso di interrompere il suo momento di gloria così prese coraggio e si sedette accanto a John.

<< Siete fantastici. E' stato magico assistere alle vostre prove. >> disse Martha, sorridendo.

John si voltò a guardarla in volto. Era serena, tranquilla come mai l'aveva vista. La Martha burrascosa ed ostile era scomparsa del tutto. Non poté che esserne colpito.

<< Oggi sono andate bene. Non è sempre così, sei stata fortunata! >> rispose lui rispondendo al sorriso e tirandole una leggera gomitata.

<< Non ti da fastidio avere tutta questa gente che assiste?! >> chiese Martha curiosa.

<< Non se stanno zitte. Oggi sono state particolarmente taciturne. Erano troppo occupate a squadrare te. >> .

<< Hmhm…Non c'ho fatto granché caso.. >> mentì Martha allargando il sorriso.

<< Come no…Si staranno chiedendo da dove cazzo salti fuori. Domanda che mi sono posto spesso anch'io Abboth! >> ridacchiò John.

<< Ehi! Solo perché non frequento le sciacquette stinte non vuol dire che non ho una vita sociale! >> lo rimbeccò lei di rimando.

<< Cosa?! Martha Abboth che ha una vita sociale?! Dovrò smentire la leggenda che ho creato sul tuo conto allora… >>.

<< Quale leggenda Lennon?! >> chiese Martha allarmata.

<< Quella in cui tu sei una strega che ruba agli esseri umani luce e felicità e che nel tempo libero mangia insetti e rane! >> rispose lui tranquillamente.

<< Ahhh,quella!No no, allora è tutto vero, tranne per il fatto che io non mangio rane, mangio i gatti. >> .

John a quel punto finse di ammutolire.

<< MANGI I GATTI?!?TU NON ENTRERAI MAI IN CASA MIA! >> urlò con aria scioccata.

<< Chi è che mangia i gatti?! >> si inserì Paul avvicinandosi e portandosi dietro il suo corteo femminile.

<< La tua ragazza, ecco chi! Dovresti sapere che include regolarmente la carne di gatto nella sua dieta. Devi informarti su di lei amico, se fai sul serio! >> concluse John.

<< Ah, lei è liberissima di mangiare tutti i gatti che vuole. Non ci vedo proprio nulla di sbagliato, anzi la cosa è eccitante! >> rispose Paul tranquillo facendo a Martha l'occhiolino.

<< Anch'io mangio i gatti Paul! Buoni, buonissimi gatti al forno! >> squittì una ragazza alle sue spalle. Martha e John si guardarono allibiti per poi scoppiare a ridere.

<< Ma certo che li mangi anche tu Nancy! Ecco, riguardo a questo, andiamo a parlarne fuori… Ragazzi, ragazze, vogliate scusarci. Ho una gatta da pelare! >> esordì Paul prima di uscire con la saltellante Nancy al suo fianco.

<< La solita fortunata! Dai ragazze, torniamo a casa! >> sospirò una di loro, con aria rassegnata. Molte ragazze la seguirono, ma tre di loro non si mossero di lì, rimanendo a parlottare.

Martha era rimasta allibita da ciò che aveva appena visto. Paul aveva sicuramente qualche super potere speciale così da mandare in fumo il cervello delle ragazze. Era senz'altro così, pensò. Oppure quelle erano semplicemente delle oche a livelli galattici.

<< Perciò tra voi non è una cosa seria. >> .

La voce di John la distrasse dai suoi pensieri e la riportò alla realtà, facendola voltare verso il ragazzo.

<< Come dici? >> chiese lei, non capendo dove il ragazzo volesse andare a parare.

<< Se gli permetti di andarsene con la prima bambola di turno, cristo non può essere una cosa seria tra te e Paul. >> ripetè John come a spiegarle una cosa elementare.

<< Hai proprio frainteso la situazione John. >> sorrise Martha, capendo l'abbaglio che il ragazzo aveva preso.

<< Non chiamarmi John. >> . Questa frase gli scivolò dalla bocca senza volere, suonando dura e insindacabile. Appena si rese conto di averla detta si maledì per averlo fatto. Perché cazzo voleva sempre complicare le cose, pensò. Non erano un casino già così?!

Martha per un po' non disse nulla. Lo guardò senza fiatare per qualche istante prima di alzarsi ed andare verso George.

<< Hei George! S'è fatto tardi, è proprio giunta l'ora per me di tornare al castello stregato a maledire la gente a distanza! Sai, ho una routine ferrea da seguire! >> disse, tentando di sembrare allegra.

<< Sei la strega più simpatica che conosco! Vuoi che ti faccia strada? >> chiese il ragazzo, dopo averla abbracciata.

<< No grazie, i miei poterei mi permettono di trovare l'uscita anche senza guida! A presto George! >> e detto questo fece per andarsene, dirigendosi fuori dalla stanza.

<< Guarda che se non l'hai capito Paul ora E' IMPEGNATO!! >> le urlò una ragazza da dietro.

Martha allora si fermò, fece un respiro profondo e quando si girò per guardare il gruppo di ragazze, aveva dipinta in volto la più terrificante faccia gioviale mai vista sulla terra.

Con eleganti falcate raggiunse il trio di ragazze situate all'angolo della stanza e con voce melliflua chiese: << Chi è stata a parlare? >> .

Una ragazza alta e dai capelli rossastri balbettò un incerto "Io".

<< Tesoro. Lascia che chiarisca questo punto affinché d'ora innanzi non ci debba più ritornare con nessuna di voi care…creature. Apri bene le orecchie, spalancale più che puoi, ci riesci?! Io e Paul non stiamo insieme. Non siamo sessualmente compatibili. Non ci piacciamo, non proviamo il desiderio di fornicare come conigli ogni volta che ci vediamo e quindi come è ovvio, non scopiamo. Non porto la mia gatta a passeggio col suo… Insomma, spero di essere stata piuttosto chiara. Ora, se volete scusarmi, ho delle maledizioni da scagliare e sono già in ritardo. Buona serata. >> e con la stessa inquietante quanto fasulla giovialità, si girò ed uscì dalla stanza lasciando i presenti letteralmente senza parole. Tutti i presenti.

Come già era accaduto in passato, John dopo pochi istanti si alzò di colpo e la seguì a ruota.

<< Martha! Cazzo, aspettami! >> urlò il ragazzo cercando di raggiungerla.

<< Da qui so raggiungere casa mia anche da sola, non ho bisogno di essere accompagnata John, ti ringrazio. Ah, scusa. Non devo chiamarti così. >> sbottò lei senza fermarsi.

<< Perché non mi hai detto che non stavi con Paul?! >> chiese John prendendola per un braccio, nel tentativo di fermarla.

<< Lasciami. Pensavo fosse ovvio! E poi comunque io non ti devo nessuna spiegazione. >>.

<< Sei arrabbiata. >> disse John guardandola.

<< Si, sono arrabbiata. E' possibile che benché mi sforzi non riusciamo ad andare d'accordo per più di cinque minuti?! Cosa ho fatto di sbagliato questa volta?! >> sbottò Martha esasperata.

<< Non sei solo arrabbiata. Sei..Offesa. >> aggiunse il ragazzo, animandosi di colpo.

<< Non capisco cosa vuoi dire. >> borbottò Martha, cercando di divincolarsi. Sapeva che John aveva ragione, ma non voleva essere umiliata, non un'altra volta.

<< Fermati Abboth! Cazzo, fammi parlare. Non scappare per una volta nella tua vita e ascoltami! >> intimò John con risolutezza.

La ragazza non si mosse. Il suo volto era di nuovo un libro aperto e John poteva leggerci tutta la preoccupazione e l'insicurezza che era già riuscito ad intravvedere qualche ora prima.

<< Non volevo dire quello che ho detto. M'è scappato. Mi succede spesso di dire cose che non penso e questo in sostanza perché si, sono un gran cazzone. Non volevo che mi chiamassi per nome perché le poche volte che l'hai fatto sono state…INTIME. Ed io pensavo stessi con Paul e quindi non mi sembrava il caso che tu ne abusassi…Ma è una stronzata, non so perché ho detto quello che ho detto, mi piace quando mi chiami per nome, cazzo. Non volevo litigare per forza, ero solo… >> John parlò talmente in fretta che quasi non s'accorse che l'espressione di Martha era cambiata.

<< John, eri geloso?! >> chiese lei accennando un sorriso sorpreso.

<< Cazzo non lo so che cos'ero, non potrebbe essere che mi ha dato fastidio e basta?! >> disse il ragazzo, allarmato.

<< Perfetto. Diciamo quindi che non sei geloso. Allora è giusto che tu sappia che ho intenzione di mettermi con Steve. >> rispose Martha, tornando seria.

John la guardò interdetto. Emozioni diverse passarono sul suo volto, una però ebbe alla fine la meglio sulle altre: la rabbia.

<< Si può sapere adesso perché cazzo me lo hai detto?! Che bisogno avevi di dirmelo?! >> ringhiò, arrabbiato.

<< Penso proprio che tu sia geloso, si. >> disse Martha tranquilla.

<< No che non lo sono! Io non sono un cazzo di niente Abboth! >> .

La ragazza allora pensò che era inutile andare avanti a battibeccare e che se c'era un momento giusto per agire era quello.

Prese tutto il coraggio che aveva in corpo e in breve tempo raggiunse John prendendogli il viso ancora pulsante tra le mani.

<< John. >> lo chiamò, sussurrando il suo nome.

Il ragazzo chiuse gli occhi, ansimando.

<< T'ho detto di non chiamarmi così. >> sbottò, ancora arrabbiato. La ragazza rise piano e si avvicinò ancora di più al suo viso.

<< John…John…John…John…è abbastanza intimo così?! >> .

John a quel punto smise di ragionare e la baciò. La baciò con rabbia, come se volesse assaporarla e ferirla insieme. Martha rispose al bacio con altrettanta veemenza, affondando le mani sui capelli sudati di John, che invece la stringeva in vita.

Ben presto le mani del ragazzo cominciarono a vagare indisturbate sul corpo di Martha, man mano che il bacio si faceva più intenso.

Quando si staccarono sembrò ad entrambi che il tutto fosse durato una vita. Ansimavano e si guardavano come cani affamati. Nessuno dei due era minimamente sazio dell'altro.

Dopo alcuni istanti in questo stato Martha levò lentamente le mani dai capelli di John, senza però abbassare lo sguardo.

<< Devo risolvere questa…COSA con te, Lennon. Capisci che è un problema?! >> .

John non riusciva a smettere di pensare che, fosse stato per lui, se la sarebbe fatta li in strada fottendosene di tutto il mondo.

<< Ti voglio Abboth. E ti voglio adesso. >> disse John, a bassa voce, stringendo Martha verso il suo petto.

Al combaciare dei loro corpi la ragazza ebbe un gemito che fece sorridere John di soddisfazione.

<< Capisci che è una cosa fisica, vero?! Io voglio davvero mettermi con Steve ma non posso farlo se tu sei la mia perversione sessuale! >> confessò Martha, sinceramente.

<< Anch'io amo Cyn. Davvero, la amo. Ma è da quando siamo rimasti soli la prima volta che sei il mio chiodo fisso. >> rivelò John a sua volta.

<< Queste sono le mie condizioni Lennon: Succederà una volta sola e NESSUNO deve sapere. Intesi?! >> .

<< Mi sembra ragionevole. Solo, una richiesta.. >> iniziò John, un'espressione indecifrabile sul volto.

<< Spara! >> disse Martha, incoraggiandolo a continuare.

<< Facciamo in modo che sia memorabile! >> .

 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti! Eccomi qui, reduce dal MEMORABILE concerto di Paul in Arena che m'ha tentata in tutti i modi di dare al caro Paul molto più spazio di quello che poi effettivamente gli ho concesso. 

Qualcosa mi dice che si vendicherà… Aspettatevi un altro capitolo "Paul" quindi, e prendetelo come effetto collaterale post concerto.

Allora, tante le battute ed i chiarimenti su di esse. 

In primis: So benissimo che Paul è vegetariano ma so anche che non lo è dalla nascita ma solo dopo aver incontrato Linda, quindi ho voluto giocare su questo.

Ah, non è un caso che l'oca giuliva che esce con Paul si chiami Nancy (non me ne voglia Paul, ma a me la sua attuale moglie m'è sempre stata antipatica, mi ricorda un cavallo!).

Per quanto riguarda l'orrore che John prova quando Martha scherzando afferma di mangiare i gatti, potrebbe sembrare esagerato per chi non sapesse che John li ha sempre adorati e che sin da piccolo era abituato ad averne diversi in casa (in futuro, chiamerà uno dei suoi gatti George).

Passando un attimo a Martha, per chi ancora non se ne fosse accorto, qui viene proprio fuori che è una snob ed è fiera di esserlo. Per cui non aspettatevi che in futuro si metta a socializzare con le ragazze perché, in quanto deviata, odia il genere femminile in generale (eccezion fatta per Cyn) perché lo percepisce come minaccia nei suoi confronti.

Veniamo al bacio. L'ho immaginato in tantissimi modi ma alla fine la violenza ha prevalso sul resto. Infondo è la rabbia che li ha spinti a scoprirsi ed è con un primo vero bacio arrabbiato che li ho voluti unire.

Ringrazio tantissimo vecchi e nuovi lettori ed in particolar modo BlueJayWay che sin dall'inizio ha sempre seguito questa storia con passione ma anche Swaying-daisies, Anna_mccartney e Mrs_Mccartney, che mi hanno dato molte moltissime soddisfazioni e opinioni preziose. 

Non mi resta quindi che salutarvi ed augurarmi che questo capitolone vi piaccia! Come già sapete, per qualsiasi dubbio o lamentela, non esitate s scrivere!

Un bacio,

Lady Madonna.

Ps: Per chi si chiedesse che aspetto ha il nostro Steve, vi faccio sapere che io me lo immagino all'incirca così:

http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01154/arts-graphics-2004_1154274a.jpg

(Chi sa dirmi chi è, avrà tutta la mia stima musicale e personale). :D

  
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