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Autore: MiHyeon    27/06/2013    1 recensioni
Da qualche settimana, però, nel suo appartamento stavano accadendo cose davvero strane.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Quasi tutti, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jonghyun si accorse di essersi fatto un'idea totalmente sbagliata riguardo Jinki quando il ragazzo iniziò a raggruppare i fogli che aveva sparpagliato sul tavolo del bar in cui si erano incontrati e  aveva incrociato le braccia sopra di esso, chiedendogli di spiegargli ogni minimo particolare di quella storia. Pensava che il fratello maggiore dei Lee avesse ben pensato di passare la maggior parte del tempo a parlargli dei propri studi, e quella domanda lo prese alla sprovvista, facendolo improvvisamente come risvegliare.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare, mantenendo un tono di voce piuttosto basso- Jinki era seduto al suo fianco, d'altronde, e non aveva bisogno, nè voglia, che lo sentissero tutti.
 
 
Minho era passato a prenderlo stranamente in orario- ma nulla era davvero così strano quando di mezzo c'era Taemin- e insieme erano andati in quel bar non molto conosciuto, dove però la qualità del cibo era ottima. Non avevano parlato molto durante il tragitto, Jonghyun si era limitato ad ascoltare la radio impostata su una stazione dove trasmettevano le ultime hit del momento, e ad annuire quando Minho gli spiegava i suoi piani, uscendosene per esempio con un 'Io e Taemin ce ne andiamo, più tardi' e 'Tieni occupato Jinki finchè non torniamo'.
Arrivati, la prima cosa che in lontananza notarono furono Taemin e un ragazzo che a prima vista non dimostrava più di vent'anni, già seduti ad un tavolino davanti il bar con due bicchieri mezzi vuoti poggiati di fronte. Erano intenti a chiacchierare tra di loro, il più piccolo ridacchiava di tanto in tanto, portandosi una mano davanti alle labbra. Si guardava attorno spesso, probabilmente impaziente di poter stare col proprio fidanzato- perchè non diciamoci cavolate, nonostante Minho lo negasse continuamente, questo erano.
I suoi occhi si illuminarono improvvisamente quando, voltandosi nella loro direzione, probabilmente attirato dal rumore prodotto dei loro passi, vide la figura di Minho. Non che il ragazzo passasse inosservato, era uno dei pochi ventenni che Jonghyun conosceva a superare il metro e ottanta.
Il ragazzino si alzò di scatto, prendendo dopo qualche istante il braccio del fratello che si guardava attorno spaesato, tirandolo in piedi con sè. Una volta che gli furono stati indicati i due ragazzi a piedi, sorrise e fece un leggero inchino, salutando.
Jonghyun sorrise al ragazzo, aspettando di sentire la voce di Taemin presentarli. Lo guardò con la coda dell'occhio quando questo non avvenne, sospirando quando lo vide perso nello sguardo del proprio migliore amico, nelle stesse condizioni.
Ridacchiò imbarazzato e porse la mano al ragazzo che aveva davanti, inchinandosi leggermente, presentandosi. La somiglianza tra Taemin e Jinki non era molta, pensò mentre si sedevano attorno al tavolo, avevano giusto la stessa tinta. Aggrottò le sopracciglia chiedendosi per un attimo se fossero davvero fratelli, scuotendo poi la testa quando si rese conto del pensiero insensato che stava facendo.
Inizialmente parlarono un po del più e del meno, Jonghyun scoprì che in fin dei conti Taemin non era così male come pensava- non che avesse pensato chissà cosa di lui, in realtà. Entrambi i fratelli Lee avevano preso un appartamentino in città, per avere quella libertà in più che a casa con i genitori non avevano, e quanto sembrava Minho e Jinki si conoscevano già da un pezzo, dal modo in cui scherzavano.
Ad un tratto sentì Taemin schiarirsi la voce e alzarsi- Minho bevve l'ultimo sorso della propria bevanda e lo imitò l'istante dopo.
"Noi facciamo un giro, così potete parlare con calma." disse sfoderando un sorriso angelico, intrecciando le dita di Minho alle proprie. Salutarono e fecero per avviarsi lungo il vialetto da dove erano arrivati poco prima Jonghyun e Minho, vennero però fermati dalla voce di Jinki che riprese il ruolo del fratellone protettivo.
"Taemin, tra un' ora ti voglio qui." disse serio, picchiettando l'indice sul tavolino. Il ragazzino sbuffò e annuì mentre già gli dava le spalle, attaccandosi al fianco di Minho.
Jonghyun ridacchiò guardando Jinki davanti a sè scuotere la testa e prendere una busta dalla tracolla poggiata a terra, i capelli castani fino al collo che gli cadevano sul viso mentre si chinava di lato.
Prese un respirò prondo e guardò Jonghyun, poggiando la busta sul tavolinetto.
"Taemin- ah mi ha detto che hai avuto esperienze di paranormale.." mormorò piano, vedendo l'altro annuire e aprire la bocca per iniziare a parlare. "Prima di tutto, t'interesserà ben poco, ma lasciami spiegare a grandi linee cos'è effettivamente il paranormale." abbassò lo sguardo e estrasse dei fogli dalla busta, poggiandoli sul tavolo.
 
Ma chi è questo buffone?, avrebbe senz'altro pensato Jonghyun se non fosse stato il diretto interessato in tutta quella faccenda. Jinki aveva iniziato a spiegargli il paranormale dalle origini- e già si stava chiedendo a cosa gli sarebbe servito- e le varie forme di paranormale.
Solo dopo dieci minuti trascorsi ad annuire e a far passare lo sguardo dal viso del ragazzo ai fogli a tratti sottolineati in giallo, Jinki prese un sorso della propria Coca- Cola, zittendosi. Raggruppò poi tutti i fogli e guardò un attimo il ragazzo al suo fianco, poggiandosi allo schienale della sedia.
Il bar quel giorno era pressochè deserto, eccetto per qualche famiglia di passaggio che si fermava per accontentare il proprio figlio con un cono gelato.
"Quanti anni hai?" gli chiese più per curiosità che per altro.
"Ventidue." risposte prontamente l'altro.
"In famiglia qualcuno ha.. determinate 'capacità'?" continuò Jinki mimando le virgolette con le dita. Si portò un dito sotto il mento, riflettendo "In quel caso potresti aver ereditato qualche potere da loro.."
Jonghyun si trattenne dal roteare gli occhi e sbuffare a quella parola. Gli sembrava di star parlando di un film di fantascienza o di qualcosa di comunque poco reale.
"Non che io sappia." disse solo, lanciando un occhiata al display del cellulare per controllare che ora fosse.
"Spiegami com'è andata." mormorò Jinki passandosi una mano tra i capelli, l'attenzione totalmente contentrata sul racconto che l'altro aveva intrapreso.
Jonghyun si ritrovò a raccontare nuovamente tutto dall'inizio, premurandosi di dirgli ogni particolare, senza tralasciare nulla. Il ragazzo annuiva, assottigliando gli occhi di tanto in tanto.
Quando ebbe finito di spiegare ci furono una manciata di minuti di silenzio. Il fratello di Taemin aveva abbassato lo sguardo fissando il nulla, concentrato a parer di Jonghyun.
"Hai mai pensato che possa avere bisogno di aiuto?" se ne uscì dopo, tornando a guardare un Jonghyun che lo fissava con gli occhi sgranati, indicandosi.
"E che vuole da me? Come posso aiutarlo?" parlò velocemente, leggermente agitato, Vedere Jinki alzare le spalle e sorridere lo fece innervosire anche, portandolo a mordersi le labbra.
"Questo devi chiederlo a lui."
 
Jonghyun era tornato a casa più preoccupato che altro, quel giorno.
Pensava che parlare con Jinki l'avrebbe aiutato a rilassarsi e a non avere paura dello spirito che lo seguiva- o che risiedeva in casa sua, ma che comunque voleva qualcosa da lui-,  invece ora era consapevole che avrebbe dovuto parlarci e chiedergli cosa voleva da lui, ma soprattutto perchè proprio da lui. 
Pensandoci bene era il modo migliore per avere risposte, piuttosto che andarle a cercare nei libri o in persone che c'entravano ben poco con quel ragazzino.
L'idea non lo entusiasmava particolarmente, però.
Rilassato nella vasca da bagno ripensava al pomeriggio trascorso, ad ogni parola che gli aveva detto Jinki e, sorrise, al piccolo battibecco tra i due fratelli quando Taemin era tornato ovviamente in ritardo con un segno rosso sotto l'orecchio che s'intravedeva tra le ciocche castane..
Socchiude gli occhi e sospirò restando in silenzio, l'unico rumore in tutto l'appartamento era il ritmico gocciolare del rubinetto della vasca. 
Jinki gli aveva detto che i momenti migliori per entrare in contatto con lo spirito, erano quelli di assoluta tranquillità. Si sarebbe dovuto mettere davanti allo specchio- il mezzo più semplice per loro per confrontarsi col nostro mondo, gli aveva spiegato-, rilassarsi e chiamarlo quando si fosse sentito pronto.
L'unico problema era che più ci pensava e più si agitava.
Rabbrividì non appena l'acqua iniziò a freddarsi, e si alzò, sciaquandosi velocemente. Si avvolse attorno un accappatoio e passò una mano sullo specchio per togliere il vapore che lo aveva totalmente appannato. Nel momento stesso in cui scoprì il suo volto, si fermò, lasciando la mano poggiata sul vetro. Iniziò a chiedersi cosa ci fosse dietro di sè, sotto quello strato di vapore.
E se togliendo la mano, nel riflesso, ci fosse stato di nuovo quel ragazzo? Come avrebbe reagito? E che cosa avrebbe dovuto dire o fare esattamente?
Deglutì e abbassò lo sguardo, preparandosi mentalmente e con parecchia difficoltà qualcosa da dire; non ricordava nemmeno più cosa gli aveva detto Jinki qualche ora prima. 
Prese un respiro profondo e tolse lentamente la mano, sbirciando il rifesso. Sospirò sollevato quando non vide nient'altro che le mattonelle del proprio bagno.
Si passò quella stessa mano sul viso, ridacchiando nervoso.
"Sei un coglione.." mormorò rivolto a sè stesso.
Scosse la testa e si asciugò i capelli col phon, canticchiando la prima canzone che gli passava per la testa, fischiettando quando non ricordava le parole.
Una volta vestito mise tutto al proprio posto e si diresse verso la sala. Accese la TV e poi tornò in cucina per prendersi un bicchiere di succo fresco, sbadigliando sonoramente. Guardando verso la televisione vide che stavano trasmettendo una serie a puntate di un telefilm di fantascienza. Aveva visto solo tre puntate di dieci che già avevano trasmesso, ma non aveva voglia di saltare ogni canale alla ricerca di qualcosa d'interessante. Rimise il cartone del succo nel frigorifero e si andò a stendere sul divano.
La protagonista del film era la classica sfigata di turno che abitava col padre- tipo abbastanza strano dato che era un fanatico di vampirismo ed era convinto che questi fossero nascosti tra i comuni mortali. Proprio per questo la ragazza era stata presa di mira dalla famiglia di due fratelli, entrambi innamorati di lei e, guarda caso, vampiri.
"Che stronzata." sbuffò Jonghyun poggiando il bicchiere vuoto sopra il tavolinetto davanti al divano. Arricciò le labbra e si stese su un fianco, già in procinto di addormentarsi dopo qualche minuto.
L'attimo prima di riuscirci, però, sentì un suono strano, come di qualcosa che raschiava contro una superficie. Schiuse gli occhi e si guardò attorno, non notando nulla di strano. Fece spallucce e tornò ad accoccolarsi al cuscino peloso sul quale era poggiato, pensando che probabilmente proveniva dalla TV, quando lo sentì di nuovo, ma stavolta più chiaramente.
Riaprì nuovamente gli occhi, stavolta di scatto, più sveglio e teso di prima. Lo sguardo gli cadde involontariamente sul tavolinetto ai piedi del divano, più precisamente sul bicchiere poggiato lì sopra. Lo guardò dondolare appena su sè stesso e girare, il vetro colorato che proiettava mille riflessi sulla superficie sotto di sè.
Strinse i pugni e si costrinse a respirare profondamente, restando in silenzio finchè l'oggetto non si mosse come se spinto di qualche millimetro in avanti, prima di fermarsi.
Si morse il labbro inferiore e si stese di nuovo, accorgendosi di star leggermente sudando.
"Allora c'eri davvero.." mormorò sentendo la voce gracchiare un poco. Lanciò un'occhiata alla tenda, aspettandosi quasi una risposta da essa, e la vide muoversi un'istante, come se quacuno ci fosse passato di fianco e l'avvesse sfiorata con la punta delle dita.
Sospirò accennando un sorriso- nonostante tutto il movimento della tenda lo faceva rilassare sempre-, alzandosi. Spense la TV ed esitò qualche istante prima di prendere il bicchiere in mano e lasciarlo nel lavello, riguardandolo un'ultima volta prima di spegnere tutte le luci e avviarsi in camera. Prima di infilarsi sotto le coperte guardò il piccolo calendario da scrivania, ricordandosi che quello successivo sarebbe stato il suo giorno libero. Sospirò e strinse i pugni, ripromettendosi che l'indomani avrebbe provato a mettersi in contatto con quel ragazzo.




N. d. a
CE L'HO FATTA.
Penso che mille scuse e regalarvi ogni vostro bias(?) non basti per farmi perdonare. Ultimamente sono successe così tante cose che scrivere, sinceramente, era l'ultimo dei miei pensieri.
Capitolo un po scialbo(?), il prossimo sarà diviso in due parti, e ho già in mente.. Deh, vabè. Se lo dico ora, inutile che lo scrivo, ma cercherò di farlo il più intenso possibile.
Per festeggiare il mio ritorno(?), ho creato una pagina su fb per tutte le mie fan(?)- giuro, sto scherzando! 
Per chi volesse mettere mi piace, se vi piacciono le mie ff- nonostante io non sia a livelli di tantissime altre scrittrici che amo.
Eccolo qua: 
https://www.facebook.com/GiiMoon-EFP-482278345298653/ , spero di vedere alcuni 'mi piace', mi farebbe davvero piacere.

Alla prossima~
   
 
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