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Autore: DK in a Madow    28/06/2013    6 recensioni
“Sono bello” pensava “Splendente direi. Un Dio Dorato, appunto!”
***
Robert Plant alle prese col suo narcisismo.
E non solo.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jimmy Page, John Bonham, John Paul Jones, Robert Plant
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beauty and the Beast.

 

 

 

 

 

 

 

Los Angeles. Una lontana sera del 1973.
Quella sera, la hall del Continental Hyatt House era quasi deserta, fatta eccezione per la presenza di quattro signori inglesi dall’aria stravagante che la gente conosceva come “Led Zeppelin”. Questi, pronti per il concerto a San Diego, aspettavano la loro limousine nell’albergo ormai blindato, fumando e chiacchierando tranquillamente. Tranne uno.
Robert Plant, il magnifico cantante biondo e riccioluto con la fama da stallone, era seduto su uno degli sgabelli del piano bar, godendo della sua immagine riflessa nello specchio posto sopra la mensola che reggeva una cinquantina di bottiglie di superalcolici.
“Sono bello” pensava “Splendente direi. Un Dio Dorato, appunto!” e così ravvivava la chioma bionda e leonina, gonfiava i pettorali e le maniche della sua giacchetta turchese e, ovviamente, tirava in su i suoi blue jeans a vita bassa, il giusto perché dalla cintura si potesse notare la “V” del suo inguine e il tanto perché il cavallo manifestasse il suo enorme contenuto, che ormai poteva esser diventato blu, tanto stava strizzato nella stoffa attillata.
Gli altri tre sembravano non far caso al suo imminente attacco di narcisismo, ormai erano abituati, quando improvvisamente uno di loro alzò lo sguardo, rimanendo sul divanetto sul quale stavano stravaccati. Bonzo fissò il biondo mentre controllava la sua dentatura, facendo attenzione che non ci fosse qualche rimanenza di cibo, stringendo in mano una birra ghiacciata. Plant, sentendosi osservato, sorrise compiaciuto al riflesso di Bonzo, che la prospettiva aveva messo proprio accanto alla sua meravigliosa faccia da schiaffi. John diede un sorso alla sua birra, seccato da tanta vanità. Anzi, proprio stufo. Tirò un sospiro di sopportazione, gonfiando rumorosamente la pancia e facendo vibrare lo stomaco ormai ebbro di birra. Fu lì che il batterista ebbe l’illuminazione e, dopo aver sorriso maleficamente, gonfiò anche le guance e, dopo aver esercitato una lieve pressione sulla bocca dello stomaco, emanò un rutto così forte che per poco non frantumò il bicchiere di Jack Daniel’s che Page, seduto accanto a lui, stava per avvicinare alla bocca.
Robert si voltò, senza capire se l’amico si stesse sentendo male o lo stesse prendendo per il culo. Solo quando questo disse: - Alla tua bellezza, Plant! – ridendo soddisfatto, capì che era proprio la seconda opzione.
- Che schifo, John! – commentò Jonesy cercando di trattenere le risate, mentre Jimmy rideva e tossiva contemporaneamente, piegato in due e la faccia paonazza.
- Oddio. – cercò di dire, ingoiando la saliva che stava per andargli di traverso – Sei una bestia, Bonzo.
- Dai, torna a farti bella, tesoro! – disse questo rivolgendosi a Plant che offeso uscì dalla hall sculettando, mentre gli altri tre continuavano a ridere come bambini.
Con le lacrime agli occhi e il cuore pieno.
























Angolo della pazza:
Ok, la trasformazione in deficiente cronica è completa.
Diciamo che mentre cerco il coraggio per scrivere l'epilogo di Tea, la mattina mi sveglio, vado davanti allo specchio per pettinarmi e mi viene in mente Bonzo che rutta mentre Robert si vanta come un pavone.
Vi sembra normale? No, non lo è!
Ok, il coraggio per spacciarmi per una scrittrice comica l'ho avuto. Ora prendetemi anche a pomodori virtuali.
Ah, come sempre se trovo questo coraggio è anche per colpa di MoreUmmagumma che ha detto che potevo anche pubblicare. :'D
Beh, niente.
Spero vi sia piaciuta, perché io sto ancora ridendo come una scema.
A presto!
Franny
   
 
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