Libri > Divergent
Ricorda la storia  |      
Autore: Acquamarine_    28/06/2013    3 recensioni
Tris è sola. Sola su un prato.
Viene improvvisamente colta di sorpresa da dei lacci d'erba, che si serrano attorno ai suoi polsi, alle sue caviglie, alle sue ginocchia. Tris non sa cosa fare, e così si guarda intorno.
E ciò che vede le manda il cuore in frantumi. La spinge a pensare cose che non dovrebbe pensare.
Tris è in un sogno, ma è tutto molto reale. Tris capirà cosa fare, grazie a questo sogno.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Tris, Will
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

  Sento uno strano odore pizzicarmi le narici. Mi tiro su, stendo le gambe sul suolo e apro gli occhi. La mia vista è appannata, non riesco a vedere bene intorno a me. È come se mi fossi risvegliata da una lunga permanenza sotto terra e ora fossi esposta alla luce del sole. Penso ci sia fumo tutto intorno a me, o, almeno, è ciò che vedo.
  Mi fanno male gli arti e muoverli anche minimamente è impensabile: sono incollati letteralmente all'erba, o quel che è. I fili verdi anziché ondeggiare e accarezzarmi dolcemente si stringono attorno ai mio polsi, alle mie caviglie, alle mie ginocchia. La mia vista si schiarisce piano piano, e vorrei che non lo facesse.
  Sono in un campo di battaglia. Ciò significa che ci sono cadaveri, e sangue, e ossa, e pelle dovunque. Puzza di morte.
  Mi entra nelle narici, si attacca sulla pelle, sui capelli, sul mio viso. Mi penetra dentro, sotto la pelle, nelle ossa, nell'anima. È come un pugno allo stomaco, come affogare, come essere legati in un prato e non potersi muovere. Vorrei scappare via, sfuggire da quegli occhi vitrei, che fissano il vuoto. Correre lontano da quei volti che assumono fattezze familiari. Vorrei potermi allontanare dal volto di Will, dal corpo di mia madre, di mio padre, di Al.
  "Li ho uccisi io". La consapevolezza mi crolla addosso come un macigno. Li ho uccisi tutti io. Sono morti per colpa mia.
  Non importa se ho puntato la pistola soltanto contro Will. Ho spinto io Al giù da quel ponte, io e la mia maledetta crudeltà. Ho spinto io i miei genitori fra le braccia delle guardie. Sarebbe bastato esitare cinque secondi.
  Uno, due, tre, quattro, cinque. Avrei dovuto aspettare solo cinque secondi. Si può salvare una vita in cinque secondi.
  Avrei dovuto trovare un modo. Will era mio amico. Will mi aveva protetto. Will mi era stato vicino. Sì, Will mi aveva invidiato. Ma Will... Will era mio amico. Potevo disarmarlo. Potevo risparmiarlo. Potevo confonderlo e scappare.
  "Li ho uccisi io”.
  È colpa mia.
  Avrei dovuto avvertire prima i miei genitori. Avrei dovuto trovare un modo. Lo so, loro sarebbero stati in grado di risolvere la situazione.
  Avrei dovuto mettere insieme i pezzi prima. Avevo capito troppo tardi ciò che stava succedendo.
  Vorrei strapparmi il cuore dal petto. Vorrei che le cornacchie mi beccassero via la vita. Vorrei correre via da tutto ciò che ho creato.
  Ma so che non lo farei.
  Io sono Intrepida.
  "Non c'è coraggio nella morte", mi ripeto. Ma so che non è così. Mia madre ha avuto coraggio, mio padre ha avuto coraggio. Io li ho lasciati indietro.
  Non sono Intrepida. Non sono Abnegante.
  Non sono stata capace di salvare nessuno di loro. Non sono stata capace di perdonare Al.
  Non sono stata capace di scusarmi con Will prima di ucciderlo.

  Sento i fili d'erba che mi stringono sempre più. Scavano nella pelle. Provocano profondi solchi.
  Forse mi uccideranno. O forse, se penetrano abbastanza a fondo, riusciranno ad estirpare il mio gene sbagliato, il mio cip inceppato.
  Chiudo gli occhi, implorando la morte.
  E la morte arriva. Sulla mia gola.
  Gelide mani si stringono attorno ad essa, impedendomi di respirare. I miei polmoni sembrano voler scoppiare, spalanco gli occhi di colpo. Will mi sta soffocando. No, adesso è Al. Mia madre. Mio padre. La sorella di Rita. Vorrei urlare ma non ho fiato. Sento le forze che mi abbandonano. Sento il sangue scorrermi lungo il corpo e non so da dove provenga. Sento l'erba stringermi forte le caviglie, i polsi, le ginocchia.
  «La morte non ti abbandona. Quando vedi la morte, la morte ti entra dentro. Non lasciare che giunga invano. Vendicaci. Vendicaci».
  I fili d'erba spariscono improvvisamente. Il cadavere-killer si disintegra in centinaia di cornacchie che volano via. Io crollo sul suolo, in una pozza di sangue e disperazione. La morte non ti abbandona. Neanche quando credi che sia andata via.
  Non sono Intrepida. Non sono Abnegante.
  Sono colpevole. Sono sola.
  Sono pronta.

 

Angolo Autrice:

Uhm, allora. Questa è la mia prima storia nel fandom e non è granché, effettivamente. L'ho scritta ieri a caldo, subito dopo aver finito il primo libro. Ho immaginato una specie di sogno in cui Tris si sente colpevole per ciò che ha fatto. È un essere umano e se da sveglia non può permettersi di fermare a pensare, da addormentata i sensi di colpa – che siano giusti o meno non importa – la colpiscono. Dunque viene assalita da coloro che credono di ucciderla. La sua parte lucida, però, parla attraverso di loro: potrà essere colpa sua, ma adesso deve fare in modo che la loro morte non sia giunta invano. Deve vendicarli, deve mettere fine alle guerra.

Diciamo che non è “sola”, ci sono Caleb e Four (perdonatemi, ma Tobias non riesco a chiamarlo. Tra tanti nomi, Tobias è l'unico – o quasi – che non gli avrei mai associato ç_ç) con lei, ma ho voluto usare comunque questa parola, perché ha subito perdite non indifferenti in un solo giorno.

Che dire? È stato un piacere leggere questo libro e scrivere questa storia, non vedo l'ora di leggere gli altri (al momento, l'altro xD) :)

Spero vi sia comunque piaciuta! 

p.s. Non sono solita usare la prima persona, quindi non so davvero cosa ne sia venuto fuori xD

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Acquamarine_