"
Sai cos'è la cosa più triste?" le disse guardandola.
"Cosa?"
chiese lei facendo scorrere i fili d'erba tra le mani.
"
Svegliarsi ogni mattina e vedere che intorno a me sono tutti uguali,
tutti dannatamente simili, per questo non voglio perderti, ho trovato
in te quella punta di originalità, di sana unicità, che riesce a
non farmi impazzire in mezzo a tutta questa uguaglianza"
Lei
lo guardò stupita, prima di abbassare il volto, arrossendo.
-È
la cosa più carina che mi abbiano mai detto- ridacchiò poi
portandosi una mano alle labbra.
Lui
sorrise, guardando i capelli rossi di Selene muoversi con il
vento.
Quella
ragazza era davvero un concentrato di originalità con i suoi
stravaganti occhiali e i vestiti vivaci.
Era
la sua piccola fuga dal mondo.
Si
avvicinò e la prese tra le braccia.
-Sei
meravigliosa- le sussurrò all'orecchio mentre lei chiudeva gli
occhi, rilassandosi contro la sua spalla.
Sospirò
guardando il sole salire, illuminando il piccolo parco.
-È
ora che vada- annunciò scostandosi da lui che la guardava
malinconico.
Gli
accarezzò il viso con la mano, sorridendo.
-Non
essere triste- gli sussurrò dolcemente, accarezzando le sue labbra
con le propie.
-È
impossibile non esserlo- rispose lui trattenendola vicino al suo
corpo per qualche secondo, poi la lasciò, sapeva che doveva
andare.
Lei
si alzò da terra spolverando il retro del suo vestito e scomparve
davanti ai suoi occhi.
Sospirò
pesantemente mentre si alzava anche lui, cominciando a caminare verso
casa.