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Autore: Stellina_chan    29/06/2013    8 recensioni
Ambientata durante l'episodio "Nemici per gioco"... Riguardandolo mi sono chiesta cosa pensasse Akane, al buio della sua stanza. E' venuto fuori questo.. non ostracizzatemi!XD
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Uno...due.... tre.... pecorelle.
Quattro.... cinque... sei... pecorelle. 
Mah... ritengo che potrei anche smetterla con questo "trucchetto". Tanto so bene che non funziona.

Con le palpebre chiuse mi metto dunque ad ascoltare il silenzio anormale che avvolge la casa, chiedendomi perchè.
Perchè devo stare qui, alle undici e mezza di sera, a pensarti. 
Tra l'altro, come se non bastasse, c'è anche un'altra strana novità: i miei pensieri non sono più prettamente offensivi o derisori. 
  Ho paura che tu stia iniziando a piacermi. 

Spalanco gli occhi: ormai prendere sonno sarà praticamente impossibile. Poi ripenso alla frase appena formulata. 
Ma dai, chi voglio prendere in giro? Akane, sei da sola, al buio della tua stanza, tutti dormono... almeno a te stessa raccontala giusta.
Quindi ora ricomincia. 

La verità? 
La verità è che ho paura di essere già passata al livello successivo: ho paura di essermi già innamorata di te. 

E' da un pò di tempo infatti che ti osservo di nascosto durante le nostre giornate: a scuola, durante gli allenamenti, mentre ti abbuffi con il riso preparato da Kasumi, nel mezzo del combattimento con il pazzo di turno, quando ti trasformi...
Addirittura mi ritrovo ogni tanto, specialmente quando ti disinfetto le tue "ferite di battaglia", a guardarti le labbra e a chiedermi: "Come saranno?"  
Cerco di riprendermi, ma inutilmente: continuano ad attirarmi, magnetiche. Neanche gli insulti che ne fuoriescono sembrano più farmi ritornare un pò in me. 
  E, Kami, i tuoi occhi: non ne ho mai visti di più belli. Quel colore indefinito, tra il blu del mare e il celeste. Tutte le volte che li incateni ai miei non posso fare a meno di pensare che devono per forza essere di mia proprietà, o di desiderare che guardino solo me. 

Spesso ormai, immersa nell'acqua calda della vasca, desidero che tu venga a sbirciare. In fondo il mio è diventato una specie di gioco: ti do del pervertito, dicendoti anche di non provare ad avvicinarti al bagno, ma la verità è che la mia è una provocazione.
Voglio vedere se la prenderai come una sfida.
E sappiamo entrambi che tu non ne perdi mai una.

So anche che se solo provassi a dirlo, probabilmente mi daresti della maniaca: la cosa più buffa è che potresti avere ragione.

Ormai è inutile negarlo: sono ossessionata da te. 

Rido, amaramente, ma ritorno subito seria. Sento quasi degli applausi nella mia testa: brava Akane. Sei riuscita finalmente a parlare sinceramente con te stessa.

Forse però è inutile questa confessione personale, forse è comunque troppo tardi: ieri te ne sei andato con tuo padre, per quella stupida lite riguardante gli shogi. O meglio, lui ti ha trascinato via: è con un piacere nascosto che ti ho osservato ribellarti a lui.  
  I nostri vecchi: nemici per gioco. E poi saremmo noi quelli infantili. 

Accidenti. Vorrei proprio che fossi almeno nella tua stanza a ronfare.. visto che non potresti stare nella mia per svariati motivi.  


CLACK

Un rumore. Qualcuno è alla finestra.

Che scocciatura. Mai che una ragazza possa deprimersi in pace, qui a Nerima. 
Prendo la prima arma che trovo e aspetto, con un pò di paura, che il mio "avversario" faccia irruzione, mettendomi in posizione.


-Aaaahhhhhh!- è il mio urlo di battaglia, mentre calo la katana di legno sull'intruso. 
-IIIGH!-


La lampada cade dalla mia scrivania e illumina una piccola zona della camera. 
Sei tu.


-Mi... potevi ammazzare, lo sai?-dici, abbastanza sconcertato per la mia accoglienza. Di sicuro pensavi stessi dormendo.

Ora devo  fare una scelta, mi impongo: o gli salto addosso e lo abbraccio, o urlo e faccio una scenata.
Ma anche dopo tutto questo discorso ciceroniano con me stessa  non sono ancora pronta per espormi tanto con te, senza considerare che non sono come le sue altre
fidanzate,pronte, se potessero, a violentarti. Così scelgo la seconda ipotesi. 

-Ranma?! AAAAAHH!-  

Il mio urlo però non è molto prolungato: allungando la mano, mi hai chiuso la bocca.


-Scusa... non mi avrai mica frainteso, spero!-mi dici. 

No, Ranma, non ho frainteso. Ho solo un cervello un pò strano che ogni tanto funziona all'incontrario.

Ci sediamo sul pavimento. Io con la spada in mano. D'altronde devo recitarla bene la mia parte da ragazza tutta "odioiragazzieranmasaotomeinparticolare" .                                                                 

-Si può sapere che cosa vuoi a quest'ora?-ti chiedo
-Che dici? Puoi parlare più forte?-Non mi senti. Siamo troppo lontani.
-Che mi tocca fare...-sussurro, in realtà ben felice di avvicinarmi a te. Ci scontriamo e diventiamo entrambi rossi, anche se per motivi diversi, a mio parere. Non fa più caldo di prima infatti?  
-Non si dovrebbe entrare di notte nella camera di una ragazza.. Che avevi intenzione di fare?-  Domando, anche se so bene che non avresti mai fatto niente di male.
Ma la speranza è l'ultima a morire....


-Per favore Akane, per chi mi hai preso? Sono venuto qui solo per parlarti, oggi non ho potuto.-
-Dei nostri genitori?- Ovvio che è così. Ma meglio esserne sicura.
-Esatto... Non lo ammetteranno mai, ma se ne sono già pentiti, ci scommetto.-
-Può darsi.-affermo, pensierosa.
-Mi aiuteresti a convincerli a fare pace?-
-E me lo chiedi, Ranma? Ma facciamo alla svelta!-

Eccole le parole che aspettavo... vuol dire che in fin dei conti non ti interessa più partire per la Cina... forse vuoi solo stare qui! 
Del resto potresti approfittare della situazione per convincere il tuo vecchio a sciogliere il nostro legame. 
Con questa tua frase potrei anche pensare che tu abbia accettato il fidanzamento.. anzi, che addirittura tu lo
voglia. 

Mi spieghi così il tuo piano. Quando hai finito, ti faccio la domanda fatidica che mi gironzola in testa già da due minuti, anche se so già come risponderai.


-Va bene, è un ottimo piano, così potrete tornare a stare con noi. E' quello che vuoi anche tu, no?-
-Si, anche se lo faccio principalmente per il loro bene, questo sia ben chiaro...- Ecco. Appunto.
Ma Akane Tendo non si arrende così facilmente.


-Mmmmm... da quando hai quest'amore sviscerato per tuo padre?-domando, assottigliando gli occhi.  

Immediatamente distogli lo sguardo, cambiando discorso, come del resto era prevedibile.


-Aaah..eeeem, è meglio che ora me ne vada... ci vediamo , ciao..- e fai per alzarti. Poi, incappi in un problema.
Stranamente, cominci a dondolare sul posto.  

-IIIIIGH...Mi si sono addormentate le gambe... IIIGH..- 

Bè, dopotutto è normale. Sei stato inginocchiato tutto questo tempo, come potrebbe essere altr.. 


O Kami. Ditemi che non l'ha fatto.

Guardo in basso e  vengono confermate le mie paure: la tua mano destra è sul mio seno.

Comincio a tremare. Probabilmente pensi che sia per rabbia.. e in effetti è meglio che tu ne rimanga convinto.
Perciò decido di proseguire con il solito copione: un grido, un insulto e infine un giro aereo della città.  
        

-GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR-  "Prima fase completata, procedere con la seconda", mi dice una vocina meccanica nella mia testa.
-Ti prego, credimi, non l'ho fatto apposta!- Tu che ti scusi...in altre situazioni più equivocabili mi avresti insultato, dicendo per esempio "Chi mai vorrebbe toccare una racchia come te?" ma qui la cosa è lampante: non mi stupisco più di tanto, quindi.
-Ooooooooohh...Razza di maniaco!-"Seconda fase conclusa". Inizio subito la terza caricando un calcio che potrebbe mandarti  su Marte.                        
-AAAAHH... Giuro sul mio onore!!!-mi gridi, mentre voli in alto nel cielo, andando lontano.
-Idiota.- dico, praticamente sussurrando.

 Perchè stavolta non è nè per quello che hai fatto, nè tantomeno per te, questa parola.
E' per me e per come mi sono comportata.

Ti guardo scomparire, pensando: "La prossima volta te lo dirò. La prossima volta riuscirò a essere carina con te."  
Ma dentro di me so fin troppo bene che questo è diventato il mio mantra...                                                                                                                                                                                                                                                                            
  
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