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Autore: Kidrauhl_irises    29/06/2013    6 recensioni
Haley Smith è una diciassettenne dal carattere timido, è una ragazza innocente. Un giorno si ritrova nel bel mezzo di una scommessa che promette ‘amore’: Justin, un ragazzo conosciuto in un bar durante una semplice colazione è rimasto colpito dalla bellezza di Haley, perciò le dirà che per conquistarla avrà bisogno di meno di 10 appuntamenti.
Tratto dalla storia:
“Sai, credevo mi saresti caduta ai piedi con uno schiocco di dita” Ammise sfrontatamente, bevendo poi un sorso d’acqua. “E invece resto fregato.”
“Non immaginavo fossi così sfacciato.” Dissi guardandolo fisso negli occhi. “E continui ad esserlo, perché è evidente che stai cercando di sedurmi con lo sguardo.” Affermai alzando gli occhi al cielo, infastidita dalle sue iridi che mi scrutavano lussuriosamente.
“E ci sto riuscendo?” Chiese, con un ghigno.
A quel punto non resistetti. Le parole del moro mi diedero una spinta, portandomi ad avanzare di scatto verso il ragazzo dagli occhi di miele. Buttai le braccia intorno al suo collo candido immergendomi nel suo profumo inebriante, mentre le mie labbra si posarono sulle sue rosee, assaporandone il dolce sapore. Mi lasciai trasportare dalla passione con cui mi strinse in un forte abbraccio, come se non volesse più lasciarmi andare.
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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10 Appuntamenti per farla innamorare.
Prologue.





Possibile che debba piovere proprio nel momento in cui esco da casa? Possibile che una semplice diciassettenne come me debba bagnarsi completamente grazie a della semplice pioggia, proprio mentre va a fare una semplice colazione? E’ possibile  entrare in un bar-cafè bagnata dalla testa ai piedi?
Fuori sta piovendo da più di un’ora oramai, e io mi ritrovo seduta ad un tavolo di legno dentro ad un bar cercando di asciugarmi inutilmente con dei tovaglioli. Sono del tutto bagnata. I miei capelli sono zuppi d’acqua piovana, sembrano quasi neri nonostante il mio colore naturale sia di un castano scuro. I miei jeans azzurri sono diventati completamente blu, e la mia maglietta nera… beh, quella è ancora nera, fortunatamente. In attesa delle frittelle che avevo ordinato, posai lo sguardo fuori dalla finestra osservando le palme che, per via del poco vento, si muovevano pigramente. Gocce d’acqua cadevano liberamente dal cielo, posandosi scontrosamente sull’asfalto, su macchine parcheggiate, su cabine telefoniche e…un ragazzo. Un ragazzo che camminava tranquillamente verso l’entrata del bar. La pioggia pareva quasi non dargli fastidio, anche se si proteggeva i capelli castani con un giornale.
I suoi occhi erano concentrati sulla strada, fin quando non si posarono verso la mia direzione.
L’imbarazzo si impossessò di me. Avvampai improvvisamente, per poi accorgermi che la cameriera del locale mi stava chiamando gentilmente, in modo da poter posare il piatto sul tavolo.
“Grazie.” Le dissi, con un sorriso cortese da parte sua. All'improvviso, dopo aver dato un’occhiata al piatto, mi passò la fame. Questo non per via delle frittelle, anzi, il pasto sembrava quasi invitante. Tuttavia non pensai più al cibo ma tornai con lo sguardo verso la finestra, cercando furtivamente il ragazzo di poco fa. Non vi era anima per la strada. Così mi voltai, e il mio viso diventò ancora una volta bordeaux, nel vedere lo stesso ragazzo che avevo visto fuori dal locale, scrutarmi attentamente. Era seduto su un tavolo più in là del mio, non molto lontano. Appariva quasi attratto dalla mia figura, i suoi occhi erano costanti su di me. Difatti, poco dopo lo vidi alzarsi e avanzare verso il mio tavolo. Cercai di evitare di pensare che volesse sedersi alla mia stessa postazione, anche perché schiettamente, la voglia di essere corteggiata mentre facevo colazione era pari a zero.
Proprio come gli istanti che ci mise per arrivare accanto a me.
“Buongiorno.” mi sorrise “Posso sedermi con te?” chiese, indicando il posto libero di fronte a me.
Inarcai le sopracciglia, con la bocca semiaperta.
“Perché dovresti? Ci sono tanti posti liberi, no?” dissi ovvia, forse un po’ scontrosa, osservando un sorriso radioso apparire sul volto del ragazzo.
Aveva un bel sorriso, a dirla tutta. Era molto alto, e questo non mi aiutava anche perché essendo seduta, non riuscivo ad apparire riservata  come volevo solo attraverso a delle parole.
“Ma su quei tavoli non ci sei seduta anche tu, o sbaglio?” mi spronò.
Arrossii immediatamente. Dubitai un attimo, finché non mi decisi. Feci un segno con il capo rivolto verso la sedia davanti a me, permettendogli di sedersi.
“Fai un passo falso e ti ritrovi a fare colazione da solo.” Lo avvertii, incastonando i miei occhi verdi nei suoi color nocciola.
Una piccola risata gli sfuggì dalle labbra.
“Avanti, voglio solo stringere amicizia.” Un sorriso si incurvò sul suo volto.
Le sue parole mi lasciarono leggermente… sorpresa.
“Stringere amicizia? E questo ciò che intendi fare?” chiesi, portando una mano sul cuore, scherzando “Ma come, hai una bella ragazza come me davanti agli occhi e la prima cosa che ti viene in mente, è di stringere amicizia?” Continuai, finta scioccata.
L’unico sguardo che ricevetti da parte sua fu uno sguardo dalla serie: Sta impazzendo, ma la trovo comunque sexy.
“In effetti hai ragione, forse voglio qualcos’altro oltre a della semplice amicizia” mi disse, con un tono di malizia nelle parole.
“In entrambi i casi non avrai nulla da me. E poi, non so neanche come ti chiami! Come puoi dire queste cose?” Indignata, alzai un sopracciglio.
“Io sono Justin Bieber, e tu sei Haley Smith.” Spalancai la bocca “C’è scritto sulla targhetta al collo.” Scosse la  testa ridendo per il mio stupore, finché poi non alzai gli occhi al cielo realizzando in che modo avesse scoperto il mio nome. La targhetta che avevo al collo era argentata, e sopra era stato inciso a caratteri cubitali il mio nome e cognome.
“Ciò non cambia il fatto che da me non avrai nulla.” Incrociai le braccia, posandole sul tavolo.
“Ne sei proprio sicura?” Chiese, guardandomi dritto  negli occhi, mordendosi  leggermente un labbro.
Dubitai per qualche istante, per  via della bellezza del ragazzo che mi mandò in confusione.
Haley, sveglia.
Battei le palpebre più volte, avvicinandomi ancora di più al ragazzo a mo’ di minaccia.
“Sicurissima.” distolsi per qualche istante lo sguardo…
“Regalami meno di 10 uscite.”
…Per poi tornare velocemente a scrutare il ragazzo.
“Cosa?” dissi, non capendo.
“Regalami meno di 10 appuntamenti per farti innamorare di me.” Disse, serio.
Faceva davvero? Scherziamo?
“Ma sei impazzito? Ci siamo appena conosciuti!” esclamai, non credendo alle sue parole.
Delle ciocche di capelli di mossero velocemente, seguendo i miei movimenti nel girare la testa verso il ragazzo dai capelli alzati.
“Un motivo in più per fare queste uscite. Che c’è, hai paura di innamorarti ?”
Le ultime parole del moro fecero scatenare qualcosa dentro di me.
Competizione.
Il sorriso radioso che comparve sul volto del castano mi fece capire che Justin sapeva di aver usato le parole giuste.
Porsi  velocemente una mano davanti al ragazzo, e che lui strinse subito, soddisfatto.
“Ci sto.”


Preparati a perdere, Bieber.


 

Ciao! Questo è il prologo della mia nuova e prima Fan Fiction! Non è come quelle dove Justin è un criminale, anzi. Comunque, non ho altro da dirvi, spero solo che vi piaccia la storia. Mi piacerebbe ricevere un vostro parere, su eventuali errori di battitura o altro, ma soprattutto sulla storia..
Bacioni xx 

  
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