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Autore: Niley story    29/06/2013    20 recensioni
Martina Stoessel è una ragazza che sta sempre sulle sue e ha molta difficoltà a fare amicizia…questo suo carattere chiuso la spinge a comportarsi in maniera fredda e distaccata con tutti e aggressiva con chiunque la tratti male…per lei è una forma di difesa ma nessuno riesce a capirla neanche i suoi genitori…dopo l’ennesima presa a capelli con una compagna di classe i genitori di Martina decidono di spedirla in un collegio...Tini la trova un’ingiustizia e si convince sempre di più del fatto che nessuno potrà mai capirla…ma in questo collegio c’è un gruppo di ragazzi…un gruppo di ragazzi che sono davvero indisciplinati e sembrano “diversi” da tutti gli altri…una persona in particolare attirerà la sua attenzione…il loro capo clan…Jorge Blanco.
Questa ff la volevo dedicare a syontai che è sempre così disponibile e pronto a recensire le mie ff...sinceramente questa ff non mi convince molto e tempo che non piacerà a nessun ma se non piace la cancello almeno ci ho provato xD e va bhe...emm...niente basta zaoooo a tutte le Leonette/Jortini
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Martina: NO! NO!! NO!!!
 
Con una mossa del braccio destro scaraventai tutto ciò che era sulla scrivania e sul mio comodino a terra…per poi sedermi sul letto con le braccia incrociate e il capo chino.
 
Alejandro: MARTINA!!! TU ANDRAI IN QUEL COLLEGE CHE TI PIACCIA O MENO!
Martina: NON è GIUSTO!
Alejandro: NON ALZARE LA VOCE CON ME!
 
Perché? Perché devo sempre passare io per quella cattiva?...Persino i miei genitori che dovrebbero almeno provare ad ascoltarmi sono contro di me…
 
Mariana: Non capisco davvero da chi hai preso…tuo fratello  Francisco non è così…
Martina: IO NON SONO FRANCISCO MAMMA!
 
Lo dice con un tono così afflitto così dispiaciuto…Fanno sempre così! Mi paragonano a lui! Certo perché lui è il figlio perfetto! Era il ragazzo più popolare della scuola, il migliore in tutte le materie, il migliore negli sport, il migliore in tutto…e adesso anche il migliore dell’università…ma io non sono lui…e questo nessuno lo vuole capire….
 
Alejandro: NON ALZARE LA VOCE CON TUA MADRE!...Sai una cosa? Non mi importa niente di quello che dici…fa le valige, ho già parlato con la direttrice del tuo inserimento e m i ha detto che non ci sono problemi, domani stesso andrai a vivere lì!
Martina: NO!
Alejandro: SI! Con o senza valigia quindi pensaci bene!...Andiamo Mariana…
 
Uscirono fuori dalla mia stanza e mio padre sbattette la porta; diedi un calcio alla prima cosa che avevo davanti a i piedi e poi mi alzai prendendo la valigia dall’armadio…sapevo benissimo che ciò che mi aveva detto era vero, che mi avrebbe mandato lì con o senza valigia, quindi tanto vale arrendersi e accettare la cosa…ma non li perdonerò mai per questo! Un collegio mi volevano chiudere in un collegio! In quel momento li odiavo a morte. Posai la valigia sul letto e l’aprii, presi i vestiti dagli armadi e dai cassetti e l’infilai con rabbia nella valigia senza neanche piegarli alcuni anche con le grucce…poi presi un’altra valigia più piccola e ci misi dentro le scarpe e le borse con i trucchi, chiusi a chiave la porta della mia camera non volevo essere rotta le scatole da niente e nessuno! Posai le valige a terra al mio letto e mi gettai sopra di questo chiudendo gli occhi e addormentandomi ancora con i vestiti addosso, senza neanche cenare; il giorno seguente il rumore del pugno di mio padre sbattere in continuazione contro la mia porta mi fece svegliare…
 
Alejandro: Martina!!! Svegliati!! Ma perché accidenti hai chiuso a chiave?!
 
Sbuffai e mi lasciai cadere dal letto posando i piedi a terra per poi alzarmi e dirigermi verso la porta per aprirla…
 
Martina: Che c’è?
Alejandro: Ma hai dormito con i vestiti?!
Martin: Si…
Alejandro: *sospira* Dai sbrigati vatti a lavare
 
Sospira, lui sospira?! Io sono quella che non viene capita e lui sospira?! Ma bene!; andai in bagno a lavarmi e poi entrai in camera mia per cambiarmi, avevo lasciato i vestiti per il viaggio fuori dalla valigia ovviamente, un pantaloncino di jeans nero, corto e una maglietta bianca che era lunga nei laterali e aveva disegnato in nero la torre Eiffel e il paesaggio di Parigi e su scritto Paris in fuxia, indossai le convers nere e presi le valige; le posai in cucina e mi sedetti a fare colazione e appena finito mi alzai in piedi…
 
Martina: Sono pronta, andiamo!
 
Mio padre prese le valige e le caricò in macchina, io lo seguii e mi sedetti sul sedile posteriore dato che davanti sedevano loro…
 
Mariana: Sai sono sicura che ti piacerà molto…
Alejandro: Vedrai tesoro che un giorno ci ringrazierai per questo…
 
Aha, convinti voi…ad ogni modo sono stanca di ascoltarli, metto le cuffie del mio i-phon nelle orecchie e alzo il volume al massimo. Avevo perso la cognizione del tempo…lentamente i miei occhi si chiusero e mi addormentai; i continui movimenti bruschi della macchina mi fecero svegliare eravamo in una zona piena di fosse a quanto pare, svoltò a sinistra e finalmente il terreno era tornato piatto…guardai davanti a me e vidi un imponente struttura che mi ricordava la scuola di Hogwarts…
 
Martina: Oh Mio Dio…ditemi che questo non è…
Mariana: Si tesoro, questo è lo Shine college…
Martina: Sembra un castello medievale!
 
Dissi osservandolo con timore. Mio padre fermò la macchina proprio davanti al collegio e una signora, alta con un tailleur nero, camicia bianca, gonna e scarpe col tacco si avvicinò a noi…
 
Xxx: Benvenuti allo Shine college, l’unico college in grado di far brillare il peggiore dei ribelli facendolo rigare dritto!
 
E questo che cavolo era? Lo slogan pubblicitario del college?
 
Alejandro: Grazie mille per aver accolto la nostra proposta così in frette Miss Smith
Xxx: La prego mi chiami pure Carmen
 
Aveva i capelli neri, raccolti tutti in uno chignon perfettamente in ordine…
 
Carmen: Prego da questa parte…
 
Mio padre poggiò i miei trolley a terra ai miei piedi e io presi il manico per trascinarli. Ci dirigemmo all’interno dell’istituto e se prima avevo qualche dubbio, ora potevo affermare di trovarmi davvero a Hogwarts con la differenza che qui di magico non c’era assolutamente niente…gli studenti sembravano tutti una massa di persone colte, nobili e aristocratiche con la puzza sotto al naso, mi guardavano sott’occhio e io chinai il capo, a giudicare dal loro abbigliamento non portavano le divise, bhe meglio così…salimmo delle scale davvero enormi mentre lei continuava a parlarci dell’istituto…
 
Carmen: E come potete vedere tutti gli studenti sono in perfetto ordine seguendo le lezioni…
 
E si…in effetti quelli erano tutti in perfetto ordine. Cioè in quell’istituto non si sentiva volare una mosca, i ragazzi erano con la schiena eretta sulle loro sedie. Ciò non mi piaceva per niente, sembravano dei robot! Ad un tratto passammo davanti a un’aula vuota e vidi la direttrice fermare (e direi finalmente) la sua parlantina e sbiancare guardando quell’aula…
 
Carmen: Vogliate scusarmi un minuto…
 
La direttrice entrò in quell’aula apparentemente vuota; i miei stavano parlando tranquillamente dell’istituto e il mio impulso di entrare in quell’aula ebbe la meglio su di me…vidi un uomo abbastanza paffuto legato a una sedia e un bavaglio bianco al collo, suppongo che prima fosse sulla bocca. La direttrice lo stava slegando…
 
Carmen: Sono davvero mortificata mi creda professor Dunight
Dunight: Sono una banda di vandali! Indisciplinati!!!
Carmen: Le assicuro che avranno la punizione che meritano…
 
Non potevo crederci, in questo collegio così “perfetto” c’erano dei ragazzi che non lo erano?! Possible?!
 
Dunight: Voglio che vengano espulsi!!!
Carmen: Per favore non esageri, sono pur sempre ragazzi…
Dunight: Quella banda di squilibrati sono così fin da quando hanno messo piede qui dentro A SETTE ANNI!
 
La direttrice aveva finito di slegare quell’uomo…
 
Dunight: Mai in tutti i miei anni di carriera mi è capitata una classe del genere! MAI!
Carmen: Parlerò con loro glielo garantisco…
Dunight: Sarà meglio per lei se non vuole che mi licenzi!
 
L’uomo paffuto sembrava davvero parecchio incazza…emm arrabbiato si…sul serio era tutto rosso, mi faceva venire da ridere. Uscì dalla porta borbottando qualcosa su quei ragazzi che gli avevano fatto non so cosa e poi quando mi guardò tirò un sospiro e continuò per la sua strada a parlare da solo…
 
Carmen: Prego seguitemi signori…
 
Disse uscendo dall’aula e cercando di apparire il più calma possibile; fermò una donna che era in mezzo al corridoio una di quelle delle pulizie suppongo dal suo abbigliamento…
 
Carmen: Per favore Elizabeth convoca i soliti tre nel mio ufficio
Elizabeth: Blanco Comello e Dominiguez?
Carmen: Ovviamente!
Elizabeth: Subito signora…
Carmen: Prego da questa parte signori Stoessel…
 
La cameriera cominciò a  camminare nervosamente con passo svelto e il capo chino, la osservai mentre i miei genitori entrarono in una stanza seguendo la direttrice. Li seguii in quella stanza che suppongo fosse la direzione.
 
Carmen: Prego accomodatevi
 
I miei genitori si sedettero sulle due sedie lasciando a me quella al centro, che era quella più vicina a mio padre.
 
Carmen: Vostra figlia qui riceverà un’istruzione, un’educazione e una disciplina!
Alejandro: Perfetto, è quello che vogliamo
 
Sospirai chinando il capo, mi sembrava stessero firmando la carta per mandarmi in carcere; sul serio questo posto è deprimente non credo che lo sopporterò per molto. A farmi dimenticare di questi pensieri e a farmi saltare letteralmente dalla sedia, è il suono di un paio di mani che tamburellano rumorosamente sopra la porta già aperta dell’ufficio...mi voltai di scatto, c’era un ragazzo alto con un paio di pantaloni color fango e una camicia blu, portava i primi tre bottoni aperti, i capelli alzati con il gel e un paio di occhi verdi bellissimi
 
Xxx: Ci ha chiamati preside Carmen?
Yyy: Eccoci qui!
Kkk: Permesso!
 
Dietro di lui era entrata una ragazza molto carina con un vestito bianco a pois rossi e delle ballerine bianche, portava i lunghi capelli neri sciolti e un frontino rosso con il fiocco tra i capelli. L’ultimo invece era un ragazzo con i capelli neri, dei jeans scuri e stretti con una catena nel laterale, una maglietta grigia e una giacca di pelle sopra.
 
Xxx: Non ha senso dire permesso se già siamo entrati Diego
Diego: Bhe è per educazione
Carmen: Educazione?! Voi tre non sapete cosa sia questa parola!
 
La preside si alzò in piedi guardandoli. Io la osservai ma poi tornai ai tre ragazzi. Nonostante credo si siano cacciati nei guai erano piuttosto tranquilli. Il primo che era entrato ovvero quello che aveva davvero richiamato l’attenzione, era davanti a me. Teneva le braccia dietro la schiena e un sorriso divertito stampato in faccia, la ragazza al centro anche era calma, teneva il braccio sinistro  sotto al petto e con l’indice destro continuava a girarsi e guardarsi una ciocca di capelli, mentre l’ultimo teneva il braccio sinistro sulle spalle della ragazza e un sorriso da strafottente sul volto, credo che siano abituati a queste cose. Ad un tratto il ragazzo con gli occhi verdi, abbassa lo sguardo su di me, forse l’ho fissato troppo; mi fa l’occhiolino sorridendomi e chino lo sguardo arrossendo leggermente…cavoli è davvero bello.
 
Carmen: Vi redente conto della gravità della cosa che avete fatto?!
Xxx: No no no no preside no
 
Disse lui scuotendo il capo e alzando l’indice destro
 
Xxx: Non ha nessuna prova per dire che siamo stati noi, potrebbe essere stato anche Jorge
Yyy: O Lodovica
Diego: O Diego
Aaa: O Mercedes
 
Disse una ragazza bionda con i capelli ricci entrando nella stanza. Era molto bella, aveva un paio di jeans bianchi attillati con dei lustrini sopra e una maglietta dorata. Si avvicinò a Diego sorridendo mentre guardava la preside…
 
Bbb: O Xabiani
Ccc: O Candelaria
Ddd: O Facundo
Ttt: O Alba
Vvv: O Jerry
 
Dissero dei ragazzi entrando a ruota. Il primo aveva uno sguardo molto dolce, era alto e aveva i capelli neri leggermente ondulati, portava un paio di jeans larghi una maglietta bianca e una camicia di cotone jeansata che aveva dei risvolti all’altezza dei gomiti. La seconda era una ragazza con un manto di capelli ondulati e rossi e degli occhi che esprimevano molta tenerezza, aveva un vestito a fascia nero con decorazioni geometriche arancioni e blu che le scendeva largo addosso e un copri spalle arancione fatto a maglia. Il terzo ragazzo era un po’ bassino, portava dei pantaloncini di jeans lunghi fino al ginocchio, una maglietta viola sgargiante e un cappellino colorato in testa. Dietro di lui era entrata una ragazza poco più alta, con i capelli ricci e neri, aveva un pantalone aderente e rosso, sopra invece portava una maglia bianca e un gilet nero credo sempre in pelle con delle borchie sulle spalle. L’ultimo aveva più o meno lo stesso stile del precedente, pantaloncini neri e lunghi fino al ginocchio con una catena nel laterale una maglietta bianca e un cappellino nero.
 
Xxx: Come può vedere le opzioni sono molte…
Carmen: Jorge Blanco! Mi state portando all’esasperazione!!!
Ddd: Potrebbe andare in pensione!
 
Disse allegro il ragazzo col cappellino colorato facendo ridere anche gli altri…Così si chiamava Jorge…da quello che avevo capito si erano praticamente autoaccusati…
 
Carmen: Facundo!!!
Facundo: Che c’è?
 
Chiese lui innocentemente alzando le spalle…
 
Carmen: Ma…DOMINIGUEZ! LAMBRE! UN PO’ DI RISPETTO!!!
 
Disse riferendosi a Diego e…Mercedes se non sbaglio che si stavano baciando spudoratamente davanti a lei…
 
Diego: Mi scusi preside sono gli ormoni, sa a quest’età…
 
Disse lui trattenendo una risata e tutti gli altri dietro…
 
Carmen: Santissimi lumi! Fatemi il favore di uscire ! Mi state solo facendo fare delle pessime figure! Parleremo di ciò che avete fatto più tardi!
 
Esplose la preside finita ormai sull’orlo della sua pazienza…tutti quanti uscirono silenziosamente tranne Jorge che mi guarda. Io tenni sempre lo sguardo chino e lo guardavo solo con la coda dell’occhio per paura che se ne rendesse conto. Ad un tratto mi tese la mano e poggiò il piede destro sulla sedia dov’ero seduta…
 
Jorge: Jorge Blanco, piacere
 
Guardai la sua mano leggermente nervosa e agitata non so cosa mi prenda…
 
Martina: Ma-Martina Stoessel!
 
Dissi afferrando la sua mano e lui mi sorrise
 
Carmen: Blanco!!!
Jorge: Calma signora preside! Parla tanto di buone maniere ma lei è la prima scostumata eh? Aspetti il suo turno per parlare con me ora sto parlando con la signorina…
 
Disse lui sfacciatamente guardando la preside tenendo sempre la mia mano…
 
Jorge: Hai qualche soprannome?
Martina: Ti-Tini…
Carmen: JORGE!!!!!!!!!
Jorge: Va bene qui non si può neanche parlare, è stato un piacere conoscerti…Tini…
 
Disse baciandomi la mano e poi dirigendosi verso l’uscita con una risatina beffarda sul volto. Lo aveva fatto apposta per far innervosire di più la preside e sembrava esserci riuscito. Carmen si sedette sulla sua poltrona portando entrambe le mani alla tempia.
 
Carmen: Vi prego di perdonare la sfacciataggine e maleducazione di quei ragazzi…purtroppo stiamo ancora cercando di raddrizzarli…
 
Alejandro: L’importante è che mia figlia non finisca in classe con loro!
 
Sarebbe l’unica cosa positiva che mi capiterebbe qui dentro!
 
Carmen: Stia tranquillo farò in modo che non accada
Alejandro: Mi fido!..
Carmen: Bene…solo un’ultima firma qui e potrete andare!
 
Detto fatto…i miei genitori mi diedero un bacio e mi salutarono dicendomi “qui starai bene” o ancora “abbi cura di te” e per finire “ricordati che è per il tuo bene, un giorno ci ringrazierai”…certo papà contaci. Quando uscirono fuori ci ritrovammo solo io e la preside nel suo ufficio…
 
Carmen: Dunque vediamo un po’ la tua classe…
 
Attesi in silenzio mentre lei sfogliava con entusiasmo dei fogli e me ne mise uno enorme davanti…
 
Carmen: Allora in questo foglio ci sono i numeri di tutte le sezioni, ora faccio un controllo per vedere qual è quella con meno alunni, aspetta…
 
Premette un tasto su una specie di telefono e poi convocò una certa “Beatrice”. Nell’ufficio entrò una donna alta vestita molto simile a lei, con dei boccoli rossi che le scendevano sulle spalle.
 
Beatrice: Mi ha chiamata signora?
Carmen: Si Beatrice, abbiamo una nuova alunna e bisogna smistarla
 
La donna appena entrata mi guardò e poi fece un sospiro chiudendo gli occhi...
 
Beatrice: Si-signora?...
Carmen: Si?
 
Sembrava agitata mentre la preside continuava a sfogliare le carte…
 
Beatrice: Tutte le aule sono al completo, contano trenta alunni tranne…
Carmen: Tranne?...
Beatrice: L’aula 35 signora…
 
Il sorriso smagliante dal volto della preside svanì di colpo…
 
Carmen: Stai scherzando spero
Beatrice: No signora e non è tutto…l’unico letto disponibile è quello che si trova in fondo al corridoio a destra, è l’unico che ha solo quattro ragazze…
 
Ancora una volta il nervosismo di entrambe le donne era evidente. La preside si voltò verso di me facendomi un sorriso forzato cercando di renderlo il più naturale possibile…
 
Carmen: Martina, tesoro lascia pure le valige qui e vai a fare un giro nella struttura appena avremo sistemato delle cose ti chiamerò dal microfono
 
Annuii col capo e uscii fuori dalla stanza. Cominciai a camminare per il lungo corridoio a testa basta. Sentivo lo sguardo di quei ragazzi addosso e ciò mi creava un disagio enorme, mi rendeva nervosa. Cominciai a correre per sfuggire a quegli sguardi senza guardare dove andavo e svoltai l’angolo destra scivolai e finì seduta a terra su una specie di rampa che mi trascinò fino in fondo…
 
Martina: Ahi!!! Accidenti!
 
Dissi toccandomi il mio posteriore. C’era una porta vecchi fatta di metallo credo che sia arrugginita, era socchiusa, si sentono delle voci…si stanno cantando…mi avvicinai alla porta per vedere e sentire meglio.
 
Ven y canta  
Dame tu mano
Cura tus heridas
Busca hoy tu melodia vamos!
Ven y canta
Sigue cantando
Piensa de coleres
hoy que tu sueno
Es mi cancion
 
Erano gli stessi ragazzi che avevo visto poco fa in direzione; vidi Jorge seduto su un puffo mentre cantava sorridente insieme agli altri. Erano davvero bravi e lui era davvero…bellissimo. Come un’emerita imbecille persi l’equilibrio e aprii la porta rischiando anche di cadere a terra. Tutti quanti si zittirono e si voltarono verso di me…



*Angolo autrice*
Lo so, lo so...non è un grancché ma è sempre l'inizio no? xD. Neanche a me convince molto infatti mi sono detta se non piace la cancello e te ne dedico un'altra a te syontai ù_ù
Bhe attenderò con ansia la vostro opinione e comunque la continuerò quando avrò finito l'altra (sempre se vi piace). Ok sto diventando abbastanza ripetitiva e non so manco perché quindi è il caso che vi saluti...ah come avrete capito questa è una ff Jortini ma ci saranno anche gli altri attori della serie che sono tutti un pochino...indisciplinati...ora vi saluto con un grande zao! Ringrazio chi ha letto e soprattutto chi commenterà! zaoooooo <3
   
 
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