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Autore: Soul of the Crow    29/06/2013    10 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Avviso: nell’angolo autrice a fine capitolo ci sono delle note che chi mi ha spedito gli OC nel prequel di questa long, cioè l’Avvento del Sole Nero, deve leggere.



Come ben sappiamo, la Holy Road era terminata con la vittoria della Raimon e il Fifth Sector era solo un lontano ricordo.
Dall’inizio dell’estate, Gouenji aveva deciso di attuare un programma di educazione all’attività calcistica in tutto il Giappone con l’aiuto dei membri della Raimon e molti altri ragazzi; anche gli ormai ex Emissari del Sole Nero avevano potuto partecipare a quel progetto, e da un paio di mesi le cose procedevano per il meglio. Nessuno degli ex Emissari sapeva che, insieme ai calciatori della Raimon, sarebbero stati coinvolti nuovamente in una lotta contro nuove organizzazioni e nuove squadre di calcio, stavolta provenienti da un’epoca molto lontana dalla loro, ma senza il loro aiuto sarebbe potuta cambiare per sempre.


Nell’Hokkaido… 200 anni nel futuro… Nei sotterranei di un edificio abbandonato…

Il luogo dal quale sarebbe partita la richiesta d’aiuto per gli ex Emissari era un faro situato su un promontorio a nord dell’isola di Hokkaido, e come per la Villa del Sole Nero parecchi anni prima, era protetta da una barriera, sebbene questa non fosse fatta dell’energia che creava i keshin, ma non era il caso di soffermarsi su questi particolari; quella costruzione era rimasta inutilizzata da anni, eppure qualcuno continuava a vivere nei sotterranei. Del resto, quell’edificio era l’unico luogo in cui si poteva trovare un po’ di tranquillità: il Giappone era stato “sottomesso” ad un’altra organizzazione, e come il Fifth Sector utilizzava il calcio per imporsi, ma metteva a rischio la vita di tutti coloro che capitavano a tiro. Qualcuno si era attivato per fermare quella catastrofe, ma i molti tentativi servivano a poco e chi abitava in quel faro lo aveva capito molto tempo prima.
Quel qualcuno si trovava in una delle molteplici stanze che facevano parte dei livelli sotterranei di quel faro: le pareti di metallo erano completamente bianche, e non era presente nessun elemento che desse un po’ di colore a quella sala. Certo, erano presenti diversi macchinari tecnologici, tra i quali un’enorme lastra metallica sul lato nord della stanza, un tavolo rettangolare e undici sedie, ma il grigiore del metallo regnava sovrano lì; la costruzione si trovava su un promontorio, e quindi era possibile vedere il paesaggio esterno, sebbene consistesse semplicemente nell’enorme distesa blu del mare.
In quel momento, un uomo sulla trentina vestito con uno smoking bianco, una camicia nera e scarpe dello stesso colore era seduto al tavolo e stava lavorando al portatile, ma fu interrotto dal rumore della porta automatica, unico ingresso per la stanza, che si apriva e faceva entrare un ragazzo sui tredici anni: aveva i capelli folti, e tenuti spettinati, di un colore biondo castano, di cui alcuni ciuffi gli ricadevano sull’occhio destro. Gli occhi erano azzurri, il viso possedeva tratti leggeri e delicati, la carnagione leggermente pallida e la corporatura abbastanza esile. Indossava una camicia a maniche lunghe con alcuni strisce bianche e blu, jeans scuri e scarpe sportive dello stesso colore delle strisce della camicia. Il ragazzo non si diresse subito dall’uomo, ma avanzò verso la finestra, aprendola, e mettendosi ad osservare quella vasta superficie blu increspata ogni tanto dalle onde.
- Nostalgia della tua vecchia vita? - la voce dell’altro individuo presente nella stanza lo distolse dai suoi pensieri.
- Un po’ sì. E lei ne ha? - gli chiese a sua volta il castano, decidendosi a guardare il volto di quello che era il proprio capo.
Il biondo non rispose e riabbassò lo sguardo sul portatile, ricominciando il suo lavoro; i due passarono diversi minuti in silenzio, quando il rumore di un allarme li distrasse entrambi:
- Sarà un intruso? - pensò a voce alta il trentenne.
- Non è detto. - replicò il ragazzo, per poi dirigersi verso il lato ovest delle stanza dove si trovava un televisore con schermo al plasma e un pannello metallico su cui si trovavano diversi pulsanti. Il castano premette alcuni tasti e sullo schermo comparvero quattro immagini, visibili grazie alle telecamere poste all’esterno dell’edificio: su una di esse, quella dove si vedeva l’entrata del faro, c’era anche l’immagine di una ragazza dai capelli rossi e gli occhi color cioccolato che stava guardando verso la telecamera.
- è tutto a posto signor Phoenix. È Isako; deve aver compiuto la missione che le ha affidato. - lo informò il castano.
- Sho, quante volte ti ho detto che non è necessario che mi dai del “lei” o del “signore”? Comunque, fai entrare Isako. - Sho annuì a quella richiesta e premette un pulsante verde sul pannello che avrebbe disattivato temporaneamente il campo di forza che proteggeva il faro e permesso alla collega di entrare.
Dopo pochi minuti, la porta automatica si aprì nuovamente e sulla soglia era comparsa una ragazza sorridente: come si poteva vedere dall’immagine delle telecamere, aveva la carnagione pallida, i capelli color fuoco e gli occhi marroni, e nonostante avesse soltanto un anno in meno del ragazzo dai capelli castani, sembrava ancora una bambina perché era abbastanza bassa e aveva delle lentiggini ben evidenti sul viso. Indossava un maglione piuttosto largo color verde cinabro, dei pantaloncini bianchi, degli stivali di camoscio e un cappuccio color panna sulla testa che lasciava intravedere diversi ciuffi dei capelli rossi.
- Grazie per avermi fatto entrare Sho. Sai dov’è il capo? - gli chiese lei con il sorriso che non lasciava il suo volto, ma lui si sbatté una mano sul volto, stupito dall’ennesima dimostrazione di sbadataggine della collega.
- Ufff… Per l’ennesima volta, è al solito posto. - le rispose il castano, per poi indicarle con lo sguardo l’uomo seduto al tavolo: va bene che indossava degli abiti che si confondevano abbastanza facilmente con le pareti della stanza, ma dopo alcuni mesi si chiedeva se l’amica lo avesse mai capito o semplicemente se lo scordava ogni volta che glielo diceva. All’inizio capitava che anche lui si confondesse, ma il loro capo aveva pur sempre i capelli biondi, la carnagione leggermente abbronzata e gli occhi marroni, seppure il destro fosse tagliato diagonalmente da una cicatrice e grazie a queste caratteristiche aveva smesso di confondersi dopo alcuni giorni.
Nel frattempo, la ragazza si era avvicinata a Phoenix e lui la raggiunse poco dopo:
- Ho piazzato i dispositivi come mi ha chiesto. - riferì la rossa all’uomo, sempre conservando il sorriso sul volto.
- Isako, l’ho detto a Sho e lo ripeto anche a te: non è necessario che mi chiamate dandomi del “lei”, anche se la scelta sta a voi.
In ogni caso, grazie per aver svolto l’incarico; mi auguro che non ci siano stati intoppi. - la ragazza abbassò lo sguardo dopo quella frase, segno che probabilmente c’era stato un inconveniente.
- Per la verità, c’è stato un minuscolo problema: “lei sa chi” hanno cominciato a darsi da fare. - lo informò lei.
L’uomo sgranò gli occhi e riprese il suo lavoro:
- Non credevo che si sarebbero attivati così presto… Solo che non hanno calcolato la nostra presenza dal momento che entrambe le organizzazioni che stanno distruggendo il Giappone ci credono morti. - dopo quella frase, spense il computer con un sorriso soddisfatto.
- Ehm… Signor Phoenix, è sicuro che questa sia la soluzione migliore? Nel senso, potevamo trovare qualcuno che ci aiutasse anche qui, non era necessario contattare qualcuno appartenente ad un’altra epoca. - disse perplesso il castano.
- Se ben ricordi, il passato degli ex Emissari del Sole Nero è una delle prime cose che hanno cercato di modificare, ma hanno fallito grazie al vostro intervento. So quali sono i veri motivi che stanno spingendo “voi sapete chi” a cambiare la storia, ma non approvo questi metodi e tutta questa storia potrebbe sfuggire loro di mano; gli ex membri della Confraternita del Sole Nero sono le persone più adatte a cui chiedere. - gli spiegò il biondo, ma spostando lo sguardo sui due giovani colleghi, notò una certa stanchezza nel volto di Isako:
- Hai dovuto fare parecchi viaggi in questi giorni. È meglio se riposi un pò. - le consigliò Phoenix, e mentre la ragazza se ne andava per dirigersi alla sua camera da letto, Sho sembrò ricordarsi di un particolare e chiese al proprio capo:
- Mi scusi, vorrei andare a controllare se Nakagawa e Shadow sono pronti per quando arriveranno gli ospiti, sempre se è possibile. -
L’uomo annuì, e dopo aver fatto un piccolo inchino, anche il castano se ne andò; quando fu uscito, Phoenix volse lo sguardo verso una delle finestre:
- Sarà che si sono uniti a questa causa, ma mi pare ovvio che non si fidano molto di me. - pensò lui, portando una mano al medaglione che portava al collo:
- Ci sono già andate di mezzo fin troppe persone. Non posso permettere che si continui così. -


Intanto… Nel corridoio fuori dalla stanza…

Nonostante l’amica fosse uscita prima di lui, Sho la raggiunse senza troppi problemi a causa dell’evidente stanchezza di Isako: va bene che la ragazza era abituata a tutti quei viaggi nello spazio-tempo tra un’epoca e l’altra, ma farne troppi in pochi giorni poteva essere piuttosto stancante.
- Isako, hai trovato… Beh, lo sai no? - le domandò lui, pensando che l’altra ci arrivasse, ma lo sguardo triste che le rivolse poco dopo era una risposta più che sufficiente.
- Mi spiace. Non si trovava nemmeno là; magari potremo chiedere ai futuri ospiti se… -
- No. Non ci pensare nemmeno. Non lo abbiamo mai fatto sapere al Signor Phoenix, e ci comporteremo allo stesso modo anche con gli ex Emissari del Sole Nero. - decise lui, interrompendola.
La rossa annuì, per poi dirigersi nuovamente verso la sua stanza; il castano proseguì verso un altro corridoio. Per l’arrivo degli ex Emissari, dovevano essere pronti.


200 anni prima… A Tokyo… A casa di Lorella Gold e Rinako Suzuki…

Lory e Rin erano tornate a casa loro da un bel po’ dopo una giornata passata ad allenare alcuni bambini che abitavano in una scuola elementare della loro città, aiutate anche da altri dei loro compagni ex Emissari.
Lorella stava utilizzando il suo portatile, senza essersi accorta che su di esso era stato applicato un minuscolo dispositivo su cui era presente il marchio di una sfera rossa con due ali nere con alcune piume argentate, quando ricevette un e-mail da un mittente sconosciuto. All’inizio non la lesse, ma dopo pochi secondi, sullo schermo del pc comparve l’immagine presente sul dispositivo, anche se era più grande, e l’e-mail si aprì, rivelando il contenuto.
- Rin! Vieni presto! - la chiamò la bionda, e dopo poco tempo, la ragazza dai capelli a caschetto comparve sulla soglia.
- Perché mi hai chiamato? - le domandò subito la Suzuki.
- Guarda. Quest’e-mail è diretta agli ex Emissari del Sole Nero. - le rispose l’altra, così la corvina si avvicinò per leggere il contenuto del messaggio:
“Ex Emissari del Sole Nero, spero che voi stiate bene, anche se non mi avrebbe stupito il contrario. Potrà sembrarvi strano, ma vi sto scrivendo da 200 anni di quello che voi definireste il futuro, e grazie ad un dispositivo molto potente sono riuscito a far arrivare quest’e-mail ad ognuno di voi.
Comunque, in quest’epoca due organizzazioni stanno utilizzando il calcio per una lotta che prosegue da molti anni, ma qualcuno tra loro ha deciso di cancellare lo sport che vi piace, e che siete riusciti a salvare dal Fifth Sector, ricorrendo a tecnologie avanzate che permettono di viaggiare nel continuo spazio temporale e ha cercato di cancellare il calcio e le vostre vite, dal momento che avete contribuito a salvare questo sport. Alcuni miei colleghi hanno agito per fermarli, ma non potremo continuare da soli ancora per molto: ci serve il vostro aiuto.
Non mi aspetto che mi crediate, del resto può sembrare strano sentirsi raccontare certe cose da un giorno all’altro, ma ci farebbe piacere se decideste di collaborare.
Incontriamoci allo Spiraglio di Luce delle Ali Nere tra un quarto d’ora.
Cordiali saluti,
Marcus Phoenix”.
Il messaggio terminava lì, ma le due non fecero in tempo a dire o fare alcunché che una luce si sprigionò dal portatile della Gold, avvolgendole completamente. Dopo qualche minuto, in quella stanza non rimase altro che il portatile ormai spento.


Angolo di Emy
Il tanto atteso sequel de “L’Avvento del Sole Nero” è finalmente arrivato.
Avrei alcune cose da dire che la riguardano: innanzitutto, ringrazio le oltre 1000 visite del primo capitolo e chiunque ha inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Comunque, ho notato che molti degli autori che mi hanno spedito l’OC nella scorsa long, non si sono più fatti sentire se non per i capitoli iniziali. Capisco che non tutti abbiano tempo, ma farsi sentire ogni due o tre capitoli per dimostrare che il mio lavoro gli importa almeno un po’.
Di conseguenza, ho preso una decisione: ho dovuto eliminare alcuni degli OC che mi sono stati spediti, più precisamente quelli degli autori che hanno smesso di seguire la fic dopo il primo capitolo, poi ho deciso di applicare alcune eccezioni.
Oltre ai miei OC apparsi nella long del Sole Nero, come Lorella Gold apparsa in questo prologo, gli OC che mi sono stati mandati da altri autori e che rimarranno sicuramente sono i seguenti:
-    Kaori Kira è l’OC di Wind_ e a lei sola appartiene
-    Rika Ryuu è l’OC di Summer 38 e a lei sola appartiene
-    Aster Kazetsuki è l’OC di _Nyarlathotep_ e a lui solo appartiene
-    Haily Shan è l’OC di Lullopola e a lei sola appartiene
-    Aoiri Ryudekazi è l’OC di Lullola e a lei sola appartiene
-    Rinako Suzuki è l’OC di Light Blue e a lei sola appartiene
-    Hiroae Kamekage è l’OC di princess the ripper e a lei sola appartiene
-    Kuromi Tsukikage è l’OC di Purple_Rose e a lei sola appartiene
-    Erika Dance è l’OC di _Cupcake_ e a lei sola appartiene

Le due eccezioni che ho voluto applicare, ma non sono sicura se tenere questi OC o no, sono riferite a:
-    Hayley Brown è l’OC di Miele_ e a lei sola appartiene
-    Emily Black è l’OC di Inception_ e a lei sola appartiene
Gli altri OC presenti nella fic del Sole Nero sono tutti a rischio, a meno che gli autori/autrici non dimostrino di seguire almeno per stavolta.

I nuovi OC apparsi in questo capitolo sono:
-    Marcus Phoenix e Sho Shibuya sono gli OC di FaGammaVoloso e a lui solo appartengono
-    Isako Okada è l’OC di Slash_ e a lei sola appartiene

Grazie a chi deciderà di recensire e seguire.
Baci
Emy
  
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