Questa
flashfiction partecipa alla challenge "Slice of life"
indetta da aeron sul
forum di EFP.
Prompt: Libro
Titolo:
Novecento
Autore:
Nicole Spurce
Fandom:
Originale
Personaggi:
Nina e Fabio, della storia originale "Sweet addiction - Dolce
dipendenza"
Genere:
Slice of life/Generale
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Nessuno
Lunghezza:
630 parole
Note
dell'autore: Questa flashfiction fa parte di una raccolta di
missing moments che fanno riferimento ad una mia storia originale
"Sweet Addiction - Dolce Dipendenza". In particolar modo
questa flash si colloca nel passato dei protagonisti, qualche anno
prima dello svolgimento della storia principale.
Novecento
Faceva
caldo, tanto caldo quel giorno, mentre Nina aspettava il suo migliore
amico di fronte al cancello di casa. «Ti porto al
mare,» aveva detto «sii puntuale alle
dieci». Erano le undici e ancora di lui non c'era traccia.
Ma
di cosa si stupiva, conosceva Fabio da quando erano bambini, era un
ritardatario cronico, l'aveva scritto nei geni il ritardo.
Nina
stava lì fuori, seduta davanti la porta a giocare con la sua
cagnolina, la borsa mare poggiata accanto a lei e il telefono sulle
gambe; Fabio l'avrebbe chiamata affannato per dirle che stava
arrivando, lo sapeva, faceva sempre così. Dopo poco le
arrivò un sms.
-Arrivo.
E
Nina sorrise, lo immaginava già per le scale, con lo zaino
in spalla, la mano destra a digitare il messaggio e i gradini saltati a
tre a tre per fare più in fretta, prima o poi si sarebbe
spezzato qualche osso, glielo diceva sempre.
Dopo
dieci minuti era davanti casa sua, con il suo motorino scassato e il
casco slacciato, lo teneva sempre così, non ne voleva sapere
di allacciarlo.
«Scusa
il ritardo, non ho sentito la sveglia e mamma aveva il turno di
mattina…». Quando cominciava a scusarsi diventava
buffissimo, con le guance rosse e gli occhi colpevoli, tenergli il muso
era impossibile, ancora di più per lei.
«Tranquillo,
non fa niente» e gli sorrise perché di fronte a
lui non poteva fare altro.
«Hai
portato i panini?», le domandò Fabio porgendole un
casco e togliendo il cavalletto.
«Certo,
anche acqua, the e sigarette, come faresti senza di me»,
rispose Nina salendo sullo scooter e stringendosi alla vita di Fabio.
Dopo
una decina di minuti arrivarono in spiaggia, sistemarono i teli mare e
si sedettero al sole, Fabio adorava stare disteso in spiaggia, con gli
occhi chiusi e il brusio delle persone che chiacchieravano poco
distanti da lui, Nina un po' meno.
«Sabrina
e Sofia?», chiese Fabio riferendosi alle altre due amiche.
«Sofia
aveva da fare con suo padre, Sabrina credo abbia intenzione di
sequestrare Paolo, da quando stanno insieme sono traumaticamente
dolci», fece una smorfia Nina, immaginare quei due
così dolci era strano, conoscendoli. «Carlo,
invece?»
«Una
delle sue solite giornate no, starà a casa a giocare a Need
for speed», rispose a sua vota Fabio, prima di frugare
all'interno del suo zaino per prenderne un libricino che Nina non aveva
mai letto.
«Cos'è?»
«L'ho
comprato ieri, è qualcosa di allucinante, ti
piacerà» disse porgendole il libro tra le mani.
Novecento.
«È
piccolissimo» esclamò Nina rigirandoselo tra le
mani, «si legge in un attimo»
«È
vero, ma le parole ti si incastrano dentro, credimi», disse
prendendo le cuffie dallo zaino.
«Leggilo,
poi mi fai sapere»
Fabio
si stese nuovamente sul suo telo blu, immerso nella musica di
chissà quale cantautore sconosciuto, mentre Nina
cominciò la lettura di quello che Fabio le aveva fatto
intendere fosse un libro, seppur piccolo, stupendo.
È dinamite quella che hai sotto il culo, fratello.
Alzati
da lì e vattene. È finita. Questa volta
è finita
davvero.
(Esce)
F I N E
Innamorata
di ciò che aveva appena letto si girò verso il
suo migliore amico, assopito sotto il sole, con la bocca schiusa e le
palpebre rilassate.
«B,
svegliati...». Fabio si svegliò di scatto,
mettendosi a sedere e sentendo subito la testa girare un po'.
«Che
c'è? Cos'è successo?»,
domandò sfregandosi gli occhi e guardandosi attorno.
«È
stupendo», disse Nina solamente, sentendosi rispondere con
una risata fragorosa e gli occhi furbi e felici di Fabio.
«Posso
tenerlo?», gli domandò poi facendo gli occhi
teneri per convincerlo, come quando avevano sei anni e voleva l'ultima
caramella.
«Stronza,
certo che puoi tenerlo...»
Perché
Fabio era così, regalava parole e quando lo faceva trovava
sempre quelle giuste, sempre le più belle per toccarti le
corde dell'anima, con Novecento aveva fatto questo, le aveva stretto il
cuore.
«Fabio?»
«Mh…»,
mormorò lui accendendosi una sigaretta.
«Sai
che è perfetto per essere il nostro libro, vero?»
Gli
occhi di Fabio stavano sorridendo.
«E
sia, adesso dimmi come vuoi il gelato!»
Buongiorno, questa è la prima
challenge a cui partecipo e ho deciso di partecipare grazie a una serie
di missing moments inerenti a
Sweet addiction - Dolce dipendenza. Per chi conoscesse la storia, SA non
è sospesa perché sono una cattiva persona, ma
perché l'università mi sta succhiando la vita,
ergo, aspetto un attimo di respiro per potermi concentrare su una long
come merita.
Non ho molto altro da dire, spero vi sia
piaciuta.
Se volete potete trovarmi un po' ovunque: