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Autore: _Breakable    29/06/2013    5 recensioni
Tutti i ragazzi sono nervosi ultimamente. Appena finita la storia del Kanima, un gruppo impazzito di Alpha gli fa sfortunatamente visita. Ma loro non possono permettersi di perdere la testa quando vogliono, devono controllarsi, gli serve un'ancora...
Sterek, con una piccola parte di Scisaac ;)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Boyd, Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Con un branco di Alpha in giro per Beacon Hills, il restante branco di Derek, compreso Scott, non potevano permettersi di sprecare energie e tempo a trasformarsi ad ogni luna piena. 
E soprattutto non potevano trasformarsi se quei due gemelli gli tiravano uno scherzo per farli arrabbiare come avevano fatto con Isaac.

Ora volevano imparare a controllarsi e l’unico che poteva dargli risposte era Derek.
Da mesi rimandava questa lezione, ma per i ragazzi era troppo importante.

Così si trovarono tutti in quella specie di capannone sotto la casa del ragazzo più grande. Mentre al piano di sopra, uno Stiles annoiato aspettava tutti perché non ritenuto idoneo alla loro riunione tra lupi.

“Okay, è deciso. Devi dirci come fare, non ne posso più permettermi di scattare in quel modo! Per poco non facevo del male ad Allison!” strillò Isaac guardando Derek.

Il moro annuì.

Scott guardava entrambi rimanendo in silenzio. Era li solo per sostenere i suoi amici, non si sentiva ancora parte del branco di Derek.

Voleva aiutare il più possibile, loro erano le uniche persone che potevano in qualche modo fermare quel branco impazzito, o almeno ci avrebbero provato fino alla sfinimento.

“Spiegaci come hai imparato tu negli anni.” Esordì Scott.

Derek alzò lo sguardo su di lui e sbuffo. “Per me è stato diverso, sono cresciuto vedendo tutta la mia famiglia trasformarsi, ero già in qualche modo preparato. Solo nei casi veramente estremi penso ad un altro metodo…”

“Quale metodo?” chiese Isaac andandosi a sedere vicino a Scott in una di quelle cisterne davanti al treno dove era poggiato Derek con una spalla.

Boyd rimase poggiato ad un palo scrutando tutto il branco.

“Ci sono due metodi.” Iniziò Derek. “Il primo, dovreste trasformarvi più volte di seguito rompendovi tutte le ossa o insomma, con qualcosa addosso che vi provochi dolore, in modo che trasformandovi in momenti di rabbia assurda o nella luna piena, il pensiero di quel dolore vi blocchi.”

Isaac abbassò lo sguardo.
Perché doveva provare solo e soltanto dolore? Possibile che nella sua vita non ci fosse altro? Era stanco di tutto ciò.

“Il secondo metodo…  beh, questo è legato al cuore, all’amore. Per noi lupi mannari, amare, è quasi per sempre. Se dentro di noi sentiamo che quella persona è importante, lo rimarrà sempre. Potremmo anche non vederla più, ma sarà sempre dentro di noi.” Derek abbassò lo sguardo.

“Questo metodo è più infallibile nelle notti di luna piena. Se sappiamo che il nostro amore si trova in giro, vicino a noi, possiamo gestirci facendo in modo di non perdere del tutto il controllo per non fare del male a lei…”

O lui… sussurrò a bassa voce, ma tutti riuscirono a sentire per via dell’udito sviluppato.

 “Quindi, tutto ciò che vi servirebbe è un ancora. Qualcosa a cui aggrapparsi anche quando non potete perdere il controllo davanti ad un pubblico formato non solo da lupi. E una volta che avrete imparato, non trasformarsi, non perdere il controllo, vi sembrerà più semplice.”

Calò il silenzio dentro la sala, tutti quanti stavano pensando.

“Quindi o il dolore o l’amore? Se è possibile il secondo alcune volte ti distrugge più del primo!” esordì Isaac trovandosi in un stato di rabbia costante.

“Però ha ragione.” Lo fermò Scott. “Riguardo all’amore, intendo.”

Derek alzò le sopracciglia.

“Dopo la prima trasformazione, non riuscivo a controllarmi. A scuola, agli allenamenti, la sera a casa… Stiles ed io cercavamo un modo per evitare questi momenti e proprio lui mi disse di trovare un’ancora.”

Sulle labbra di Derek quasi spuntò un sorriso, ma cercò di mantenere la sua espressione da duro perenne.

“La mia… beh, è Allison. Stavo per impazzire agli allenamenti, ma grazie a lei sono ritornato sui miei passi e sono riuscito a calmarmi.”

Boyd e Isaac lo guardavano catturati. Quale era la loro ancora?

“Bene, avete sentito il nostro caro Romeo, su, quale può essere la vostra ancora?” Derek, strafottente come al solito, rovinò il momento facendo alzare lo sguardo di tutti.

Sugli occhi di Boyd si stavano formando delle lacrime, ma non poteva permettersi di piangere davanti ai ragazzi, non sarebbe stato un comportamento idoneo e poi doveva pensare alla sua ancora.

“Ce l’ho.” Esclamò con tono sicuro nonostante l’espressione un po’ spenta e triste.

Scott gli regalò un piccolo sorriso e lo incoraggiò con lo sguardo a parlare.

“Boyd, siamo qui per questo, non devi aver paura.”

Derek osservò Scott attentamente. Per quanto gli costasse ammetterlo, alcune volte lui sembrava un Alpha migliore di tutti quelli che aveva incontrato, e forse anche meglio di lui.

Ma era grazie a quel ragazzo che aveva incontrato la sua ancora più potente, non è forse così?

“Erica.” Lo distrasse dai suoi pensieri, Boyd. “Lei ci ha lasciati, ma quel tempo che abbiamo trascorso insieme, in quella specie di prigione, ci aveva uniti più che mai e quella sera che ho perso il controllo-“

“Boyd, l’hai perso perché non vedevi e percepivi la luna piena da settimane. Non è stata colpa tua.” Lo bloccò Derek.

“Si, è vero, ma ricordo anche la mia rabbia repressa per via di Erica. Cercavo di sfogarmi su qualunque cosa perché avevo perso lei. Noi avevamo perso lei e dopo tutto quello che aveva già passato, non se lo meritava!” urlò ormai fuori controllo dando un pugno alla colonna su cui era poggiato.

“Voglio vendicarmi di quelle persone, devo farlo per lei.” Sospirò. “Ormai non c’è più, ma come ha detto prima Derek, la sento dentro di me, dentro la mia testa, vedo il suo sorriso, ed è tutto ciò che mi calma quando sto per dare di matto.”

A quelle parole il ragazzo rilassò il pugno e prese un profondo respiro. Cominciava già a sentirsi meglio…

Derek tossì per spezzare di nuovo il silenzio e guardò Isaac.

“Tu che hai deciso? Dolore o Ancora?”

Scott scosse la testa verso Derek e si alzò in piedi.

“Non riesci ad essere meno stronzo almeno una volta, eh?”

Detto questo risalì al piano di sopra facendo un cenno agli altri ragazzi in stanza. Boyd lo seguì e rimasero solo l’Alpha e il neo-Beta.

“Isaac, riesco a sentire il battito del tuo cuore agitato. A cosa stai pensando?”

Isaac lo guardò e scosse il capo. “A nulla.”

“Menti.”

“Derek, io-“

“Forza Isaac, non farti sottomettere!” gli urlò contro Derek. “Anche questo è un tuo difetto. Non farti mettere i piedi in testa dagli altri, rispondi! Reagisci.”

Isaac stava tremando dalla rabbia.

Non era la prima volta che Derek lo attaccava, ne aveva abbastanza di tutto ciò.

Prese a ringhiare e cercò di scaraventarsi verso di lui, ma prima di fare qualsiasi mossa, una voce al piano di sopra che parlava proprio di lui, lo distrasse.

“Stiles, non deve trattarlo così, lo capisci? L’altro giorno ha avuto un attacco pazzesco mentre i gemelli lo avevano chiuso nello sgabuzzino. Bisogna avere pazienza, trovare il tempo.”

“Scott, l’hai detto prima tu che non ne abbiamo!”

“Non mi importa. Lo troveremo per lui, okay? Basta farlo soffrire, non pensi che abbia sofferto già abbastanza?”

“Si, ma cosa possiamo fare? Non possiamo costringerlo a trovargli un’ancora! Che facciamo, allestiamo uno spettacolino e gli presentiamo ogni ragazza di Beacon Hills finché non si innamora?”

“Stiles…”

“Che c’è? Scott, accettalo, non abbiamo tempo.”

“Okay, allora vorrà dire che ci penserò da solo. Terrò un occhio su di lui come ho fatto in questi giorni, non è un peso per me.”

Il viso di Isaac si rilassò di colpo. Non si stava più trasformando, non sentiva più quel senso di rabbia.

Si sentiva leggero, come in un’altra dimensione, quasi felice perché forse finalmente qualcuno teneva a lui come nessuno aveva mai fatto.

“Bene, vagli a dire che l’hai trovata la tua ancora e di a Stiles che non c’è bisogno di tutte quelle ragazze, non fanno per te, vero?” lo riprese Derek.

Isaac non lo ascoltò neanche.

Era troppo preso da tutte queste nuove sensazioni.

Non si era certo dimenticato che Scott ormai era innamorato di Allison, ma per adesso poteva sopravvivere pensando solo a quanto il ragazzo tenesse a lui.

Gli diede le spalle e risalì anche lui le scale lasciando il grande Alpha da solo.

Come sempre era stato.


**


Un colpo.

Scott e il suo essere migliore.

Due colpi.

Perché si mostra ora quel branco di Alpha?

Tre colpi.

Perché non posso avere mai quello che voglio?

“Derek.”

Quella voce.

Quattro colpi.

Perché aveva tutto quel potere su di lui?

Cinque colpi.

Doveva farcela da solo, non gli serviva un’altra ancora che prima o poi si sarebbe spezzata.

Sei colpi.

“Derek, basta, calmati.”

Ancora quella voce. Non faceva altro che tormentarlo quando era nervoso. E ultimamente i nervi lo avevano perseguitato.

“Basta Derek, ti stai facendo male e non mi importa se guarisci, non puoi stancarti ora. Abbiamo delle cose da portare a termine.”

Quella voce aveva ragione, ma quel tono era troppo dolce e delicato per dire quelle cose.

“Basta, Derek! Io-“

La voce si era spenta proprio al nono colpo, cosa aveva fatto?

L’Alpha si risvegliò dalla trance e guardò davanti a se.

Uno Stiles a terra che si massaggiava la mascella, lo stava guardando in modo strano e cercò di allontanarsi da lui.

“No, Stiles, io-“

“Ehi, non è la prima volta che mi colpisci. Ci sono state di peggiori.” Lo bloccò subito il ragazzo.

Derek gli porse una mano per farlo alzare e non lasciò quella del ragazzo finché non notò che in effetti stava bene, aveva incalzato bene il colpo e non gli aveva provocato molti danni.

Avrebbe avuto solo un grande livido, ed era tutta colpa sua.

“Derek, sto bene…” cercò di risvegliarlo il più giovane.

Derek si allontanò di colpo.

Eccole qui, le sensazioni che gli provocava Stiles.

Un attimo prima voleva solo prendersi cura di lui, e quello dopo voleva solo non rivederlo più perché gli faceva provare cose che non provava da anni.

Tutte quelle cose belle che in un attimo erano svanite per colpa della vita che gli piombava contro sempre rovinando tutto in modo violento.

“I ragazzi se ne sono andati. Non penso l’abbiano fatto, ma sono sicuro che ti ringraziano per quello che gli hai detto. Erano arrabbiati, ma anche tu lo sei sempre, eppure rivieni da noi ogni volta se gridiamo al lupo al lupo!”

Stiles fece un sorriso sghembo e Derek non poté trattenersi di lasciarsi scappare almeno un sospiro.

Stiles e le sue battute, il suo sarcasmo, il suo modo di essere… Stiles.

“Proprio non ce la farò mai, eh?” chiese.

Derek lo guardò interrogativo.

“A farti ridere. Con te è sempre tutto: ‘uccidiamoli tutti, Stiles non è permesso divertirti!’.”

“E’ questo il tuo scopo nella vita?”

“Oh si Derek, sono così preso da te che tutto ciò che voglio è vederti sorridere!” esclamò il più giovane.

Derek stava per credere a quelle parole se solo non avesse alzato lo sguardo per vedere la faccia del ragazzo.

Quasi del tutto scocciata e come per chiedergli se facesse sul serio.

“Andiamo, lupo cattivo, non meriti tutta questa attenzione da parte mia!”

“Quindi perché sei ancora qui?” lo sfidò Derek. “Perché non te ne sei andato con gli altri? Perché continui ad interessarti di queste cose e di me se potresti vivere una vita normale da stupido e normale teenager?”

Stiles rimase a bocca aperta.

“Dal primo giorno che ci siamo incontrati ho visto qualcosa di particolare in te. Tutto questo senso di aiutare gli altri anche quando non ne hai le capacità o possibilità, tutto tuo questo ragionare con schemi… Come fa Scott ad essere tuo amico e non accorgersene?”

“Ehi, aspetta, come siamo finiti a parlare di Scott?”

“Perché lui ha accanto il tesoro più grande che si possa avere e non se ne accorge!” gli urlò Derek avvicinandosi.

“Allison? Penso che se ne accorge eccome-“

“No, Stiles no!” lo fermò. “Ha te. Te. Lo hai aiutato così tante volte, gli dai sempre una traccia da seguire e ti avesse mai ripagato!”

“Siamo migliori amici da sempre, ci fidiamo l’uno dell’altro e basta questo, Derek, di che cosa stai blaterando ora, non ci sto capendo nulla!”

Stiles stava davvero andando del panico e non sapeva come gestire il fiume di parole di Derek.

“Fiducia. Un’altra cosa che io non avrò mai, ne da te ne da nessun altro.”

“Io mi fido di te.”

Derek alzò lo sguardo. Cosa aveva appena detto?

“Tu dovresti fidarti un po’ più di me… tipo ora. Cosa ti sta passando per la testa?” gli chiese parlando in modo calmo. “Scott mi ha raccontato tutta questa storia delle ancore, del dolore, cosa ti succede? Non riesci più a gestire nulla, si è spezzata la tua di ancora?”

Derek si sedette per terra appoggiandosi alla colonna con la testa.

Stava perdendo tutto il suo autocontrollo.

Non si doveva comportare così, doveva resistere, essere forte, ma finalmente qualcuno gli aveva detto quelle parole che aspettava di sentirsi dire da sempre.

Io mi fido di te.

“In passato, la mia ancora più resistente era la mia famiglia. Avevamo un legame forte, ma dopo l’incendio tutto è sparito.” Cominciò. “Ho provato a tenerli con me, ma non mi riusciva bene. Peter non parlava, mia sorella voleva comandare, tutto questo mi faceva arrabbiare.”

Stiles si spostò silenziosamente vicino al lupo mannaro. Era la prima volta che gli parlava così normalmente, che si sfogava con lui.

“Mi sono ancorato alla rabbia, al gusto di vendetta per un po’ di tempo finché, beh, non sono ritornato qui a Beacon Hills.” Disse.

Il più giovane non sapeva cosa chiedere, cosa dire, per la prima volta era senza parole. Non gli pareva il caso di usare il sarcasmo.

Chiese la cosa più banale. “Hai trovato un’altra ancora?”

Il più grande annuì e la sua espressione dura ritornò nel suo viso.

“Alcune volte però non mi sembra neanche giusta. Non mi sono mai sentito così per un raga-“ si bloccò. “per un determinato tipo di persona. Mi sembra sbagliato, sbagliatissimo e so che tanto non potrò mai averlo.”

“Oddio, ma allora avevo ragione! Tu hai una cotta per Scott! E’ lui la tua nuova ancora!” esplose Stiles indicandolo. “Ecco perché ti arrabbi tanto con lui, ecco perché vuoi che si fidi di te, oddio, Derek, non ti ci vedevo così!”

Derek spalancò occhi e bocca guardando il ragazzo accanto a se.

Non riuscì più a controllarsi e si alzò in piedi di getto.

“Ma cosa stai dicendo!” ringhiò verso il ragazzo.

“Derek, davvero, puoi stare tranquillo, non lo dirò a nessuno!” gli disse Stiles alzandosi, non accorgendosi che il ragazzo davanti a se stava davvero perdendo le staffe.

Derek prese dei grandi respiri ma ormai Stiles aveva cominciato a straparlare.

“Capisci? Cioè, io avevo anche chiesto a Danny chi fosse il suo tipo, ma sicuramente anche il suo era Scott! Ma cosa ha quel ragazzo che io non ho, davvero? Nessuno si accorge della sua bocca semi storta?”

Derek non resistette più e scuotendo la testa andò incontro a Stiles, e senza che il ragazzo avesse il tempo di dire anche solo una parola, lo prese in braccio mettendogli le gambe incrociate sopra il suo bacino.

Stiles quasì urlò e per la paura portò le braccia al collo di Derek e si strinse forte a lui.

Derek lo spinse contro la colonna su cui prima erano appoggiati e respirò pesantemente sul suo collo spostando le mani  una sulla schiena del ragazzo, e un’altra sulla sua coscia per sostenerlo meglio.

Stiles riprese fiato e spostò la testa davanti a quella del ragazzo più grande senza però staccare le braccia o gambe intorno al suo corpo.

“C-cosa stai facendo, Derek?” sussurrò.

“Volevo farti stare zitto.”

 Stiles poteva sentire tutto l’odore, il fiato di Derek sul suo viso e sulla sua pelle. Il suo cuore stava battendo forte, ma questa volta non era per paura, era quasi… attrazione.

“N-non potevi semplicemente dirmelo, cosa significa tutto questo?”

Derek spostò il viso per far arrivare la sua bocca sino all’orecchio del più giovane.

“Che tu sei la mia ancora e che concordo con te, Scott alcune volte ha la bocca un po’ storta.” Sussurrò al suo orecchio.

Stiles non ebbe il tempo di dire nulla perché la sua bocca venne fermata da un’altra che si era posata sulla sua.

In un primo momento non capì quello che stava accadendo, ma quando sentì qualcosa di umido sulle sue labbra, capì che Derek lo stava baciando.

Quel Derek.

Derek Hale.

Il lupo mannaro sempre scontroso che non faceva altro che colpirlo da quando si erano incontrati.

Non seppe come, ma qualcosa lo spinse ad aprire leggermente la bocca per approfondire il bacio con il ragazzo.

Si sentiva bene, si sentiva a suo agio.

Alla faccia del padre che gli aveva detto che non poteva essere gay per via dei vestiti.
Il bacio con Derek gli stava piacendo, molto.

Si strinse di più al ragazzo e portò una delle mani in mezzo ai capelli del più grande accarezzandoli leggermente.

Derek, intanto, poteva sentire un sorriso nascere dalle sue labbra.

Tutto quello che aveva sempre pensato: che non fosse giusto provare certe cose per un ragazzo, che non fosse possibile, sparirono di colpo perché accidenti, le labbra di Stiles sulle sue erano mille volte meglio di ogni tipo di droga. Stava provando più soddisfazione in quel momento di quanta ne avesse provata la notte che diventò un’Alpha.

Lo dovevano ammettere entrambi, specialmente Stiles.

Un bacio tra loro due lo avevano sognato almeno una volta e nessuno se ne aspettava uno così improvviso o dolce, delicato.

Si staccarono dolcemente per riprendere fiato.

Derek posò la fronte su quella del ragazzo e per un attimo aspettò a sollevare lo sguardo.

Stiles aveva ricambiato, ma perché si aspettava un rifiuto?

Quest’ultimo si fece scappare una risata, e dopo aver finito e ripreso fiato disse:

“Alla faccia di mio padre che non mi credeva gay e a Danny che non mi trovava attraente!”

Derek alzò lo sguardo e lasciò scivolare le gambe del ragazzo giù dai suoi fianchi, tenendolo però, sempre stretto a se con una mano sulla schiena.

Dopo neanche un secondo si ritrovò a ridere apertamente guardando il viso del più giovane.

“Sul serio? Io ti bacio andando contro ogni mia volontà e tu pensi a loro due?” gli chiese ancora tra le risate. “Non hai qualche domanda o qualche dubbio come, che so, tutto il resto del mondo avrebbe?”

Stiles alzò le spalle e sorrise portando ancora una mano sulla guancia del ragazzo.

“Naaah, io ero sicuro di quel che fossi,  era la gente a non ascoltarmi!” Detto ciò si mise giusto un po’ in punta di piedi per raggiungere le labbra del lupo mannaro.

Entrambi potevano sentire un sorriso l’uno sulle labbra dell’altro e Derek semplicemente lo riprese su da se ripoggiandolo alla colonna.

“Ah, ma allora mi sbattevi tante volte ad ogni muro o palo che trovavi solo perché volevi fare questo? E io che pensavo mi volessi davvero morto.” Sorrise Stiles staccandosi un secondo.

“Dopo come avrei fatto senza la mia ancora?” rispose Derek andandogli a lasciare un bacio sul collo.

“E comunque-“

“Si si, lupo scontroso, non lo dirò a nessuno finché non vorrai dirlo te.” Lo bloccò Stiles prima che avesse il tempo di dire qualsiasi cosa.

Cos’era quel ragazzo? Come faceva a capirlo così bene?

Doveva ammetterlo, aveva ancora paura che la sua ancora un giorno si potesse spezzare, ma quando Stiles gli sorrise mentre lo spingeva verso una sedia mezza rotta prima di sedersi sopra di lui, non ci fece più caso e tornò a sorridere ancora una volta.

Stiles decise che, si, Derek mentre sorrideva era molto più bello e sexy del solito. 




























Note dell'autrice. (oh god, srsly?)

Okay, salve a tutti!
E' la prima volta che scrivo una Sterek, ma cosa ci posso fare? Ho iniziato il telefilm e in neanche due giorni mi sono messa in pari con la terza stagione e ora non penso altro che a quello!
Ci ho provato, spero che possa piacere e ogni tipo di recensione è ben accetta! (Questo è un urlo disperato per dire: faaaatelo, please cwc) 

Per chi si ricordasse di me per le Klaine scritte in passato, ho due ff iniziate e ancora non finite, spero di farmi rivedere presto nel fandom di Glee.

Per quanto riguarda quello di Teen Wolf, dipende se mi prenderà ispirazione nelle prossime puntate o in giornate di noia!

Ah, e per ultimo, ma non meno importante, ringrazio il mio tesorino grande qual è Annalisa, per tirarmi sempre su di morale e per sostenermi quando scrivo le peggio cavolate. Questa è per lei.

Alla prossima, ragazzi!!
  
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