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Autore: Coco V    30/06/2013    4 recensioni
E se nell'episodio 13 della prima stagione, in realtà Blair scoprisse di essere incinta e che il bambino non è di Nate, ma di Chuck, cosa farebbe? Come cambierebbe la sua vita?
Il primo capitolo è come un riassunto del tredicesimo episodio ma modificato in alcuni punti. E' la mia prima storia spero vi piaccia!
XoXo
Coco V.
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Prima stagione
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Sono tornata! Perdonatemi l’attesa. Lo so sono terribile e non so come farmi perdonare, ma forse un capitolo di 12.000 parole sarà sufficiente? So che ho anche le altre due storie da aggiornare e farò del mio meglio ma con il lavoro, la scuola e tutto faccio il possibile. Di sicuro ci saranno errori, ho provato a rileggerlo più volte e ho fatto il possibile. Fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno di sapere se sto peggiorando xD
Grazie mille per chi mi segue e recensisce ancora dopo tutto questo tempo! La prossima sarà di sicuro ‘When strangers do meet they should ere long see one another again’, ma non so dirvi quando. Per il momento godetevi WIIP!!
XOXO
Coco V
 
 
CAPITOLO XIV
The Newlyweds: The Return
 
Lunedì 26 Gennaio

POV BLAIR

La mia giornata non poteva essere più piena. Oggi io e Chuck saremmo tornati a scuola dopo la nostra luna di miele e sarebbe stata la nostra prima apparizione come Mr. e Mrs. Bass. Ero molto nervosa perché avevo paura che qualcuno scoprisse il nostro segreto prima di venerdì e questo avrebbe rovinato tutto, e oltretutto oggi ci sarebbe stato anche il mio primo appuntamento con lo psicologo il ché non mi aiutava ad affrontare meglio la giornata.
Eravamo in ritardo, avevamo i nostri tempi, ma adesso dovevamo dividere un bagno in due e ci saremmo dovuti abituare a questo per almeno questa settimana al Palace. A mio parere non avevamo abbastanza tempo per fare colazione, ma Chuck insistette perché mi avrebbe dato più energie.
“Allora che cosa hai in programma per oggi?” Mi chiese Chuck prima di bere il suo succo d'arancia.
Alzai lo sguardo dal mio piatto e controllai l'ora sul mio orologio da polso. Forse saremmo arrivati in orario.
“Beh questa mattina comincerò a raccogliere alcune informazioni su Jenny...”
“La sorella di Dan Humphrey? Non ho ancora capito perché ti devi vendicare di lei.”
“É stata lei a confermare a Nate della nostra relazione e é a causa sua se sono stata detronizzata. Con il nostro matrimonio le acque si sono calmate e lei é stata esclusa. Ma non basta. Sono stata via una settimana e conosco bene le mie tirapiedi, di sicuro si saranno avvicinate a lei dopo che la piccola J avrà messo in atto un altro dei suoi piani per diventare popolare.”
“Non potrà mai entrare a far parte del nostro mondo.”
“Questo lo sappiamo noi due, ma non sono bastati miei avvertimenti per farglielo capire, dovrò usare quindi le mie armi più pesanti. Comunque farò alcune ricerche e avrò la mia vendetta. Penso di riuscire a terminare per... Venerdì?”
“Se ti serve aiuto in qualcosa, sappi che sono sempre disponibile per un complotto.”
“Lo terrò a mente Bass.” Dissi sorridendogli.
“Poi quali sono i tuoi altri piani per la giornata?”
“Beh dopo la scuola ho l'appuntamento con Dott. Shelman e finirò verso le quattro. Così ho preso un appuntamento con l'arredatrice di mia madre, prenderemo alcune misure e decideremo le posizioni dei mobili. Speravo tu potessi venire. A che ora finisci di lavorare oggi?”
“Beh é il mio primo giorno alle Bass Industries e ho comunque scuola domani, così il mio turno sarà dalle due alle sei. Il sabato dalle nove alle tre, così avremo tempo per la nostra colazione e la cena con i tuoi genitori alle sei.”
“Io ho un appuntamento con l'arredatrice alle cinque e mezzo, ti va di venire? Così possiamo decidere insieme l'arredamento per la nostra nuova casa.” Chiesi speranzosa.
“Mi farebbe molto piacere Mrs. Bass, vedrò cosa riuscirò a fare. Ma adesso dobbiamo proprio scappare, Arthur ci aspetta.” 
Prendemmo i cappotti ed entrammo in ascensore tenendoci per mano. Quando arrivammo alla hall, notammo i fotografi fuori l'hotel.
“Ancora non capisco perché continuano a seguirci.”
“Ci siamo sposati da una settimana ed io adesso lavoro per mio padre. Vogliono solo capire che c'è dietro e vendere più giornali per le zitelle che collezionano gatti di ceramica.”
Con l'aiuto di Vanya uscimmo dall'hotel ed entrammo nella limousine.
“Secondo te ce ne saranno altri anche ai cancelli della Costance e St. Jude?” Chiesi poggiando la mia testa sulla sua spalla.
“Suppongo di sì, ma non ti preoccupare andrà tutto bene. E poi sei la regina e potrai mostrare alla stampa chi é Blair Bass.”
“Già. Come mi sta la divisa? Si nota qualcosa?” Chiesi guardandomi e poi guardandolo negli occhi aspettando una risposta.
“Sei perfetta. Non preoccuparti.” Disse sorridendomi e dandomi un bacio.
“Grazie.”
La limousine si fermò e come Chuck aveva detto la stampa era lì e quando notarono
la limousine cominciarono a scattare foto.
“Come fanno a sapere che siamo noi? Non siamo gli unici a venire a scuola in limousine e le limousine sono tutte uguali.”
“Sono fotografi, é il loro mestiere. Adesso usciamo prima che pensino che stiamo facendo qualcosa di scandaloso.”
“Perché, non é quello che stiamo facendo?” Dissi avvicinandomi a lui per stuzzicarlo.
Arthur ci aprì la porta e come sempre Chuck scese per primo porgendomi la mano per aiutarmi a uscire. I fotografi scattarono tante foto, mentre io e Chuck facemmo finta che non ci fossero e ci sorridemmo.
Tenendoci per mano entrammo in cortile e tutti si girarono a guardarci spettegolando. Poco dopo notammo la preside uscire per far andare via i fotografi dicendo che dopotutto é una scuola non un Red carpet.
“Vorrei parlare con voi due dopo e con i vostri genitori. Vi aspetto alla seconda ora, informerò io la vostra famiglia.”
Si allontanò in fretta da noi e poco dopo Chuck si girò e con il suo solito sorriso disse: “A quanto pare ci vedremo dopo e salteremo la seconda ora. Che peccato che non potrò fare il compito di fisica.”
“Sempre il solito.” Dissi roteando gli occhi.
Notai le mie tirapiedi e naturalmente tra loro c'era la piccola J, come sospettavo. Mi guardai intorno in cerca di Serena, ma non c'era traccia di lei.
“B!”
“S. Anche tu in ritardo?”
“Già. L'autista nuovo non è ancora arrivato così Eric ed io siamo venuti a piedi.”
“Beh potevate dircelo. Vi avremmo dato un passaggio.”
“No grazie. So cosa è successo in quella limo.”
“Serena!”
“Ragazze vi lascio al vostro ennesimo litigio. Nate é arrivato.”
“Mi lascerai la limousine dopo che sarai andato alle Bass Industries?”
“Certo Mrs. Bass. É anche la tua limo adesso.”
Sorrisi e gli diedi un bacio veloce purtroppo perché la campanella suonò proprio in quel momento.
Con Serena al seguito mi avvicinai alle mie tirapiedi.
“Buongiorno ragazze.”
“Blair. Stai benissimo, la luna di miele ti ha fatto molto bene.”
“Dove siete andati?”
“Ai Caraibi. La spiaggia era bellissima e il tempo era fantastico. Ma non sono qui a
parlare di questo. Che ci fai tu qui?”
“Io..”
“Jenny é nostra amica.”
“Già il suo fidanzato è dell'ultimo anno e grazie a lui possiamo andare a numerose feste con i senior.” Risposero Hazel e Penelope, pronte a difendere Brooklyn.
“Io sono Blair Waldorf-Bass. Non solo organizzo feste stupende, ma posso essere invitata a qualsiasi festa. A proposito di feste... Io e Chuck daremo una festa nel nostro nuovo attico.” Dissi cominciando a camminare per andare a lezione.
“Avete comprato un appartamento?” Chiese Katy entusiasta.
Katy e Iz erano le uniche minions ancora fedeli, ci conoscevamo dall’asilo e anche se non lo avrei mai ammesso le rispettavo più di Penelope ed Hazel.
“Ma credevo alloggiaste al Palace.” Disse poi Hazel confusa.
“Oh no. Il Palace è solo per questa settimana. Abbiamo un appartamento nel nuovo hotel delle Bass Industries, l’Empire. Il progetto era di Chuck.” Dissi orgogliosa.
“Wow. Non vedo l'ora di vederlo.”
“Oggi abbiamo un appuntamento con l'arredatrice e decideremo i mobili, visto che mentre eravamo via in luna di miele hanno ristrutturato tutto all'altezza del nostro nome.”
“Come hai fatto a fare tutto in meno di due settimane?”
“Sono una Bass adesso, ci sono dei vantaggi a essere tale. Comunque sarà questo weekend, poi vi darò i dettagli quando sarò sicura che tutto sia pronto.”
E come volevo la piccola J era stata esclusa. Poi i cellulari squillarono.
 
 
Buongiorno Upper East Siders.
Gossip Girl qui la vostra sola ed unica fonte sulle notizie scandalose dell’èlite di Manhattan. La nostra regina e il suo nuovo re sono finalmente ritornati e con loro ritornano anche i Gossip. Si dice che B e la piccola J si stiano battendo per la corona. Attenta piccola J, B sa perfettamente quello che fa.
Xoxo
Gossip Girl.
 
 
Entrammo in classe e mi sedetti al mio solito posto vicino a Serena. L'insegnante cominciò l'appello, essendo abituata a essere ultima non notai neppure che l'insegnante aveva chiamato me.
“Blair Bass.”
Ci fu un minuto di silenzio, io alzai lo sguardo dal mio libro e poi Serena notando il mio sguardo confuso disse sottovoce: “Ha chiamato te. Blair Bass.”
“Blair Bass!”
“Presente, mi scusi."
“Non credevo avessi cambiato il tuo cognome anche qui a scuola.” Sussurrò Serena.
“Non lo sapevo nemmeno io, non me lo aspettavo. Deve essere stato Chuck, dovrei controllare il mio passaporto e la mia carta d'identità... Serena, ho bisogno del tuo aiuto.”
“Dimmi. Qualcosa non va? Chuck? L'appuntamento di oggi?”
“No no, niente di tutto questo. Con Chuck va tutto bene e per quanto riguarda l'ultima cosa sono solo un po' nervosa, ma devi aggiornarmi e dirmi che cosa é successo la settimana che sono stata via.”
“Che cosa ti serve sapere per il tuo nuovo complotto?”
“Come fai a sapere che sto complottando? Non può essere semplice interessamento per il mio regno?” Dissi continuando a parlare a bassa voce e facendo occhi innocenti.
“Blair, siamo amiche da più di dieci anni, conosco quegli occhi innocenti e stai architettando un complotto.”
“E va bene. Devo vendicarmi di Jenny Humphrey, ma sei la ragazza di suo fratello quindi sapevo che se ti avessi detto a che cosa mi sarebbero servite le informazioni, non me le avresti date. Ma devo assolutamente vendicarmi di lei è tutta colpa sua se è scoppiato questo scandalo. Arrampicatrice sociale…”
Dopo un po' di silenzio Serena riprese a parlare, 'avrà fatto la lista dei pro e dei contro' pensai.
“Come già sai ha un nuovo ragazzo un anno più grande di noi, il suo nome é Asher Hornsby.”
“Asher Hornsby?! Davvero? É abbastanza popolare, fa parte della squadra di lacrosse con Nate, ma non é poi molto carino...”
“Non quanto Chuck?” Mi provocò lei.
“No, non quanto Chuck, per niente. Che cosa sai di questo Hornsby? Qualche scandalo? A parte il suo nome, é orribile e non suona neppure bene, non lo biasimerei se odiasse i suoi genitori.”
“No niente. É come Nate, il solito ragazzo che gioca a football con bei voti e adesso con la ragazza.”
“Farò preparare un file su di lui entro pranzo. Chiederò a Chuck in prestito il suo P.I. É strano che uno come lui stia con una come lei, c’è di sicuro sotto qualcosa.”
“Vuoi usare l'investigatore privato di Chuck per un complotto?”
“Bisogna conoscere bene il nemico Serena.” 
Presi il telefono e senza farmi notare dall'insegnante scrissi a Chuck.
 
Ho bisogno del tuo investigatore, puoi aiutarmi?
BB

Per te tutto Mrs. Bass. Ti faccio sapere appena so qualcosa su Brooklyn e il suo nuovo ragazzo.
CB



“Fatto. Chuck mi scriverà appena saprà qualcosa.”
“Pranziamo insieme giusto?”
“Sí, ma ricordati che dopo ho quel 'appuntamento' e finito possiamo andare a fare shopping. Poi io e Chuck abbiamo un appuntamento con la interior designer per l'attico. Ah e poi la Queller vuole parlarci a quanto pare.”
“La preside? E di che cosa?”
“Non so, forse riguardo il matrimonio e i fotografi. Vuole che ci siano anche i nostri genitori. Dovrò andare in presidenza alla fine di quest'ora.”
“Van der Woodsen, Wa-Bass. C'è qualcosa che vorreste condividere con la classe?”
“A dire il vero no, la nostra chiacchierata era abbastanza noiosa non credo interessi a qualcuno.”
“Molto simpatica signorina Bass.” Notai l'insegnante confusa, non sapeva come chiamarmi. In meno di una settimana avevo cambiato cognome e di sicuro sarebbe stato difficile farci l’abitudine.
L'ora passò in fretta e mentre molti entrarono in classe, io salutai Serena e mi diressi verso la presidenza, quando sentii delle mani sulla mia vita. Sorpresa mi girai per vedere chi fosse.
“Chuck! Mi hai spaventata!”
“Pensavo mi avresti riconosciuto, Mrs. Bass.”
“Sapevo che eri tu, ma mi hai comunque colta di sorpresa. Ti conviene non riprovarci, non so quanto sia comodo il nuovo divano nella suite, ancora non é stato testato.”
“Beh potremmo sempre rimediare oggi, abbiamo ancora tempo.”
“Smettila di parlare, adesso!” Sibilai.
“Non essere pudica, sappiamo entrambi che in realtà stai pensando la stessa cosa...”
“Chuck!”
“Blair, Chuck, tutto ok?” Disse Bart Bass avvicinandosi verso di noi.
“Certo, Bart. Solo che qualcuno qui non sa mai quando tacere...” Dissi voltandomi verso Chuck.
“Che vuoi farci, sono Chuck Bass.”
Roteai gli occhi e Bart fece finta di nulla, sembrava quasi nascondesse un sorriso, e cercò di cambiare discorso, ma fu preceduto da mia madre.
“Blair, che cosa é successo perché sono stata chiamata con urgenza? Charles, Bart.”
“Eleanor.”
Lo scambio di saluto tra i nostri genitori fu strano, non li avevo mai visti interagire tra di loro. Ricordo quando ero bambina Chuck era spesso a casa nostra e Bart non veniva  mai nel nostro attico, anche se entrambi i nostri genitori invitavano ai propri eventi l'altro ma per apparenza.
“Non sappiamo nemmeno noi il motivo. Questa mattina molti fotografi erano davanti alla scuola e dopo averli mandati via, ci ha informato di questo colloquio.”
“Spero solo non richieda troppo tempo, ho una riunione con Michael Kors tra meno di un'ora. E subito dopo devo pranzare con Cyrus.”
“Anch'io avrei una riunione tra quarantacinque minuti e un pranzo con Lily.”
“Non preoccupatevi riuscirete ad arrivare in orario alle vostre riunioni.” Rispose la preside uscendo dal suo ufficio.
“Lo spero.” Disse Bart.
“Mr. Bass, Mrs. Waldrof grazie per essere venuti qui con poco preavviso. Mr. Bass,
Ms. Waldorf-”
“Mrs. Bass...” Disse prontamente Chuck.
“É proprio di questo di cui volevo discutere. Prego entrate.”
Ci sedemmo nelle quattro sedie di fronte alla scrivania della preside (da sinistra Chuck, Bart, Eleanor e Blair) e aspettammo che lei prendesse il suo posto e cominciasse a parlare.
“Vedete, questo nuovo matrimonio ha creato molti problemi. I professori sono
confusi e non sanno come rivolgersi alla signorina Waldorf-”
“Mrs. Bass.”
“Proprio questo.”
“Non é difficile, é Blair Bass. È solo un cognome.” Risposi io.
“Non solo questo. La scuola é piena di fotografi da più di una settimana e molti professori sono preoccupati per.. Mrs. Bass.”
Sorrisi soddisfatta, poi ripensai a quello che aveva detto.
“Preoccupati per cosa?” Chiese mia madre.
“Temono che la sua media possa abbassarsi e so che lei vuole andare a Yale-”
“Questo che cosa c'entra?” Risposi io irritata.
“Mrs. Bass, con la condotta di Mr. Bass temiamo che lei possa, insomma prendere la cattiva strada. Siamo venuti a conoscenza di un blog, Go.. Come si chiama?”
“Gossip Girl.” Rispondemmo in coro io e Chuck.
“Giusto. Siamo venuti a conoscenza di molte cose su di voi. A quanto pare siete i soggetti più ricercati, soprattutto nell’ultimo periodo.”
“Può arrivare al dunque?” Chiese mia madre spazientita.
“Beh Mrs. Waldorf sapeva che sul sito viene riportato che sua figlia abbia avuto una relazione con due ragazzi e abbia avuto rapporti sessuali con due persone in una settimana. Ma soprattutto viene specificato che sua figlia potrebbe essere incinta anche se é stato negato.”
Io guardai la preside con sospetto poi mi voltai verso sinistra per vedere la reazione degli altri. I miei occhi incontrarono quelli di Chuck e quelli di Bart.
Dopo un paio di secondi una risata femminile riempì la stanza. Mia madre era scoppiata a ridere.
La preside guardò sbalordita la scena, poco dopo vidi Bart sogghignare. Non ci potevo credere, cosa stava succedendo?
“M-Mi scusi, non volevo. Ma non so se si ricorda che mia figlia é sposata, non crederà che si sono sposati perché mia figlia aspetta un bambino che a quanto pare potrebbe essere di un altro?”
“Mr. Bass, lei sapeva di questa storia?” Chiese la preside a Chuck.
“Sono suo marito. So tutto di mia moglie.”
La preside rimase nuovamente sbalordita.
“Mrs. Queller. É per questo che ci ha chiamato?” Chiese Bart.
“Beh.. I-Io.. Hanno diciassette anni, per l'amor del Cielo. Come avete potuto accettare
questo?” Disse indicando me e Chuck.
“Si amano, cosa dovremmo fare, separarli?”
“Ma perché sposarsi adesso, perché non aspettare?”
“Gliel'ho già detto, si amano.”
“Non abbiamo mai avuto un caso del genere nella nostra scuola… Insomma…”
“Mrs. Queller, può arrivare al dunque?”
“C-certo. Con gli insegnanti abbiamo concordato di tener d’occhio il rendimento dei due ragazzi e nel caso in cui qualcosa non sia nella norma, prenderemo provvedimenti. Mrs. Bass è una delle nostre migliori studentesse e l’unica cosa che vogliamo è che questa unione non finisca male. Abbiamo molto a cuore il futuro dei vostri figli.”
“Non sia nella norma?” Chiese Chuck.
“Che genere di provvedimenti?” Chiesi io terrorizzata.
“Avete molto a cuore il futuro dei nostri figli o l’immagine della vostra scuola?!” Disse mia madre alzandosi. “Mi ascolti bene, perché non lo ripeterò due volte non ho tempo da perdere in certe assurdità! Questi due ragazzi si amano e stranamente riescono a far uscire il meglio fuori dall’altro. Sì, Charles non ha una buona reputazione e allora?! Non era quello che volevo per mia figlia, ma è quello che lei vuole e io, sua madre, l’ho accettato. Dovrebbe farlo anche lei, perché quel ragazzo lì un giorno diventerà ciò che nessuno degli studenti all’interno di questa scuola potrà mai diventare. Beh, a parte mia figlia… Se io verrò a sapere che lei ha preso un qualsiasi provvedimento nei confronti dei nostri figli, diciamo solo che le farò rimpiangere il giorno in cui lei ha accettato questo posto. Adesso se questo ‘colloquio’ è finito io e Mr. Bass abbiamo delle riunioni molto importanti a cui prendere parte.”
“C-Certo.” Disse la preside terrorizzata.
Io e Chuck eravamo sbalorditi, non solo mia madre aveva difeso me, ma anche Chuck. Mia madre aveva sempre voluto che sposassi Nate, ma ha sempre avuto un debole per Chuck e non ne avevo mai capito il motivo.
Uscimmo tutti dall’ufficio della preside e i nostri genitori scapparono via prima che noi potessimo dire una parola, con un bacio sulla guancia da parte di mia madre e un’impercettibile cenno da parte di Bart. I nostri cellulari vibrarono e capimmo che era Gossip Girl.
 
 
Avvistati: papà Bass e mamma Waldorf lasciare la Costance St. Jude. Sembrerebbe ci sia stato un colloquio dalla preside e Eleanor Waldorf e Bart Bass sanno perfettamente cosa fare in questi casi. Chissà perché siano stati convocati… Scoprirò il vostro segreto molto presto Mr. e Mrs. Bass, attenti.
Gossip Girl.
 
 
“Mia madre ti adora.” Dissi cominciando a camminare.
“Chi non mi adora?” Rispose Chuck seguendomi e sorridendo.
“Sono seria, è sempre stato così fin da quando eravamo bambini.”
“Già, mi ha sempre trattato come se fossi suo figlio, cosa che nemmeno mio padre ha mai fatto. Almeno sapevo qualcuno credeva in me.”
“Io credo in te, ho sempre creduto in te e anche tuo padre crede in te. Nell’ultimo periodo vi siete ravvicinati molto… Ci sta provando davvero.”
“Lo so… E se fosse troppo tardi?”
“Tu credi che lo sia?”
Quando vidi che scrollò le spalle, mi fermai e lo guardai negli occhi.
“Chuck, so che ti ha ferito molto, ma non tagliarlo fuori dalla tua vita per orgoglio. Ha commesso degli errori e ne sta già pagando le conseguenze per potersi riavvicinare a te. Tutti i nostri genitori hanno mandato all’aria la nostra infanzia, guarda i genitori di Serena e mia madre. Non ho mai visto Eleanor così… così…”
“Materna?” Riprendemmo a camminare anche se non sapevo bene dove fossimo diretti.
“Non era proprio il termine che cercavo, ma sì. Ci sta provando anche lei, è quello che ho desiderato per anni. Mio padre una volta mi disse che non è mai stata così, che era diversa quando ero una neonata e poi tutt’un tratto è cambiata. L’unica cosa che le importava era il suo lavoro e arrivare al successo. Anche se so che è successo qualcosa che l’ha fatta cambiare così radicalmente, mio padre non me l’ha mai voluto rivelare.”
“Anche Bart. Sembra strano ma ci sono anche molte foto che lo attestano. Alcune con mia madre prima che nascessi…”
“Non mi hai mai parlato di tua madre.”
“Non c’è molto da dire. È morta dando alla luce me, è per questo che Bart mi odia così tanto. Gli ho portato via l’amore della sua vita.”
“Non è stata colpa tua Chuck.”
“Dillo a mio padre.”
“Nemmeno lui crede sia colpa tua, ne sono certa. Sono sicura che non è questo il motivo del suo comportamento negli ultimi quindici anni. Come mia madre nasconde qualcosa. Le nostre famiglie sono davvero complicate.”
“Famiglia. Io non ho mai avuto una famiglia.”
“Beh adesso che ti piaccia o no ne hai una e anche molto grande. Io sarò sempre la tua famiglia, noi saremo sempre la tua famiglia. Qualsiasi cosa succeda. E poi ci sono Lily, Serena ed Eric che faranno presto parte della tua famiglia e adesso fai parte anche della mia famiglia. Hai una famiglia che ti ama Chuck.”
“Già. Adesso andiamo in classe, ne parleremo a casa.”
 
POV CHUCK
 
Finite le lezioni, alle due mi recai alle Bass Industries per il mio primo giorno di lavoro. Al mio arrivo andai nell’ufficio di mio padre, dove venni accolto dalla sua segretaria che mi disse di aspettare qualche minuto.
Dopo qualche minuto mio padre uscì dal suo ufficio.
“Chuck, vieni entra pure. Ti stavo aspettando.”
Entrammo nell’ufficio e mi sedetti nella sedia di fronte alla sua scrivania.
“Sono contento che tu abbia accettato di lavorare con me. Gli orari, a quanto pare li conosci già. Dovrai essere sempre puntuale e avvisare almeno tre ore prima in caso di qualsiasi impedimento dovessero esserci che potranno impedirti di arrivare in tempo, in modo tale che si potrà trovare una soluzione. Melanie, la mia segretaria, ti mostrerà il tuo ufficio e ti darà il tuo lavoro da svolgere. Ho alcune chiamate da fare, ma tra un paio d’ore verrò a controllare come te la cavi e in caso di qualche difficoltà ti aiuterò. Entro questa settimana, imparerai tutto quello che c’è da sapere su questo lavoro così quando sarai anche tu CEO saprai cosa fare.”
“CEO? Vuoi lasciare la società a me?”
“Sei il mio unico figlio e sono certo che te la caverai bene.”
“G-Grazie.”
“Allora tutto chiaro? Qualche domanda?”
“No, tutto chiaro.”
“Bene, allora Melanie ti accompagnerà nel mio ufficio.”
Uscimmo dall’ufficio e mio padre disse alla sua segretaria di mostrarmi il mio ufficio, ma prima che potessi entrare nell’ascensore mio padre mi chiamò.
“Volevo solo dirti che sono fiero di te e volevo ricordarti che questo venerdì sera ci sarà comunque la cena a casa nostra prima della soirée all’Empire.”
“A che ora?”
“Alle sette.”
“Perfetto, avviserò Blair. Grazie.”
Bart annuì e io e la segretaria entrammo nell’ascensore. Scendemmo di un solo piano, e gli uffici erano abbastanza grandi. Qui lavoravano le persone più importanti per le Bass Industries e io ero appena entrato.
Notai molti volti conosciuti, salutai tutti e molti erano entusiasti che io fossi lì per imparare il mestiere, altri erano invidiosi che un diciassettenne fosse già ai “piani alti”.
Ormai solo nel mio ufficio, spensi il telefono per non essere disturbato, ma non riuscivo a non pensare alle parole di mio padre. Per la prima volta non mi parlava come se fossi uno dei suoi clienti o lavoratori, ma come suo figlio.
Dovevo provargli solo di potercela fare, per impedirgli di rimangiarsi le parole che poco fa mi ha detto e per non sentirmi dire che è stato un errore assegnarmi questo lavoro.
Mi sedetti alla mia scrivani e mi guardai intorno notando che erano già le tre meno un quarto, così mi decisi di mettere subito a lavoro non rendendomi conto del tempo che passava.
 
POV BLAIR
 
Quando uscii dall’ufficio del mio psicologo ero molto contenta e non vedevo l’ora di dare la notizia a Chuck.
Strano che la prima persona a cui voglia dare questa notizia non sia più Serena, ma Chuck, mio marito.
Guardai l’ora nel mio orologio Certier, notai che erano le quattro meno un quarto e io e Serena avevamo un appuntamento per fare shopping alle quattro.
Entrai nella limousine di Chuck, che ormai era anche la mia limo e provai a chiamare Chuck per chiedergli come andasse il suo primo giorno di lavoro e dirgli che l’appuntamento era andato più che bene. Ma la chiamata andò subito alla segreteria telefonica, così lasciai un messaggio.
“Ehi Bass, sono appena uscita dall’ufficio della mia psicologa. Volevo solo sapere come va lì alle Bass Industries. Ho un appuntamento con Serena adesso per andare a fare shopping, ma ti aspetto al nostro appartamento all’Empire per incontrarci con l’arredatrice. Chiamami appena ascolti questo messaggio.”
Odiavo dovergli lasciare un messaggio in segreteria, ma di sicuro aveva spento il suo telefono per non deconcentrarsi dal suo lavoro.
Io e Serena ci incontrammo da Starbucks e poi decidemmo di fare il giro di tutte le quattro B, Barney’s, Bergdorf, Bloomingdale’s, Bendel’s, e anche Saks.
Provammo molti vestiti e scarpe, soprattutto per questo venerdì e sabato. Due serate che saranno molto importanti per me e la nostra famiglia.
Comprai così un abito lungo con il corpetto ricamato in pizzo di Elie Saab color pesca per la soirée di venerdì sera, un abito in tulle di Jenny Packham color viola per la cena con mia madre, un altro Jenny Packham color rosso con un fiocco in vita nero per la festa e due abiti di Oscar de la Renta color nero. Serena invece comprò solo un vestito, giustificandosi di non essere dell’umore e di avere già molti vestiti.
“Sei sicura di stare bene?” Chiesi mentre provavamo le scarpe.
“Sì.” Disse rifiutando un altro paio di bellissime Louboutin.
“Non stai bene, hai comprato un vestito e nemmeno un paio di scarpe. Sai che puoi dirmi tutto.”
“È solo che la tua vita è perfetta e non voglio rovinarla portando la mia negatività.”
“Non dire sciocchezze. Ci sarò sempre per te.”
“Io e Dan abbiamo litigato.”
“Ah, come mai?”
“È così critico.”
“Cosa ha detto questa volta?”
“Stavamo parlando di coppie e poi di te e Chuck e ha detto cose molto perfide. Sei la mia migliore amica e mia sorella e Chuck sarà mio fratello tra poco. Siete la mia famiglia e nessuno può giudicarla.”
“Capisco, ma Serena è per questo che esiste la Shopping Terapia. Per dimenticare e finire il limite delle nostre carte di credito. So che non ti piace quando qualcuno giudica la tua famiglia, ma sono sicura che tu e Dan risolverete tutto.”
“Lo credi davvero? Non lo so, è che recentemente litighiamo spesso dopo che tutti hanno scoperto di te e Chuck.”
“Lo ami ancora?”
“Non lo so.”
“Sono sicura che è solo una cosa passeggera, la supererete.”
“Sarà..”
“Dai, andiamo. Prendo quelle due paia di Louboutin, queste Manolo e quelle Alexandre Birman che ho provato poco fa. Meglio comprarle finchè ci entro.” Dissi poi porgendo la mia carta di credito alla commessa.
“Mi dispiace, ma la sua carta è stata rifiutata.”
“Cosa?! È impossibile.” Esclamai sconvolta.
“Posso riprovare…”
La commessa riprovò, ma la carta non funzionava e mi ridiede la carta di credito che usavo da quando avevo dodici anni.
“Non capisco.” Dissi guardando la carta. “Fino a qualche settimana fa funzionava, non credo che i miei genitori mi abbiano tagliata fuori solo perché sono sposata. Mi avrebbero avvisata.”
“B, che nome c’è sulla carta?”
“Serena non è il momento di scherzare o fare domande stupide. È la mia carta, che altro nome dovrebbe esserci se non Blair Waldorf?!”
“Esatto, sei Bass adesso. Controlla il portafoglio.” Mi rispose gentilmente.
Controllai e trovai all’interno due carte di credito che non avevo mai visto. Lessi il nome e come Serena aveva detto c’era il mio nome. Blair Bass.
“Provi con questa.” Dissi alla commessa che molto gentilmente provò sapendo chi fossi.
“Perfetto. Ecco a lei Mrs. Bass e le auguro una buona serata.” Mi rispose la commessa porgendomi le mie buste.
“Grazie.”
“Visto che avevo ragione?” Disse Serena sorridendo.
“Non posso crederci che abbia cambiato il nome sul mio passaporto, sulla mia carta d’identità e sulle mia carta di credito senza nemmeno dirmelo.”
“E non dimenticare a scuola. E poi di che cosa ti lamenti? Adesso hai due carte, magari fossi io tanto fortunata. Tiffany?”
“Mi piacerebbe, ma sono già le cinque e ho l’appuntamento con l’arredatrice. E poi sono sfinita. Ci vediamo domani a scuola.”
“Certo B.”
Ci abbracciammo e dopo esserci salutate prendemmo due strade diverse. Presi la limousine e tornai al Palace per posare i miei acquisti e riposarmi un po’.
Alle cinque e mezzo in punto ero all’Empire dove dopo cinque minuti arrivò anche Taylor Jamison, l’arredatrice.
Le dissi che avremmo dovuto aspettare solo mezz’ora per l’arrivo di Chuck, così nel frattempo salimmo nell’appartamento e cominciammo a pensare ad alcuni mobili da inserire.
Due ore passarono e Chuck non si era ancora presentato, così provai a richiamarlo.
“Chuck, questa è la decima volta che ti chiamo oggi. Che fine hai fatto? Avevamo un appuntamento un’ora e mezza fa! Chiamami appena puoi.”
“Mi dispiace davvero tanto, ma non potrà venire. Il lavoro.” Dissi all’arredatrice fingendo di sorridere.
“Non me ne parli. Il mio ex-marito è lo stesso, è per questo che stiamo divorziando. Vuole aspettare suo marito e prendere un altro appuntamento o…”
“No, possiamo anche andare avanti senza di lui.”
Alle otto e mezzo ero finalmente nella mia suite al Palace e sperai che Chuck fosse lì, ma non c’era.
Senza nemmeno cenare entrai nella camera da letto e chiusi a chiave la porta alle mie spalle senza nemmeno pensarci due volte.
 
POV CHUCK
 
“Charles, che cosa ci fai ancora qui, sono le nove. Credevo fossi andato via ore fa.”
“Le nove?! No, no, no, no. Blair mi ucciderà.”
Mio padre mi guardò con aria seria ma interrogativa.
“Avevamo un appuntamento alle cinque e mezzo con l’arredatrice all’Empire.” Dissi raccogliendo tutte le carte sulla mia scrivania. “Non me lo perdonerà mai.”
“Comprale dei fiori, vedrai che capirà.”
“Ho finito tutto, questi sono i file delle riunioni di questa settimana.”
“Hai già finito? Ma queste dovevano essere per tre giorni. Non me lo aspettavo… Magari potrai partecipare all’accordo di venerdì.”
“Con Mr. Tilman? Credevo fosse un affare importante.”
“E lo è, per questo voglio tu sia presente. Potrai imparare di più sul campo, soprattutto conoscendo di cosa stiamo parlando.”
“Grazie.”
“Adesso vado. Buonanotte figliolo.”
“Buonanotte.”
Uscii dall’edificio e chiamai Arthur per tornare al Palace, ma prima mi procurai un bouquet di peonie.
Quando entrai nella suite era molto buia, mi diressi subito verso la camera da letto, ma quando provai ad aprire la porta era chiusa a chiave.
“Blair? Sei sveglia?”
Nessuna risposta.
“Io… Stavo lavorando, avevo il telefono spento e non mi sono reso conto di che ore fossero, ma mi farò perdonare. Lo prometto.”
Credevo stesse già dormendo, così poggiai il bouquet sul pavimento in modo tale che il mattino dopo lo avrebbe notato.
E quella notte dormii sul divano.
 
Venerdì 30 Gennaio
 
POV CHUCK
 
Ormai dormivo sul divano da quattro notti e Blair non mi rivolgeva parola da lunedì e quando cercavo di parlare mi ignorava. Martedì quando mi svegliai alle otto Blair non c’era e trovai il bouquet di peonie nel cestino. Provai a farmi perdonare inviandole peonie e regali, ma le peonie finivano nuovamente nel cestino e  i regali restituiti.
Cercavo di tornare a casa alle sei, ma il lavoro mi teneva lì sempre più del previsto quindi tornavo spesso alle otto e Blair era già nella sua stanza con la porta chiusa a chiave che ci separava. Tutte le mattine usciva prima che potessi svegliarmi e tornava quando sapeva non ci sarei stato, e inizialmente decisi di lasciarle un po’ di spazio per calmarsi.
A volte mi chiedevo se cenasse nella camera o se non cenasse per niente, e questo mi preoccupava.
Provai anche a chiederle quando sarebbe stato il prossimo appuntamento con l’arredatrice e devo averla sfinita con le mie domande, perché mi urlò che non mi avrebbe voluto e che ormai le decisioni erano state già prese.
Questa mattina decisi di farmi perdonare, ci sarebbe stata la soirée per annunciare l’arrivo dei nostri bambini e volevo che per lei fosse un giorno felice, non un giorno in cui avrebbe finto di essere felice come ha sempre fatto con Nate.
Mi svegliai presto e ordinai la colazione. Presi il bouquet di peonie che anche quella mattina avevo fatto prendere il sunflower bacale da cento mila dollari di Harry Winston.
Bussai alla sua porta e aspettai che mi aprisse e poco dopo uscii già vestita e pronta per la mattinata. Come ha fatto spesso nell’ultima settimana mi ignorò e si diresse verso la porta prendendo il suo cappotto appeso all’ingresso.
Prima che potesse prenderlo però, le presi la mano e la bloccai.
“Questa mattina non ti lascerò andare, questa volta devi ascoltarmi.”
“Non devo proprio fare nulla.” Disse incrociando le braccia.
Almeno non se n’era già andata, era un buon inizio.
“Lo so che ho sbagliato e mi dispiace, ti prometto che non lo farò più-”
“Questo non è affatto vero! Altrimenti avresti smesso di arrivare in ritardo se avessi capito il tuo errore.”
“Devo lavorare Blair-”
“Il tuo lavoro finisce alle sei!”
“Voglio solo render mio padre fiero di me!”
“Diventando come lui?!”
Quella frase mi spiazzò, non credevo pensasse questo.
“Io non sono mio padre.”
“Non ancora, ma sono sicura che nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. Un uomo freddo che pensa solo agli affari e che dimentica anniversari, feste e compleanni. Congratulazioni Chuck. Sei nella strada giusta per diventare Bartholomew Joseph Bass II.” Finì prendendo il cappotto e sbattendo la porta uscendo, lasciandomi lì all’entrata shoccato con un mazzo di fiori in mano e un pacchetto nell’altra.
 
POV BLAIR
 
Non posso crederci. Quel Chuck Bass-tardo. Ero così arrabbiata, entrai nell’ascensore e premetti il piano di Serena e aspettai.
Arrivai dai Van der Woodsen un po’ in anticipo rispetto al solito, ma sapevo che Serena non ci avrebbe dato retta. Dopotutto aspetto sempre che si prepari dato che è puntualmente in ritardo.
Finalmente arrivata, bussai alla sua porta e mi trovai davanti Bart Bass.
“Buongiorno Blair. Stai ancora evitando mio figlio?”
“Naturalmente. Serena?”
“In camera sua, sta ancora dormendo. Ho appena mandato Lily a svegliarla, sapevo fossi tu.”
“Grazie.”
“Prego accomodati. Come sta mio figlio questa mattina?”
“Come potrei saperlo io?”
“Giusto… Sai credo dovresti perdonarlo, è davvero pentito.”
“Non vorrei offenderla Mr. Bass, ma quello che succede nel mio matrimonio sono affari miei.”
Non so cosa mi prese. Ho praticamente detto al minaccioso Bart Bass di farsi gli affari suoi! ‘Sono gli ormoni, sono gli ormoni…’ ripetei nella mia testa come un mantra per giustificarmi.
Fortunatamente entrò subito Serena.
“Buongiorno B. Come mai così presto questa mattina?” Disse la mia amica sedendosi al tavolo per fare colazione.
“Chuck ha provato a convincermi di nuovo a perdonarlo.”
“E come è andata questa volta? Non mi dire, aspetta, conosco già la risposta. Lo hai ignorato.”
“A dire il vero no, abbiamo litigato se è questo quello che vuoi sapere. Gli servirà più di un braccialetto di Harry Winston e un mazzo di fiori per farsi perdonare.”
“E che cosa servirebbe allora?”
“Delle scuse sincere. Non sapeva nemmeno perché fossi arrabbiata. Si è semplicemente scusato usando i miei punti deboli credendo che avrei ceduto.”
“Ad esser sincera non so nemmeno io perché sei così arrabbiata con lui.”
Stavo per risponderle quando notai che Bart, Lily ed Eric che ascoltavano la nostra conversazione, così cercai di cambiare discorso.
“Mi accompagnerai dalla psicologa questo pomeriggio? Sarà il terzo appuntamento e l’ultimo di questa settimana.”
“Certo, va bene.”
“Come vanno i tuoi appuntamenti Blair?” Chiese Lily intromettendosi nella conversazione.
“Molto bene, non sono ricaduta nel vizio e Dr. Shelman  è molto entusiasta, dice che se continuo così non ci sarà alcun problema durante la gravidanza.”
“Chuck deve essere davvero contento.” A quelle parole, il mio sorriso crolló e abbassai la testa fissando il piatto e muovendo il cibo al suo interno con la forchetta.
"Blair, tesoro, sono passati cinque giorni ormai-”
“Tre, con oggi quattro.”
“Giusto. Non pensi che sia arrivato il momento di accettare le scuse di Chuck?”
“Lily-”
“Stasera dovrete dire all'intera New York della vostra gravidanza, dovete essere uniti. Non vorrai rovinarti una festa in tuo onore per uno sciocco litigio?”
“Si é fatto tardi. Serena dovremmo andare, le ragazze ci aspettano.”
“Ma non sono nemmeno le otto e mezzo.” Si lamentò Serena.
“Vorrà dire che oggi cammineremo. Vite, Vite! Buona giornata!” Disse Blair alzandosi dalla tavola e prendendo il suo cappotto.
“Blair, sono stanca, non mi va di camminare.” Disse la bionda alzandosi e seguendo
la sua amica.
“Un po' di movimento ti farà bene.”
“Quella ragazza sa essere davvero testarda.” Disse Bart alla sua futura moglie.
“Lo è sempre stata. Ha preso da Eleanor, questo é certo.”
Dopo essere uscite dalla suite dei Van Der Bass camminammo verso le scale del MET e nel frattempo parlavamo del più e del meno evitando l'argomento “Chuck Bass-tardo”.
Le mie tirapiedi non facevano altro che parlare della soirée che ci sarebbe stata questa sera chiedendo quale fosse la grande notizia. 
Cercai di essere vaga e di evitare il discorso cambiando argomento. 
Eppure non facevo altro che pensare alle parole di Lily. Mentre entravamo a scuola i cellulari di tutti squillarono e io e Serena ci guardammo capendo perfettamente chi fosse.
 
A quanto sembra la nostra B è ancora senza il suo re. Che cosa è successo guai in paradiso? E io che speravo durassero almeno un mese. Alcune fonti mi hanno rivelato che venerdì B e C annunceranno il loro segreto al mondo. Sta attenta B, non sempre si può avere un matrimonio felice.
Baci Baci
Gossip Girl.
 
 Fortunatamente il tempo passó in fretta e l'ultimo giorno di scuola della settimana era finito.
“Allora, dove andiamo adesso?” Mi chiese Serena entusiasta.
Negli ultimi giorni, dopo averle raccontato cos'era successo con Chuck, mi é stata accanto come aveva promesso, ma anche lei come tutti mi incitava a parlargli e risolvere la situazione.
“Abbiamo già fatto shopping e la cena con i tuoi é alle sette, abbiamo quindi cinque ore.”
“E subito dopo c'è la tua soirée al Palace... Io propongo di fare manicure, pedicure e trattamenti facciali, poi andiamo dalla parrucchiera e finiamo di prepararci da te e infine cambieremo vestito per la festa da me, una volta finita la cena.”
“Mi sembra un ottimo piano. Allora che aspettiamo?” 
 
POV CHUCK
 
Dopo la riunione con Mr. Tilman mi ritrovai nel mio ufficio. Erano quasi le cinque e tantissimi fogli pieni di numeri erano sparsi sulla mia scrivania, ma l'unica cosa che pensavo in quel momento era come fossi riuscito a rovinare tutto in così poco tempo. Ma dopotutto non potevo davvero credere di essere capace di fare qualcosa nel modo giusto, ero noto per incasinare la mia vita e quella degli altri, quella delle persone che amo. 
Ripensavo alle parole di Blair... Stavo davvero diventando come mio padre?
“Non ancora, ma sono sicura che lo diventerai nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. [...] Congratulazioni Chuck. Sei nella strada giusta per diventare Bartholomew Joseph Bass II.”
Le avevo promesso che le sarei rimasto sempre accanto, che mai e poi mai sarei diventato come mio padre, invece ero assente proprio come lo é stato lui in tutti questi anni.
Improvvisamente sentii qualcuno bussare alla porta.
“Avanti.”
“Volevo solo ricordarmi che abbiamo la cena tra un'ora. Forse é meglio se vai a casa
a cambiarti, non vorrai arrivare in ritardo?”
“Giusto.” Dissi alzandomi e raccogliendo tutte le carte.
Dopo un minuto di silenzio mio padre riprese a parlare.
“Va.. Va tutto bene?”
“No, cioè volevo dire sí... Sono solo un po' distratto, tutto qui.”
“Blair?”
Annuì abbassando la testa e riprendendo a sistemare la scrivania.
“Passerà vedrai, di sicuro sono gli ormoni-”
“Non credo sia quello.”
“Capisco.”
“Adesso é meglio che vada. Ci vediamo dopo.”
Mio padre annuì ed uscii dal mio ufficio chiamando Arthur.

Quando entrai nella mia suite al Palace, sentii risate femminili e riconobbi subito quella di Blair.
“Blair? Sono tornato.”
Sentii dei bisbigli e poi Blair uscii dalla camera da letto con Serena al seguito, entrambe ancora in vestaglia.
“Sono le sei. Strano, per una volta sei puntuale.” Disse lei con aria critica.
“Abbiamo la cena da mio padre e Lily.”
“Giusto. Meglio non arrivare in ritardo e far arrabbiare il grande Bart Bass.”
Un silenzio imbarazzante riempì la stanza.
“Serena é meglio se finiamo di prepararci.” Detto questo si girò e se ne andò nella
camera da letto.
“Uhm... Certo, come vuoi Blair. Andiamo con la tua limousine giusto Chuck?”
“Sí, partiamo tra quarantacinque minuti non fate tardi.”
Quasi un’ora dopo ero pronto, indossavo il mio smoking Armani con un papillon color pesca e sorseggiavo il mio scotch aspettando Blair e Serena.
Ma dopo una decina di minuti, la porta della camera da letto si aprì e vidi Blair, con un bellissimo Oscar de la Renta color nero. Era fantastica, perfetta.
Mi avvicinai a lei e le presi la mano baciandola.
“Sei magnifica stasera, come sempre.”
Per un momento sembrò dimenticare tutto, ma quando si accorse della nostra vicinanza si allontanò subito.
“Dobbiamo muoverci se non vogliamo arrivare in ritardo. Serena hai tu il mio vestito?”
“Si, possiamo andare.”
Mi offrii di portare gli abiti delle ragazze e salimmo in ascensore per andare nella suite. Le ragazze parlavano della festa che ci sarebbe stata domani sera nella nostra nuova casa, ma Blair non sapeva che sorpresa l'attendeva dopo la soirée.
Arrivati diedi subito gli abiti ad una cameriera che li appese e mi diressi insieme alle ragazze nella sala dove c'erano mio padre, Lily e Eric.
“Charles, Blair. Finalmente siete arrivati, che piacere rivedervi. Blair sei sempre più bella.”
“Lily, ma ci siamo viste solo questa mattina.”
“Blair, Chuck. Perché non ci accomodiamo e incominciamo a mangiare.”
Quando tutti erano intorno al costosissimo tavolo al centro della sala, un silenzio imbarazzante calò.
“Charles, ho saputo da tuo padre che stai facendo un ottimo lavoro alle BI. Bart ne é molto fiero, non fa altro che parlarne.”
Prima che potessi rispondere, Blair s'intromise e capii che Lily aveva toccato un nervo.
“Anche io sono molto contenta per Charles, spero il lavoro gli porti tutta la gioia che desidera e che merita naturalmente, anche perché sembra sia l'unica cosa che davvero importi per lui. Dovremmo brindare a questo non credete?”
Lily era shoccata, mentre Serena cercava di calmare Blair.
“Scusatemi.”
Blair si alzò dalla tavola e andò in bagno sbattendo la porta. Vidi Serena che provava ad alzarsi, ma la fermai.
“Vado io.”
Provai ad aprire la porta ma era chiusa dall'interno.
“Blair. Blair, sono io aprì la porta.”
“NO!”
“Blair. Ti prego voglio solo vedere se stai bene e parlare un po'. So che ho fatto un gran casino e...e... Mi... Mi dispiace.”
Poco dopo vidi la porta aprirsi e mi trovai faccia a faccia con Blair che cercava di asciugarsi le lacrime.
“Dicevi sul serio?”
“Mi dispiace, so che avrei dovuto dirtelo prima, ma...”
“Chuck Bass non chiede mai scusa.” Disse lei con un sorriso triste.
“Già, ma dicevo sul serio. Mi dispiace davvero tanto. Quest’ultimi giorni sono stati un inferno per me, credevo di fare la cosa giusta…”
“Avevi promesso che non saresti mai diventato come tuo padre e da quando hai iniziato a lavorare per lui hai dimenticato il nostro appuntamento, arrivi tardi a casa e  ho pensato…”
“Cosa?”
“Ho pensato che sarebbe stato solo l’inizio e che la prossima cosa che ti saresti dimenticato sarebbe stata… beh… Me. Ai primi segnali non sapevo che fare, volevo solo evitare che diventassi come lui.”
“Lo so. Volevo fosse fiero di me...”
“Non hai bisogno di essere come lui per far sí che sia fiero di te. Sii te stesso, solo Chuck Bass.” Continuò lei avvicinandosi a me.
“Non voglio pensi che non sia capace di dirigere le BI.”
“Io credo in te Chuck e sono sicura che anche tuo padre creda in te, altrimenti non ti avrebbe mai concesso di imparare a gestire la sua società. C’è una cosa che dovrei dirti...”
“È successo qualcosa?” Chiesi confuso e preoccupato.
“No, ecco… Questa mattina dopo il nostro litigo, potrei aver detto a tuo padre di farsi gli affari suoi quando mi ha detto di perdonarti prima della soirée di stasera e ho paura di aver rovinato tutto.”
“Tu cosa?”
“Io-”
“E lui, non ti ha detto nulla?”
“No. Non ha risposto.”
“Hai fatto tacere Bart Bass?”
La presi tra le braccia e feci una cosa che desideravo fare da giorni: la baciai. Fu un bacio lungo e appassionato, un bacio che entrambi aspettavamo.
“Ti amo Blair Bass e a quanto pare anche mio padre crede tu sia una donna magnifica, solitamente nessuno ha il coraggio di rispondergli.”
“L'ho pensato anch'io, ma credo fossero gli ormoni. Ero furiosa e, avresti dovuto vedere la sua faccia.” Disse lei ridendo
“Come va il tuo piano 'Distruggi Piccola J'?”
“Ho scoperto molte cose sul suo nuovo ragazzo, ma purtroppo non posso usarle perché coinvolgono una persona a cui tengo troppo.”
“Eric?”
“E tu come lo sai?”
“Parliamo spesso, sarà mio fratello tra qualche mese e si fida di me. Non possiamo usare quelle informazioni, dobbiamo trovare un altro modo. Come vanno le tue visite da Dr. Shelman?”
“Molto bene. Dr. Shelman mi ha detto che nell’ultimo periodo ci sono stati notevoli miglioramenti e che nota grande volontà da parte mia.”
“Quindi va tutto bene?”
Lei annuì e mi sorrise. Ci baciammo di nuovo, ma poco dopo fu Blair a separarsi per prima.
“Lily e tuo padre sono infondo al corridoio e c’è una cena in corso. Vado a darmi una rinfrescata e poi torniamo di là.”
“Sei perfetta.” Lei arrossì ed entrò nel bagno lasciando la porta aperta questa volta, così mentre lei si aggiustava il trucco riprese la nostra conversazione.
“Perché hai cambiato il nome sui miei documenti?”
“Te ne sei accorta.”
“Non è stato per nulla carino andare da Bergdorf e scoprire che la carta di credito che utilizzo da anni non era più valida. Avresti dovuto avvisarmi.”
“Volevo fosse una sorpresa. E più tardi te ne mostrerò un’altra.”
“Un regalo? Ti prego dimmi che è la collana di Harry Winston di questa mattina o il braccialetto di Tiffany di mercoledì!”
“Nessuna di queste, ma se davvero volevi quelle cose tutto quello che devi fare è chiedere.”
Dalla tasca della mia giacca presi la collana di questa mattina. Lei sorrise e alzò i capelli. Le misi la collana e accarezzai il collo proprio come feci il giorno del suo compleanno. Le baciai la sua spalla e l’abbracciai da dietro con le mie braccia intorno alla sua vita rimanendo così per un po’.
“Dovremmo tornare di là o si preoccuperanno.”
“Va bene.” Le baciai la guancia e le presi la mano.
Lei mi sorrise e insieme tornammo nella sala da pranzo dove tutti gli occhi erano puntati su di noi.
Spostai la sedia di Blair aiutandola a sedersi e poi ripresi il mio posto di prima accanto a lei.
“Tutto bene?” Ci chiese Lily speranzosa, ma un po’ esitante.
Blair mi sorrise di nuovo. Quanto mi era mancato quel sorriso. Presi la sua mano da sotto il tavolo e la strinsi.
“Sì, tutto bene.”
Notai che tutti intorno alla tavola tirarono un sospiro di sollievo non volendo più avere a che fare con questo litigio.
La cena andò avanti per un po’ e mentre la cameriera ci portava il dessert Serena ci domandò: “Allora avete già dato un’occhiata al libro che vi ho regalato? Avete già pensato a dei nomi per i bambini?”
“Serena, non sappiamo nemmeno il sesso dei bambini, è troppo presto.”
“Beh ma potete comunque scegliere due nomi per maschi e due per femmine, così in qualsiasi caso avrete già dei nomi.”
“Vedremo sorellina. Tanto verrai a sapere i loro nomi come tutti il giorno della loro nascita.”
“Non è giusto! Sono la loro madrina io dovrei saperlo prima degli altri!”
“Non credevo esistesse un regolamento da rispettare-”
“Smettetela di litigare voi due! Sembrate davvero fratello e sorella. Serena mi dispiace, ma avevamo già deciso di non far sapere i nomi a nessun altro. Dovrai accontentarti della sorpresa.”
“Ma- Va bene.”
Alla fine della cena, tutti ci alzammo per andare in salotto, ma prima che io e Blair potessimo raggiungere gli altri, Eric ci fermò.
“Posso parlarvi un momento?”
Io e Blair ci guardammo negli occhi ed entrambi capimmo di cosa Eric ci volesse parlare.
“So che lo sai anche tu Blair, per questo ho bisogno del vostro aiuto.”
“Di che cosa hai bisogno?” Chiesi preoccupato.
“Blair ha bisogno di quella foto per distruggere Jenny e io voglio che lei la usi stasera.”
“Eric-”
“Ma prima voglio che mi aiutate a dirlo alla mia famiglia.”
“Eric posso usare un altro piano per distruggere Humphrey, non posso fare questo a te.”
“Ma non hai un altro piano, giusto? Come immaginavo. Sentite sono stanco di mentire e di nascondermi, voglio che tutti sappiano la verità, ma prima di tutto voglio dirlo alla mia famiglia.”
“Se questo quello che vuoi noi ti appoggeremo.” Dissi sincero.
“D’accordo. Quando vorresti dirlo a Lily?”
“Volevo farlo stasera prima della soirèe.”
“Oh.”
“Voglio solo essere sicuro che qualcuno mi accetti per quello che sono dopo averlo detto a mia madre.”
“Noi ti vogliamo bene Eric e niente potrà mai cambiare questo e sono sicura che anche tua madre ti accetterà per quello che sei.”
“Grazie Blair.”
“Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, noi ci saremo sempre per te. Adesso andiamo di là.”
Andammo tutti e tre in salotto dove Lily, Serena e Bart ci stavano aspettando.
Poco dopo, mentre tutti eravamo concentrati nelle nostre conversazioni, Eric si alzò in piedi e richiamò la nostra attenzione schiarendosi la voce.
“C’è una cosa che vorrei dirvi.”
Tutti erano intenti a guardare Eric in attesa che continuasse, quando la voce preoccupata di Lily interruppe l’attesa.
“Eric, è successo qualcosa?”
“Ho una confessione da farvi... Sono gay.”
La stanza diventò improvvisamente silenziosa. Mio padre non sapeva cosa dire o fare, Lily era confusa e shoccata e Serena, beh Serena era Serena.
“Oh mio Dio.”
“Lily…”
“No Chuck va tutto bene.”
“Chuck lo sapeva? Perché non ne hai parlato con me?”
“Ha i suoi difetti, ma non mi ha mai giudicato.”
“Sono tua sorella. Ti voglio bene. A me puoi dire tutto.”
“Volevo dirtelo, ma sei sempre così impegnata e non è il tipo di cosa di cui parli andando a scuola.”
“Mi dispiace, sono venuta qui per te e invece ti ho abbandonato.”
“Sto bene, non è come prima.”
Serena si alzò ed abbracciò il fratello e notai che Blair sorrideva e cercava di trattenere le lacrime.
“Sono fiera di te. Ti voglio bene. Non importa cosa fai, chi ti piace o quale fidanzato ti bacia. Chi ti vuole bene ti sarà sempre vicino.”
“Grazie… Mamma?”
“Io- Mi dispiace, m-mi hai colta di sorpresa. Non ero pronta.”
“Non lo ero nemmeno io.” Disse onestamente Eric cercando di guardare negli occhi la madre. Lily era scossa e notai mio padre tenerle la mano durante tutta la conversazione.
“Io ho paura, la vita è già dura così com’è. Io voglio il meglio per te e sono preoccupata per la tua sicurezza, per la tua felicità…”
“Ho più probabilità di essere felice se sono sincero.”
“Lo so questo e voglio che tu sappia che cos’è l’amore. Con chiunque sia perché è bellissimo.” Disse Lily alzandosi e asciugandosi le lacrime.
“E tu lo sai bene no? La quarta volta è quella buona.”
“Sì. Ti voglio bene.”  Due si abbracciarono e questa volta Blair pianse davvero.
“Anch’io.”
“Blair, stati piangendo?” Chiesi a bassa voce per non rovinare il momento madre e figlio.
“Stai zitto Bass. Sono-”
“Gli ormoni lo so…”
“Non deridermi!”
“Non oserei mai.” Dissi sorridendole.
“Adesso penso sia arrivato il momento per noi ragazze di cambiarci per la soirèe. Ci serviranno solo dieci minuti.” Disse Lily portando con sé Serena e Blair.
Mi alzai anch’io dal divano e diedi una pacca sulla spalla di Eric.
“Visto che è andato tutto bene? Non c’era nulla di cui preoccuparsi.”
“Grazie Chuck. Per tutto.” Disse Eric sorridendomi.
“A questo serve la famiglia.”
“Chuck, Eric. Vi va di bere qualcosa mentre aspettiamo.”
“Certo.”
Bevemmo e parlammo per un po’ quando dopo un quarto d’ora arrivarono le ragazze cambiate in occasione della soirèe.
Blair indossava un bellissimo Elie Saab color pesca, lo stesso colore del papillon che avevo scelto appositamente per questa serata.
Le andai in contro e le presi la mano baciandone il dorso.
“Sei incantevole, come sempre.”
“Grazie.” Rispose lei arrossendo.
“I Waldorf sono già arrivati, ci aspettano alla hall.” Disse mio padre richiamando l’attenzione di tutti.
Arrivati alla hall, salutammo i Waldorf e Cyrus e ci dirigemmo tutti verso la sala da ballo.
“Chuck, chiamo le ragazze e mi assicuro che venga anche Jenny con il suo ragazzo.”
“Vuoi davvero farlo stasera?!” Chiesi allibito.
“Pensaci, se diffonderemo la notizia dopo il nostro annuncio, quale sarà il gossip più sconvolgente, la notizia di una gravidanza o il fatto che Jenny Humphrey abbia mentito a tutti? Ti ricordo che le ragazze odiano le menzogne, anche se non ne sanno riconoscere una.”
“Va bene. Ti serve aiuto?”
“A dire il vero sì.”
 
Un’ora dopo la sala era gremita di gente, io e Blair passavamo da una parte all’altra della sala per intrattenere i nostri ospiti. Anche gli Archibald erano venuti per salvare la faccia dopo lo scandalo del Capitano.
Mentre parlavamo con i signori Forechild, notai Jenny Humphrey entrare con il suo ragazzo Asher Hornsby. Guardai Blair e capii che anche lei li aveva notati, così ci scusammo con i signori Forechild e ci dirigemmo verso di loro.
“Jenny, sono così contenta che tu sia potuta venire. E sono anche contenta che tu abbia portato con te il tuo ragazzo.” Disse Blair sorridendo falsamente alla coppia.
“Grazie per averci invitato alla tua festa Blair.”
“Blair, dovremmo andare. È ora.”
“Scusateci spero di vedervi ancora insieme dopo.”
Jenny e Asher guardarono Blair confusi, mentre io cercavo di non ridere.
“Eric è pronto?” chiese Blair a bassa voce quando fummo abbastanza lontani dai due.
“È tutto pronto.”
“Perfetto. Il nostro primo complotto da Bass, ci pensi?”
“Già e andrà tutto secondo i piani, come sempre. Vado da Eric.”
“Certo.”
Le baciai la guancia e andai da Eric.
Quando mi avvicinai a lui però notai che non  era solo, ma c’era Serena con lui e stavano discutendo.
“Blair può sempre trovare sempre un altro modo Eric. Così ti esporrai troppo.”
“Ma sono io che voglio farlo. Sono stanco di vivere nella menzogna, è ora che tutti sappiano la verità.”
“È solo che non voglio che tu esca fuori da questo scandalo ferito. Capisci? Sei il mio fratellino, è mio compito proteggerti.”
“Lo so Serena. Ma starò bene, ho Chuck Bass come fratello e Blair Waldorf-Bass come cognata, nessuno può toccarmi.” Disse ridendo.
“Interrompo qualcosa?” Dissi intromettendomi nella conversazione. “Jenny e Asher sono qui. Sei sicuro di volerlo ancora fare?”
“Sì. Aspetto solo un vostro segnale.”
“Perfetto. Serena credo Blair ti stesse cercando.”
“Ok. Vado.”
Io ed Eric guardammo Serena dirigersi verso Blair in silenzio e aspettammo che fosse abbastanza lontana per poter parlare da soli.
“Blair non la stava cercando vero?”
“Mi conosci bene.”
“Sto bene Chuck davvero. Non dovete preoccuparvi.”
“Ricordi il piano?”
“Sì, sono un Upper East Siders, so come si complotta.”
Entrambi ridemmo.
“Charles, è il momento.” Disse Lily a bassa voce.
“D’accordo.”
Andai incontro a Blair e quando le fui accanto le presi la mano e la baciai.
“Sei pronta?”
“Sì, un po’ nervosa.”
“Andrà tutto bene.”
Mi sorrise e io ricambiai. Nel frattempo i nostri genitori erano saliti sul palco e avevano cominciato a parlare.
“Buonasera a tutti. Grazie per essere venuti a questa soirèe in onore dei nostri figli, Charles e Blair Bass.” Disse Lily. “Stasera vi abbiamo riuniti tutti qui per una bellissima notizia. ”
Fotografi e stampa prendevano appunti e scattavano foto, mentre io e Blair ci tenevamo per mano aspettando ansiosamente di essere chiamati sul palco a dare l’annuncio.
“Blair, Charles perché non salite.” Disse Eleanor.
Strinsi forte la mano di Blair e salimmo sul palco mentre tutti applaudivano.
“Come tutti voi saprete.” Continuò Eleanor “Nell’ultima settimana Charles ha cominciato a lavorare presso le Bass Industries per poter poi in futuro prendere le redini. E la mia Blair… Lei farà uno stage presso il mio atelier così potrà prendere il mio posto. Se lo vorrà…”
Blair si girò sorpresa a guardare la madre e poi la notai sorridere.
“Ne sarei onorata.”
Tutti applaudirono, ma poco dopo interruppi il momento per dare l’annuncio.
“Ma non è questo il motivo per cui vi abbiamo riuniti tutti qui questa sera. Il vero motivo per cui vi abbiamo chiesto di partecipare alla nostra soirèe è..”
Non potei finire la frase che Blair finì per me.
“Aspettiamo un bambino.”
“Due.” Le ricordai.
Molti applaudirono, altri parlavano tra di loro shoccati per la notizia.
“È andata bene, vero?” Mi chiese Blair in modo tale da non farsi sentire da nessuno, continuando a sorridere.
“Suppongo di sì.”
“Vorremmo quindi brindare per Blair e Charles.” Continuò mio padre. “Congratulazioni.”
“Congratulazioni!” Dissero tutti in coro.
Feci segno ad Eric e scendemmo tutti dal palco.
“È andato tutto alla perfezione. Blair, vorrei parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Ci separammo di nuovo e andammo tutti a parlare con gli ospiti. Mentre parlavo con Nate, i telefoni di quasi tutti i presenti squillarono e capii che finalmente era esploso lo scandalo.
 
POV BLAIR
 
“È andato tutto alla perfezione. Blair, vorrei parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Seguii mia madre ed entrammo in una sala dove non c’era nessuno. Stemmo un attimo in silenzio e poco dopo fu mia madre a parlare per prima.
“Prima ancora che tu nascessi, ho sempre immaginato il tuo futuro. I tuoi primi anni, il tuo primo giorno di scuola, il college, il matrimonio, la famiglia… Volevo essere una buona madre, non la migliore, solo una buona madre. E invece non lo sono mai stata.”
“Mamma-” Avevo già le lacrime agli occhi e volevo fermarla, ma fu lei a fermare me.
“No lasciami finire. Poi un giorno tutto è cambiato. Ti ho lasciata nelle mani di Dorota, sapendo che si sarebbe presa cura di te e mi sono concentrata solo sul lavoro. Da quando sto con Cyrus e dopo il tuo matrimonio ho capito il vero senso della famiglia e ho capito quanto io ti abbia trascurata in tutti questi anni. Sai che cosa desideravo per il tuo futuro?”
Scossi la testa e attesi la sua risposta mentre mi asciugavo le lacrime che ormai scendevano ininterrottamente.
“Ti vedevo alla Waldorf Design a dirigere la mia compagnia e sognavo che poi la tramandassi a tua figlia. Insomma che sarebbe diventata una società diretta dalle Waldorf. Ho sempre sperato che tu seguissi la mia strada.” Finì ridendo. “So che tu non vuoi diventare come me e seguire le mie orme, ma ho pensato perché non vieni a fare un tirocinio da me? Adori la moda. E poi un giorno potrai prendere le redini della mia compagnia quando avrò deciso di ritirarmi. Sempre se tu vorrai farlo…”
“Non ho mai detto di non voler diventare come te, sarei pazza a non volerlo. E poi hai visto il mio armadio? Secondo me la moda è arte, cultura e storia e tutto quello che amo messo insieme. Ma non sono una stilista, sono più che altro una dittatrice del gusto.”
“Esatto, ma imparerai. So che sei in grado. Allora lo farai? Una vera donna Waldorf porterà avanti il nome?”
“Sì, certo che sì.”
“Ti voglio bene Blair, non dimenticarlo.”
“Ti voglio bene anch’io mamma.”
Quando io e mia madre ci riprendemmo, uscimmo dalla sala e ritornammo alla nostra soirèe e proprio in quel momento sentii squillare i telefonini.
 
 
Udite, udite sudditi reali! Sembrerebbe che la nostra regina e il nostro re daranno presto alla luce un erede, anzi due. Congratulazioni! Speriamo però il vostro matrimonio non sia riparatore, o finirà molto presto…
La piccola J invece… Un bacio omosessuale non ha causato tutte queste polemiche da Britney e Madonna. Sembra abbia perso l’unica occasione che avesse per diventare regina. Non lo sai piccola J? Regina si nasce, non si diventa.
Ricorda le bugie hanno le gambe corte, soprattutto con me.
Asher è gay e ho le prove. Non essere triste piccola J. Il sole uscirà domani, anche se il tuo ragazzo lo ha appena fatto.
 
 
“Scusami mamma, ma adesso c’è una cosa importante che devo fare.”
Ritrovai Chuck e insieme andammo verso Jenny Humphrey che era circondata dalle mie minions.
“Tutto questo non è vero. Io non sono gay.” Sentii dire mentre ci avvicinavamo.
“Invece lo sei, proprio come me.”
“Lui mente. Diglielo Jenny. Sono stato con te tutta la mattina.”
“È vero, Asher ha ragione, ero con lui. Eric mente.”
“E allora perché sarei qui davanti a tutte le persone che conosco a parlarne se non fosse la verità. Sono gay e lo sei anche tu”
“Smettila di mentire a te stesso e a noi Hornsby. Ho le prove.” Dissi. “Jenny ha mentito a tutte noi, ci ha fatto credere di essere ciò che non è e non potrà mai essere, una di noi. Le amiche non mentono Jenny.”
“Non posso crederci che tu ci abbia mentito per tutto questo tempo.” Disse Katy.
“È meglio se te ne vai, piccola J. Non sei più la benvenuta qui.”
Jenny si guardò intorno,con le lacrime agli occhi, in cerca di qualcuno la difendesse. Ma dopo aver ricevuto uno sguardo da Blair scappò via piangendo.
“Non finisce qui.” Disse Asher prima di andare via.
“Blair ci dispiace davvero tanto, non ci saremmo dovute fidare.” Disse Hazel.
“Già. E congratulazioni! Diventerai presto mamma....”
“…Di due bambini.” Dissero entusiaste Katy e Is.
“Non è fantastico?” Disse Blair sorridendo. “Adesso scusateci, ma io e Chuck dobbiamo continuare ad intrattenere gli ospiti.”
“Certo. Che ne dici se domani mattina ci incontrassimo e andassimo a fare un po’ di shopping?”
“Mi dispiace, ma ho altro da fare e poi domani sera ci sarà il mio party.”
“Non mancheremo.”
“C’è una cosa che devo fare. Torno subito.”
Uscii dalla sala e mettendomi il cappotto mi diressi verso l’uscita dove intravidi la persona che cercavo.
“Piccola J.”
Lei si voltò e si poteva chiaramente vedere che stava piangendo.
“Che cosa vuoi Blair? Non credi di aver già fatto abbastanza? Hai vinto.”
“Non sono venuta ad infierire, ma abbiamo appena cominciato a giocare.”
“No Blair, non capisci. Ho chiuso. Con te, con loro, con tutto.”
“Quindi ti arrendi?”
“Ho mentito, e ho rubato e ho perso il rispetto della mia famiglia, per cosa? Per essere come te? Mi hai chiesto prima se ne valesse la pena. La mia risposta è no.” Disse voltandosi cercando di richiamare l’attenzione di un taxi.
“Ho cercato di avvertirti. C’è un prezzo da pagare e non penso che una come te possa permetterselo.”
“Hai ragione.” Disse guardandomi negli occhi di nuovo.
“Beh ti sei battuta bene. Penso che la prossima volta ci penserai due volte prima di metterti contro di me.”
“L’unica cosa che volevo era essere tua amica, ma tu mi hai usata.”
“Forse saranno gli ormoni, o il mio matrimonio o forse istinto materno… Comunque voglio darti un’altra chance.”
“Io non voglio un’altra chance e poi a che scopo? Per essere trattata come una serva?”
“No. Tu sei una stilista giusto?”
“Beh non proprio, perché?”
“Curiosità. Penso tu abbia sentito mia madre prima, in futuro prenderò le redini delle Waldorf Design.”
“Si ho sentito e penso sia un’ottima opportunità.”
“Già e credo che a te servano conoscenze nel campo della moda per emergere. Ti ho sottovalutata piccola J, ma credo che sia meglio che noi due restiamo unite piuttosto che metterci l’una contro l’altra. Entrambe ne ricaveremo qualcosa. Hai un potenziale Jenny e arrendersi sarebbe un peccato. Puoi entrare a far parte di questo mondo e rimanere quella che sei.”
“Come?”
“Combattendo. Non puoi arrenderti alle prime difficoltà.”
“Blair, non mi hai sentita? Ho quasi perso la mia famiglia!”
“Questo perché hai rubato un vestito che non potevi permetterti e cercato di diventare popolare mettendoti con un ragazzo gay.”
“Non sapevo fosse gay e quando me l’ha detto mi ha praticamente chiamata una nullità.”
“E tu gliel’hai fatta passare liscia?”
“Avevo bisogno di lui. Volevo diventare popolare.”
“Non hai bisogno di lui per esserlo.” Alzai la mano per chiamare un taxi e subito uno si fermò proprio davanti a noi. “Ti aspetto domani pomeriggio per fare shopping, Jenny. Hai bisogno di un vestito per il mio party di domani.”
Mi girai e rientrai al Palace, lasciando Jenny Humphrey allibita, ma con un piccolo sorriso.
 
Quando anche l’ultimo ospite se n’era andato, soltanto la famiglia era rimasta nella sala. Eravamo tutti seduti intorno ad un tavolo, Chuck era in piedi dietro di me per massaggiarmi le spalle ‘per alleviare lo stress, non fa bene ai bambini’.
“Beh è andata bene.” Disse Chuck guardando tutti.
“È andato tutto bene, tranne per quello scandalo riguardo Jenny, il suo ragazzo ed Eric.” Disse Lily.
Io guardai Serena e Eric, che guardavano me e Chuck.
“Voi sapete qualcosa?” Chiese Bart notando i nostri sguardi.
“Ciò che riguarda Jenny Humphrey non è di mio interesse. Anche se adesso ho ripreso ufficialmente il mio posto come regina della Costance.”
“Quindi tu non hai niente a che fare con tutto questo?” Chiese mia madre.
“Io? No. Mi offendi se pensi davvero che-”
“Blair non ce n’è bisogno. Conosco quello sguardo.”
“Io-”
“Sono stato io a dirle di farlo.” Disse Eric.
“Eric non c’è bisogno che difendi mia figlia, quello che ha fatto è stato spregevole.”
“Mamma, ho fatto quello che c’era da fare per proteggere me e la mia famiglia. Quello scandalo ha coperto il nostro.”
“Mettendo a rischio l’immagine di Eric?”
“E scommetto che dietro tutto questo ci sia anche tu Chuck?” Quella di Bart fu più un’affermazione che una domanda.
“O mio Dio.” Fu tutto quello che riuscì a dire Lily
“Smettetela di accusarli o giudicarli, sono stato io a chiederle di inviare la foto. Loro non volevano farlo. A Blair serviva aiuto con Jenny e tutto quello che aveva trovato è stato il furto di un vestito ad un negozio di oggetti usati, ma le serviva qualcos’altro per infangare Jenny. Così ha scoperto di me e Asher, il ragazzo di Jenny, e io le ho detto di usarlo.”
“Eric.”
“È tutto ok mamma. Quelle di Chuck e Blair erano buone intenzioni, sono come un fratello e una sorella per me e so che non avrebbero mai fatto nulla che mi potrebbe far stare male.”
“Grazie.” Dissi guardando mia madre.
“Mi, mi dispiace Blair. Ma dopo quello che è successo a Natale con Freddy…”
“Quante volte dovrò ancora dire che mi dispiace?!” Dissi seccata.
“Freddy? Chi è Freddy?” Chiese Chuck fermandosi.
“Nessuno d’importante. Non fermarti, continua!”
“Non finché non mi dici chi è Freddy!”
Tutti erano sorpresi dalla reazione di Chuck. Io sorrisi e mi girai.
“Perché? Geloso Bass?”
“No. Per niente... È solo che non ti ho mai sentito parlare di un certo Freddy.”
“Beh.. Lui è solo un amico che mi sono fatta durante le vacanze di Natale mentre eri a Monaco con Nate. Tutto qui.”
“Ah davvero?”
“Blair, smettila di torturarlo. Freddy era il mio ex ragazzo.” Disse Roman.
“Quindi è gay?”
“Oui.”
“Blair l’ha usato per uno dei suoi complotti.” Rispose Eleanor.
Io sorrisi maliziosamente e Chuck lo notò.
“Quindi non eri geloso?”
“E perché dovrei esserlo?”
“Già. Adesso riprendi il massaggio.”
Chuck riprese a massaggiarmi le spalle sorridendo e tutti risero. Io mi guardai intorno non capendo cosa ci fosse di divertente e a quanto sembrava anche Chuck.
“Voi due siete una coppia strana. È incredibile come riusciate a punzecchiarvi in questo modo continuamente e poi riprendere tutto come se niente fosse.” Disse Serena continuando a ridere.
“Spero sia ‘strano’ in modo positivo allora.” Dissi chiudendo gli occhi mentre Chuck riprendeva il massaggio.
“Credo che per noi sia ora di andare. È stata una lunga serata.”
“Già, credo sia meglio se adesso tornassimo tutti a casa a farci una bella dormita.”
Mi alzai dalla sedia e mi ricordai che domani era sabato.
“Non dimenticatevi che domani mattina ci sarà il primo brunch a casa nostra. Dovrebbe essere pronta, almeno spero.”
Notai uno scambio di sguardi tra Bart e Chuck, così guardai quest’ultimo con aria interrogativa ma lui non disse niente.
“E voi invece non dimenticatevi che domani ci sarà la cena da noi. Ci saranno tuo padre, Cyrus e Roman.”
“Perfetto.”
Mi diressi verso l’ascensore insieme a Serena e notai che Chuck non era accanto a me, così mi voltai e notai che parlava con Bart.
“Humphrey non è venuto. Solitamente non m’interesso della sua agenda, ma va tutto bene?”
“Ho solo bisogno di un po’ di tempo.”
“Oh, una pausa. Capisco.”
“Che cosa vorresti dire?”
“Niente.”
“Avanti dillo. So che muori dalla voglia di dirlo.”
“Sappiamo entrambe che la ‘pausa’ è una scusa. E ti ho vista parlare con Nate, quindi…”
“Io e Nate siamo solo amici. Dan è il mio primo ragazzo… È complicato.”
“Se avessi bsogno di me sai che sono sempre qui”
“Lo so grazie.” Disse abbracciandomi. Si stacco ed entrò nell’ascensore che si era appena aperto e notando che mi fossi fermata, chiese: “Non vieni?”
“No, aspetto Chuck.”
“Buonanotte B. A domani.”
“A domani S.”
Qualche secondo dopo arrivò Chuck seguito da un cameriere del Palace.
“Ecco i suoi cappotti, signore.”
“Grazie mille.”
“Di cosa stavate parlando?”
“Nulla. Adesso metti questo, fuori fa freddo.”
“Perché dovrei andare fuori? Abitiamo qui.”
“La tua sorpresa, ricordi?”
“Dobbiamo uscire per forza? Non possiamo andare domani? Sono stanca.”
“Credimi ne varrà la pena.”
Mi aiutò a mettere il cappotto e dopo essersi messo il suo, uscimmo nell’aria gelida di New York ed entrammo in limousine.
“Metti questa?” Mi disse porgendomi una delle sue cravatte.
“Perché? Dove mi stai portando? Se questo è uno dei tuoi giochetti sappi che sono troppo stanca.”
“Non lo è. Credimi, ti piacerà.” Mi disse mettendomi la cravatta.
Sentii la limo fermarsi e la portiera aprirsi. Chuck mi aiutò ad uscire e mi lasciai dirigere da lui. Sentii il suono dell’ascensore, ma non riuscii a riconoscere dove fossi.
“Quanto manca?”
“Siamo quasi arrivati. Abbi un po’ di pazienza Mrs. Bass.”
Sorrisi. Adoravo sentirmi chiamare Mrs. Bass, soprattutto da Chuck.
Sentii di nuovo il ding dell’ascensore e Chuck mi aiutò ad uscire. Poco dopo ci fermammo e disse: “Eccoci qui. Pronta?”
“In fretta Bass.”
Mi tolse la cravatta dagli occhi e quando aprii gli occhi non riuscivo a crederci.
Eravamo nel nostro nuovo attico all’Empire, completamente arredato.
“Ma come..? Credevo non sarebbe stato pronto fino a domani.”
“Diciamo che io e Dorota sappiamo essere molto convincenti.”
“Dorota?”
“Mi sono fatto aiutare da lei. Avresti dovuto sentirla mentre urlava all’arredatrice.”
“È perfetto. Proprio come l’immaginavo.”
“Ti va di fare un giro della casa?”
“Con molto piacere.”
Dopo aver visitato tutto l’attico, che era più grande di quanto mi ricordassi, mi sedetti sul divano in camera nostra dove c’era il camino già acceso per riscaldare la stanza.
“Wow. Abbiamo una casa.”
“Già. Un posto dove crescere i nostri figli.” Disse venendosi a sedere accanto a me.
“Dove sei andata dopo che Jenny Humphrey è scappata via?”
“Sono andata a parlarle prima che se ne andasse.  Diciamo che adesso siamo alleate.”
“Come mai?”
“Ricordati Chuck, tieniti stretto gli amici ma ancora più stretto i nemici. La piccola Jenny sa il fatto suo e potrebbe rivelarsi utile la sua alleanza in futuro, non credi?” “Sono d’accordo, ma adesso dovresti riposare. Oggi è stata una lunga giornata e domani sarà ancora più pesante.”
“Ma non voglio andare a dormire. Non sono stanca.”
“Ti sei lamentata per tutto il tragitto di essere stanca.”
“Ho cambiato idea.”
“E cosa te l’ha fatta cambiare?”
“Questo… Tu…”
Mi avvicinai a lui e lo baciai mettendo le mie braccia intorno al suo collo.
“Sei sicura?”
Lo baciai di nuovo e entrambi capimmo che non saremmo andati a dormire molto presto.
 
 
 
  
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