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Autore: Envy99    13/01/2008    5 recensioni
[Cos'era successo? E la chimera che tentava di creare dov'era? Ma soprattutto, DOV'ERA ED??]__[Alzò il bimbo davanti a se -tu non puoi essere mio fratello!- esclamò guardandolo. In tutta risposta, il piccolo si esibì in una serie di gorgoglii simili a risate agitando le manine in direzione di Al.] Spero vi piaccia questa nuova fic un po' strana, scritta di getto!Buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Vissero tutti felici e contenti? Dopo essersi ripresi dalle avventure vissute dopo la trasmutazione della
madre, Edward Elric (18 anni) e Alphonse Elric (17 anni), si ritirarono
tranquillamente in un appartamento a Central City. Tutti i problemi avuti,
costarono ad Al una lunga riabilitazione del suo nuovo, o meglio vero, corpo.
Con l'aiuto del fratello però, riuscì a riprendersi più infretta.
Anche la vita dei militari coinvolti nella faccenda riprese il suo ritmo dopo un

po'.
Il colonnello Mustang aveva purtroppo perso l'occhio sinistro a causa di Archer, ma ciò lo portò ad una lieta constatazione: sentire Riza piangere affianco a lui e vederla in seguito ogni giorno a prestargli aiuto all'ospedale, rese una possibile infatuazione per lui, più che un semplice sospetto.
Il sottotenente Havok era costantemente alla ricerca di una ragazza, ma questa non era una novità.
La fine dei tre homunculus rimasti, era ignota a tutti, ma sia Ed che Al erano più interessati ad Envy. Continuarono ad essere perplessi e stupiti dalle verità rivelategli quel giorno e, in qualche modo capirono le ostilità nei loro confronti, ma alla fine anche loro erano stati abbandonati.

Da tempo Al conduceva ricerche sulle chimere il quale, a detta sua, era un modo per commemorare Martel, Roa, Dolcetto e ovviamente Greed.
Ed non ebbe nulla in contrario, ma non mancò di dirgli di fare attenzione.
Ultimamente però, lo vide abbastanza giù di morale, probabilmente l'unico momento in cui sorrideva era quando si occupava di qualche gatto che passava per casa.

-SONO A CASA AL!- esclamò Ed dopo essere tornato dal quartier generale. Non udì alcuna risposta dal fratello, così si diresse nella sua stanza per controllare, ma la trovò vuota.
"mah...sarà nello studio" pensò aprendo la porta della stanza. Lo vide chino a  terra su un cerchio alchemico con la testa bassa. L'aria era resa fastidiosa dalla polvere del gesso e dalla poca ventilazione, essendo finestre e balconi chiusi.
-Al?...- sussurrò un po' spaventato il maggiore. Ancora nessuna risposta. Appena Alphonse congiunse le mani, Ed guardò il cerchio alchemico sgranando gli occhi, era quello della trasmutazione umana.
"Fratellone...sai, credo che a quel tempo...io mi fossi innamorato di Martel"

Ricordò quelle sue parole in un secondo, quello prima che riuscisse a poggiare le mani sul cerchio, che avesse davvero l'intenzione di riportarla in vita. Beh, non lo sapeva di certo, ma comunque sentiva l'impulso di doverlo fermare.
-FERMATI! SEI MATTO?- urlò correndogli incontro.
Lo prese per le braccia da dietro, ma prima le mani del minore sfiorarono il cerchio, dando il via ad una reazione alchemica molto potente. Un bagliore rossastro prese il posto delle linee tracciate col gesso e riempì la stanza, quasi accecandoli.
-FRATELLONE! MA CHE FAI???- domandò allarmato Al cadendo al dilà del cerchio, mentre Ed vi finì in mezzo, cancellandone con le braccia varie parti.
Si sentì un urlo del maggiore, mentre Al si sentì come svenire e, se pur cercando di mantenere i sensi, cadde a terra.

Rinvenne circa un ora dopo, svegliato da un suono simile ad un pianto. Gli occhi erano impastati e la visuale fioca, ma non riconobbe la forma di Ed nella stanzetta, bensì una piccola macchia rosa pallido dall'altra parte della stanza.
Si avvicinò gattonando, per cercare di capire cosa fosse, sporcandosi mani e ginocchia con il gesso.
Appena le orecchie ripresero a funzionare, udì distintamente il pianto di un bambino, e quando riuscì a scorgere le figure più nitidamente, davanti ai suoi occhi sbarrati, si presentò un piccolo neonato.

Al si allontanò terrorizzato, senza capire nulla. Cos'era successo? E la chimera che tentava di creare dov'era? Ma soprattutto, DOV'ERA ED??
Sentendo il pianto persistere, si avvicinò intimorito a quella piccola creaturina ignuda e tremante, distesa sul freddo pavimento.
La prese tra le braccia e notò dei piccoli e morbidi capelli biondi sulla sua testolina.
-ssh...st...sta tranquillo...- balbettò carezzandogli il capo. Il bimbo si calmò subito dopo, sentendo il profumo di Al e attaccandosi con le manine paffute alla sua maglia.
Alphonse si alzò dirigendosi verso il bagno per lavarlo dal gesso, in quel momento gli sembrò la cosa più normale da fare. Gli balenò in testa un'idea, che quello fosse Ed??
No, dai, era una cosa impossibile, sia a livello fisico che alchemico.
Prima di lavarlo, si fermò al telefono, senza riuscire a rendersi conto che il suo corpo aveva la consistenza di un budino e faticava a rimanere in piedi.
-Pronto?- rispose il colonnello Mustang dall'altro capo.
-salve colonnello...- salutò con voce flebile e gli occhi persi nel vuoto.
-Al? Alphonse sei tu? Che ti prende??-
-ho...un piccolo problema...non mi sento bene e mi serve aiuto...un aiuto femminile- disse come se avesse visto un fantasma.
-...se devi trovarti la ragazza e ti serve aiuto io...-
-no...non è questo...davvero, mi mandi qualcuno perchè ho davvero bisogno d'aiuto. Mandi il tenente Hawkeye.....subito, la prego.- chiese scandendo bene ogni parola mentre arrancava a chiamare quel che era successo semplicemente "problema".
-o...ok, sarà lì prima possibile.- disse il moro un po' sbigottito dal tono assente del ragazzo.

Poco prima che arrivasse il tenente, Al si trovava seduto sul divano mentre fissava il vuoto, ma con un po' più di coscienza.
Alzò il bimbo davanti a se -tu non puoi essere mio fratello!- esclamò guardandolo.
In tutta risposta, il piccolo si esibì in una serie di gorgoglii simili a risate agitando le manine in direzione di Al. Vedendo che le risate su di lui non avevano effetto in quel momento, decise che le bolle che aveva imparato a fare con la bocca erano molto più interessanti, così prese a sbrodolarsi e ridere.
Quando arrivò, il tenente trovò la porta aperta.
La donna entrò in abitì informali e si diresse verso il salotto -Alphonse, sono arrivata. Dovresti tenere chiusa la porta. Come mai mi hai...chia...ma..ta?- belbettò in fine vedendo il bimbo in braccio ad Al.
-Alphonse?- domandò sconcertata avvicinandosi a lui, che intanto aveva ripreso a ragionare, più o meno razionalmente.
-Tenente....ho ragione di credere...- iniziò lui.
"che questo bimbo è mio" pensò lei sconcertata, ma non furono queste le parole del biondo.
-c...che cosa?- domandò lei.
-che...che questo neonato....sia Ed.- disse con un espressione fi troppo controllata.
La donna lo guardò stupefatta, restando lì cinque minuti buoni, mentre il presunto Ed era curiosamente assorto dalla nuova arrivata e, vedendola in trans, cercò di attirare la sua attenzione battendo le mani e balbettando frasi e piccole parole senza senso.

Eccolo qui! Il primo capitolo di questa storia assurdamente strana! XD Spero che almeno questo, per ora, abbia attirato la vostra attenzione e che vi sia piaciuto! Nei prossimi capitoli entrerà in scena anche Envy e i conseguenti casini che verrà a creare, ma questo è l'unico spoiler che posso fare!^^ Fatemi sapere che ne pensate e soprattutto se volete che la continui! Bacioni e ringraziamenti a tutti quelli che sono arrivati fin qui e ancora di più a quelli che recensiranno! Bye Bye!!!!!
  
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