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Autore: Aries Bagman    30/06/2013    6 recensioni
[Note dell'autrice: Sono ormai giunta al 15 capitolo e la storia si è evoluta, così come il mio migliorarmi capitolo dopo capitolo. Consiglio di giungere alla fine.]
Storia incentrata interamente su Unique. Unique si risveglia ogni mattina nel suo letto e come ogni mattina specchiandosi si ritorva nel corpo di Wade. La fuga da casa, i sotterfugi per entrare prima a scuola e tutto questo solo per ridare il risveglio a Unique. Il Mckinley non è solo scuola e Glee club è molto di più e Unique questo lo sta capendo. Un amore ancora da sbocciare, segreto, tenuto nascosto per chissà ancora quanto tempo. L'evoluzione di due personaggi Ryder e Unique. Rynique...Unique, storia di una diva.
Unique è un personaggio che potrebbe e dovrebbe avere maggior spazio nella serie. E' un character particolare certo, difficile da gestire e d'impatto. Trovo che la regia si stia muovendo bene, fin troppo, e per quanto sia Glee e non Unique's Glee, ora come ora la lascerei sbocciare di più. spero in una V stagione più ricca di Unique.
Che altro? SEGUITEMI!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Marley Rose, Ryder Lynn, Ryder Lynn, Wade Unique Adams
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Spoiler!, Tematiche delicate
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Angolo dell’autrice: Chiedo scusa a tutti i miei lettori per aver lasciati così in sospeso. Ma giugno e luglio sono mesi d’esame per gli universitari e ho dovuto studiare un bel po’…Bhè, non ho finito ancora, ma…Mi mancavano i miei Rynique e mi mancavate voi. Tutti i miei lettori e soprattutto gli affezionati che mi lasciano sempre una recensione positiva. Sperò vi piaccia questo capitolo e preparatevi. Presto passeremo al bollino Rosso! Xoxo!


Don’t you worry, dont’ you worry Child…La musica suonava, mentre Unique sistemava la sua parrucca. Tra qualche mese non ne avrebbe più avuto bisogno. I suoi capelli cominciavano a crescere e diventava sempre più difficile domarli al di sotto dei capelli sintetici. Lo specchio rifletteva la sua immagina, mentre il gloss veniva passato sulle labbra. ”Don’t you worry, don’t you worry child!” Fece una specie di giravolta, mentre l’iphone lampeggiava e comparve l’immagine di Ryder sullo screen. Sorrise. Era giù in auto. Il suo cuore si riempì di una strana sensazione. Quell’incontro inaspettato. Cosa poteva mai volere da lei. Decise di farlo aspettare, benchè fosse pronta. Si avvicinò al suo letto veloce, aprì il cassetto del suo comodino e ne tirò fuori un diario. Le pagine iniziarono a scorrere sotto le sue dita frenetiche, giungendo ad una pulita.

“Sto per vedermi con Ryder. Ho lo stomaco in subbuglio. Lo amo ogni giorno di più e ogni istante che passo lontano da lui è come una fitta. Ho paura di perderlo. Ho paura che qualcuna, una qualsiasi “vera” ragazza possa portarlo via da me. Lo amo, lo amo davvero, lo amo come non ho mai amato nessuno in vita mia. Ho amici stupendi e genitori fantastici, ma questo sentimento che provo per Ryder è così diverso. Potrei fare follie per lui. Sono una povera stupida donna nera. Cosa penserebbe di me la nonna? Lei che ha sempre sbandierato con orgoglio il suo femminismo e il suo insegnamento di vedere gli uomini con razionalità e non con quel battito del petto? Nonna forse ti sto deludendo, ma io…Cazzo non lo so Nonna! Vado…

Unique.”

Il diario venne gettato di corsa nel cassetto, chiuso a chiave e la stessa venne nascosta nel vaso sul comodino, stracolmo di ciondoli e bracciali. Proprio da lì ne estrasse uno, uno di quelli che si aprono a scatti. La molla venne fatta scattare e una foto di Wade e sua nonna la fece sorridere. Lo richiuse e lo indosso sulla camicetta bianca. Recuperò la borsetta e il cellulare che nel frattempo segnalava un messaggio…”Entro?!”

Corse per le scale velocemente, ma fu intercettata da sua madre, proprio alla fine dell’ultimo gradino.
”Esci Wa…Unique?”
”Sì, mamma…”

Lo sguardo di sua madre la ispezionava e quando lei tentò di eluderla andando oltre, la mano della madre la blocco, allungandosi e toccando il muro.
”che c’è?”
”Esci con quel giovanotto?”
Unique annuì senza rispondere con le parole.
”Sei sicura che sia la cosa giusta?”

Unique poggiò la sua mano delicata sul braccio della madre, spostandolo. Le sue iridi andarono a incrociarsi con quelle di lei. Annuì una seconda volta.

”Sì mamma. Penso di amarlo. Penso che anche lui stia imparando ad amarmi…” Gli occhi della madre divennero lucidi, così lucidi da non riuscire a trattenere una lacrima, mentre il naso tirava su. Unique l’abbraccio, forte, strettamente, stringendola come non faceva da tempo. Fu ricambiata nell’abbraccio, mentre un bisbiglio le tocco l’animo.

”Stai attenta piccola…”

Anche Unique si commosse a quel sussurro. Lasciò la presa, baciò la guancia della madre, andando oltre. Prima di giungere alla porta si asciugo gli occhi e lascio riflettere se stessa nello specchio all’ingresso. Provò un sorriso e dopo averlo indossato uscì fuori, lasciando chiudere la porta alle sue spalle. Davanti a sé, di fronte al vialetto di casa, vide Ryder, adagiato alla portiera della sua macchina. Tra le mani un mazzo di fiori, enorme, tremendamente grande. Dietro quei fiori rossi un Ryder in tenuta elegante. Quel papillon poi, gli dava un tocco retrò, da renderlo così affascinante e dannatamente sexy. Unique mosse qualche passo veloce, fino a raggiungerlo. Il sorriso che aveva indossato pochi istanti prima, divenne sempre più ampio. Lui lo notò e ricambiò. Era palese l’imbarazzo nei suoi movimenti. Gli porse i fiori rossi.

”Se non erro i tulipani rossi sono i tuoi preferiti…Lo dicesti tempo fa in aula…”

Unique non gli diede il tempo di continuare, qualsiasi cosa egli stesse dicendo andò sfumando. Sì avvicino a lui, schiacciando un po’ i fiori tra i loro corpi, mentre le sue labbra cercarono quelle di lui. Morbide e soffici. Gli impresse un bacio, spiazzandolo. Veloce e inaspettato.

”Si sono i miei preferiti…Grazie…”

Li prese tra le mani, stringendoli e avvicinando il naso per sentirne il profumo. Socchiuse gli occhi ein quel momento le venne in mente la prima volta che li vide. Il suo primo viaggio fuori dagli States, in Europa, insieme alla sua famiglia. Quella distesa immensa di tulipani olandesi, quell’odore incredibile la pervase. Riaprì gli occhi e si ritrovò Ryder davanti, stupendo e così bello. Le strinse il braccio, avvicinandola di nuovo e questa volta fu lui a baciarla. La malizia di lui però, prese il sopravvento andandole a mordere il labbro inferiore. Una smorfia divertita e compiaciuta comparve sul volto di Unique.

”Ehy! A cosa devo tutto questo?”
”Devo dirti una cosa importante, ma non qui…andiamo?”
Unique annuì e dopo essere saliti in auto, Ryder mise in moto la macchina e sfrecciarono via.
”Dove stiamo andando?”
”In un posto?”
”Sulla riva della statale?”
”Ohy, potrei offendermi, credi che io sia ripetitivo?”
”Ahaha! No Ryder, assolutamente…e dove?!”
”E’ un segreto…”

Voltandosi verso di lei per sorriderle. Ma lei andò ad appoggiarsi sulla sua spalla. Ne avvertiva il profumo fresco della sua giacca e della colonia utilizzata.

”Segreto sia! Spero solo non mi benderai di nuovo…”
”chi può dirlo!”
Come di consueto giunsero in un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti e dal caos di Lima. Davanti a loro l’ampio prato di un campo da Baseball.
”Siamo qui per giocare a Baseball? Sappi che non sono brava a correre!”
”Shhh! Sciocchina!”
Scese dalla macchina e andò ad aprirla. Scese anche lei. Ryder recuperò un cesto da pic-nic e cercando la sua mano si avviarono verso il centro.
”Quand’ero piccolo, mio padre voleva diventassi un giocatore di Baseball…Poi ho scelto il football. Non fu molto contento, ma se l’è fatto piacere…”
”Quand’ero piccola volevo fare la ballerina, ma mio padre mi gonfiava di dolci facendo diventare obesa! Ho dovuto rinunciare! Ahaha!”

Risero entrambi giungendo al centro del campo. Ryder distesa una di quella classiche tovaglie a quadroni bianche e rosse. Fece accomodare Unique. Tirò fuori dalla cesta una benda.
”Lo sapevo che mi avresti bendata! Ryder, ma ormai so dove siamo!”
”Unique…riesci a star zitta un secondo! Non cercare di avere sempre sotto controllo la situazione!”
”uhm…Ok! Ma…”
”Shhhhh!”

La bendò con cura, per poi avvicinarsi e schioccarle un bacio sulle labbra…

”Se è così…Bendami quando vuoi…”
Ryder rise, mentre iniziava a tirar fuori dalla cesta diverse scatoline.
”Ora faremo un gioco…Ti farò sentire dei profumi e ti farò assaggiare delle cose, altre invece potrai toccarle solamente…Se li indovinerai quasi tutti ti offrirò la cena nel miglior ristorante di Lima ok?”
Unique ascoltò, spaesata dalla vista venuta a mancare…Annuì…
”Ryder Lynn un giorno mi vendicherò!”
”Quando vuoi tesoro…”

A quel tesoro Unique tacque e rimase in attesa. Improvvisamente sotto il suo naso un odore fortissimo, ma al contempo così familiare. Lo conosceva benissimo…
”Ma questo è il mio profumo preferito…Addict di Dior!”
”Sì, questo era facile! Brava…”
Ecco poi giungere un secondo profumo meno forte del primo…Unique avvicino le mani per risentirlo. Un profumo familiare. Ci pensò ancora qualche istante. ”Ma questo…Non è il tuo profumo?” ”Ottimo hai indovinato di nuovo…Ora preparati che assaggerai qualcosa.” Unique avvertì il rumore di carte sfregate da mani.
”Apri…”

Spalancò di poco la bocca, quando il dito di Ryder andò a strofinarle le labbra delicatamente. La lingua di Unique cercò di riconoscerne il sapore. Ryder invece la guardava incantato…
”Panna e cioccolato, non dirmi che è quel dolce lì! Chi ti ha detto?”

Ryder rise, confermando la supposizione di Unique. Si trattava del suo dolce preferito, sotto consiglio di Marley. ”Aspetta…Ti pulisco…” E avvicinando le sue labbra e la sua lingua, baciò Unique per l’ennesima volta. ”Merito altri due baci, ho indovinato anche gli altri due!” sì lamentò Unique, ma lui le porse tra le mani un cofanetto.
”Cos’è? Una scatola?”
”Sì, ma devi indovinare cosa c’è?”

Goffamente Unique cerco di aprirla e dopo diversi tentativi ci riuscì. Le sue dita cercarono di comprendere.
”Cos’è un anello?”

In quel preciso istante Ryder le sciolse il nodo della benda. Unique riaprì gli occhi. Cerco di riadattarli alla luce artificiale. ”ho indovinato…”

Ryder si inginocchio su di una gamba…

”Unique Adams…Vuoi essere la mia ragazza?”

La bocca di lei si aprì, interdetta. Intorno a loro un silenzio tombale. Ryder osservava i suoi occhi, il suo sguardo, la sua bocca.
La mente di Unique vagò, sembra perdersi in uno di quei percorsi stellari dei computers quando vanno in stand-by, non riusciva a pensare o a dire nulla. Scosse il capo e si riprese. Le sembrava essersi persa da diversi minuti, quando in realtà erano passati solo pochi secondi.
”Ryder…”
”Non dirmi di no…Se l’anello non ti piace posso cambiarlo. Lo so non è il massimo, ma appena potrò permettermi un vero diamante giurò che sarà tuo…
”Ryder…sì…”
”Lo so, forse avrei dovuto organizzare qualcosa di più romantico, qualcosa di più tradizionale, ma noi siamo così antitradizione che…”
”Sì…”
”Ho pensato di fare qualcosa di mio e tuo…”

Unique si sollevò con una spinta e andò a cercare le sue braccia. Lo strinse forte. Lui si distese sulla schiena e lei si ritrovò sopra di lui. ”Sì!Sì!Sì!Sì!Sì!”

Si baciarono a lungo, mentre le mani di lui la cingevano lungo la schiena, stringendola e accarezzandola. Lei teneva tra le sue mani il suo viso. Lui la fece distendere affianco a lui e le accarezzò il viso. Lei gli afferrò il capo e volle baciarlo di nuovo. Il suo respiro si spostò sul suo collo. Piccoli baci.

”Ti amo Ryder!”

”Ti amo anche io Unique!”

Rimaserò lì a scambiarsi tenere effusioni a lungo, lasciando che le loro mani esplorassero di tanto in tanto parti del loro corpo. Solo quando ormai saturi da quei gesti d’amore, decisero che era il momento giusto per cenare. Lasciarono il campo di Baseball.
Unique si guardò per tutta la sera l’anello. Di tanto in tanto il suo sguardo si gettava sulla mano per assicurarsi che fosse sempre lì e per accertarsi che fosse tutto vero.



Fece tardi quella sera Unique per poter aggiornare il suo diario. Le bastò mettersi a letto e tener aperto sul comodino il ciondolo che aveva indossato tutta la sera. L’immagine della nonna che l’osservava da lì, la rassicurò sul domani. Il sbrilluccichio del suo anello, invece, la rassicurò su Ryder.

  
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