TITOLO: MOMENTS.

“Hai davvero fatto una battuta, Perce! L’ultima che ti avevo sentito fare era…”.
Il resto della frase pronunciata da un ragazzo dai capelli rossi fu coperto da un rumore assordante, corredato da un’esplosione di luce.
George fu costretto ad aggrapparsi alla sua unica arma, la bacchetta, ed involontariamente un grido di paura sfuggì dalla sua bocca, andando a sommarsi a quello dei suoi amici.
Poi il suo sguardo cadde su un corpo privo di vita al suo fianco; un altro grido, più stridulo di quello precedente, comunicò al mondo il dolore che provava per ciò che i suoi occhi erano costretti a vedere.
“No, no, no!” continuò a ripetere, mentre Percy scuoteva il fratello, Ron gli si era inginocchiato accanto e gli occhi di Fred li fissavano senza vederli, lo spettro dell’ultima risata ancora impresso sul volto.

Shut the door, turn the light off,
I wanna be with you, 
I wanna feel your love, 
I wanna lay beside you, 
I cannot hide this even though I try. 
Heart beats harder, 
time escapes me, 
trembling hands touch skin, 
it makes this hard girl, 
and the tears stream down my face.

George planò con la scopa nel cortile della sua misera casa, gettò quest’ultima sulle scale e corse nella loro camera.
Spinse in modo brusco la porta, incurante del rumore che echeggiò nello spazio vuoto, e si diresse verso la finestra, chiudendo malamente anche le persiane,
La stanza piombò nel buio, la stessa oscurità che sapeva lo avrebbe accompagnato nella vita da quel giorno.
Strizzò gli occhi ed intravide due letti posizionati l’uno accanto all’altro: si gettò sul primo, vicino la finestra.
Il suo cuore battè a ritmo irregolare quando le sue mani tremanti sfiorarono il cuscino che profumava ancora della colonia preferita di Fred.

If we could only have this life for one more day,
If we could only turn back time.

Non poteva non incolparsi: se solo avesse potuto trascorrere un altro giorno in sua compagnia o, meglio, se fosse riuscito ad arrivare in tempo quello di giorno.
Ma la vita non è fatta di “se”, lo sapeva bene.

Undecided,
voice is numb,
try to scream out my lungs, 
but it makes this harder,
and the tears stream down my face. 

Sentì crescere l’impulso, o la necessità, di gridare contro il destino che aveva causato la scomparsa del suo gemello.
Ma si limitò a piangere, come non faceva da quando era un bambino ed aveva paura del buio, ma questa volta nessuno era lì a consolarlo e a stringerlo tra le sue braccia.

Flashes left in my mind,
going back to the time, 
playing games in the street, 
kicking balls with my feet,
dancing on with my toes,
standing close to the edge.
There's a part of my clothes at the end of your bed, 
as I feel myself fall,
make a joke of it all. 

Numerosi ricordi tornarono a galla nella sua mente.
Loro che vincevano una partita di Quidditch.
Loro all’inaugurazione dei "Tiri Vispi Weasley".
Loro che combattevano fianco a fianco, proteggendosi a vicenda.

You know I'll be,
your life, your voice your reason to be, 
my love, my heart,
is breathing for this.
Moment in time,
I'll find the words to say, 
before you leave me today. 

Lui era la sua voce, la sua ragione per essere, la sua vita.
E loro erano i gemelli Weasley, Fred e George, George e Fred.
Improvvisamente trovò la forza di sollevarsi, accorgendosi di avere ancora la bacchetta in mano.
Puntò il sottile legnetto magico con la punta rivolta verso il suo petto, in direzione del cuore.
Pronunciò due semplice parole: “Avada Kedavra” e un lampo di luce inondò la stanza.
Quel "loro" aveva appena cessato di esistere.
 
P.S. BANNER BY AngelCruelty: non ho parole. <3