Finalmente aveva trovato il coraggio, quella sera sarebbe finalmente uscito con Miwako la bella agente di polizia della prima divisione. Era stato difficile riuscire ad ottenere un appuntamento con lei, ma alla fine ci era riuscito. Si stava finendo di preparare, indossava una camicia bianca con una giacca e i pantaloni neri e come tocco un fiorellino rosa nella tasca della giacca, aveva deciso di non indossare la cravatta ma non c'era un motivo preciso. Si era preparato tutto il discorso da farle una volta di fronte a lei: era sempre stato un ragazzo molto timido e aveva paura di non riuscire a dire una parola una volta con Miwako.

Alle 19:50 era davanti alla porta della casa dell'agente e una volta finito di ripetersi per l'ennesima volta il discorso suonò il campanello, aprì un'anziana donna e lo invitò ad accomodarsi dentro. Il soggiorno era molto accogliente: il parque era pulito e le pareti erano di un panna molto chiaro. I mobili erano antichi e ben curati e nulla era fuori posto. La donna, madre di Miwako, gli offrì da bere e lui educatamente accettò. Dopo neanche 10 minuti la ragazza fece la sua apparizione in soggiorno: era vestita con un abito corto al ginocchio color zaffiro e i capelli erano ben pettinati, il trucco molto leggero risaltava gli occhi scuri e i pochi gioielli davano un senso di eleganza a tutta la sua figura.

“S-sei bellissima” disse timidamente Wataru.

“Grazie anche tu non sei niente male...”

I due si diressero silenziosamente verso il ristorante più lussuoso della città. I due si sedettero al tavolo e pian piano la tensione scese e poterono iniziare a parlare di tutto ma alla fine di niente. Entrambi erano innamorati dell'altro ma nessuno prendeva in mano la situazione. Alla fine il giovane detective prese coraggio e iniziò a parlare:

“Ehhmm io dovrei dirti una cosa importante... è da tanto tempo che volevo dirtelo ma non ho mai trovato il coraggio di farlo. Fin dalla prima volta che ti ho visto mi sono innamorato di te e finalmente questa sera ho trovato il coraggio di dirtelo, vorrei che fra di noi ci fosse qualcosa di più che una semplice amicizia, se così si può definire, insomma io ti amo e vorrei sapere se anche per te è così, ho notato che in questi ultimi tempi mi eviti e diventi tutta rossa quando ti parlo e vorrei sapere il perchè.”

Gli occhi della donna cominciarono a brillare, anche lei lo amava ma era troppo orgogliosa per dirglielo, stava per rispondere alla domanda del ragazzo ma un urlo la bloccò.

“C-cosa è successo cos'è stato questo urlo?”

“Non lo so ma proveniva dalla stanza accanto, o dal bagno, andiamo a vedere cosa è successo!”

I due però si trovarono davanti ad una scena terrificante: nel bagno degli uomini era stato trovato un cadavere steso a terra, con una grossa ferita alla testa che continuava a sangiunare.

“Allontanatevi allontanatevi, siamo detective, dobbiamo vedere cosa è successo. Ei voi chiamate la polizia dobbiamo indagare sull'omicidio/suicidio!”

In meno di 5 minuti la pattuglia di polizia era già arrivata.

“Allora ragazzi cosa abbiamo qua?” Chiese l'ispettore Megure

“La vittima è Heiki Shizu, è stato ucciso da un violento colpo alla testa mentre si trovava nel bagno. Il corpo è stato ritrovato dai suoi amici che non vedendolo tornare si sono preoccupati”

“Ok, chi sono i sospettati principali?”

“Sono proprio i suoi amici: due ragazzi Sandro e Juzi e una ragazza Carmine. Il decesso è avvenuto alle ore 20:34 ma a quell'ora tutti i sospettati erano a tavola a cenare e lo confermano anche gli alti ospiti del locale”

“Mmmh avete esaminato il corpo vero?”

“Certo signore, ha una ferita alla testa che è stata causata dal violento impatto con il pavimento, la vittima deve essere caduta e la botta ha provocato la ferita.”

“Allora si tratta di un tremendo incidente?”

“A quanto pare si, non abbiamo trovato tracce di altri DNA sul suo corpo.”

“Ok allora il caso è chiuso, si tratta di un semplice incidente, portate via il cadavere.”

“NO fermi tutti non si tratta affatto di un incidente e io ho le prove” Takagi che fino a quel punto era stato in silenzio prese la parola per spiegare le vere dinamiche della morte di Heiki.

“Allora signorina Carmine è vero che lei è andata in bagno verso le 20:30?”
“Si ma sono ritornata prima che Heiki si alzasse dal tavolo, non avete alcuna ragione per dire che sono stata io ad ucciderlo!”

“Va bene non si arrabbi, ma è anche vero che gli altri due non si sono mossi e quindi sono per forza innocenti!”

“E allora? Io sono una donna e quindi mi avrebbero sicuramente notato se fossi entrata nel bagno degli uomini.”
“Si ma lei ha usato un trucchetto, è lei l'omicida! Aveva nascosto nella sua borsa degli abiti maschili e si era intrufolata nel bagno, allora aveva manomesso l'apparecchio per asciugarsi le mani inserendo una forte scarica elettrica, aveva pianificato tutto nei minimi particolari!”

“Intanto non ha nessuna prova, controlli la mia borsa non c'è niente!”

“Infatti i suoi vestiti li ho trovati nel sacchetto della spazzatura che guardi caso è sotto la finestra del bagno femminile!”

“E allora mi mi dica una cosa: come facevo a sapere che nessun'altro avrebbe usato quell'apparecchio?”

“E' molto semplice: controllate sotto il tavolo veloci!”

“C'è una radiolina!”

“Bingo! Lei aveva attaccato una radiolina sotto il tavolo per sentire i discorsi e sapere quando la vittima sarebbe andata in bagno, nel frattempo era entrata senza farsi vedere nel bagno delle donne e si era cambiata, non può dire altro ormai l'abbiamo smascherata!”

“E va bene sono stata io! Heiki non lo sopportavo più, continuava a chiedermi soldi e se non glieli davo mi picchiava selvaggiamente, non ce la facevo più!”

La ragazza fu portata in commissariato, ormai quella sera era andata così: Takagi aveva risolto il caso ma non aveva finito di parlare con Sato.

Il giovane stava tornando a casa ma la voce della donna lo fermò

“Ehi Wataru, sei stato fantastico sei riuscito a risolvere il caso da solo! Ah aspetta dove eravamo rimasti prima?”

Lui non ebbe neppure il tempo per risponderle perchè Miwako lo abbracciò e gli diede un dolce bacio a fior di labbra. Quella sarebbe stata una serata indimenticabile!