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Autore: _M e l_    30/06/2013    1 recensioni
Song-fic ispirata dalla canzone 'The Boxer' di Simon and Garfunkel.
Tratto dalla storia:
Benvenuti, signori e signore.
In questa calda serata assisteremo all'incontro decisivo tra Sidney Jenkins e Vita.
Chi vincerà?
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One shot scritta per l'iniziativa "Settimana tematica #1: SONGFIC", indetta dal forum Pseudopolis Yard.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sidney Jenkins
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cronaca di un incontro di boxe.
[1923 parole.]

... he carries the reminders
of ev’ry glove that laid him down
or cut him till he cried out
in his anger and his shame.
[The boxer - Simon and Garfunkel.]
 


 
Benvenuti, signori e signore.
In questa calda serata assisteremo all'incontro tra Sidney Jenkins e Vita. Chi vincerà?
Ecco che inizia. Nell'angolo destro troviamo Sidney Jenkins, abbastanza in forma, mentre nell'angolo sinistro la favorita per questo incontro: Vita, pesante come un macigno.
L'arbitro fischia, i contendenti si fronteggiano, in posizione di difesa. Inizia Vita con un pugno...
 

Sid fissa la foto di Michelle che ha appena rubato dalla casa della ragazza. Non avrebbe dovuto farlo, se Michelle venisse a saperlo si arrabbierebbe molto e dovrebbe dire addio alla loro amicizia – è una cosa che non può permettersi. Ma è sempre stato un po' stupido e ha sempre fatto cose che non avrebbe dovuto fare, quindi scrolla le spalle, indifferente.
È davvero bella Michelle, con quel sorriso sincero e il costume giallo che evidenzia le sue forme. È davvero bella, e lui è davvero innamorato – o almeno così crede. Quando la vede le budella gli si attorcigliano e la salivazione si blocca di colpo, lasciandogli la bocca asciutta e, per la maggior parte delle volte, aperta, come se stesse di fronte a lui una dea. Questo vuol dire essere innamorato, no?
Questo vuol dire essere patetici, direbbe Tony. E avrebbe ragione – come sempre. Sid è – si sente – patetico, con il suo amore non ricambiato. Sid è patetico agli occhi di tutti – agli occhi di Tony – e mai, mai, mai avverrà che una donna come Michelle si innamori di un uomo come lui.
Sid il patetico, allora, amerà in silenzio.

 
… che lo colpisce in pieno stomaco! Il ragazzo dovrebbe prestare più attenzione... ma ecco che si riprende. Tenta un attacco a Vita, ma lei si scansa e ricambia...

 
«Tua madre se n'è andata».
Non si chiede come mai, né come abbia potuto. La risposta ce l'ha davanti agli occhi, e mai come adesso sente di odiarla. La risposta ha un nome (Mark) e un cognome (Jenkins), la risposta ha le sembianze dell'uomo che ora si dispera, seduto sul divano, senza però fare nulla. Ha le sembianze del suo patetico fallito padre. Arrogante stronzo pezzo di merda, l'ha prima distrutta e poi costretta ad abbandonarlo.
L'unica domanda che si pone ora è: come ha potuto lasciarla andare?
Sid lo odia, è sicuro che mai riuscirà a perdonarlo. Ma un ricordo riaffiora, sono lui e sua madre in macchina, poi le parole della donna: «Tu devi riuscire a trovare il modo di andare d'accordo con tuo padre».
Così, con un sospiro lascia scivolare fuori di lui l'odio e il rancore. Per sua madre, ci proverà.
«Andrà tutto bene, vedrai».

 
… colpendolo in pieno alla gola! Avanti, Sidney, reagisci! Tenta un nuovo attacco, ma fallisce miseramente. Vita riprova e...

 
«Tu sei l'ultima persona che le serve qui»
Le parole di Jal gli rimbombano nella testa, ma proprio non riesce ad afferrarne il senso. Perché se l'è presa con lui? Cosa c'entra con ciò che ha fatto Cassie?
Non è colpa sua, che ne poteva sapere che per un appuntamento mancato avrebbe tentato il suicidio?
Fanculo, Jal, pensa. Non è colpa sua. Assolutamente. Non. È. Colpa. Sua.
Eppure non si sente innocente.
Voleva solo un appuntamento.
Sì, lo sa. E ha anche visto i suoi occhi accendersi di gioia quando ha accettato, e il suo sorriso allargarsi. Ha visto la speranza e l'amore in lei e, se non fosse stato tanto preso da Michelle, avrebbe capito che, quando è andata via, c'era qualcosa di più di semplice delusione per un'uscita saltata.
C'era odio e speranza spezzata e amore ferito e tristezza profonda. C'era disperazione.
E lui non ha visto altro che delusione. Gliel'aveva detto lei, di aprire gli occhi.
Ha fatto un casino.
È. Colpa. Sua.

 
… lo colpisce in testa! È sempre grandioso assistere ai suoi combattimenti. Ecco che ricomincia con un altro colpo...

 
Volevo dirti che mi piacevi molto Sid, ma adesso è troppo tardi. Addio.
Addio.
Immagina le sue belle labbra contornare quella parola, la sua voce darle suono – un suono terribile e odioso al suo orecchio, un suono, un significato, che non riesce a sopportare. L'ha persa. Ha fatto un casino, ed ora l'ha persa. 
Che razza di coglione.
Sente qualcosa incrinarsi all'altezza del petto, ma esteriormente sembra tutto normale. Esteriormente non si vede il dolore rassegnato, né il cuore ferito. Non si sentono le urla disperate dei sentimenti che pian piano stanno morendo, né le memorie che caotiche si susseguono nella sua mente.
Esteriormente si vede solo una maschera d'impassibilità. Dentro di lui, il caos.

 
… ben assestato al petto. Sidney cerca di parare l'ennesimo pugno...

 
Sid sta tornando a casa, le mani nelle tasche dei pantaloni e il capo chinato. È stanco, ha passato l'intera giornata all'ospedale, da colui che ha le sembianze del suo migliore amico, da un Tony che non è più Tony. Quel fantoccio che si trova nel letto della camera numero 17 non è egoista, manipolatore, non guarda con affetto nessuno perché di nessuno di loro si ricorda. Ogni tanto Sid si ferma a fissarlo in quegli occhi di ghiaccio, cercando tracce del vecchio amico, indizi che gli diano la speranza che possa ritornare quello di prima, ma si accorge che lì dentro non c'è niente, e lo sconforto lo assale. Ogni giorno si domanda il perché del suo andare da lui, ogni giorno trova una scusa in più per restare a casa. Ma c'è una forza invisibile che lo spinge – costringe quasi – ad andarci, e qualche volta ne vale davvero la pena. Ne vale la pena quando riesce a fare piccoli movimenti da solo o quando riesce a dire le parole che stanno cercando di insegnargli, come 'ciao', 'bene', 'Effy', 'Sid'. Ne vale la pena per quegli attimi in cui sembra riconoscerlo.
Gli stanno insegnando a parlare, mangiare, muoversi.
Sid si chiede se riusciranno anche ad insegnargli come ritornare il loro Tony Stonem.

 
… ma Vita riesce a colpirlo e, senza aspettare altro tempo, tenta un nuovo attacco...

 
Cassie l'ha tradito.
E che cosa si aspettava? Che restasse pura e casta solo per lui? Che avesse riguardo dei suoi sentimenti?
Povero idiota, lui, che si astiene dal sesso. Povero idiota, lui, che si strugge per la sua mancanza. Povero idiota, lui, che la ama veramente. Che ha posto in lei fiducia.
Ci credeva veramente in loro, e fa veramente e dannatamente male vedere sfatto quel mito. Dopo tutto quello che aveva fatto per stare con lui, perché fargli questo? Sid non riesce a trovare una risposta – non vuole neanche pensare che non sia stato mai amore quello che lei provava per lui. Sid non vuole più pensare a nulla, ma i pensieri – e le insinuazioni e le beffe – lo assillano, e ha solo voglia di urlare contro tutto e tutti.
Di caricare del suo dolore le spalle di Cassie.

 
… un calcio dritto nei genitali, questo deve aver fatto molto male! Sidney piega la schiena in avanti; mossa sbagliata ragazzo...

 
«Papà?»
L'ha visto dalla cucina, immobile. Non si è spaventato, ha solo pensato: “Ma come diavolo fa a dormire su quella poltrona scomodissima?”
Si è avvicinato per svegliarlo – avrebbe già dovuto essere al lavoro. L'ha chiamato di nuovo, ma in risposta solo il silenzio. Nulla si è mosso, tutto in quella stanza sembra debba stare eternamente fermo. Mark Jenkins è seduto sulla sua poltrona blu, la testa posata sullo schienale, le braccia stese lungo i rispettivi braccioli. Nella mano sinistra stringe il bicchiere di whisky, tra le dita della destra una sigaretta ormai finita – la cenere ancora attaccata al mozzicone. Sid si avvicina di più, nota gli occhi spalancati – e vuoti, come privi di vita.
Non lo chiama di nuovo, ma si siede sul divano al suo fianco. Lo fissa, semplicemente. Lo fissa per un arco di tempo interminabile.
Fissa la sua bocca un po' aperta e i suoi occhi chiari. Fissa il petto immobile.
Lo fissa, semplicemente – sa cosa è successo, cosa significano il corpo immobile e il silenzio pesante e il dormire sulla poltrona scomodissima, lo sa, ma non lo vuole accettare, non lo vuole ammettere. Così lo fissa; poi, si alza.
Ciao papà, vado a scuola.
Non lo dice, lo pensa solamente, per non dare fastidio all'uomo dormiente.

 
… infatti Vita lo colpisce sotto al mento, ma non si ferma. È una furia! Centra un colpo... 

 
Sid si stupisce di come una sola decisione possa causare tanti danni. Sid si stupisce di essere stato così coglione.
Ha deciso di stare con Michelle tempo prima, e in un colpo solo sono andate al diavolo l'amicizia con Tony e qualsiasi speranza con Cassie. Poi, è andata al diavolo anche Michelle.
Ha perso tutto, ha perso Tony – di nuovo – ha perso Cassie – di nuovo. Ha perso e non sa come rialzarsi, come riprendere. Forse non ha neanche la forza, forse è troppo debole, un esile ragazzo.
Forse non si merita affatto di riavere quel tutto. Forse dovrebbe richiamare Effy, dirle di lasciar perdere.
Fallito. Per lui è davvero un'emozione.

 
… dopo l'altro...

 
Sid accompagna il signor Miles alla porta. La chiude dietro le sue spalle e si volta, ritornando in camera sua. Passo dopo passo, le sue parole gli ritornando in mente.
Non.
Voglio.
Che.
Tu.
Venga.
Al.
Suo.
Funerale.
 
No!
È arrivato nella sua stanza e, quando esala la negazione, è fermo a fissare la foto di Cassie posta sopra il suo letto.
No. Non è giusto. Era un suo amico, ha il diritto ad andare. Ha il diritto di salutarlo. Deve salutarlo, almeno lui.
È stufo delle partenze improvvise, delle persone che scompaiono senza preavviso. È stufo di non dire addio, sente il bisogno di farlo.
La madre è andata via di casa, lasciandolo solo con il padre. E non l'ha salutata.
Tony è stato investito, lasciandolo solo con i sensi di colpa. Non ritornerà mai completamente se stesso, e Sid non ha detto addio alla parte che hanno perso.
Il padre è morto, lasciando trovare il corpo proprio a lui in una mattina all'apparenza normale. Non gli ha detto addio, non c'è riuscito. L'ha lasciato a marcire sul divano, finché non ha chiamato sua madre.
Cassie è scappata, lasciandolo solo nel momento del bisogno. Non le ha detto addio, non ha avuto l'opportunità di fermarla.
E, infine, Chris è morto, proprio quando tutti credevano non sarebbe mai successo. Non è riuscito a dirgli addio in tempo, ma aveva intenzione di farlo al funerale – per riscattarsi da tutti gli addii mancati. Ed ora il Signor Miles glielo vuole impedire.
No, non gliel'avrebbe permesso.

 
… mandandolo al tappeto.

 
È pieno di speranze, Sid, mentre l'aereo atterra a New York. Non che sogni futuri rosei e pieni di felicità, ma almeno di ritrovare Cassie, chiarire, dirle che la ama e fare sesso, tanto sesso.
È pieno di speranze, Sid, mentre cammina per le strade della Grande Mela. Immagina una scena: Cassie che lo vede da lontano – non lui che trova lei, perché sa di essere fin troppo imbranato per riuscirci – e corre ad abbracciarlo, dicendogli: «Oh, wow, Sid, sei venuto fin qui a cercarmi».
Resta pieno di speranze, Sid, mentre il primo giorno tramonta. Gli sembra che il tempo scorra troppo velocemente, ma non gli importa, perché sa che la troverà prima o poi.
Sid sarà pieno di speranze per giorni, settimane, mesi, ma scemeranno con il passare di questi, e alla fine ritornerà a casa.
Sid, allora, sarà pieno di dolore.

 
Sidney cade a terra tramortito.
Vita vince.

 
E chi avrebbe scommesso il contrario?











Songfic scritta per l'iniziativa "Settimana tematica #1: SONGFIC", indetta dal forum Pseudopolis Yard.


Non ho molto da dire sulla ff. Il pezzo tratto dalla canzone mi sembrava perfetto per Sid e, anche se alcune parti non mi convincono ancora, credo che la storia non faccia così schifo. Sono ritornata a scrivere dopo un blocco dello scrittore che mi stava facendo pensare al peggio, quindi mi rende assai felice aver pubblicato quest'oggi *^*
Per qualsiasi cosa, non esitate a domandare :)


Ringrazio chi metterà la storia tra le seguite/preferite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
     _M e l_

 
   
 
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