Una
questione di gelosia
Che
seccatura che erano gli esami di selezione dei Chuunin. Shikamaru, oh
sì, lo
sapeva bene che razza di gatta da pelare fossero. Poi con Temari al suo
seguito
le grane moltiplicavano in maniera esponenziale.
Sbuffò
mentre si coricava a rimirare il cielo plumbeo, osservando le leggiadre
nuvole
canute spostarsi all’alito di vento primaverile. Quella ragazza gli stava
addosso come una
piovra appiccicosa, cosa che minimamente non sopportava. Tutti in
città gli
tiravano strizzatine d’occhio, lo credevano chissà
quale don Giovanni, chissà
quale mandrillo incallito e invece, e invece, era solamente una
seccatura. Lei era
semplicemente la sorella del Kazekage,
eh chissà, sai che novità! Dovevano collaborare,
dovevano cooperare, punto e
basta. Non
c’era nulla di più.
Aveva
un appuntamento come di consueto all’una in punto. Non era
conveniente far
aspettare una donna men che meno, Sabaku no Temari! Oltre a non essere
conveniente era a dir poco pericoloso!
Si
stiracchiò la schiena e si indirizzò verso il
chiosco di ramen dove
abitualmente consumavano il pranzo.
Di
quella specie di rituale, oramai diventato consuetudine da una
settimana buona,
ovvero da quando Temari era giunta in città, non sopportava
le chiacchiere, le
parole petulanti della ragazza e degli stupidi proverbi idioti del
commesso al
banco.
Era
un impiccione, per giunta. Aveva raccontato alle comari che
“il rampollo di
casa Nara stava trovando moglie”. Che idiozia!
“Dove
ti eri cacciato! Si può sapere, Nara?”
“Mi
sembra che non sia affare che ti riguardi” espletò
la risposta asciutto.
“Oh
benissimo, mi sembra che qui qualcuno voglia botte”
“Ma
basta, mi stai sempre appiccicata come un polpo! Chi ti ha chiesto
niente?”
Tipico
di Shikamaru.
Le
donne sono solo una seccatura.
Parole
sante. Suo padre aveva ragione, oh sì che l’aveva!
"Falla ingelosire ... oh
se ne esci vivo vedrai quant'è bello l'amore, figliolo ..."
gli aveva detto suo padre.
“Dove
sei stato ?” gli ripeté la Jonin infuriata,
facendogli notare l’ora sul
quadrante appeso al muro.
“Non
sono affari che ti riguardano” rispose il Nara con la massima
nonchalance mista ad un non so che
di
noia e tedio evidenti.
“Che
cosa c’è ti sei alzato con il piede sbagliato
stamattina Shikamaru Nara?” gli
chiese la kunoichi bionda sbraitando e sputacchiando in tutte le
direzione
inviperita più che mai.
“Oh
no affatto, che noia questo discorso, mangia su che fra poco bisogna di
nuovo
tornare al lavoro”
La
giovane Sabaku si sedette cercando di calmarsi e si strafogò
nel ramen
divorandolo freneticamente, come quasi tentasse di ucciderlo.
Scoccò uno
sguardo inferocito al commesso che ridacchiava e al ragazzo seduto
accanto a
lui.
Il
commesso abituato a quei siparietti comici non poteva fare a meno che
dissimulare le risate, tenendogli le spalle e facendo finta di lavare
le
ciotole.
“Io
non so dove tu sia stato … ma … ma”
“MA
MA cosa, di grazia?”
“Niente
sta’ zitto” lo rimbeccò poi Temari
assaporando la vittoria dell’ultima risposta
sul giovane moro evidentemente infastidito da quella scenata di
gelosia.
La
verità però era ben altra. Già.
L’aveva stuzzicata di proposito, per vedere le
sue reazioni. E davvero si era arrabbiata. Lo controllava, gli diceva
cosa
mangiare, cosa bere, cosa fare. Davvero lo teneva in pugno.
“Oh
va benissimo Nara”
“Sul
tuo conto mi ero evidentemente sbagliata che dici?”
“Può
darsi, succede. Oggi sei monotona
però!”sbuffò Shikamaru aggiungendo
benzina
sul fuoco.
“Non
mi provocare ulteriormente, shinobi dei miei stivali”
“Te
lo ripeto un ‘ultima volta”
“Dove
sei stato? Lo sai che le signorine non si fanno aspettare ad un
appuntamento?”
“Beh
se te lo decidi da sola l’appuntamento …
“completò indifferente Shikamaru.
“Niente
sei un Jonin che rappresenta Suna, tutto qui”
“Molto
bene, allora si vede che mi ero sbagliata, dopo tutto siamo anche
ingrati!”
“Sono
stato a trovare Ino Yamanaka”
No.
No.
Io
mi rifiuto di crederlo.
“Ci
è cascata, in pieno. Questa ragazza è cotta di
me”
“Benissimo,
allora non ti dispiace se vado a mangiare sola da un’altra
parte, vero?”
“Sì
che mi dispiace, mi lasci solo”
“Che
razza di approfittatore indefesso!”
“Succede,
me lo dicono in molti …”
Ma
egli rimase in silenzio.
“Dai
mi sento buono paghiamo il pranzo anche per la sorella del
Kazekage” sospirò
Shikamaru tirando fuori il borsellino.
“Nessuno
ti ha chiesto niente, io mi pago il mio e tu ti paghi il tuo. Non
voglio debiti
con un ingrato come te”
Wow,
come se l’è presa!
A
Shikamaru veniva tanto da ridere in quel momento. Ma le sue lebbra
stentavano
un atteggiamento taciturno e distaccato mentre fissava la faccia
paonazza della
giovane kunoichi di Suna.
“Non
mi parlare, tu va’ avanti … non voglio che ci
vedano ancora insieme”
“Davvero?
Prima tutta gelosa mi sembravi di un altro avviso!”
esclamò malizioso.
“Sei
un bastar …”
Ma
in quel mentre Temari capì. Eh sì dopo tutto
Shikamaru Nara era prima di tutto
una persona intelligente. L’aveva oltraggiata, stuzzicata,
l’aveva fatta
infuriare … ma adesso non poteva provar risentimento.
Sentì
solamente l’istinto di baciarlo e basta.
“Sei
un rompi scatole pigro odioso” gli disse staccandosi.
“E
tu sei una piovra assassina che ti uccide soffocandoti con le sue
ventose” gli
ribadì seccato.
“Ok ...ehi!”
“Qualcuno
è geloso …”
“Sì
sono gelosa! E allora?”
“Dovevo
immaginarlo!”
Che
vaccata che ho scritto!!
Ho tentato di scrivere in uno stile un pochino scanzonato senza
eccedere nell’uso di volgarità del tutto gratuite.
Va beh insomma se qualcuno
avesse già avuto questa idea … o per qualsiasi
cosa basta una recensione.
Giuro se non vi piace la cancello! Anzi non avrei dovuto nemmeno
pubblicarla a dirla tutta. E’ semplicemente assurda!! Mi
raccomando, critiche
costruttive! E se proprio volete verdure, almeno mi faccio un
minestrone!
Un bacione Chiara