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Autore: Harribel    01/07/2013    1 recensioni
I tuoi occhi mi inchiodano, implacabili.
Il tuo sguardo concentrato, gelido -come se fossi una misera pietra sul Goban- mi trafigge.
Sento freddo, perché mi fissi in questo modo Toya?
Perché, proprio ora che sono così vicino a te?
[Akira/Hikaru][Hikaru Pov]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Over and Over


I tuoi occhi mi inchiodano, implacabili.
Il tuo sguardo concentrato, gelido -come se fossi una misera pietra sul Goban- mi trafigge.
Sento freddo, perché mi fissi in questo modo Toya?
Perché, proprio ora che sono così vicino a te?
Cosa ho fatto? Per quale motivo non riesco più a leggere nei tuoi occhi quell’interesse che tanto mi ha sostenuto in questi lunghi anni?
E’… indifferenza quella che vedo Toya?
Tu in me… vedevi veramente solo Sai?
Un senso di disfatta totale, su tutti i fronti si insinua velatamente in me.
E ti odio, per un secondo una vampata di rancore pervade le mie membra, a cosa è servito fare tutto questo, dimmelo Toya!
Se per te esiste solo Sai, cosa ho fatto per tutti questi anni?
Ti concessi l’illusione di Sai ma ti dissi di aspettarmi, cosa ne è stato della nostra promessa?
Dimmelo Akira!
Non puoi distruggere tutto così, non te lo permetto.
Sono cresciuto, maturando passo dopo passo per raggiungerti e ora sono qui davanti a te.
Sono un professionista Toya, come te.
Finalmente posso guardarti, posso bearmi di quei tuoi occhi imperscrutabili senza dover abbassare lo sguardo, non provo più vergogna Akira e neppure invidia nei confronti di Sai per averti così fatalmente attratto.
Al contrario, ringrazio gli Dei per avermi permesso di incontrarlo, senza di lui non avrei mai conosciuto il Go, mai avrei sfiorato il tuo volto fragile -quasi fosse di porcellana- desiderando di poter un giorno sentirmi degno di ciò che eri.
Sei stato la mia ambizione, il mio silenzio -concentrato e denso di aspettative-, la mia rabbia…
Perché ci sono stati giorni in cui solo la rabbia per averti visto a tal punto deluso da ciò che ero davvero mi ha permesso di non mollare nonostante la fatica e il dolore.
Sono andato avanti Toya, studiando il Go giorno e notte pur di afferrare la tua ombra ed impedirti di allontanarti ancora di più da me.
Lontano, quasi inafferrabile.
Dilettante, Insei ed ora, finalmente, professionista.
Ho seguito i tuoi passi uno ad uno, come un cane fedele alla ricerca del proprio padrone.
La scorgo all’orizzonte, la tua figura si staglia solenne davanti a me, fatalmente maestosa.
La vedo, la desidero, è lì, tu sei lì, dove il mare si congiunge con il Cielo, in equilibrio precario tra i miei sogni e la realtà che, spietatamente, cerca di allontanarmi da te.
Posso sentire il desiderio che prova Sai, quella ricerca totalizzante della perfezione del gioco, comprendo a pieno la sua bramosia perché è la stessa che arde dentro me, scuotendomi come solo i tuoi occhi sono in grado di fare.
Quella bramosia mi porta a te, il mio obiettivo, la mia sfida, la mia missione.
Ti cerco Toya, così come tu inconsciamente cerchi me, desideri il confronto ma al tempo stesso lo temi per paura di restare deluso o  forse per timore di venire nuovamente schiacciato dalla forza devastante di Sai.
E allora perché i tuoi occhi sono così diversi oggi?
Non c’è timore, rabbia neppure delusione, mi trapassano come se non ci fossi.
Sento il mio corpo tremare, inchiodato a terra in quell’istante in cui i nostri occhi si incontrano.
Giacinto* mio, cosa portò la tua soave bellezza così lontano da me?
In fondo alla mia strada ci sei tu, ti stagli immutabile al termine dei miei sogni.
E’ scritto nelle stelle, nel Cielo o forse in quello stesso Goban sul quale ci scontrammo la prima volta.
I miei occhi hanno un tremito impercettibile, un dolore sordo mi attraversa il petto, cos’è questa sensazione?
Improvvisamente i tuoi occhi rifuggono il mio sguardo, muovi rapidi passi verso di me ma il tuo sguardo è fisso su un punto della sala che non sono in grado di vedere.
Ti avvicini sempre più, riesco a vedere le delicate ciglia che -come in un dipinto- incorniciano i tuoi occhi.
Sei un’opera d’arte Toya, tutto in te emana una bellezza divina, composta.
Oh miei Dei, oh Sai, perché lo desidero a tal punto?
Perché non c’è nulla che riesca a placare la mia inesprimibile sete?
Mi passi accanto -siamo vicinissimi- i tuoi capelli sfiorano la mia spalla, riesco a sentire il profumo delicato che emani, non avrei mai creduto che pochi secondi potessero sembrarmi così interminabili, così indefinibilmente affascinanti.
E poi mi oltrepassi, come sempre d’altronde, la tua figura mi supera senza proferir parola, allontanandosi rapidamente da me.
Credevo di averti raggiunto e invece…
Ti stagli nuovamente davanti a me, irraggiungibile.
Non riesco a muovermi, sono paralizzato, fulminato dalla delusione, dal dolore che –lacerante- mi pervade il petto.
Chi credi di essere per potermi ignorare?
Fremo. Non solo ti raggiungerò, ti supererò, ti schiaccerò davanti a tutti.
Le mie pietre ti avvolgeranno in spire talmente insidiose che non potrai far nulla per liberarti, nulla per allontanarti nuovamente da me.
E allora ti imprigionerò, sarai mio, mio e basta.
I tuoi passi ti portano inevitabilmente sempre più lontano da me.
Odo delle voci intorno a me, sento lo sguardo di Sai posarsi malinconico sul mio viso.
-Vai a prenderlo, corri Hikaru!- sussurra nella mia testa.
Mi volto. Non posso farlo, sei distante ormai, troppo lontano.
Il mio corpo è pesante, le membra intorpidite sembrano non rispondermi.
Sei stato tu a spronarmi Toya, senza di te… senza di te cosa resta di me?
Cosa resta della mia battaglia?
Sparisci tra la folla, ti perdi in quel mondo a cui-illudendomi- credevo di aver finalmente  avuto acceso.
-Che gli prende? Non c’era mica bisogno di ignorarti. Sto cretino si crede chissà chi solo perché le cose gli vanno un po’ bene-
La voce di Waya mi giunge distante, come se fosse un ronzio appena percepibile, incredibilmente lontano.
Il mondo ha perso colore, suono, profumo.
Hai sgretolato il mio mondo con uno sguardo.
Non c’è più senso in tutto ciò, cosa ci faccio io qui?
Tutto ciò che è accaduto fino ad ora mi pare talmente futile ora che ci rifletto, così drammaticamente inutile.
Ciò che vedo non è altro se non l’illusione di un bambino alla ricerca di qualcosa a lui inevitabilmente precluso.
Oh Dei, perché ci faceste incontrare quel giorno di molti anni fa davanti a quel vecchio Goban?
Se i nostri fati non sono destinati ad incontrarsi in un giorno che mi illudevo di scorgere in un orizzonte lontano perché sei comparso nuovamente davanti a me?
Non lo accetto Toya, mi rifiuto di credere che sia stato tutto un caso.
Non mi importa quanto lontano tu possa scappare, ti inseguirò, ripercorrendo i tuoi stessi passi.
Ti raggiungerò Toya!
Sorrido.
Non mi importa del destino né degli Dei, riuscirò ad afferrare la tua ombra.
Carpirò la tua essenza profonda avvicinandomi mossa dopo mossa a te.
Ignorami quanto vuoi se preferisci, ma arriverà un giorno in cui le mie pietre brilleranno di luce troppo intensa per permetterti di ignorarle ed allora dovrai guardarmi.
Non temere Toya, prenditi pure tutto il tempo di cui hai bisogno, aspetterò il tuo sguardo.
Gli Dei lo aspetteranno…

 

Non guardare troppo in alto Akira, ricorda di abbassare lo sguardo talvolta ed incrocerai quello di un ragazzo con gli occhi perennemente rivolti verso l’alto, verso te Akira.

Trema Akira, tu sei in alto, troppo in alto per lui adesso.
Attento a non scivolare, Angelo.
Lui è in basso, molto più in basso di te.
Ma d’altronde se è in basso, cos’altro può fare se non salire?

 

Aspettami Akira, ti raggiungerò.                                                                                                                   Ti aspetterà, Hikaru.

*Riferimenti al Giacinto del mito di Apollo e Giacinto (L’infelice amore di Apollo)

[La fiction è ambientata tra il minuto 8 ed il minuto 11 dell'episodio 52 dell'anime, quando -in seguito all'elezione di Hikaru al ruolo di Professionista- prima della premiazione e della cerimonia di avanzamento dei primi dan Akira incontra Hikaru e Waya e, consapevole del fatto che Shindo sarà il suo primo sfidante per l'ooteai, decide di ignorarlo. Hikaru però non sà ancora che Akira sarà il suo sfidante e dunque non si spiega il perchè di una reazione così fredda da parte di Akira, restando dunque offeso e ferito dal suo comportamento.
La frase pronunciata da Waya corrisponde a quanto lui dice nell'anime. La fiction è una descrizione introspettiva in prima persona (Hikaru pov) dei sentimenti provati da Hikaru quando Akira lo oltrepassa senza degnarlo di uno sguardo. Vi suggerisco di leggere la fiction ascoltando la canzone Over and over (da cui è ispirato il titolo) dei Three Days Grace, rende meglio l'atmosfera. Penso di aver detto tutto, per ulteriori delucidazioni contattare l'autrice. Saluti]
  
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