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Autore: redhales    01/07/2013    2 recensioni
Raccolta di one shot/ drabble Sterek.
Ultimo aggiornamento: Idillio.
"Non ci aveva pensato più di tanto. In realtà non ci aveva pensato per nulla. Voleva solo scappare, prendere una boccata d’aria, una pausa da quella vita fatta di continui pericoli che iniziava a stargli stretta. Così stesso quel giorno, appena tornato a casa, aveva comprato online un biglietto aereo di sola andata fissato per tre giorni dopo. Direzione: New York."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa non è una storia a capitoli, ma una raccolta di one shot/ drabble Sterek: ogni storia avrà una trama a sé e non sarà collegata alle altre. Le storie saranno tante quante le lettere dell’alfabeto, infatti il titolo di ogni storia inizierà con una lettera diversa.

Non ho idea di quando aggiornerò, ma orientativamente ogni una-due settimane, se riesco!
Ho messo il rating giallo per prevenzione, comunque credo che tutte le storie si manterranno tra il verde e il giallo, al massimo arancione.
Ok, basta chiacchiere, vi lascio alla prima storia!
Mi farebbe piacere ricevere un vostro parere al riguardo. Anche un “fa schifo” mi va bene!

P.S. potrei cambiare il titolo! Questo è stato scelto al momento della pubblicazione e non ne sono sicura!

 

                                                                  ARANCIA 


La prima volta che Stiles era stato nel nuovo appartamento di Derek erano passati due mesi dagli eventi che sembravano aver messo un ‘punto e a capo’ al caos che era diventata la sua vita.

Due mesi da quando, in seguito ad una serie di sfortunati casi, aveva deciso di allungare di cinque anni il suo piano di conquistare Lydia. Piano che però sembrava destinato a non avere una fortunata fine, dal momento che Jackson Ora-Sono-Un-Lupo-E-Quindi-Sono-Figo-Il-Doppio aveva lasciato l’America per volere del padre e Lydia sembrava intenzionata a tenersi il più lontana possibile dal branco. E, per quanto Stiles si sforzasse a non definirsi parte del branco di Derek, in realtà sapeva di farne parte da tempo.

E proprio di quest’ultimo non aveva notizie da settimane. Non che gli importasse, ovvio, lui non voleva avere nulla a che fare con quel lupaccio scontroso. Ma era pur sempre l’Alpha di Beacon Hills e se gli fosse successo qualcosa sarebbero stati tutti nei guai fino al collo. Era la scusa che Stiles continuava a ripetersi.

Fu così che si ritrovò davanti alla porta di Derek, dopo essere riuscito ad avere in modo del tutto insospettabile l’indirizzo da Isaac. Il complesso di appartamenti in cui si trovava non era tra i più pregiati della città, ma era comunque meglio della vecchia e bruciata casa Hale o del deposito ferroviario in cui aveva vissuto nell’ultimo anno. Restò lì in piedi davanti alla porta per qualche minuto, chiedendosi se fosse davvero una buona idea. Ma poi si rese conto che se Derek era in casa, si era già accorto della sua presenza. Dannati poteri da licantropi.

Cercò di nascondere l’imbarazzo dietro un colpo di tosse e bussò nervosamente.

Dopo solo un paio di secondi la porta si socchiuse. Lo sapeva, quel lupastro si era appostato dietro la porta in attesa che Stiles si desse un mossa a bussare!

“Cosa vuoi?”

Chiedere un saluto educato evidentemente era troppo.

“Hei hei grande lupo cattivo, puoi ritrarre zanne e artigli, non sono qui per disturbare la tua quiete privata…o forse sì?”

Ma poteva ancora chiedere di entrare. O magari poteva non chiederlo affatto.

Spinse la porta e sgattaiolò nell’abitazione. Consisteva in uno spazio tanto grande quanto vuoto. Gli unici pezzi di arredamento erano un massiccio tavolo di legno con qualche sedia disposta disordinatamente attorno, un letto a due piazze in un angolo, un divano logoro sulla parete opposta. E libri. Libri sparpagliati un po’ ovunque, sul tavolo, sul tavolino accanto al letto e in qualche angolo sul pavimento. Non sapeva neppure che a Derek piacesse leggere.

Si voltò verso l’uomo. “Sei tutto intero, vero? Non devo chiamare qualcuno che venga a soccorrerti, ad aiutarti con le sue capacità mannare? Sei ferito?”

“Perché dovrei?”

“Probabilmente perché sono due mesi che non entri dalla mia finestra per chiedermi di aiutarti a risolvere i tuoi problemi sovrannaturali.”

Silenzio. Wow, aveva zittito Derek Hale. Non che fosse poi tanto difficile, la sua parlantina avrebbe zittito chiunque.

“Già.”

Sospirò e vagò per il locale in esplorazione. Non che ci fosse poi molto da esplorare. Su una delle pareti campeggiava un enorme buco altezza uomo che portava ad un'altra stanza più piccola. Vi si avventurò ma non trovò nulla di interessante oltre un frigorifero da camera. In effetti si stava iniziando a chiedere se Derek si nutrisse davvero di animali selvatici come gli suggerivano le sue fantasie più perverse. Aprì lo sportello e…una bottiglia. Un’unica, solitaria bottiglia.

La afferrò e torno nello spazio principale, dove Derek si era seduto sul divano, gli occhi che scorrevano velocemente sulla pagina di un libro. Sollevò la bottiglia.

“Succo d’arancia? Davvero?”

Ed ecco, le sopracciglia di Derek scattarono verso l’alto. Era strano che fino a quel momento fossero rimaste prive di vita.

“Non sapevo che i lupi mannari bevessero il succo d’arancia. A dire la verità non sapevo che i lupi mannari ingerissero qualsiasi cosa faccesse parte della dieta di un umano. Ma poi….no aspetta, Scott e gli altri mangiano il cibo della mensa, quindi sarebbe più giusto dire che credevo tu non mangiassi cibo per umani.”

Intanto aveva mosso quei pochi passi che lo separavano dal divano e ci si era seduto, proprio accanto a Derek. Tolse il tappo dalla bottiglia, poi guardò il ragazzo accanto a lui.

“Non è che hai qualche bicchiere?”

Derek sollevò di nuovo le sopracciglia. Due volte nel giro di cinque minuti. Quell’uomo avrebbe potuto benissimo essere privo della capacità di parlare, le sue sopracciglia parlavano per lui.

“Giusto, sì, i lupi mannari non bevono dai bicchieri.”

Si portò la bottiglia alle labbra e ne bevve un lungo sorso. Poi la porse a Derek, che la guardò come se l’oggetto inanimato l’avesse offeso nel profondo. Poi, con enorme sorpresa di Stiles, la prese e bevve il succo esattamente nel modo in cui aveva bevuto il ragazzino. E senza nemmeno pulirla! Wow, facciamo progressi.

E Stiles si trovò a guardarsi intorno. Era seduto sul divano di Derek Hale, letteralmente nella tana del lupo, leggi: un vecchio appartamento quasi privo di mobili. E si erano appena divisi un succo d’arancia. La sua vita!

“Hei, Derek…almeno hai il bagno?”
   
 
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