Film > The Phantom of the Opera
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Autore: StarFighter    02/07/2013    1 recensioni
Ecco cosa partorisce la mia mente dopo una passeggiata al mare:una raccolta di missing-moments della vita di Raoul e Christine,prima e dopo il fattaccio del fantasma dell'opera.
Dalla spiaggia di Perros-Gueric al cimitero di Pere-Lachaise;dal loro primo incontro al loro ultimo saluto.
Ci saranno sciarpe rosse,tè in soffitta,cioccolatini,storie raccontate a lume di candela, tristi addii,baci a fior di labbra ...e molto altro ancora! se vi dico tutto ora non c'è gusto a leggere,no!?
ps: non amo questa coppia,ma ultimamente l'ho rivalutata e ho rivalutato anche quel piccione innamorato di Raoul,quindi spero vi piaccia! XD
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christine Daaé, Raoul De Chagny
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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RED SCARF


L’oceano,stretto nella Manica, ruggiva indomito:una massa di argento fuso che schiumava di rabbia e lambiva selvaggiamente le scogliere di granito rosa della Bretagna. Il vento correva veloce sulle onde e le sospingeva violente contro il piccolo borgo di pescatori di Perros- Gueric.
Quello non era proprio un giorno indicato per fare una passeggiata al porto, sulla spiaggia o semplicemente per uscire di casa:quei giorni, gli abitanti della piccola cittadina, li chiamavano “giorni da nodi”.Erano giorni caratterizzati da un vento furioso che annodava ogni cosa possibile, dal filo per il bucato alle sartie delle barche ormeggiate al sicuro nel porto, e faceva volar via la voglia dei pescatori di uscire in mare.
Con un tempo del genere tutti, preferivano restare chiusi nel confortevole calore delle loro dimore o nelle taverne odorose di tabacco e di vino caldo aromatico.
Nonostante tutto, però, una piccola figura, si ergeva impavida sul bagnasciuga, a fronteggiare il gigante Oceano. Stretta nel caldo abbraccio di una sciarpa rossa,unica macchia di colore in quel grigio opprimente, con una mano reggeva un cestino e con l’altra tratteneva i vari strati di gonne e sottane che indossava. Camminava a piedi scalzi nell’acqua bassa della risacca,che cancellava metodicamente le sue piccole impronte e rilasciava preziosi tesori.
Ogni volta che si abbassava a recuperare uno dei regali che l’oceano dimenticava sulla spiaggia,una ciocca di riccioli biondi,sfuggiva alla stretta del cappuccio e ricadeva mollemente su una spalla della piccola figura.
Raccoglieva le conchiglie e ne ascoltava il suono, non trovandone mai due che dessero lo stesso: amava la melodia dell’oceano.
Una voce acuta chiamava dal deserto lungomare: l’esile figura si voltò verso quel richiamo e rivelò un viso di fine porcellana, non da bambina né da donna; un volto incorniciato da una massa indomabile di riccioli biondi,con due zaffiri incastonati al posto degli occhi.
Salutò con foga la figura che la chiamava e si avviò verso il lungomare. Il vento la sospinse con forza e geloso di tanta bellezza le strappò via la sciarpa rossa.
Un piccolo grido di disappunto uscì dalle labbra sottili della giovane, che lasciò cadere il cestino sulla sabbia: le conchiglie si sparsero come un lancio di rune sul tavolo di una veggente.
Corse con il vento, per recuperare la stoffa rossa, che si librava nel cielo plumbeo come un gabbiano sospinto dalle correnti. Si arrestò sulla soglia dell’oceano e rassegnata vide la sciarpa posarsi gentilmente tra i flutti impetuosi.
Il rumore di passi attutiti sulla sabbia la fece voltare: qualcuno la sorpassò e prima che potesse rendersene conto, con un trionfo di spruzzi,l’acqua si richiuse su una testa bruna.
Alle spalle della ragazza, giacevano abbandonati in terra un cappello e una giacca blu da cadetto. Si voltò verso l’acqua tumultuosa e vide un ragazzo agitare la sciarpa rossa in sua direzione. Sorrise felice, ma subito un senso d’angoscia la travolse quando un’onda sopra le altre trascinò nel profondo oceano il ragazzo e la sciarpa.
Urlò e corse,incurante delle vesti bagnate,in acqua,cercando inutilmente di raggiungere il posto dove il ragazzo era stato sommerso.
Mani invisibili la trascinarono sul fondo e fu per annegare anche lei,quando due braccia la trascinarono fuori dalla furia dell’oceano.
Un sottile strato di sale s’era formato sulla sua pelle bianca,rendendola ancora più simile alla porcellana. Aprì gli occhi: non sentiva più le onde travolgerla, né l’acqua salata bruciarle in gola; era forse morta?
La luce forte del sole cominciò a far capolino tra le nuvole grigie e la colpì nell’iride lapislazzuli. Una sagoma scura le si parò di fronte e la scosse leggermente.
Il forte profumo di acqua di colonia e di salsedine si impadronì dei suoi sensi,annebbiandoli. La vista si schiarì e il giovane cadetto,il suo salvatore, colui che aveva rischiato la vita per salvare la sua sciarpa rossa dall’oceano, le si mostrò.
Due occhi brillavano sotto i capelli scuri  bagnati e un sorriso genuino gli increspava le labbra.
-“Come sta madamoiselle?”- le disse con voce tremante e timida.
-“Io…credo bene!”-gli sorrise di rimando, restando incantata da tanta galanteria.
L’aiutò a rimettersi in piedi e la sostenne, finché non fu sicuro che riuscisse a tenersi dritta sulle proprie gambe.
La ragazza sbiancò rendendosi conto delle condizioni in cui versava il suo vestito: zuppo,insozzato dalla sabbia e strappato dalla forza dell’acqua.
-“Oh mon Dieu!Papa si arrabbierà parecchio!”-scrollò la gonna e si aggiustò il corpetto,ritrovando un po’ di compostezza.
Il ragazzo le porse la sciarpa rossa e le fece un cortese inchino.
Nessuno mai le aveva tributato un inchino e rimase spiazzata: cosa doveva fare?
Ringraziare le sembrava il minimo: “Grazie monsieur ,le devo la vita!”- si tenne la gonna e fece una lieve riverenza.
-“Dovere madamoiselle. Ma non vi sembra di esagerare chiamandomi ‘monsieur ‘? Ho appena quindici anni!”-rise di fronte all’imbarazzo crescente della giovane.
-“Obbligata mon…”- come doveva chiamarlo, se non signore!?-“Come devo chiamare il mio salvatore allora?”-chiese più sfacciatamente.
-“Sono il visconte Raoul Lucius Julienne De Chagny,ma lei può chiamarmi solamente Raoul!”-
-“Molto lieta Raoul, il mio nome è Christine. Christine Daeè.”-





Angolo autrice:piccola raccolta di missing-moments senza pretese,della coppia "ufficiale" del libro e del film. Nonostane non ami questa infelice accoppiata, mi è saltato in mente di rivedere la loro storia  e di dare risalto alla figura del visconte,che di solito viene  bistrattato. Spero possa piacere a qualcuno. Ovviamente i commenti e le recensioni sono sempre ben accetti.  ^.^
   
 
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