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Autore: Paperetta    15/01/2008    4 recensioni
Severus e i suoi "amici" si ritrovano nel mondo reale fuori dal libro, passeranno un pò di tempo con me e la mia classe e faranno la festa ad una grassa e grossa professoressa... se così si può dire!
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 13


Narcissa aveva una brutta sensazione, come se da un momento all'altro potesse succedere qualcosa di terrificante e doloroso, soprattutto doloroso, e per questo si tenne sempre appiccicata alla sorella maggiore. Si chiese più volte – ma in realtà lo faceva già da molti giorni – come potesse una semplice babbana avere quell'effetto su tutti loro, su maghi con tutte le carte in regola per farla diventare una grossa anatra da cuocere al forno con le patate; e non riusciva nemmeno a capire perché non lo avessero già fatto! Aveva ragione Chiara a chiederselo, perché era davvero una cosa assurda. Riflettendoci, nemmeno Narcissa sapeva spiegarselo. In realtà non c'era niente che impediva loro di usare la magia, a parte la remota possibilità che restassero in quel mondo: in quel caso, se fossero stati scoperti a trasformare la Pupuomo in anatra, la gente li avrebbe considerati dei fenomeni da baraccone e non avrebbero avuto un attimo di pace per il resto della loro vita. Questo allora poteva capirlo, ma non riusciva proprio a trovare altre spiegazioni. Quindi se lo chiese.

Narcissa, perché diavolo non hai ancora usato la magia? Tu, quella scema di tua sorella e quei rompiscatole che sono lì con te. Accidenti! È che quella donna è troppo... inquietante, troppo antipatica e cattiva; dà la sensazione di poterti fare qualsiasi cosa, anche di farti sparire dalla circolazione... ecco! Ho capito!

Finalmente se ne rese conto: loro potevano usare la magia, ma non volevano, perché avevano paura che la Pupuomo potesse fare loro del male o fargliela pagare cara; erano talmente soggetti a questo strano potere da essersi auto convinti di non poter fare niente, che lanciarle incantesimi avrebbe solo peggiorato la situazione.

Quindi la ragione di tutto, quella che anche Chiara si era domandata e che Narcissa le avrebbe in seguito spiegato, si trovava solo nella loro testa. Dopo questa interessante scoperta si sentiva molto più forte ed affrontò quella pericolosa missione di ricognizione con meno paura.

Mai fece errore più grave.


Nel salotto, intanto, i cinque rimasti aspettavano con impazienza il ritorno della professoressa, lanciando occhiate nervose alle porte della stanza e cercando di indovinare da quale di quelle sarebbe spuntata fuori. Chiara pensava a diverse cose, e ogni volta che rifletteva su una gliene veniva in mente un'altra, cosicché, dopo cinque minuti, si ritrovò con un mal di testa incredibilmente forte. In particolare, gli ultimi pensieri furono:

perché Severus mi ha fatto sedere lì? Forse per farmi un favore... macché! Cosa vai a pensare, oh scema!? Figurati se il motivo è questo. Di sicuro non voleva stare vicino a quel coglione di James e ha preferito la Pupuomo a lui...

... certo però che quei tre devono proprio odiarsi; non credo che siano solo le prese in giro a far incavolare così Severus, deve esserci sicuramente dell'altro che non so. Mmm... io sono sempre convinta che centri qualcosa Lily, ma non so perché... beh, in realtà lo immagino! Ho letto tante di quelle fanfiction da essermi fatta più di un'idea: James e Severus sono sicuramente innamorati di Lily e se la contendono, ma deve essere successo qualcosa poi. Così si spiegherebbe anche perché si odiano così tanto...

... Ehm, aspetta un secondo... perché mi sta guardando così? Non starà mica... oh cavolo!

Chiara abbassò subito lo sguardo, rossa come un peperone. Aveva notato, mentre rifletteva, che Severus la stava fissando in modo strano e che, all'improvviso e per pochi istanti, aveva cambiato espressione da curiosa a sbalordita: stava sicuramente usando la Legilimanzia su di lei e su tutti i suoi pensieri.

Che vergogna! Avrebbe voluto sprofondare nel divano e probabilmente avrebbe trovato una scusa al volo e sarebbe scappata in bagno, se non fosse entrata in quel momento la Pupuomo con un grande sorriso stampato sulla faccia.

Bene bene, ragazzi miei: cosa volete fare ora?” chiese, ma non sembrava poi tanto una domanda perché aggiunse: “Stavo pensando di farvi conoscere il mio adorato cagnolino. Si chiama Cotonfioc ed è un amore di batuffolo! Dovete assolutamente vederlo, è così dolce e tenero... su! Avanti, chi vuole seguirmi di là?”

Perché di là? Cos'è, sta male?” chiese innocentemente Sirius, ma la Pupuomo gli scoccò un'occhiata glaciale e furibonda, rispondendo però con un tono pressoché normale.

Niente del genere... è solo che a Cotonfioc non piace stare in salotto e preferisce che andiate voi da lui.”

Nemmeno a noi piace stare qui, ma siamo venuti lo stesso, brutta gallina infame! Pensò Sirius, che sentiva un'impellente necessità di sfogarsi almeno mentalmente. La Pupuomo continuò:

L'unico problema è che nella sua stanza ci stanno solo tre persone, quindi possono venire solo due di voi con... ma, scusate! Dove sono finite quelle due care stelline?”

Quali stelle?” chiese James.

Ma come quali, o giovanotto?! Le uniche due stelle che possono esserci! Ne vedi altre?”

Ah! Bellatrix e Narcissa. Ma scusi...” cercò di ribattere James, ma la Pupuomo lo interruppe; lanciò intanto un'occhiata a Chiara, che sembrava fremere dalla voglia di saltarle al collo e strozzarla: e lei che cos'era? Un asteroide? James soffocò una risatina e tornò con lo sguardo alla professoressa.

E allora? Dove sono?”

Sono andate un attimo in bagno” rispose Lucius. La Pupuomo assunse un'espressione strana, come se fosse per metà furiosa e per metà curiosa.

Da che parte...?”

Di là.” Lucius indicò il corridoio da cui erano passate, pentendosene subito: così le avrebbe trovate! Ma cosa gli era passato per la testa? Infatti anche Severus e gli altri lo guardarono, meravigliati, mentre lui si mordeva la lingua. Inaspettatamente però, la Pupuomo si rallegrò alla sua risposta e commentò:

Bene! Molto bene. Allora, chi vuole venire con me? James e Sirius, che ne dite? Non vi va di vedere Cotonfioc? Si, certo che vi va, quindi... da questa parte.” I due non poterono ribellarsi, più che altro per timore che l'espressione della donna potesse tornare glaciale come pochi minuti prima. Mentre i tre si allontanavano lungo il corridoio, Chiara, Severus e Lucius rimasero da soli nel salotto. I due Serpeverde stavano parlottando e Chiara non riusciva a sentire, perché stava seduta dall'altra parte della stanza; si avvicinò ai due per fare alcune domande, ma all'improvviso le parve di sentire la voce di qualcuno, come un' eco, provenire da qualche parte alla sua sinistra. Si guardò intorno, ma non riuscì a capire la provenienza di quel suono e riprese a camminare, un po' inquieta.

Scusate... cosa facciamo?” chiese rivolta ai due ragazzi, che parvero non capire.

Perché, dovremmo fare qualcosa?” chiese Lucius, perplesso. Chiara sgranò gli occhi.

E certo! Non vorrete mica rimanere qui ad aspettare che quella arrivi e ci porti chissà dove!” poiché ancora sembravano non capire – e a quel punto si chiese se fosse lei furba o loro stupidi – cercò di spiegarsi meglio. “Voi non avete mai letto dei gialli, o visto dei polizieschi? Beh, i polizieschi no, ma... avete idea di cosa significhi quando un gruppo si divide? Quella lo sta facendo a posta, così poi potrà fare di noi quello che vorrà!”

E cosa proponi di fare?” chiese Lucius, scettico. “Scappare non serve a niente.”

È proprio un Serpeverde...

Dobbiamo trovare gli altri, pensare ad una scusa e andarcene di qui: non lo so... qualcuno può fingere di star male.”

I due ragazzi rimasero in silenzio; ma quando un forte stridio proveniente da chissà dove rischiò di frantumare i loro timpani si decisero ad accettare la proposta.

Da dove veniva?” chiese Chiara, lo sguardo che saettava da una parte all'altra della stanza. Severus si avvicinò alla porta finestra che dava sul cortile interno.

Viene da qui.”

Aprì la porta ed uscì in giardino. Lucius e Chiara lo seguirono poco dopo. Quello che videro li lasciò sconcertati: in mezzo a piante fiorite, cespugli ed aiuole c'era un pozzo in pietra chiuso da un blocco dall'aspetto molto pesante.

Ditemi che non veniva da lì dentro...” supplicò Chiara, tenendosi a debita distanza. Severus invece si avvicinò ancora un po', lentamente.

Poi si sentì un altro suono, come un lamento.

Ma qui c'è qualcuno!” esclamò Lucius.


NdA. Chiedo umilmente perdono per il ritardo con cui sto aggiornando in questo periodo. Prima non avevo idee, poi ho deciso di aspettare l'uscita del settimo libro, poi ho letto due certi capitoli e mi sono angosciata da morire... perdonatemi, vi prego! Chiedo venia!! Comunque credo che nessuno abbia notato che ho aggiornato anche il dodicesimo capitolo; o almeno ve ne siete accorti in trentatré... dai! Non so se volete continuare a seguire questa storia assurda, però io sono sempre qui!!

Il prossimo lo devo ancora scrivere; non ho idea di quanto ci metterò, ma voi ogni tanto controllate.

(Ah, una cosa: potrei aggiornare l'ultimo capitolo di 'Un anno' entro due o tre giorni, sicuramente entro sabato, a meno che non succeda qualcosa - scongiuro! Scongiuro!).

  
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