Storie originali > Nonsense
Segui la storia  |       
Autore: Lucash99    02/07/2013    0 recensioni
Un divano sputafuoco e un tifoso che espelle l'arbitro, tutto e' strano nel mondo improbabile.
Una raccolta di esilaranti Nonsense, unite da due personaggi comuni: Bill e il suo amico Bob.
Il racconto si divide in due scenari, il primo é quello del mondo reale e il secondo é quello del mondo improbabile, ideato da Bill.
Iniziai a scrivere questa storia nel novembre 2012, ma la interruppi dopo alcuni capitoli, da oggi ho deciso di riprenderla e di cominciare anche a pubblicarla, spero vi piaccia!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Aiuto, al ladro!»

«Bill, fermalo!»

Non lo ascoltò e fece fuggire il criminale.

«Avrei dovuto fermarlo?»
«Certo che avresti dovuto, che domande fai?»

«Secondo me sarebbe stato un po' strano.»
«Cosa ti é saltato in mente? Quel tizio aveva appena commesso un furto, non era armato ed era precisamente nel tuo raggio di azione!»

Al contrario del suo amico Bob, lui non sembrava molto agitato:
«Str-strano? E dove sarebbe strano, nel tuo mondo improbabile per caso?»

«Hai centrato in pieno.»
«Saranno affari tuoi e dei suoi abitanti, ciò che inventi nella tua testa non può ripercuotersi sul mondo reale.»
«Adesso non ti scaldare tanto, é che credevo di trovarmi ancora lì. Però, sotto alcuni aspetti, hai ragione tu, avrei dovuto ragionare sul fatto che se mi trovo nel mondo improbabile non posso avvertire la tua voce.»

Bob, seccato da quella storia, confermò:

«Già... avresti dovuto.»
“Questo suo mondo mi ha davvero annoiato...”

Come dargli torto, da quando il ragazzo aveva inventato il mondo improbabile dedicava più tempo a quello che al reale, infatti:

«Bob, adesso ti devo proprio salutare, sembra stia accadendo qualcosa di interessante.»
«Fa pure, divertiti, ciao.»

Non riuscì a ricevere neppure la risposta che Bill si catapultò nella sua personale dimensione:

“«Una copia del quotidiano improbabile.»

«Tenga.»

Cominciò a leggere l'articolo in prima pagina e...

«Cavoli, oggi me ne sono dimenticato!»

Cosa aveva dimenticato?

«Devo far fuori qualcuno entro la giornata, sono già le 23.50 e la mezzanotte si avvicina! Non si vede nessuno per strada, come farò? Mi sono cacciato proprio in un brutto guaio!»

Da lontano intravide un bar, le luci erano accese e quella era la sua unica opportunità per riuscire a portare a compimento il suo dovere, chi avrebbe trovato lì dentro?

«Anf, anf... devo fare presto.»
Diede un'occhiata al suo orologio da polso e...

«Dannazione, ne mancano soltanto 7, devo fare in fretta!»

Ampiamente affannato aprì la porta e ansimante salutò:

«Buonasera,.. anf... anf...»

«Buonasera a lei, signore.»

Scrutò da capo a fondo il locale e finalmente trovò quello che cercava:
«Bob, sei proprio tu!»

«Ciao Bill!»

«Ho bisogno di un favore urgente, devo ucciderti.»
«Fai pure, non ci sono problemi.»
«La legge dichiara di uccidere una persona al giorno, altrimenti...»

«Lo so, si va in contro all'ergastolo.»
«Allora posso?»
«Certo che puoi, io non ho nulla da fare, e poi ho già sbrigato il lavoro.»

«Grazie, sei un vero amico.»
«Non dirlo nemmeno, in fondo é a questo che servono gli amici, e poi é un'idiozia. Tieni, prendi questa sedia e scaraventamela in testa.»

Annuì e poi colpì il compagno sul capo.

«Obbligo, eh?»

Bill rispose rassegnato all'anziano:

«E' la vita...»

Tutto d'un tratto ringalluzzì:

«E adesso una bella foto ricordo assieme al corpo di Bob!»

Dopo averla scattata:

«Questa va dritta su Facebook.»

«E non dimenticare di inserire i tag.»
Gli rimembrò il barista, mentre puliva i bicchieri sporchi di sangue schizzato durante la colluttazione.

«Mi sembra ovvio.»

Appena una manciata di secondi e:

«Al sindaco e ad altre sette persone piace questo elemento.»

«Lui é un uomo che premia sempre chi adempie ai propri doveri di bravo cittadino. Credo tu debba andare adesso, vero?»

«Già, alla prossima.»

Ma proprio quando quella faticosa giornata sembrava star terminando:

«Oh cavoli, ho dimenticato il mio omicidio!»

Bill si voltò e diresse il suo sguardo verso il sessantenne, il ragazzo era terrorizzato, nel contempo dal locale partiva una forte voce:

«Torna qui ragazzino, ho bisogno di un favore da parte tua!»

«Magari un'altra volta, perché adesso ho tanto da fare, si tratta di impegni della massima urgenza, devo scappare!»

E così corse via, mentre il barista era in disappunto:

«Questi giovani d'oggi... che scostumati, non sono più quelli di una volta...»

Poi seccato sbuffò:

«Inoltre mi toccherà anche essere rinchiuso in galera, che vita...»

Si avvertiva già il suono delle sirene, con all'interno agenti intenti a catturare il vecchio signore, ma lui non era di certo uno stupido, infatti seppe ideare qualcosa per sfuggire agli sbirri:

«Mi toccherà andare in galera, a meno che...»

Impugnò nelle sue mani un coltello e si trafisse in petto, che illuminazione! Un auto-omicidio ed esattamente a mezzanotte in punto, che dire... un genio incompreso.”

Nel mondo reale...

«Bob!»
«Cosa vuoi ancora? Avevo intenzione di dirigermi a casa, ma... dici pure»

«Ho scoperto che tu esisti anche nel mondo improbabile!»

Non c'era bisogno di parole, il volto di Bob parlava da solo.

«Il punto é che sei morto.»
Lui rispose ancora con:

«Wow... non me ne interessa un fico secco, a domani, prima o poi dovrai pur imparare a giocare agli scacchi.»

«La notizia é...»

L'altro non sembrava per nulla interessato:
«E quale sarebbe questa notizia sensazionale?»

«Che ti ho assassinato io!»

Dopo quella frase, il ragazzo cominciò ad indietreggiare lentamente, per poi sfrecciare via tutto d'un tratto.

«Cominci a farmi paura... molta paura... ugh, non vorrai certo ripeterti nella vita reale?»

Bill sfruttò l'occasione per prendersi gioco del suo amico:

«Perché no?»

Bob, dopo quell'ultima allusione, credendo il suo coetaneo un pazzo omicida, urlò a squarciagola e fuggì via:

«Ho paura di lui, aiutoooooo!»

Quando Bill decise di fargli capire che era stata solamente una burla, lui si era già dileguato:

«Dai torna qui, scherzavo.»

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Lucash99