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Autore: La Mutaforma    02/07/2013    1 recensioni
Correre. Cadere. Perché in realtà non si vola. E se non si vola, non si va da nessuna parte.
Come un uccello in gabbia.
Queste sbarre pazze che ridono e ridono, e puoi solo sbatterci contro la testa.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io lo so, lo so che è quella del volo è un'ossessione. Ma mi manca il fiato e mi rotolo sul pavimento perchè non posso fare altro.  
Prima o poi mi fotterò il cervello per colpa di questa ripetitività. 
Colei che scrive. 





Andare.
Andare in un’altra stanza.
Andare via.
Camminare. Correre. Volare. Sparire.
Partire. Da dove?
Andare. In che luogo?
Correre, più veloce, con vento in faccia, con le gambe che fanno male, le ginocchia alte perché così sembra di correre più in fretta, col fiato grosso, col cuore in gola, con gli occhi che non vedono più.
Correre. Cadere. Perché in realtà non si vola. E se non si vola, non si va da nessuna parte.
Come un uccello in gabbia.
Queste sbarre pazze che ridono e ridono, e puoi solo sbatterci contro la testa.
E stringere le braccia sulle braccia, forte, per paura che diventino ali. 
Come un animale in trappola. E non c’è nemmeno aria per respirare, né colore per tornare a pensare.
Questo mondo è una gabbia, è una campana di vetro.
 
Andare.
Andare avanti. Fino alla fine. E poi tornare indietro. Come un pesce in una boccia. Abbastanza grande da sembrare infinita.
Volare via.
E come una mosca, sbattere sul vetro quando raggiungiamo la fine del cielo. 
   
 
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