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Autore: H e r a    02/07/2013    6 recensioni
-Io so cosa provi per lei.
La mia testa scatta a guardarla, scommetto che il mio volto è acceso di rabbia, che non so per quanto potrò contenere.
-Tu non sia proprio niente.
Il suo sguardo sembra... triste, rassegnato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Madge Undersee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Andata, Undersee.'
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Il Forno brulica di gente. Sae la Zozza vende zuppe dall'aspetto improbabile, Cray compra liquori, Darius girella fra la folla in cerca di qualche ragazza con cui provarci. Tutto così dannatamente, maledettamente normale. Scalcio un sasso, pieno di frustrazione e rabbia. Non riesco nemmeno a capire cosa diavolo sta succedendo dentro di me. Vorrei urlare, piangere o distruggere tutto quello che trovo. L'unica cosa che invece riesco a fare è sedermi su un muretto, e affondare la testa fra le mani, sperando di dimenticare tutto. Ovviamente, quando mi rialzo , non è cambiato niente. Ad un certo punto, però, una figura richiama la mia attenzione. Strizzo gli occhi, cercando di definirla e di capire perchè mi risulta così estranea, e allora capisco. È Madge, la figlia del sindaco. La fortunata, sempre sazia e ricca Madge. Non riesco a trattenere un verso di scherno. Sta girellando fra le bancarelle, sorride alla gente, compra addirittura il pranzo da Sae. Poi ad un tratto mi vede. Indugia un po' sul mio viso, sui miei occhi, ed inizia ad avvicinarsi. Si siede vicino a me, senza dire niente. Rimaniamo così per qualche minuto. Faccio per alzarmi, ma lei mi trattiene con un braccio.
-Che diavolo vuoi da me?
Mi aspetto di vederla mollare la presa, ma lei non lo fa. La guardo, aspettandomi di trovare una ragazzina spaurita, ma la sua espressione è indecifrabile.
-Anch'io sono preoccupata per lei.
A questo punto, non posso trattenermi. Con uno strattone, mi libero dalla sua stretta.
-Tu? E cosa pensi di saperne?
Lei si alza, lo sguardo duro.
-Pensi che visto che sono la figlia del sindaco non possa avere sentimenti? Credi che per il fatto che io non debba soffrire la fame, allora non posso voler bene alla gente?
-Tu non la conosci nemmeno Katniss. Come puoi venire a dirmi che sei preoccupata, che hai paura per lei.
-Credimi, la conosco meglio di quanto pensi. Te ne saresti anche accorto se non fossi stato così stupido e ottuso da chiudere tutti quelli che non sono come te fuori dal tuo mondo.
Le sue parole mi colpiscono. Per un attimo, le mie convinzioni su di lei, vacillano. I suoi occhi azzurri sembrano mandare lampi di irritazione. Già, i suoi occhi azzurri. Solo uno dei segni che testimonia quanto sia diversa dalla gente del Giacimento, che non potrà mai capire veramente.
-Non penso che qualche ora passata assieme basti a darti il diritto di dire che sai com'è fatta.
-Sicuramente in un modo diverso da te, ma credimi, anch'io le voglio bene. Vederla tutti i giorni su quello schermo, mentre rischia la vita per...
-Basta!
Non posso, non voglio, trattenermi dall'urlarle contro.
-Non sono certo qui per perdere tempo stando a sentirti. Vattene per favore.
I suoi occhi sono accesi di determinazione, non ha intenzione di mollare il colpo. Rassegnato, mi rimetto a sedere a fianco a lei, i palmi delle mie mani poggiati contro le tempie.
-Io so cosa provi per lei.
La mia testa scatta a guardarla, scommetto che il mio volto è acceso di rabbia, che non so per quanto potrò contenere.
-Tu non sia proprio niente.
-Lo vedo da come la guardi, da come la sfiori. Lo vedo nei tuoi gesti e dai tuoi occhi.
La guardo, incapace di scegliere. Fidarmi di quella ragazza ricca, che ho sempre disprezzato, oppure semplicemente lasciarla li, e andarmene di nuovo per la mia strada. Il suo sguardo sembra... triste, rassegnato.
-E' un momento difficile. Per te, ma... anche per me.
Un lacrima le scivola giù per la guancia, e prima che me ne renda conto, gliela sto asciugando col dorso della mano. Forse sarà anche una ricca e viziata ragazzina del Villaggio, ma a quanto pare vuole veramente bene a Katniss. Forse, almeno in parte, può capire quello che sento.
-Forse... ci possiamo...
Esita a continuare, come se avesse avesse paura di parlare. Ad un certo punto, prende fiato, e finisce la frase.
-Potremmo farci forza a vicenda.
La guardo, stupito, sconvolto o semplicemente sorpreso. Lei sembra carpire al mia espressione.
-Gale io non ce la faccio più a stare da sola, davanti a quello schermo, a vederla combattere contro ragazzi che potrebbero essere suoi amici al di fuori dell'Arena. Io non...
Non ha bisogno di finire la frase. So cosa sta provando, perchè sono le stesse sensazioni che provo io da quando è partita. Ormai le lacrime scendono copiose sulle sue guance. Per un attimo, mi ricorda la mia Katniss, e la stringo a me. Quando mollo la presa, sembra aver smesso di piangere. Faccio un sospiro, e mi gratto la nuca.
-Va bene, Undersee. Andata.

BriciolaElisa's Corner
Eccomi, con l'ennesima One shot su Hunger Games ;) Allora, premetto che il personaggio di Gale, non mi piace neanche un po', ma invece Madge mi ha sempre fatto una gran tenerezza. Mi è dispiaciuto molto quando è morta, e l'ho voluta "ricordare" in qualche modo. Dopo aver letto Catching Fire, mi ha sempre stuzzicato il pensiero di questa coppia. In particolare mi è sempre piaciuta l'idea che a Madge in realtà Gale piacesse, e che vederlo disprezzarla per il semplice fatto di essere figlia del sindaco l abbia sempre fatta stare male... Spero che vi piaccia e...
Enjoy the life
_BriciolaElisa_♥

  
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