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Autore: SeelLith    02/07/2013    1 recensioni
La storia è ambientata nel 2012, mentre i BMTH stanno scrivendo e registrando Sempiternal. Anche se Jona ha lasciato la band all'inizio del 2013, nella fanfiction Jordan ha già preso il suo posto.
Oliver Sykes, Oli, si reca una mattina in ospedale perchè Lee ha fatto un incidente.
Una ragazza con la maglietta dei Bring me the Horizon e una flebo attaccata al braccio lo colpirà profondamente. Grazie a lei Oliver diventerà una persona migliore, ma alla fine la vita sarà clemente con il loro amore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Time Stands Still.
 
1. Your eyes are swallowing me.
 
 
-Oli, Lee ha fatto un incidente in moto. Vieni all'ospedale. Si è rotto una gamba.- disse Matt dall'altra parte della cornetta.
-Okay, arrivo subito. Hai già chiamato gli altri?- chiesi io e, dopo aver ricevuto una risposta affermativa, uscii di casa per dirigermi all'ospedale.
Parcheggiai di fretta e corsi nell'edificio bianco.
Mi feci indicare il reparto di traumatologia, e dopo aver percorso un ungo corridoio, vidi i miei amici seduti in una sorta di sala d'aspetto.
-Come sta?- chiesi leggermente preoccupato.
-Non male, ma non l'abbiamo ancora visto. Dobbiamo aspettare ancora un'oretta per poter entrare nella sua stanza.- rispose Matt K.
-Stronzi, mi avete fatto venire di corsa all'ospedale alle otto del mattino. Non ho nemmeno fatto colazione. Vado al bar a prendermi un caffè. Chiamatemi quando possiamo entrare.- dissi seccato, andandomene sotto gli sguardi scocciati dei miei compagni.
Dio santo, era inquietante passare tra quei corridoi e vedere tutte quelle persone sofferenti. Certo, io non mi preoccupavo più di tanto degli altri, ma mi metteva una strana sensazione vedere tutti quei visi stravolti dalla malattia. Poi non è che stare in ospedale aiutasse molto, infermieri che non avevano voglia di fare il loro lavoro e dottori più interessati al loro stipendio che ad altro.
Mi ritrovai al bar dell'ospedale, senza nemmeno sapere come ci fossi arrivato in così poco tempo.
Presi un caffè e mi sedetti ad un tavolino vicino alla finestra.
Il bar era il posto più luminoso dell'ospedale grazie alle porte-finestre che si aprivano su una terrazza.
Mi guardai un pò intorno, vidi due anziani, intenti a ridere e a finire una partita a scarabeo. 
La donna era attaccata ad una flebo, e suo marito le teneva la mano. Sorridevano, sembravano molto felici, pur essendo costretti a stare in ospedale a causa della malattia di lei, qualsiasi malattia fosse... Sorrisi anche io a quella scena, non me ne accorsi neppure, fu automatico per me apprezzare quella dimostrazione d'amore.
In un tavolo poco lontano dal mio, sempre vicino alla finestra notai una ragazza. Mi colpì subito la scritta sulla sua maglietta: Bring me the horizon. Mi ricordo di quella t-shirt, era quella del tour dell'anno scorso. L'avevamo disegnata io e mio fratello.
Sorrisi. Mi faceva sempre piacere notare persone a cui piaceva la nostra band fuori dai concerti.
Anche lei aveva una flebo attaccata al braccio, e guardava fuori dalla finestra. Sembrava molto triste e delle occhiaie violacee facevano notare quanto sembrasse stanca.
Mi venne voglia di parlarle... Decisi di trovare un modo per attirare la sua attenzione.
Mi misi a canticchiare una nostra canzone: Blessed with a curse.
Stranamente il mio piano funzionò perchè con la coda dell'occhio la vidi alzare lo sguardo su di me. Non volevo farmi beccare a fissarla, quindi abbassai lo sguardo. Quando lo rialzai notai che mi guardava stupita. Le sorrisi, e lei ricambiò.
Il suo volto si illuminò, e notai quanto fosse bella. Aveva dei grandi occhi verdi, e dei capelli color cenere, raccolti in uno chignon.
Mi alzai e mi diressi verso il suo tavolo.
-Posso sedermi?- chiesi, spostando la sedia dal tavolo. La ragazza annuì.
-Che bella maglietta che hai.- esclamai dopo essermi accomodato di fronte a lei.
-G-G-Grazie...- balbettò in risposta.
-Piacere, sono Oliver Sykes. Chiamami Oli.- dissi porgendole la mano.
-Ah, lo so bene chi sei.- esclamò afferrandola e stringendola debolmente. -Io sono Iris.- disse poi.
-Oh, che bel nome.- commentai sorridendole.
-Grazie... Sai, è un'onore incontrarti.- disse abbassando lo sguardo, imbarazzata.
-Oh, è un onore per me incontrare una fan dei Bring me the Horizon. Sai, voglio molto bene ai nostri fan.- risposi apprezzando la comparsa di un altro sorriso sul suo volto.
-E, se posso chiedere, come mai Oliver Sykes si trova in ospedale a quest'ora?- chiese tirando su il volto e guardandomi finalmente negli occhi. Mi sorpresi nel constatare quanto belli fossero i suoi occhi: Verdi e profondi.
-Lee ha fatto un incidente e mi hanno fatto venire qui.- risposi scocciato dall'accaduto.
-Quindi tutti i Bring me the horizon sono qui?!- chiese incredula Iris.
Annuii, sorridendo. Ci scommettevo che si sarebbe esaltata nel sapere che la band al completo era andata a trovare Lee. -Vuoi conoscerli?- chiesi poco dopo.
Iris annuì energicamente, ridendo. -Mi piacerebbe moltissimo.- disse poi.
Le feci segno di seguirmi. Iris si alzò dalla sedia, facendo leva con le braccia, che cedettero.
La sorressi, aiutandola ad alzarsi completamente.
-Scusa.- sussurrò, visibilmente imbarazzata per quella momentanea carenza di forza.
-Non devi scusarti.- risposi porgendole il braccio, in modo da sorreggerla.
Non sapevo che malattia la tormentasse, ma non me la sentivo di chiederglielo visto che dalla sua debolezza sembrava qualcosa di grave e spossante.
Iris afferrò il mio braccio, e insieme ci dirigemmo verso il reparto di traumatologia.
Appena arrivammo i miei amici si girarono, e sui loro volti si dipinsero espressioni sorprese.
-Ragazzi, lei è Iris, è una nostra fan. L'ho incontrata prima e ho pensato di farle conoscere il resto dei Bring me the horizon. Visto che bella maglietta?!- dissi fiero.
-Oliver, sei davvero tu?!- mi chiese incredulo Matt.
Lo guardai malissimo. Non era sicuramente il momento di sfottere il mio carattere. Okay, non era normale che mi preoccupassi così tanto di una fan, ma incontrarla all'ospedale e vederla così triste mi aveva fatto venire voglia di farla stare bene almeno per un pò.
-E' un piacere, Iris.- esclamò Jordan stringendole la mano. Ringrazia il cielo, almeno qualcuno era gentile con la nostra fan e non si stupiva solo del mio strano e inaspettato gesto.
-Potete entrare, se volete.- ci avvisò un'infermiera, appena uscita dalla stanza di Lee.
I miei amici salutarono Iris ed entrarono da Lee.
Io restai ancora un attimo fuori.
-Allora, ciao. E' stato bellissimo conoscervi. Se ti chiedo un autografo sono troppo rompipalle?- chiese timidamente Iris.
-No. Lo faccio volentieri.- risposi, tirando fuori un pennarello dalla giacca. Lo portavo sempre dietro in caso servisse, con i fan non si sa mai...
-La maglietta.- disse. Mi chinai e feci una firma sulla manica della t-shirt che indossava.
-E' meglio che vada. Se torno qui domani per portare delle cose a Lee posso rivederti?- chiesi avvicinandomi alla porta della stanza del mio amico.
-E me lo chiedi? Ma certo! Ehm... ci vediamo al bar, se non mi trovi lì sono nella stanza 182, terzo piano.- rispose, avviandosi da sola per il corridoio e salutandomi, prima di vedermi sparire nella camera di Lee. Appena varcai la soglia fui accolto sa sguardi confusi.
-Seriamente, Oli, stai bene?!- chiese Jordan.
-Perchè? Che è successo?- iniziò Lee curioso.
-Oh, ma nulla! Comunque tu come stai?- chiesi al mio amico, steso nel letto d'ospedale.
-Ragazzi, cosa è successo? Davvero, non mi ha mai chiesto come stavo da quando ci conosciamo.- esclamò all'armato Lee.
-In pratica lo vediamo andare al bar infuriato per averlo fatto venire in anticipo, e poi torna con una fan, tenendola a braccetto per non farla cadere. Si è pure preoccupato per il modo in cui la trattavamo.!- spiegò Matt K.
-Oddio. Oli, sei davvero tu o ti hanno rapito gli alieni sostituendoti con una copia gentile?!- sbottò il nostro amico nel letto.
-Fottetevi tutti quanti, coglioni. Uno non può fare qualcosa di carino per una fan all'ospedale?!- esclamai alzando gli occhi al cielo.
-No. Non è una tua copia gentile.- constatò Matt, notando il modo in cui li avevo mandati a quel paese.
-Io me ne vado.- dissi uscendo dalla stanza.
Ripercorrendo i corridoi mi imbattei in Iris. La vidi solo da lontano, su una sedia a rotelle spinta da un'infermiera. La stavano portando in una sala. Si voltò, guardandomi. Mi sorrise e mi salutò con la mano. Ricambiai i suoi gesti, guardandola mentre veniva portata dentro la stanza.
Uscii dall'ospedale con un senso di felicità. Non solo perchè avevo fatto una buona azione con una fan. Mi sentivo migliore ad averla trattata come un'amica. 
Ma mi sentivo anche strano. Ero stato molto impulsivo, prima a volerle parlare e poi a chiederle di poterla rivedere. Non sapevo nemmeno io il motivo di quella voglia di conoscerla. Ero però convinto che avesse avuto qualcosa da dire e che stesse solo aspettando la persona giusta a cui dirla.
Forse mi stavo facendo troppe fantasie, ma quella ragazza mi aveva colpito molto, con quegli occhi verde smeraldo e quel sorriso meraviglioso.
Sarei tornato e l'avrei rivista, l'avrei resa felice.
 
 
 

 

 

  
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