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Autore: lunatique    02/07/2013    3 recensioni
Eviterò di annoiarvi con il solito discorso lungo chilometri sulla mia vita, anche se mi piace molto parlare di me.
Sono Selena Marie Gomez,mi piace come suona il mio nome, l’ho sempre amato.
Ho 16 anni, si, i 16 sono arrivati anche per me finalmente.
Vivo in Grand Prairie, una delle tante città che si trovano in Texas.
La mia vita? In questo momento non mi va di raccontarvela, vi do solo un aggettivo per descrivervela: perfetta.
Si, avete letto bene, sono ricca, popolare, una migliore amica ed un fidanzato. Meglio di così non potrebbe andare.
Ma come in ogni vita perfetta ci deve essere sempre quel puntino nero che rovina il tutto, quello che io chiamo “brufolo sul sedere”. Nel mio caso, il suo nome è Justin Drew Bieber. Nulla di importante, uno sfigato che mi viene a fare ripetizioni di matematica.
Ho finito con la presentazione, se volete sapere altro su di me vi consiglio di leggere la mia storia.
***
[JELENA]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Buongiorno Grand Prairie, il sole è splendente e gli uccellini cantano, giornata perfetta per…” Il tizio alla radio non face in tempo a finire la solita frase che ripete ogni mattina come un disco rotto, che colpii su quell’apparecchio così fastidioso con la mano, facendola cadere sul pavimento freddo.
“Cavolo!” Pronunciai con la voce ancora impastata dal sonno.
Tolsi le coperte di seta da sopra al mio corpo e camminai stanca verso l’armadio, afferrai i vestiti della nuova collezione di Victoria’s Secrets acquistati pochi giorni prima e mi chiusi in bagno per prepararmi.
Mi sistemai in modo da essere presentabile e passai un’ultima volta il fondotinta sul mio viso, poi corsi al piano di sotto per fare colazione.
“Buongiorno Signorina Selena.” Mi accolte la domestica con la sua voce dolce ma allo stesso tempo roca, intenta ad apparecchiare la tavola.
“Buongiorno Elouise, cosa ha preparato oggi lo Chef Pierre?” Domandai accomodandomi sulla sedia.
Lei mi porse davanti un piatto d’argento lucido che rifletteva la luce che entrava dalla finestra, tolse il coperchio per mostrare una sottospecie di cornetto marroncino.
Croissant, buon appetito!” Mi sorrise.
“Scherzi vero?” La guardai assumendo un’espressione seria.
“Cosa c’è che non le va bene?” Mi chiese confusa.
“Io questa roba non la mangio! Di allo Chef che se è venuto qui per cucinarmi i suoi tanto amati piatti francesi che fanno vomitare, può anche tornarsene in Francia, non ci metto niente a farlo licenziare!” Scostai il piatto via da sotto il mio naso e mi alzai arrabbiata.
Tutti i domestici incompetenti proprio a me dovevano capitare, salvo Elouise che è fantastica.
“Selena Marie Gomez, torna subito a tavola e mangia quello che lo Chef Pierre ci ha gentilmente preparato.” Mi disse mia madre con tono severo seduta dall’altra parte della tavola.
“Sarebbe stato più gentile da parte sua non preparare quella robaccia.” So di essere dura, ma ormai ho imparato che è l’unico modo che ho per farmi rispettare.
“E comunque ora devo andare a scuola, ciao ti voglio bene mamma.” Continuai stampandole un bacio sulla guancia.
Mi salutò e aprii la porta principale per uscire.
Una ventata di aria calda mi accarezzo le guance rosee, comminai a passo veloce verso la macchina nera con i finestrini oscurati che era parcheggiata la davanti.
Un uomo in divisa mi aprii la portiera per farmi entrare, prima di posizionarsi al posto del guidatore.
L’autista Roger mise in moto la macchina cominciando a percorrere quelle stradine così familiari, prima di arrivare davanti alla mia scuola. Scese per primo e io aspettai paziente che mi aprisse lo sportello per farmi uscire, come fa ogni giorno.
“Nuova macchina?” Mi chiese Elizabeth in piedi davanti all’entrata di quella grande costruzione, infilandosi delle patatine in bocca.
“Si, mamma dice che quella di prima era troppo vecchia.” Risposi avvicinandomi a lei.
“Ma l’altra l’avevate comprata un mese fa!” Corrugò la fronte.
“Appunto.” Gli sorrisi.
Fece roteare gli occhi al cielo.
“Smettila.” Mi disse infilandosi un’altra decina di patatine ed in bocca iniziando a masticare rumorosamente.
La mia pancia gorgogliò alla vista di quel cibo oleoso che da tanto non mangiavo, ma mi bloccai: non volevo farmi vedere in giro mentre ingerivo quell’alimento tanto grasso quanto buono.
No Selena, non devi pensare queste cose, non devi pensare a quel sapore così salato tanto amato in precedenza, finiresti per cadere in tentazione.
“Di fare cosa?” Chiesi dopo un po’ con aria innocente.
“Di comportarti come una principessa.” Mi rispose lei alquanto scocciata.
“Questo perché io sono una principessa!” Dissi sarcastica, ma non avrei dovuto visto che la cosa sembrava urtarla ancora di più.
“Dai scherzo Liz, lo sai no?”
Lei abbozzò un sorriso in risposta prima di ritornare seria.
“Green, vieni qui!” Sentimmo gridare, ci girammo quasi nello stesso momento verso un gruppo di ragazzi col giacchetto nero di pelle ed i jeans strappati.
Ma perché Elizabeth si ostinava a frequentare certa gentaglia? Certo, non avrebbe potuto fare altrimenti visto che lei suona la chitarra elettrica nella loro band.
“Devo andare Sel, a dopo.” Mi salutò.
Sentii un gruppo di ragazze accerchiarsi attorno a me.
“La tua macchina è davvero favolosa Selena!”
“Ha ragione, dove hai comprato questo vestito?”
“Mi piacciono un casino le tue scarpe, se vuoi possiamo scambiarcele ogni tanto. Ti piacerebbe diventare mia amica?”
La testa mi girava, non ne potevo più delle ragazze della scuola che mi facevano i complimenti mirando ad una sola cosa: i miei soldi. Liz sembrava essere l’unica a fregarsene di tutto il mio denaro, lei mi voleva bene per come ero non per cosa possedevo, per questo è la mia migliore amica.
Sorrisi annuendo a tutte quante, non curante di cosa mi stessero dicendo.
D'altronde è questo il prezzo che si deve pagare per essere la più popolare della scuola.
 
 

“Selena se vuoi ti posso aiutare a portare i libri in classe!”
“Sel, a pranzo ti vuoi metterti vicino a me?”
“Mi presti il tuo smalto? È meraviglioso, ma su di te sta anche meglio!”
Basta! Un’altra parola e le sbatto tutte al muro, poi chiamo un elefante che con la sua possente proboscide le prende a sberle in faccia.
“Wowowo!” Intervenne Liz facendosi spazio tra quelle gallinelle urlanti accerchiate attorno a me che cercavo di prendere i libri dal mio armadietto.
“Andatevene via, forza, evaporate!” Le scacciò la mia amica dai capelli neri come la pece.
Le ragazze obbedirono sbuffando, mentre io ed Elizabeth ci incamminammo verso la classe di francese.
“Grazie, mi hai davvero salvata.” Cominciai io.
“Di niente.” Rispose scrollando le spalle.
Intravidi una figura sfocata camminare a passo veloce verso la nostra direzione. Man mano che questo si avvicinava lo riconobbi e gli sorrisi.
“Oddio è Dave, come sto?” Mi girai verso la mora vicino a me, sistemando i capelli con le mani.
“Benissimo, come al solito.” Rispose.
Dave in tutta la sua bellezza si avvicinò a noi stampandomi un bacio a fior di labbra.
“Buongiorno baby.” Mi sorrise. “Elizabeth.” Continuò a mo di saluto verso la mia amica.
“Ciao Dave.” Rispose dura Liz mentre la incenerivo con lo sguardo.
“Ci vieni a vedermi alla partita di basket, oggi?” Parlò con la sua voce profonda e dannatamente sexy.
“Certo.” Squittì io.
“Ci conto, a dopo ragazze.” Se ne andò lasciandoci nel bel mezzo del corridoio.
Dave Cooper, il capitano della squadra di basket, ragazzo più gettonato della scuola, nonché il mio fidanzato da quasi cinque mesi.
“Non capisco proprio cosa ci trovi in lui.” Liz si guardava i piedi mentre continuavamo ad andare per i corridoi con passo eccessivamente lento.
A lei non era mai andato a genio Dave, pensava che fosse solo un pallone gonfiato e pieno di se.
“Per cominciare gli occhi, i capelli sempre spettinati, i muscoli delle sue braccia..” Elencai aumentando di un dito a ogni motivo che dicevo, per contarli.
“E?” Chiese come se sapesse già la risposta.
Ci pensai su un attimo e rimasi in silenzio, in realtà queste erano le uniche cose che mi piacevano di lui.
“Come immaginavo.” Parlò, lo sguardo che lasciava vedere la felicità per la vittoria. “Lo sappiamo entrambe che non ti piace davvero.”
“Si invece!”
Alzò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto.
Io in risposta alzai gli occhi al cielo ed accelerai il passo verso l’aula di francese.
 
 

Entrai a testa alta nella mensa della scuola, con una mela e un piatto di insalata nel vassoio.
Guardai Dave da lontano che scherzava con i suoi compagni di squadra, seduti vicino a lui.
Mi sorrise e fece un gesto con la mano per indicarmi di venire li, io obbedii e mi incamminai a passo veloce verso la sua direzione.
“Ehi baby.” Parlò con il suo tono che ogni giorno sembrava farsi sempre più sexy.
“Allora, contro chi giocate oggi?” Sorrisi.
“Quelli della Independent School District.” Mi rispose addentando un trancio di pizza.
“Vincerete di sicuro.” Gli sorrisi accoccolandomi sulla sua spalla.
Mi tirò via da se, io iniziai a giocare con le mani in completo imbarazzo.
Ormai ci ero abituata, non capivo neanche perché mi ostinavo a riprovarci. Ogni volta lui mi scansava via come fossi un sacco di patate.
“Vieni a fare il tifo per me?” Mi chiese dopo un po’.
“Certo, te lo prometto.” Gli mostrai uno dei miei più sinceri sorrisi.
Addentai una foglia di insalata e sentii la pancia gorgogliare disgustata, quella roba mi faceva letteralmente schifo.
“Cosa hai bambina, stai bene?” Mi chiese notando quel rumore fastidioso.
“Tutto apposto, faccio un salto al bagno per..incipriarmi il naso. Torno subito.” Presi la mia borsetta e cominciai a camminare per i corridoi della scuola.
Abbassai lo sguardo per prendere la trousse di trucchi e andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Per fortuna non persi l’equilibrio tanto da cadere per terra, ma l’impatto mi fece indietreggiare di pochi passi.
Guardai davanti a me un ragazzo non molto alto, sull’ 1.75 circa, ma io non potevo parlare dato che arrivavo solo al metro e sessanta.
“Stai attento a dove cammina sfigato!” Gli urlai contro.
“Scusa.” Mormorò quasi senza voce abbassando gli occhi color nocciola coperti dalla frangia che gli ricadeva su di essi. Sembrava avesse una padella in testa.
Lo sorpassai mormorando un ‘stupidi ragazzini nerd’ e entrai in bagno.
Mi risistemai il trucco prima di ritornare a vagare per i corridoi, neanche il tempo di entrare alla mensa che la campanella era suonata.
Che palle, ora abbiamo matematica e non ho proprio intensione di farla, ma devo.
Camminai verso l’aula in cui avrei dovuto passare la prossima ora, entrando mi sedetti ad uno degli ultimi banchi sperando che il prof non mi avrebbe notata.
Sentii vibrare il cellulare nella tasca dei miei jeans firmati e lo afferrai.

Da: Liz
Hai da fare oggi pomeriggio?
 
A: Liz
Devo andare a vedere la partita di Dave, ricordi?
 
Da: Liz
Dave, Dave, Dave! Non sai dire altro da quando state insieme, non passi più tempo con me!
 
A: Liz
Scusa, prometto che mi farò perdonare…
 
Da: Liz
Mh, speriamo…

 
Non feci in tempo a rispondere che il Professor Morris fece sbattere una stecca di legno sul mio banco.
Sobbalzai dalla sorpresa e infilai velocemente il cellulare nella tasca dei jeans.
“Cosa stava facendo, Signorina Gomez?” Mi chiese come se non sapesse che stessi massaggiando.
“Seguo la sua interessantissima lezione su…” Mi zittì guardando la lavagna speranzosa, ma l’unica cosa che riuscii a decifrare erano segni strani mischiati a numeri.
“Ne sono lieto, che ne dice allora di venire alla lavagna e spiegare alla classe la lezione di oggi?” Mi chiese con un sorrisetto maligno.
Stupido bastardo.
Iniziai a toccarmi il polpaccio facendo una faccia dolorante.
“Ho preso un crampo, mi scusi non riesco ad alzarmi!”
“Non è divertente Signorina Gomez, se la ripesco di nuovo ad usare il cellulare glie lo sequestro e la mando dal preside.”
Annuii in silenzio mentre lo vedevo tornare alla cattedra.
Avevo problemi con la matematica, ed il Signor Morris.
Ma non era una tragedia, nelle altre materie me la cavavo piuttosto bene.
 
 
 
Entrai nella palestra della scuola seguita da altre ragazze che come me aspettavano ansiose di vedere la partita.
I giocatori entrarono in campo, Dave mi salutò muovendo la mano, feci il suo stesso gesto sorridendo.
La partita non durò molto e, come al solito, la nostra squadra vinse.
“Bravo tesoro!” Dissi al mio ragazzo mentre reggeva la coppa in mano.
I suoi compagni di squadra lo sollevarono e corsero tutti verso il corridoio, seguiti dal resto della scuola.
Mi affiancai a Dave che era stato messo giù dai amici mentre avanzavamo verso l’uscita, rimasi in silenzio ad ascoltare lui e gli altri commentare quanto siano stati bravissimi nel vincere questa partita.
Uno di questi, Frank mi pare si chiamasse, passò davanti ad uno sfigato facendogli lo sgambetto. Questo cadde per terra ma si rialzò subito, imbarazzato.
“Sfigatello!” Gli disse Dave ridendo, risi anch’io per assecondarlo pensando a quanto debba essere sfortunato quel ragazzo a non essere nato bello come il mio amato capitano.
Quella sottospecie di nerd raccolse i libri sparsi per terra e lo riconobbi: era lo stesso contro cui ero andata a sbattere stamattina.
Lo sorpassammo ed uscimmo dalla scuola, dirigendoci verso casa di Dave per festeggiare.
***
Buoooongiorno.
Eccomi tornata con un'altra storia che aveva in mente da un po' di tempo.
ALLORA, METTIAMO SUBITO IN CHIARO UNA COSA: SONO UNA SELENATOR ED UNA BELIEBER, QUESTA STORIA SARA' CONCENTRATA SU JELENA.
SO CHE SELENA NON E' VERAMENTE COSI' DI CARATTERE QUINDI NON VOGLIO SELENATOR ACCANITE CHE MI SCRIVONO "6 1 StRONzà SèLEnà NN è CòSì!" PERCHE' LO SO PERFETTAMENTE, MA MI SERVIVA DARGLI QUESTO CARATTERE.
SECONDA COSA, JUSTIN E' IL MIO IDOLO MA IN QUESTA FF MI SERVIVA NEL RUOLO DELLE SFIGATELLO (ALL'INIZIO), QUINDI NON VOGLIO BELIEBER CHE MI DICONO "SFìgàTèLLò Cì KìàMì Tùò PàDRè".

Ok, dopo aver chiarito questi due punti possiamo andare avanti c:
Vi devo chiedere un favore enorme: siccome che questa storia è un po' diversa, non so se piace. Quindi se vi piace vi chiederei di lasciare una recensione, sennò se vedo che non piace la elimino:)
Love you all.
Grazie per avermi cagato.

Scusate se il capitolo è corto, ma è il primo..i prossimi saranno più lunghi.
Se volete sapere l'aspetto dei personaggi (anche se Justin e Selena so che saprete gia come sono fatti,lol): Selena Justin Elizabeth Dave
   
 
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