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Autore: Jane_    15/01/2008    10 recensioni
Perché anche Hermione può distrarsi! Missing moment del 6° libro. Ron/Hermione, quando nel sole di quasi primavera tra di loro c'era solo gelo... e dentro, tanta voglia di abbatterlo. No spoiler Deathly Hallows!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia che segue è venuta alla luce durante un’infruttuosa doppia ora di filosofia, dove il mio ego ha autonomamente deciso di volare su una penna verso un altro mondo e di trasformarsi in un’altra studentessa, Hermione.
Chissà... anche lei, durante una lezione, potrebbe distrarsi… o no?
Sì, lo so, obietterete forse che avevo a disposizione anche il mondo filosofico: ma l’argomento era così poco interessante , avevo persino esaurito la mia buona azione quotidiana *sarà la fatina di Cinderella che non vuole abbandonarmi* offrendomi volontaria sull’argomento precedente per salvare i miei sventurati amici. Dopo questo un po’ di Ron Weasley come ricompensa lo meritavo, no?!


*Nell’ambientazione della storia, i ragazzi seguono ancora Storia della Magia, sebbene siano al 6° anno… ed Harry e Ron, il G.U.F.O. in Storia della Magia, non l’hanno ovviamente mai passato! Ma visto che si tratta di un missing moment del 6° libro necessariamente non potevo cambiare anno, e non credo che con un altro insegnante il livello di attenzione sarebbe mai stato così basso xD






Distrazioni

I raggi opachi e invitanti, decisamente troppo per un pomeriggio di febbraio, si rincorrevano dispettosi sul mio libro, in mille giochi di luce e di colore.
Nell’aria risuonavano le piatte parole del professor Rüf su una qualche sanguinosissima rivolta dei Goblin del 1200, ma tutti avevano preferito concentrarsi sulle luci allettanti che danzando penetravano dalle antiche finestre dell’aula di Storia della Magia; Harry e i compari avevano già richiamato un piccolo specchietto da chissà dove, e si divertivano a riflettere la luce in tutta l’aula.
Almeno era davvero migliorato nella trasfigurazione, mi dicevo un po’ stizzita, ma allo stesso tempo divertita, per quel gesto così da bambini.
Io me ne stavo composta nel mio banco vicino alla finestra, accanto a un alunno sconosciuto al mio interesse almeno quanto il proprietario era poco interessato alle rivolte dei Goblin. Avrei voluto dire lo stesso del ragazzo che mi stava davanti.
Non sull’interesse per le rivolte dei Goblin, intendo; quello, in sei anni di lezioni che aveva passato unicamente grazie alla copia dei miei appunti, non lo aveva mai avuto. Intendo dire che non era sconosciuto.
Anche se di sicuro, ora più che mai, lo era al mio interesse. Non avrei nemmeno dovuto guardarlo, in questo momento.
Poco importa se le luci del mio libro – non posso biasimarle, se avevano scelto di passare anche loro a qualcosa di più interessante – si erano spostate sui suoi capelli color rame, facendoli brillare di un rosso ancor più vivo.
Avrebbero anche potuto carbonizzarlo, ora come ora, per quel che mi importava di lui.
Una rabbia incontenibile cominciava al contrario a bruciare in me, che sapevo sarebbe presto stata seguita da una tristezza inspiegabile, che mi avrebbe trovata impotente, che mi avrebbe lasciato distrutta.
E non ero al sicuro in un angolo della biblioteca, stavolta; non avrei potuto piangere liberamente adesso, per qualcosa che nemmeno io riuscivo a capire. Inspiegabile.
Era davvero inspiegabile, Hermione? Era impossibile, e questo mi bastava.
Era impossibile che mi fossi innamorata proprio di lui. Finalmente dopo anni, dopo parecchie lacrime, dopo averlo visto baciare un’altra, c’ero finalmente arrivata. Non che la cosa mi facesse stare meglio.
Continuavo a ripetermi mille sciocchezze sull’amicizia da non rovinare, su una cotta che presto sarebbe passata, su Harry che poi, aveva già tanto a cui pensare, aveva bisogno dei suoi migliori amici, insieme.
Cioè, insieme, ma non in quel modo!
Ma mentre io mi crucciavo, dietro all’unico vero motivo che mi faceva tremare, ovvero il tuo rifiuto, hai pensato a tutto tu.
L’amicizia si è rovinata, la cotta non è passata e Harry è più solo che mai, ma è così che il mondo gira.
La colpa, dopotutto, è solo mia. Non c’è mai stato alcun vincolo tra di noi, eri libero di fare una lavanda gastrica, ehm, di frequentare chi volevi. Ma perché questo non impedisce ai miei occhi di riempirsi di lacrime, a ogni fibra del mio corpo di far male e al mio petto di urlare, quando ti penso con lei?
Forse dovrei solo far finta di tornare tua amica, così almeno potrei averti al mio fianco. Non sentirei più così tanto questa tua dannata mancanza, che mi ostino a far finta non esista, quando ogni giorno mi divora. Ma amici non lo siamo mai stati; come faremmo a esserlo proprio ora, ora che con un paio di canarini ho gettato tutto alle ortiche?
“Signorina Granger, signorina?”
E questi dannati raggi che non smettono di far brillare i tuoi capelli…
“Signorina Granger, si sente bene?” Sentendo il mio nome, quasi sobbalzo dalla sedia. Rüf deve avermi rivolto una domanda e io, Hermione Granger, ero distratta!
Sempre colpa tua, Weasley.
Fortunatamente, il mio cervello non ha ancora smesso del tutto di funzionare; afferrate le parole infermeria et simila, decido di cogliere al balzo l’occasione.
Lui sa che cos’è successo. Perché è successo. O dovrei dire per chi. Mi aspetto che impersoni all’istante una mia fedele imitazione, non sarebbe la prima volta. Invece rimane immobile, confuso. E inspiegabilmente, arrossisce. E per un attimo, i nostri sguardi si incontrano.
No Ron, non complicare le cose.
Sono già fuori la porta quando sento un altro allievo che chiede di uscire. Quella voce mi fa tremare.
“Signor Rüf, professore! Vado in infermeria anch’io, non sto… ehm, bene.”
Riesco persino ad udire un miagolio sorpreso. Dev’essere Lavanda. Senza aspettare una risposta, Ron Weasley esce correndo dall’aula.
Io indosso in fretta la mia maschera d’indifferenza e, degnandolo appena di uno sguardo sprezzante, mi dirigo in infermeria. In trappola verso il luogo che sarò costretta a dividere con lui.
Quale doppio malanno riferiremo a madama Chips? Non posso fare a meno di sorridere. Forse il mondo non ha ancora smesso di girare per il verso giusto.









*
Grazie a tutti coloro che hanno recensito Cade la pioggia, sapere di non aver distrutto i personaggi mi ha davvero fatta sentire meglio, siete stati tutti dolcissimi! Ho così tante idee per la testa, ma per ora non riesco a finirne neanche una; rimangono tutte lì, a metà, ansiose di vedere la luce. Luce che spero arriverà!
E invece per ora la "luce" dell'ispirazione mi ha solo fatto saltare un'ora di filosofia, col risultato di tediare voi con questa più che inutile storia xD
Quindi, a presto, purtroppo per voi =P Cosa dite, per adesso mi fate sapere se mi preferireste morta linciata, a suon di crucio o affogata?!?
  
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