Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: PiccolaNeko    03/07/2013    5 recensioni
Kagome ha un problema. Inuyasha? pure. Finalmente la lotta contro Naraku è finita, ma il loro rapporto sembra non andare per il verso giusto. Cos'altro intralcia il loro amore?
Tratto dal testo: "Quindi per noi sarebbe stato impossibile stare insieme?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inu&Kag

La guardai con il cuore che doleva nel petto. Era rannicchiata in se stessa, come se aspettasse il colpo di grazia
- Kagome... - la chiamai, lentamente, con  la voce roca di chi ha dimenticato se stesso. Alzò lo sguardo ed incontrò i miei occhi ma... non vi lessi paura. Vi era dolore. Per me o per lei?
- I.. Inu..yasha..- singhiozzò, alzandosi a fatica. Istintivamente arretrai di qualche passo e mi fissai le mani piene di sangue. Non ci voleva di certo un genio per capire di chi fosse. Feci per stringere i pugni, ma le sue mani dolci e delicate presero le mie.
- Allontanati.. - ringhiai, spaventato da quello che potevo fare. Da quello che avevo fatto. Kagome scosse la sua chioma nera e mi sorrise, felice.
- Sei qui.. sei qui. - mi abbracciò di slancio ed io non potei fare a meno di irrigidirmi. L'odore del suo sangue mi solleticava il naso e sapevo bene che era per causa mia. Ma lei non aveva paura di me, né di quello che potevo farle. Questa dannata rischiava ogni attimo la sua vita pur di starmi accanto.
- Sei ferita. - cercai di rimanere il più distaccato possibile. La sentii sospirare nell'incavo del mio collo e l'odore delle sue lacrime  mi fece scattare a stringerla a me. - Perdonami. -
- Divina Kagome! Inuyasha! - Miroku tra poco ruzzolava giù per terra: correva a perdifiato fino a quando non giunse da noi. Spalancò gli occhi nel vedere tutto quel sangue che imbrattava Kagome. - Che... cosa...- balbettò, incapace di proseguire.
- Inuyasha si è per sbaglio trasformato a causa di un insetto saturo di malvagità, gli ha iniettato del miasma potente e la sua parte demoniaca a preso il sopravvento. Ma stiamo tutti bene, no, Inuyasha? - mi guardò sorridendo. Aveva mentito spudoratamente, pur di proteggermi. Perché non gli aveva detto che baciandoci, la mia parte demoniaca era uscita fuori e tra poco la violentavo? Perché?
* *
- Kagome... che succede? - Sango si sedette accanto a me, cullando il suo bellissimo bambino. - Perché Inuyasha ti ha attaccato? Non mi bevo la storia dell'insetto, sappilo. -
Sorrisi, mentre finivo di fasciarmi il polso. Non aveva graffiato nessuna vena, per fortuna.
- Io ed Inuyasha non riusciamo ad andare oltre ad un bacio. - confessai, stringendo le ginocchia al petto. - Non appena perdiamo..per così dire.. il controllo, la sua parte demoniaca finisce per prevalere e tenta di possedermi con la forza. -
- Kagome! E...ci è... cioè.. tu.. -
- No, Sango, no. Si ferma sempre prima. - la donna mi guardò con gli occhi spalancati. Era già abbastanza imbarazzante parlarne, ma quel silenzio stava diventando opprimente. - Dimmi qualcosa... per favore. -
- Beh.. io vi posso consigliare di parlare con Kaede. Questa situazione non può andare avanti.. potrebbe non fermarsi e... -
- Non lo farebbe mai. - la interruppi, convinta. Mi fidavo di lui.
- Parlare di cosa? Non fare cosa? - l'anziana sacerdotessa entrò nella capanna con una bacinella ricolma di erbe curative.
- Chiamo Inuyasha. Tu resta qui. - Sango uscì e ben presto al suo posto ci fu il mezzo demone, che evitava ancora di guardarmi.
- Che succede? - chiese Kaede, giustamente. Inuyasha non pareva volesse parlare, così presi coraggio.
- Beh.. ecco.. abbiamo un problema. Non riusciamo.. a... a... - arrossii fino alla radice dei capelli.
- Vecchia, non riusciamo ad avere rapporti.- l'intervento di Inuyasha mi salvò da quell'imbarazzo. Si mostrava calmo, ma sentivo che era teso come una corda di violino.
Kaede ci osservò attentamente. Indicò prima Inuyasha e poi me.
- Inuyasha.. la tua parte demoniaca non vuole sottostare ai tuoi sentimenti. E soprattutto si sente minacciata da te, Kagome. La tua aura di sacerdotessa tenta di purificare anche se inconsapevolmente la sua parte demoniaca e quella reagisce prendendo il sopravvento. - la fissai sgomenta.
Quindi per noi sarebbe stato impossibile stare insieme?
* *
Ringhiai a quella spiegazione. Perché ora che potevo finalmente averla... non mi era permesso? Strinsi le mani, conficcando le unghie nel palmo. Dannazione.
- Si..può fare qualcosa? - domandò flebile Kagome. La sentivo frustrata quanto me.
- Beh.. uno dei due dovrebbe rinunciare a ciò che è. Oppure... allontanarvi fin quando non riuscirete a placare i vostri animi e controllare i vostri rispettivi poteri. -
Alla parola "allontanarvi", per istinto cinsi la vita di Kagome con un braccio e la strinsi a me. Staccarmi da lei? Mai. Ma l'altra opzione non era neanche molto felice.. uno dei due avrebbe dovuto rinunciare alla propria natura, per amore dell'altro. Cioè io avrei dovuto rinunciare alla mia parte demoniaca e diventare... umano. Oppure lei rinunciare ai suoi poteri di sacerdotessa.
- Grazie Kaede. - Kagome mi strinse la mano e si alzò, invitandomi a seguirla. Uscimmo all'aria aperta e respirai a pieni polmoni.
- E tutto un dannato casino. - tremò e vidi le lacrime riempire quei bellissimi occhi nocciola. Ti prego, no, non piangere...
La presi in braccio e salimmo su un ramo, lontano da tutti.
- Troveremo un modo.. - le dissi, baciandole la fronte. Era inutile fare il freddo, il distaccato. Nonostante le mie mani odorassero ancora del suo sangue, allontanarla da me l'avrebbe distrutta.
- Non voglio che diventi umano. - affermò tutto d'un fiato. - Non voglio che rinunci alla tua natura di mezzo demone e quindi se ti era passata questa idea per la testa, scordatela. -
- Neanche tu devi perdere i tuoi poteri da sacerdotessa. - mi imposi. I suoi occhi si spalancarono. La conoscevo troppo bene per non capire che voleva sacrificarsi. - Aiuti la gente.. aiuti me. Non me lo perdonerei mai se ti trovassi indifesa contro un qualche demone. Questo villaggio ha bisogno di te, anche come sacerdotessa.- si strinse a me, consapevole di dove volessi arrivare.
- Mi vuoi lasciare?- quel sussurro mi fece male al cuore. Le alzai il viso, fino a quando i suoi occhi non si specchiarono nei miei.
- Mai. Non ti lascerò mai, Kagome.-
* *
Scesi dall'albero da sola. Le lacrime solcavano le mie guance, ma poco mi importava. Se n'era andato. Vidi Sango mollare il bambino a Miroku e precipitarsi verso di me.
- Kago...- non la feci finire. Scoppiai in un pianto disperato e mi aggrappai alle sue spalle, mentre le ginocchia mi cedevano, mentre la mia mente rielaborava le sue parole.

-Mai. Non ti lascerò mai, Kagome. - mi guardò con i suoi occhi ambrati. - Ma...devo allontanarmi. Dobbiamo. Voglio vivere insieme a te, magari...magari anche avere dei figli. Ed è proprio per proteggere loro che siamo costretti a sapararci. -
- Posso vivere senza i miei poteri.. - provai a protestare, ma un suo bacio mi zittì.
- Non saresti mai felice. Ti sentiresti inutile, incapace di provvedere agli altri. A..amore mio. - si fermò un attimo su quelle due parole ed il mio cuore perse dei battiti. - Dobbiamo maturare e crescere. -
Poggiò la sua fronte contro la mia e ci guardammo negli occhi. Sfiorai con le mani il contorno del suo viso e lo abbracciai.
- Va bene. - dissi infine.
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Il maestro sbuffò al mio ennesimo fallimento - come lo chiamava lui.
- Inuyasha, non ti stai impegnando. - borbottò.
- Dannato, non vedi che sono cosciente? - sbottai, alzando le mani ed indicandomi. Dopo più di sei mesi di allenamento ero riuscito a trasformarmi senza perdere il lume della ragione. Ma ancora quel cretino non sembrava soddisfatto.
- Inuyasha... - mi riprese, imbronciato. Davvero non capivo dove sbagliavo.
- Non capisco. - affermai infine, sedendomi a gambe incrociate sull'erba.
Sbuffò, mettendosi al mio fianco.
- Non penso che con Kagome tu senta rabbia, per trasformarti. - mi disse, con delicatezza.
Kagome. Era passato così tanto...
- No. - risposi.
- Pensa a lei. Al suo corpo. Al modo in cui ti senti quando vuoi che sia tua. - Mi concentrai.

Me la immaginai ferma di fronte a me, con il suo solito sorriso un po' timido. Mi avvicino toccandole la spalla, accarezzando la morbidezza della sua pelle. La bacio, come vorrei fare in questo momento. Sento il mio sangue demoniaco reagire, cercare di esplodere...e non lo placo. Lascio che il mio aspetto cambi, ma continuo a baciarla con dolcezza. Sento la mente annebbiarsi ma questa volta è diverso. La mia parte demoniaca si placa e la mia coscienza permane.

Aprii gli occhi e guardai il maestro che mi fissò compiaciuto.
- Ce l'hai fatta. -
Quelle tre semplici parole mi fecero finalmente esultare. Dopo tutto quel tempo finalmente avevo capito come fare. In un impeto di gioia abbracciai quel vecchio mingherlino che ridacchiò al gesto.
- Posso tornare a casa, vero, maestro? Posso? - gli chiesi, tremante.
- Puoi fare quello che vuoi, ora, Inuyasha. -

Corro. A perdifiato, per giorni e giorni, fino a quando non raggiungo il villaggio. E' ora di pranzo, ma non posso aspettare. Mi dirigo immediatamente alla capanna della vecchia Kaede e quando entro dentro il mio cuore non fa una capriola.
Ne fa più di cento.
* *
Caddi a terra stremata. Le dita piene di vesciche sembravano voler chiedere pietà eppure erano  quattro mesi che mi allenavo duramente.
- Kagome... state bene? - Nazumi mi aiutò ad alzarmi.
- Sono solo stanca. - gli sorrisi in modo tirato.
- Ancora non riuscite a trovare un punto d'incontro tra le due aure?- una sacerdotessa più anziana si avvicinò a noi.
- No. - affermai sconfortata.
- Kagome, se respingi sempre  Nazumi, è normale che non riuscirai mai a controllarti! -
Guardai il giovane sorridente: era un'amico di Koga, che si era prestato volentieri al mio allenamento perché era anche lui una sottospecie di mezzo demone lupo.
Feci lunghi respiri e infine mi decisi. Volevo tornare da lui, da Inuyasha, dal mio amore.
- Abbracciami. - gli sussurrai. Nazumi sembrò titubare un po', ma alla fine acconsentì. Sentii la sua aura tentare di adeguarsi alla mia, così iniziai a rilassare i muscoli. Non dovevo purificare nulla. Lui non era una minaccia. Il mio potere si placò lentamente, mitigando quello del mezzodemone.
Quando lui sciolse l'abbraccio capii che avevo vinto. Ci ero riuscita. Ero riuscita a far maturare i miei poteri di sacerdotessa: adesso ne avevo il pieno controllo.
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-Kagome! -  esclamo, sorpreso di vederla mangiare tranquillamente del ramen insieme a Kaede, Miroku, Sango e gli altri. Alza lo sguardo verso di me e la vido sorridere con calma. In realtà percepisco chiaramente la sua emozione.
- Ce ne hai messo di tempo, Inuyasha! Questa volta sono stata io ad aspettarti. - mi risponde con dolcezza, alzandosi. Sembra quasi più bella.
No. E' più matura. Più consapevole di se stessa. Ed è magnifica.
Mi prende per mano ed usciamo dalla capanna. Camminiamo in silenzio, mano nella mano, fino a quando non ci fermiamo di fronte una piccola abitazione.
- Ti piace? - mi chiede, pacata.
- Sì, ma.. - le rispondo perplesso.
- E' casa nostra. - afferma, alzando i suoi occhi nocciola nei miei. Queste parole sono un balsamo per la mia anima. - L'ho fatta costruire in questi mesi grazie all'aiuto degli uomini del villaggio. Vieni, te la mostro. -
mi lascio trascinare dalla sua stretta. E' interamente in legno, decisamente particolare. Mi mostra tutte le stanze e noto accuratamente che lascia la camera matrimoniale per ultima. Non appena entriamo un bellissimo letto  coperto da lenzuole bianche fa la sua mostra. Noto alcuni oggetti che si era portata dal suo mondo. Tra quelli vedo un'immagine che riflette me e lei, abbracciati, che ci guardiamo come se volessimo perderci l'uno negli occhi dell'altra.
- Kagome.. questa... cosa...?- le chiedo, indicandola.
- E' una foto. E' vecchiotta, lo so, ma quando ho lasciato casa me la sono portata dietro. Serve a ricordare alcuni momenti.- mi spiega, con dolcezza. La vedo tesa e solo in quel momento noto quanto sia dimagrita.
- Vieni qui. - si avvicina un passo alla volta, fino a trovarsi tra le mie braccia. Respiro quasi ossessionato l'odore di buono che emana.
- Mi sei mancato. - singhiozza nell'incavo del mio collo.
- Scusa se ci ho messo tanto. - le rispondo, baciandola. Schiude le sue labbra morbide e finalmente trovo il paradiso. Mi spinge volutamente sul letto e si posiziona di sopra, continuando a baciarmi con ardore. Le sue piccole mani corrono a slacciare la tunica mentre io con una mano tento di non strappare il kimono che indossa. Sono un vero imbranato con i vestiti.
La sento ridacchiare e mi aiuta a denudarsi. Inverto le posizioni e finalmente la posso ammirare sotto di me. Sento il mio istinto demoniaco che preme per uscire.
- Non avere paura. - le mormoro, prima che la trasformazione interessi alcune parti del mio corpo.
- Non ho paura. - afferma, attirandomi a sé. Ci baciamo con foga, come se volessimo recuperare tutto il tempo perso. Ma è pur sempre più debole di me, più fragile.
E finalmente ci fondiamo in un corpo solo. Solo in questo momento riesco  a percepire quanto i nostri animi si siano finalmente accettati. Era questo, ciò che ci impediva di amarci completamente. Noi non accettavamo la nostra natura, non volevamo controllarla.
Appagati, ci abbracciamo e sento che questo è il momento adatto per dirglielo. Io, ora, mi sento adatto.
- Ti amo, Kagome. - soffio piano e la sento tremare dall'emozione. - E voglio sposarti.- I suoi occhi nocciola si spalancano e mi guardano.
- Inu.. -
- Aspetta. So che abbiamo aspettato tanto, che questa lotta contro Naraku.. contro noi stessi, sembrava non voler finire mai. Ma adesso ci siamo riusciti. E, se me lo permetti, voglio vivere tutta la mia vita insieme a te. Quindi, Kagome... vuoi sposarmi? - Sorride. Non esita, non fa scena muta, non fa tutte quelle cose che di solito si sentono dire.
- Sì. - dice soltanto. Ma lo dice con una gioia che il mio cuore scoppia dalla felicità.
- Prendo.. aspetta..un.. attimo.. - mi allungo per prendere la tunica e afferro un semplice anellino argentato. - Eccolo. -
Vedo una lacrima solcarle il viso e raggiungere quel suo bellissimo sorriso.
Infilo l'anello al suo dito, un po' in imbarazzo mentre lei lo guarda estasiata.
- So che non è molto, ma...-
- Ti amo, Inuyasha. - m'interrompe. - Ti amo. E diventerò tua moglie. -
E' fiera.
Fiera di se stessa.
Fiera di me.
Fiera di noi.


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Salve a tutti, è l'autrice che parla! xD
Sinceramente non so cosa dire di questa storia.. l'ho inventata così, sul momento, mentre ricordavo quanto importante sia stata la serie di Inuyasha per me. Se siete giunti fino alla conclusione, vi ringrazio, davvero. Sono pronta a qualsiasi tipo di critica (specialmente se costruttiva), perciò...bombardatemi! 
A parte gli scherzi, grazie a tutti coloro che l'hanno letta anche se non è nulla di ché.
Un bacione.
PiccolaNeko.


  
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