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Autore: H e r a    03/07/2013    2 recensioni
-Hai ragione, Gale. Sembravo. Cosa dovevo fare? Mettere su il muso e rimanermene a guardarli in cagnesco per tutto il tempo? Avrebbe solo prolungato la mia agonia!
-Bhè, sei davvero una brava attrice, allora.
Dico, con tono ironico. I capelli biondi di Madge, sembrano catturare la luce del sole morente.
-Sei davvero convinto che mi tutto questo mi piaccia?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Madge Undersee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Andata, Undersee.'
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SEI IMPOSSIBILE!

Il Distretto 12 è invaso da troupe televisive, gente di Capitol City che girella fra le case, guardandole dall'alto in basso. Vorrei solo rintanarmi in un angolo, e rimanerci fino a quando tutti i segni del loro schifoso passaggio non saranno stati ripuliti. Ma ovviamente, anche questa volta, non posso. Ieri mattina, stavo tornando a casa, dopo essere andato a caccia. Ero arrabbiato, frustrato. Non avevo preso niente, non ero abbastanza concentrato. Continuavo a pensare al fatto che ormai erano rimasti solo otto. Otto. Ce la poteva fare, poteva davvero tornare a casa. Poteva tornare da me. Ad un certo punto, vidi Sae la Zozza che brandiva un mestolo contro un uomo allampanato, con i capelli verdi e due labbra enormi. Quando mi vide, iniziò a sventolarglielo davanti al naso, indicandomi forsennatamente. Non potei fare a meno di sorridere, per la veemenza con la quale la donna voleva liberarsi di quell'uomo, ma poi mi resi conto che il capitolino stava avanzando verso di me. Feci per rigirare, ma quello mi chiamò immediatamente.
-Gale Hawthorne?
Mi girai, tentando, invano, di mascherare il mio disgusto.
-Lei conosce Katniss Everdeen? È un suo...amico?
Lo squadrai, incerto sul da farsi. Ma quello non sembrava aver bisogno di una mia risposta.
-Bene! Domani vorremmo intervistarla assieme ad altri familiari della signorina.

La sua sembrava una richiesta, ma era chiaro che non avevo possibilità di scelta.
-A che ora?- mi limito a chiedere.
-Oh, alle nove andrà benissimo.
Squittisce un saluto, e se ne va.
E adesso, eccomi qui, davanti al Palazzo di Giustizia, circondato da telecamere, con persone che si affollano attorno a me per “Rifarmi il trucco”. Vedo la madre di Katniss e Prim sedute su sgabelli identici ai miei. Le lucette delle telecamere sembrano abbagliarle, si guardano attorno confuse e smarrite. Non so se l'espressione sul mio viso è la stessa, ma sicuramente non mi sento affatto a mio agio. Poi, vedo la persona di fronte a me. I capelli biondi tenuti all'indietro da una molletta, il viso leggermente truccato. Sorride all'intervistatore, e dispensa aneddoti divertenti dell'infanzia al Villaggio di Peeta, o del periodo scolastico di Katniss. Madge. Sembra sapersi destreggiare perfettamente fra cameraman e truccatori. Sembra essere felice di quello che sta succedendo. Dentro di me, si fa strada un senso di disagio. Abbiamo già fatto questo discorso, più volte, eppure ancora non riesco a superare le nostre divergenze. Cerco di darmi un contegno, mentre rispondo alle ultima domande, e poi me ne vado seccato. Scalcio via i sassolini dalla strada davanti a me, e mi dirigo verso al recinzione. Muta, come sempre. Scavalco, e mi inoltro nei boschi. Faccio per cacciare, ma per la seconda volta di seguito, so già che non prenderò niente. Potrei andare al nostro posto, mio e di Katniss, ma so che non reggerei la tensione, così mi abbandono a sedere su sasso abbastanza vicino all'uscita. Sono qui da qualche minuto, quando sento un fruscio, un ramo spezzato. Istintivamente sfilo il coltello dalla mia cintura, ma quando sento una voce femminile imprecare, allora lo rimetto a posto.
-Che cavolo ci fai qui? Nei boschi?
Il mio tono è più scortese di quello che vorrei, ma è più forte di me.
-Oddio Gale, lo sapevo!
-Cosa sapevi?
-Sapevo che ti saresti arrabbiato con me, per l'ennesima volta.
Madge si siede su un tronco caduto, di fronte a me. Poggia i gomiti con le ginocchia, e mi guarda con aria di rimprovero. Le ciglia, sollevate dal rimmel, sembrano lunghissime.
-Io non...
Non finisco nemmeno la frase. È vero, senza saperlo, mi sono arrabbiato con lei.
-Che cosa ho fatto stavolta?
Non rispondo, perchè in effetti, non lo so bene neanche io.
-Sembravi così...felice.
-Hai ragione, Gale. Sembravo. Cosa dovevo fare? Mettere su il muso e rimanermene a guardarli in cagnesco per tutto il tempo? Avrebbe solo prolungato la mia agonia!
-Bhè, sei davvero una brava attrice, allora.
Dico, con tono ironico.
-Sei davvero convinto che mi tutto questo mi piaccia?
Mi guarda, quasi sconvolta. In mezzo a tutto quello stupore, posso vedere anche la tristezza che le mie convinzioni le hanno procurato.
-Sei proprio impossibile, Gale.
Si alza, arrabbiata, nervosa. Impulsivamente, la fermo, trattenendola per il polso. Era sinceramente stupita da quello che le avevo detto.
-Aspetta. Come... Come ci riesci?
-A fare cosa? - Mi chiede stancamente.
-A recitare così bene.
Le scappa una risatina amara.
-Oh, non è poi così difficile. Se Katniss riesce a convincere tutta Panem di essere follemente innamorata di Peeta, posso far credere alla gente di essere felice per quello che le sta succedendo. Basta stamparsi un sorriso in faccia e adularli come se fossero la cosa più bello che tu abbia mai visto.
-Katniss non mai stata una brava attrice.
Commento aspro. Lei mi guarda, non sapendo bene cosa dire. Ad un tratto, improvvisamente, si alza, e mi abbraccia. Rimango fermo per un secondo, ma poi ricambio l'abbraccio, concedendomi per un momento di abbassare tutte le barriere che mi sono eretto attorno. Senza aggiungere altro, lei si stacca da me, e se ne va, lasciandomi con il fruscio del suo vestito nelle orecchie. Sorrido debolmente.
Madge Undersee, quando smetterai di stupirmi?”




Ebbene si, ne ho scritta un'altra! Ormai non mi ferma più nessuno :D Siccome la One Shot che ho scritto l'altro giorno m è piaciuta, ho deciso di creare una serie su questi due personaggi. Spero che l'idea vi piaccia e Enjoy the life _BriciolaElisa_♥

  
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