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Autore: 1rebeccam    03/07/2013    19 recensioni
Resta affascinato dal movimento impercettibile della seta color cipria ad ogni suo respiro. Quando abbassa di poco la testa, i capelli le si sparpagliano su una sola spalla lasciando intravedere le scapole che si sporgono in fuori al suo movimento.
Questa storia fa parte della serie "Stella... Stellina!" - 8
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Stella...Stellina!'
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Castle percorre i pochi metri di corridoio che lo separano dalla camera da letto a piedi scalzi per non fare rumore. Sta per entrare, ma resta sulla porta appoggiandosi allo stipite, incrocia le braccia e inclina la testa serio.
I suoi occhi diventano scuri alla penombra della stanza, fissi sul corpo sinuoso di quella donna che lo fa impazzire dal primo giorno che ha puntato lo sguardo dentro il suo.
Fa scorrere gli occhi sulle spalle, scoperte nella camicia da notte con le spalline strette, ma nascoste dai capelli morbidi. Prosegue il suo viaggio sulla schiena, la accarezza con lo sguardo e si lascia trasportare da quella leggera melodia che intona a labbra chiuse, dondolando il braccio avanti e indietro con delicatezza, mentre accarezza Gabriel dentro la culla. Resta affascinato dal movimento impercettibile della seta color cipria ad ogni suo respiro. Quando abbassa di poco la testa, i capelli le si sparpagliano su una sola spalla lasciando intravedere le scapole che si sporgono in fuori al suo movimento.
Si abbassa completamente sul bambino, accostando le labbra alla sua fronte e la seta della camicia da notte ondeggia sul suo fondo schiena, sollevandosi di poco.
Si scosta i capelli sistemandoli dietro l’orecchio e lui immagina la dolcezza del suo sorriso, un sorriso diverso da tutti gli altri di cui si bea ogni sera, mentre si china sul suo bambino e lo bacia sulla fronte dopo averlo addormentato.
Chiude la porta, si avvicina e le cinge la vita, lei si solleva e appoggia la testa sulla sua spalla, senza distogliere lo sguardo da Gabriel che dorme tranquillo.
-Ti sei deciso ad entrare finalmente, credevo saresti rimasto sulla porta tutta la notte!-
Sussurra accarezzandogli la mano che le stringe il fianco.
-Se avessi continuato a canticchiare quella nenia e a stare in quella posizione, avrei fatto le radici volentieri… sei una visione.-
Lei sorride accostando la guancia alla sua, solleva la mano e lo accarezza proprio dove la barba della giornata è più ispida.
-Stiamo diventando come una vecchia coppia sposata da anni…-
Si accinge a dire e lei ferma la carezza, aspettando di capire la sua esclamazione.
-Il lavoro, i bambini, la stanchezza… nelle ultime sere siamo crollati immediatamente… lo sai da quanto tempo non facciamo l’amore?!-
Le sussurra alitandole sull’orecchio, lei scuote la testa come a dire che non se ne ricorda e lui affonda le labbra sul suo collo.
-Da tre giorni…-
La bacia assaporando il sapore della sua pelle fresca di doccia.
-…da tre lunghi…-
Passa le labbra socchiuse sulla pelle liscia che risponde con un brivido.
-…interminabili…-
Strofina il naso tra i suoi capelli, scostandoli di poco per riuscire a raggiungere la nuca con le labbra.
-…terribili giorni…-
Lei ride, abbassa la testa e si gira verso di lui, gli avvolge le braccia al collo e si perde in quello sguardo scuro e incredibilmente sexy.
-Dici sul serio? Tre giorni? Accidenti, se non  facciamo ripetizioni al più presto rischiamo di non ricordarci come si fa!-
Esclama scoppiando a ridere alla sua espressione che da sexy diventa buffa, con quel broncio adorabile che riesce a fare anche Stella quando fa l’offesa.
Gli accarezza ancora la guancia, la barba ispida le solletica la mano, lo bacia a fior di labbra e gli stuzzica il naso con il suo.
-Stella si è addormentata? Stasera era iperattiva!-
Lui annuisce prendendole la mano, la sposta dal suo viso alle labbra per lasciarle un leggero bacio sul palmo.
-Ho dovuto dare sfogo a tutta la mia fantasia, non ne voleva sapere di dormire. Non capisco come faccia a non essere stanca dopo una giornata intera all’asilo in cui non fa altro che correre e saltare, cosa che continua a fare anche a casa una volta rientrata.-
-E’ una bambina… il suo lavoro è essere iperattiva e non stancarsi mai! Tu ormai sei vecchio… per questo non riesci a starle dietro!-
Si aspetta una rivalsa da parte sua, invece resta in silenzio a guardarla serio.
-Tutto bene Castle!?-
-Sicuro, perché?-
Lei solleva le spalle.
-Ti ho appena detto che sei vecchio e non sei andato in escandescenza! Devo preoccuparmi?-
Lui scuote la testa, approfittando di questo movimento per accostare la fronte alle sua.
-Forse sto davvero invecchiando e preferisco risparmiare le forze per altri allenamenti, invece di andare in escandescenza!-
-Uhhh… non solo sei cresciuto, mi stai diventando anche saggio…-
Gli dice attorcigliando un dito tra i suoi capelli, guadagnandosi una sua smorfia da bambino per niente cresciuto.
Lo prende per mano e lo trascina verso il letto, lo aiuta a coricarsi e lui la lascia fare. Si china per rimboccargli le coperte, come fa con i suoi figli e gli occhi di Rick restano fissi sui seni che s’intravedono dalla scollatura della camicia da notte.
Lei storce le labbra e lui sospira spostando lo sguardo altrove, meritandosi un bacino sulla guancia.
Invece di fare il giro del letto per coricarsi dalla sua parte, Kate mette un ginocchio tra le sue gambe coperte, facendo bene attenzione a solleticarlo nel punto giusto, lui solleva gli occhi sbuffando e lei si morde il labbro inferiore scavalcandolo, con calma, senza fretta, cercando di sfiorarlo alla meglio un po’ ovunque.
Si sistema nel suo posto, si copre per bene e sussurra ‘buonanotte’ in modo molto sensuale, mentre lui resta immobile a guardare il soffitto, probabilmente senza respirare.
Restano in silenzio per qualche secondo, finchè Rick si gira di colpo verso di lei, mette una gamba tra le sue e la prende per le braccia.
-Non voglio dimenticare come si fa!-
Dice affondando la faccia sul suo petto. Lei comincia a ridere e lo stringe a sé.
-Non sia mai Castle…-
Rick solleva la testa e la bacia, lascia le labbra per percorre la strada che dal collo lo porta alla spalla e le scosta la spallina sfiorandole la pelle che rabbrividisce al suo tocco.
-Sei troppo vestita…-
Sussurra senza guardarla, mentre lei fa scorrere le dita lungo la sua colonna vertebrale, provocandogli gli stessi brividi.
-Anche tu…-
Risponde infilando le mani all’interno dei boxer con l’intento di toglierglieli, ma quando lui fa scendere le spalline lungo le sue braccia, è costretta di malavoglia a desistere. Toglie le mani dalla sua meta e poi solleva le braccia per liberarsi della camicia da notte.
Rick, con estrema lentezza fa scorrere la seta fino allo stomaco. Si china a sfiorarle i seni con le labbra chiuse, come ad accarezzarli, lei sospira e, accarezzandogli ancora la schiena, torna con le mani dentro i boxer e gli stringe i glutei facendolo sobbalzare. Solleva la testa e incatena gli occhi ai suoi, lucidi, splendidi, avidi di lui.
Si solleva di poco e la aiuta a togliergli quell’indumento che la infastidisce così tanto e si abbassa di nuovo su di lei, ma stavolta si avventa sulle sue labbra quasi con violenza, si mordono esplorando le bocche.
Ripercorre la strada di prima, non a labbra chiuse stavolta, ma mordendola e leccandola fino a soffermarsi sul seno.
Kate lo tiene stretto a sé, lo accarezza con forza anche lei, beandosi dei suoi tocchi, dei suoi baci, della sua eccitazione.
Si solleva a guardarla ancora una volta. Hanno entrambi il respiro affannato e si sorridono, pensando di rallentare e proseguire con calma.
Lei solleva la testa, gli prende il viso tra le mani e lo bacia, lentamente, con passione. Lui le accarezza il seno e lei sposta le mani sulle sue spalle, scendendo poi sempre più in basso.
-Oh… Kate!-
Sussurra con la voce rauca e la bocca secca, guardandola intensamente, godendo del suo tocco e…
…e non si rendono conto della maniglia che si abbassa e della porta che si apre.
-Mammina!?-
Il sussurro di quella vocina distrugge la magia erotica creatasi nella stanza.
-Opporca…-
Esclama Rick staccandosi di colpo dal corpo della moglie, la guarda atterrito e ritorna al suo posto coprendosi completamente alla velocità della luce, cosa che fa anche Kate facendo aderire il lenzuolo al mento.
Si gira con gli occhi sgranati, mentre Rick si passa la mano sulla fronte sbuffando.
Stella è rimasta sulla porta, la culla le copre la visuale e loro in definitiva erano ancora coperti dal lenzuolo, anche se avvinghiati l’uno all’altra.
-Tesoro… che succede? Perché non dormi?-
La piccola sporge la testa per poter guardare la madre e con il dito in mezzo alle labbra sorride.
-Devo fale la pipì!-
Castle sbuffa di nuovo e solleva gli occhi al soffitto. Kate lo guarda storto e poi torna su Stella.
-La faccio nel vostlo bagno?-
Castle sgrana gli occhi e Kate si solleva di scatto tenendosi stretta il lenzuolo addosso.
-Nonono… no… non qui, è… è sporco!-
Stella la guarda con una strana espressione e lei le sorride.
-Tesoro aspettami davanti alla porta dell’altro bagno, arrivo subito.-
La bambina annuisce e sgambetta verso il corridoio.
-L’ha fatta nemmeno un’ora fa! E poi se è abbastanza grande per aprire le porte, perché non è abbastanza grande per fare la pipì da sola!?-
Kate lo fulmina con lo sguardo.
-Magari perché è ancora troppo piccola per arrampicarsi sul gabinetto! A volte sei davvero antipatico Castle!-
Lo ammonisce sibilando, mentre si sistema la camicia da notte.
-Uff… è solo che… mi ha fatto venire un colpo! Che imbarazzo…-
Lei si addolcisce a quell’espressione, si sporge verso di lui e lo bacia.
-Non avrebbe visto nulla comunque… non ti raffreddare, torno subito…-
Lui storce le labbra e la prende per il braccio prima che possa alzarsi.
-Devo tenere il motore acceso?-
Le chiede alzando le sopracciglia e lei si morde le labbra annuendo, sfiorandolo attraverso il lenzuolo, facendogli chiudere gli occhi di piacere. Si alza con fare sensuale, ed allo stesso modo supera la culla ed esce in corridoio, senza però evitare di mettere la mano sulla porta e farla scivolare come se la stesse accarezzando, continuando a guardarlo.
Sparita dalla sua visuale Rick sospira, si passa le mani sulla faccia e poi le lascia andare di peso sul letto.
-Come se fosse facile restare in moto dopo il refrigerio che è stata capace di portare Stella con la sua pipì!-
 

-Mamma sbigati, me la faccio sotto!-
Le dice dondolando da un piede all’altro cercando di trattenersi, Kate le sorride, la prende per mano, accende la luce del bagno e la solleva per aiutarla a sedersi sul water.
Quando la piccola ha finito le sistema il pigiamino e la aiuta a lavarsi le manine.
-Ho pallato piano plima pel non svegliale Gabiel, sono stata blava?-
Lei le asciuga le mani con cura e le accarezza il visino.
-Bravissima, non ha sentito nulla, dorme come un ghiro.-
La piccola sorride contenta, mettendo la lingua tra i denti.
-A proposito di questo Stella, non avevamo aggiunto una piccola regola della casa?-
Stella corruccia la fronte confusa.
-Non ti avevamo detto che prima di entrare in una stanza con la porta chiusa, devi sempre bussare e aspettare di avere il permesso di entrare?-
L’espressione della bambina, da confusa diventa imbronciata e Kate si abbassa alla sua altezza guardandola dritto negli occhi.
-Non è educato aprire la porta di colpo, devi sempre bussare, anche in camera di nonna e in quella di Alexis quando sono a casa.-
Stella continua a mostrarsi imbronciata.
-Me la stavo facendo sotto e l’ho dimenticato… non ci ho pensato, scusa mamma!-
Kate le accarezza il nasino sorridendo, per cercare di tranquillizzarla.
-Non è un rimprovero, ma devi ricordartelo, perché fa parte delle buone maniere che deve imparare una signorina.-
La piccola sorride.
-Me lo licoldelò mammina… se non mi scappa…-
Kate scoppia ridere, stringendola a sé.
-Torniamo a letto che è davvero tardi.-
La bambina annuisce e corre in direzione della camera da letto, ma Kate riesce a fermarla tirandola per la maglia del pigiama.
-Ehi signorina… dove credi di andare?-
Stella la guarda mordendosi le labbra e arriccia il nasino.
-Voglio dolmile nel lettone con voi!-
-Niente affatto… ora torni nella tua stanza!-
Le risponde sgranando gli occhi, ma Stella le sfugge di mano, facendo un altro paio di passi che l’avvicinano alla meta.
Kate boccheggia cercando di fermarla, si spinge in avanti e riesce ad agguantarla di nuovo, pensando a Rick completamente nudo nel letto e al suo motore in caldo. La tiene stretta per il braccino e scuote la testa per scacciare la scena dalla sua mente.
-Pel favole mammina, faccio la blava… oggi sei stata fuoli tutto il giolnoooo!-
Dice cantilenando di nuovo imbronciata. Quel musetto la fa sciogliere, alla fine vuole le coccole anche lei e se le merita, visto che sono stati fuori tutto il giorno sia lei che Rick.
Sospira, ma si rende conto che non può fare entrare Stella nel loro letto così all’improvviso.
-Va bene Stellina, ma forse è meglio prendere PufPuf… PRIMA DI VENIRE NEL NOSTRO LETTONE…-
Dice alzando la voce per farsi sentire da Rick, che scatta a sedere sul letto all’improvviso con gli occhi sbarrati.
-Altro che restare in moto… accidenti…-
Si alza velocemente, cerca i boxer e corre verso il bagno.
-Shhh… mammina perché alzi la voce? Non sono mica solda e poi vuoi svegliale Gabiel?-
La rimprovera Stella dirigendosi verso la sua cameretta per prendere il papero.
Kate scuote la testa, pure i rimproveri di Stella deve beccarsi. Si sporge dalla porta della camera da letto per controllare che Rick abbia capito e sospira quando vede il letto vuoto e la luce del bagno provenire dalla fessura della porta.
Una manina le prende la sua, stringendola.
-PufPuf pleso. Andiamo a letto mammina?-
-Si Stella… sarà meglio!-
Nello stesso istante in cui entrano, Rick esce dal bagno a torso nudo, ma con i pantaloni del pigiama addosso e con lo sguardo torvo rivolto verso Kate.
-Pappà, come mai non sei a letto?-
Gli chiede Stella, a voce bassa per non disturbare il fratellino, Rick sbuffa e Kate stringe le labbra rimproverandolo con lo sguardo.
-Scappava la pipì anche a me…-
Risponde con una smorfia che fa ridere Stella. La piccola lo abbraccia stringendolo per la gamba.
-La mamma ha detto che posso dolmire con voi, mi siete mancati oggi.-
Lui sospira guardando sua moglie sconsolato, che sorride mettendosi la mano davanti alla bocca. Si china a prendere Stella in braccio e quando lei si abbarbica al suo collo, lui sorride e la stringe a sè.
-Anche tu mi sei mancata paperottola!-
Esclama dandole un bacio tra i capelli, mentre guarda di sfuggita Kate che continua a ridere.
Si mettono a letto e Stella si sistema al centro, solleva la mano verso suo padre e gli porge il paperottolo.
-Puoi abblacciallo tu stanotte se vuoi pappà.-
Kate cerca di nascondere un’altra risata affondando la testa nel cuscino e Rick sospira sconsolato. Prende PufPuf e sente lo sguardo di Stella su di lui. I suoi occhi luccicano e mostra tutti i dentini in una risata splendida. Si scioglie a quella vista e sorride al pensiero ironico che è un uomo fortunato a poter dormire abbracciato ad un papero di peluche invece che al corpo perfetto, sinuoso e caldo di sua moglie.
Sinuoso e caldo…
Il sorriso gli si spegne all’improvviso, quei pensieri sul corpo caldo di sua moglie potrebbero riaccendere il motore… e questo sarebbe davvero molto imbarazzante. Meglio staccare la batteria al momento.
Stella gli si accuccia contro e stringe la mano di Kate, attirandola a sé per essere abbracciata, questo movimento fa si che le mani di tutti e tre siano in contatto. Rick guarda Kate e si sorridono, un po’ dispiaciuti.
-Sai pappà, io pensavo che tu e mamma avevate la bua, quando sono entlata ho sentito che vi lamentavate…-
Rick sgrana gli occhi guardando Kate, che invece si sta divertendo, anche troppo secondo lui.
-No… non ci stavamo lam… lamentando!-
Balbetta al solito suo, mentre Kate tossisce un attimo, per reprimere le risa.
-Non abbiamo nessuna bua, forse stavamo solo sognando qualcosa… ehm… di strano!-
Si complimenta mentalmente con se stesso pensando di avere dato un’ottima risposta, ma Stella non è d’accordo.
-Per sognale bisogna dolmire e tu eli sveglio e anche la mamma!-
Lo guarda seria e solleva la manina puntandogli il dito contro.
-E questo si che è stlano pappà, siculi che non vi fa male niente?-
Gli dice con il musetto imbronciato, mostrando la sua preoccupazione.
Kate scuote la testa, ha un’irrefrenabile voglia di ridere per la faccia sconvolta di Rick, ma s’impone di restare seria, le prende il viso tra le mani e le bacia il nasino.
-Papà ed io stiamo benissimo, non devi preoccuparti…-
La piccola annuisce più tranquilla e sposta lo sguardo da lei a Rick.
-Allola che stavate facendo?-
Kate sistema meglio il viso sul cuscino, con un’espressione maliziosa, che in un altro momento avrebbe indotto Rick a saltarle addosso, mentre adesso la guarda in cerca di aiuto.
Lei solleva le sopracciglia, dando ad intendere che la domanda è rivolta a lui.
Quando si rende conto che la risposta tarda ad arrivare, Stella solleva il faccino e guarda il suo papà con l’espressione fin troppo seria. All’improvviso arriccia il nasino ridendo.
-Io lo so cosa stavate facendo…-
Lascia la frase a metà, sicuramente per incuriosire suo padre, ma l’effetto che fa a lui è come il timer di una bomba ad orologeria che sta esplodere.
Lei si mette a sedere sempre attaccata a lui e poi guarda Kate.
-Vi stavate facendo le coccole come Beautiful!-
Esclama tutto d’un fiato facendo sgranare gli occhi anche a Kate che ad un tratto ha smesso di divertirsi.
-Beautiful!? Che… che ne sai tu… di… ma che cosa…-
Kate gli tocca la spalla per fermare il fiume di parole sconnesse che sta per pronunciare, mentre Stella lo guarda in modo strano.
-Me lo ha detto Peter che i glandi si fanno le coccole a letto.-
Ribadisce la piccola convinta.
-Aspetta un momento…-
Sbotta Rick cominciando a gesticolare.
-Chi diavolo è questo Peter che dice cose sconce a mia figlia?-
Kate lo guarda in cagnesco intimandogli con lo sguardo di zittirsi.
-Cosa sono le cose sconce pappà?-
Lui spalanca di nuovo gli occhi.
Come faccio a buttarmi sempre la zappa sui piedi da solo?
Pensa maledicendosi e cercando di riprendere il controllo della situazione.
-Non cambiare discorso signorina, io ho fatto la domanda per primo. Chi è Peter?-
-Ma come chi è pappà! Peter Fostel, il mio compagnetto, lo vedi tutti i giolni a scuola! A lui l’ha detto sua solella che è più glande e sa più cose di noi.-
Kate a differenza di Rick, aspetta in silenzio che sia lei a continuare, a volte quella bambina la spiazza ed è meglio non dire niente di compromettente prima che sia lei ad esprimersi.
-E cosa gli avrebbe detto esattamente?-
-Che i suoi genitoli la sela a letto si fanno le coccole come Beautiful.-
Kate guarda Rick, che sbuffa sonoramente e scuote la testa e capisce che se non dice qualcosa di sensato, sarebbe stata una lunga notte, oltre che imbarazzante.
-Va bene… vuoi sapere qual è la verità?-
La piccola annuisce alla mamma, mentre Rick la guarda perplesso.
-Papà mi stava dicendo paroline dolci all’orecchio, come faccio certe volte io con te e Gabriel, quando vi sussurro che vi voglio bene, ed io gli facevo il solletico…-
Solleva gli occhi su Rick che sembra essersi tranquillizzato.
-La sorella di Peter ha ragione, ci stavamo facendo le coccole.-
Stella sorride con gli occhietti che le brillano.
-Come le coccole che fate a me e a Gabiel?-
Lei annuisce e Stella mostra i dentini felice.
-Sono contenta che vi fate le coccole, pappà se le melita tutte.-
-Si, se le merita…-
Dice Kate scoppiando a ridere, vedendo Rick sbuffare scocciato.
 -…non sempre, ma se le merita!-
Stella si accuccia di nuovo accanto a lui, proprio vicino al suo mento e lo guarda con gli occhioni sgranati.
-Pappà, che paloline dolci dicevi all’olecchio di mamma?-
Lui resta in silenzio per un attimo e subito dopo sorride in modo così dolce, che a Kate viene un nodo alla gola.
-Beh… le ho detto che le voglio bene.-
Dice sottovoce, guardandola negli occhi.
-E poi!?-
Rick solleva lo sguardo su Kate che gli sorride inclinando la testa.
-Che mi è mancata tanto tutto il giorno.-
-E poi!?-
Continua Stella sempre più sorridente, mentre lui non smette di fissare Kate.
-Che non riesco a stare lontano dai suoi occhi…-
-E poi!?-
Continua imperterrita la piccola, deliziandosi dell’abbraccio di mamma e papà.
-Che anche lei è il pacco regalo più bello del mondo…-
Stella resta in silenzio, passa lo sguardo dall’uno all’altra e si morde il labbro ridendo, quando si accorge che la sua mamma e il suo papà sono rimasti imbambolati a fissarsi.
All’improvviso si alza in ginocchio, mette le braccia attorno al collo di tutti e due, attirandoli a sé per essere vicina al loro orecchio.
-Adolo le coccole e le paloline dolci!-
Sussurra sottovoce, come se fosse un segreto da custodire. Dà un bacino sulla guancia ad ognuno e si rimette giù, lasciandoli senza parole.
-Buonanotte mammina, buonanotte pappà…-
La bambina allunga il braccio e si rimpossessa del suo PufPuf.
-Ehi… non avevi detto che potevo abbracciarlo io per stanotte?-
La rimprovera Rick facendole il solletico, lei si dimena ridendo e poi stringe il papero al suo petto scuotendo la testa.
-Niente da fale pappà, tu hai la mamma da abblacciale, pelciò PufPuf lesta con me!-
Infila la testa praticamente sotto il suo cuscino e Rick sorride, restando incollato ancora una volta agli occhi di Kate, che brillano più di quando stavano per fare ripetizione.
Si sistemano per dormire anche loro, più vicini possibile, ma Stella solleva di nuovo la testa.
-Pappà!?-
Castle alza gli occhi al cielo.
-Che c’è ancora Stellina!?-
Chiede sospirando, rassegnato alle domande imbarazzanti. Lei lo guarda seria con la fronte corrucciata.
-Ma che cos’è Beautiful?-
Castle solleva le sopracciglia e guarda Kate che scoppia a ridere, senza riuscire a trattenersi, seguita da lui che stringe Stella a sé baciandole il nasino.
-Oh Stellina… sei adorabile! Beautiful è una cosa che non deve interessarti almeno per i prossimi vent’anni.-
La bambina si divincola dall’abbraccio paterno e lo guarda sempre più confusa.
-Io cledo di non avele capito!-
Dice storcendo le labbra, ma nello stesso momento non riesce a trattenere uno sbadiglio, si strofina gli occhi e, sollevando le spalle, si sistema sul cuscino.
-Magali me lo spieghi meglio domani… ola sono tloppo stanca.-
Sussurra chiudendo gli occhi e Rick le accarezza i capelli dolcemente.
-Non importa tesoro. Ci sono cose che non devono essere capite e basta…-
Restano immobili, le mani intrecciate su Stella e gli occhi incollati tra loro.
-Non è stato poi così difficile darle una spiegazione.-
Sussurra lui accarezzandole con il pollice il dorso della mano.
-Fosse stato per te… stavi cominciando a fare il geloso con una bambina di tre anni e mezzo per un tipo della stessa età, che si chiama Peter!-
Cercano di ridere senza fare troppo rumore e Rick annuisce, confermando che si è sentito davvero messo alle strette.
-Basta dire la verità, trovando le parole giuste…-
-Già… perché non è entrata di corsa saltando sul letto… se lo avesse fatto… altro che parole giuste, credo che avrei perso la facoltà di parlare per il resto della vita.-
Kate ride guardando Stella, le accarezza il visino e si rende conto che dorme tranquilla.
-Dobbiamo solo fare attenzione e lei… vedrai che la prossima volta busserà.-
-Speriamo!-
Le dice lui, alzandosi piano.
-La riporto nella sua stanzetta, ormai ha preso sonno, quello pesante. Non si sveglierà.-
 

Rientra in camera e nota Kate accucciata sulla culla, chiude la porta e le si avvicina.
-Non dirmi che si è svegliato lui adesso?-
Lei si sistema i capelli dietro l’orecchio e scuote la testa.
-No, dorme. Ho approfittato solo per dargli un’occhiata.-
Stavolta è lui a prenderla per mano, la fa ruotare su stessa ammirando la sua figura. Lei gli sfiora il torace con un dito, parte dal collo e arriva all’ombelico, seguendo il suo stesso dito mentre fa quest’operazione.
China la testa e gli sorride.
Ogni movimento, ogni espressione dedicata solo a lui, nella penombra della loro stanza, lo fa sentire completo. Accanto a lei sente di non desiderare altro, solo i suoi sorrisi, i suoi sguardi… lei.
Si ritrova imbambolato a fissarla e si risveglia soltanto quando lei gli mette le mani sul viso, baciandolo con ardore. Lui le mette le mani sui fianchi e si lascia divorare, perché è questo che sta facendo Kate, lo sta divorando.
Si staccano all’improvviso e si guardano.
-Che ne dici di riprendere le ripetizioni?-
Gli chiede lei sdraiandosi sul letto. I capelli si sparpagliano sul cuscino mentre incrocia le braccia al di sopra della testa.  Rick le si corica delicatamente sopra e la bacia. Si stacca dalle sue labbra e resta a guardarla per un paio di secondi, si china a baciarle il braccio, dall’ascella alla mano, passa poi alla fronte e fa lo stesso con l’altro braccio, dalla mano ascella stavolta, fino a  raggiungere il collo, il mento, le labbra.
Si allontana ancora dalle sue labbra, sentendo le sue mani sul torace che lo spingono all’indietro. La guarda non riuscendo a capire perché lo faccia, ma sorride immediatamente dopo, quando quelle stesse mani si spostano sull’elastico dei suoi pantaloni.
-Sono troppo vestito…-
Sussurra, mentre lei annuisce seria e fa scivolare le mani all’interno dei boxer, aiutandolo a svestirsi di tutto.
Si posiziona ancora su di lei, che prende il lenzuolo e ricopre entrambi per bene.
-Non si sa mai…-
Gli sussurra all’orecchio, mordicchiandogli il lobo, per poi riprendere a baciarlo e a toccarlo, mentre lui le scosta le spalline della camicia da notte ancora una volta. China la testa sul suo petto, ma improvvisamente alza la testa e s’immobilizza.
-Che c’è? Perché ti sei fermato?-
Sposta il braccio all’indietro e afferra qualcosa.
-Perché mi è appena arrivato un elefante sulla schiena!-
Esclama leggermente stizzito, mostrandole Lele. Kate spalanca gli occhi e insieme si girano verso la culla.
Gabriel si è arrampicato fino al bordo del lettino, cercando di stare in equilibrio in piedi e li sta guardando curioso, masticando di buon grado la sua manina preferita.
Appena li vede rivolti verso di lui allunga le braccine e sorride sdentato.
Kate sospira e Rick appoggia di peso la fronte nell’incavo del suo collo.
-Non ci posso credere… è frustrante!-
Piagnucola soffocando la voce sulla pelle di Kate che scoppia a ridere, lui la guarda sbigottito e lei continua a ridere per la sua espressione.
-Si può sapere che ci trovi di tanto divertente? Tira anche le cose adesso, mi ha beccato con Lele!-
-Scusa… ti giuro che… non mi sono mai divertita tanto… come stasera… non posso guardarlo… mi fa… troppo… ridere…-
Continua a balbettare mentre cerca di giustificarsi.
Gabriel nel frattempo si è messo a sedere e li guarda attraverso le sbarre del lettino.
-Ebbà!-
-Ha pure da ridire il marmocchio!-
Sbotta Rick facendo la mossa di volersi staccare da quella posizione, ma Kate lo trattiene, stringendoselo addosso.
-Dove vai? Non muoverti, non ho nessuna intenzione di fare raffreddare il motore…-
Rick la guarda sconcertato e lei si porta la mano sulla fronte.
-Oh andiamo Castle! Ha 7 mesi, credi davvero che resterebbe scioccato o che dovremmo dargli spiegazioni?-
Solleva la testa per baciarlo, ma mentre lo fa lui guarda di sbieco verso la culla e vede gli occhietti birichini di Gabriel che lo guardano.  Scuote violentemente la testa, staccandosi dalle sue labbra.
-No… niente da fare, non ci sto. Non ce la faccio con… con lui che ci guarda!-
-Ma tu non calcolarlo… se lo ignori si riaddormenta da solo, come fa sempre.-
Gli dice lei quasi implorandolo, ma Rick si solleva, cerca il copriletto finito a terra, se lo avvolge alla vita e scende dal letto, guardando suo figlio in cagnesco, che invece gli mostra una meravigliosa risata, credendo che stia giocando con lui.
-Vado a spegnere il motore… definitivamente!-
Si chiude in bagno e Kate scoppia a ridere di nuovo, guardando suo figlio che ha ripreso a mangiarsi la manina.
-Gabriel Orson Castle! Dovresti dormire a quest’ora!-
Lo rimprovera seria, cercando di non ridere ancora e il bambino si mette giù a pancia sotto continuando a fissarla.
-Ha ragione papà. E’ frustrante!-
Dice sbuffando, passandosi la mano sul viso e tornando a guardare il bambino, che le sorride arricciando il nasino e rispondendole a tono.
-N’ghe…-
Lei annuisce sospirando.
-Già… n’ghe!-
 

E’ quasi l’alba.
Stella dorme nella sua cameretta, Gabriel tranquillo nella culla e Lele è tornato tra le sue braccia a coccolarlo.
Kate apre gli occhi lentamente. La prima cosa che vede è la mano di Rick che le tiene il braccio, come a non volerla lasciare scappare.
Sorride ripensando alla notte movimentata appena trascorsa. Si gira a guardare Gabriel, per essere sicura che dorma, striscia piano e silenziosamente verso Rick e comincia ad accarezzarlo.
Lui in un primo momento non ha nessuna reazione, ma dopo qualche secondo muove le labbra in parole incomprensibili.
Lei si solleva di poco e si siede a cavalcioni su di lui che continua a dormire, senza però smettere di accarezzarlo, anzi, comincia a baciarlo a fior di labbra su tutto il viso.
Lui apre gli occhi a fatica e vede i suoi che lo fissano avidi.
-Kate…-
-Shhhh…-
Risponde lei mettendogli un dito sulle labbra, baciandolo ancora. Rick si guarda intorno spaesato e non riesce ancora a svegliarsi del tutto o a capire bene cosa sta succedendo… che stia sognando?
-Cosa stai…-
-Shhhh…-
E’ la stessa risposta di Kate.
-Ma…-
-Shhhh… dormono tutti… tranquillo…-
Lo bacia ancora, ma stavolta lui sembra essersi risvegliato. La stringe a sé e risponde al bacio.
-Sono decisa a darti un mucchio di ripetizioni… non vorrai dimenticarti come si fa!?-
Gli sussurra mordendolo sul collo.
Rick porta le mani sull’orlo della sua camicia da notte, fa scorrere la seta lungo il suo corpo, facendo bene attenzione a toccarle la pelle per tutto il tragitto, gliela sfila gettandola a terra e l’attira su di sé, facendo aderire completamente i loro corpi.
-Non sia mai Beckett… non sia mai!-
 



Angolo di Rebecca:

Ce la faranno i nostri eroi, oppure al momento meno opportuno arriverà Alexis!?
Devo dire che questa idea malsana è venuta a qualcuno più subdolo di me (vero zia Vale? ;)
Però poi ho pensato che, se fosse davvero successo, quel poveretto di Riccardone sarebbe rimasto scioccato a vita e allora… addio alle ripetizioni!!!
  
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